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Autore: KiRa_AnGeL    05/01/2010    1 recensioni
Ti schianti a terra, cadendo dal filo dell'equilibrio.
Quante volte ti è successo, equilibrista?
Quante volte sei stata spinta giù?
Tanto hai confidato in chi ti tendeva la mano,
Hai creduto negli angeli che promettevano di non farti cadere,
Hai ascoltato le loro parole e hai chiuso gli occhi,
Confidando sul fatto che mai avrebbero lasciato la tua stretta.
La mia prima poesia, parla di fiducia tradita, di delusioni, di volontà e di sogni. Siate pazienti, sono una novellina nel genere.
Dedicata a Therys, a Valehina, a Anonimo e a Luchia, so che voi non lascerete la presa. E a Shakuma92, grazie per i consigli preziosi!
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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equilibrista E q u i l i b r i s t a ~






Ti schianti a terra, cadendo dal filo dell'equilibrio.
Quante volte ti è successo, equilibrista?
Quante volte sei stata spinta giù?
Tanto hai confidato in chi ti tendeva la mano,
Hai creduto negli angeli che promettevano di non farti cadere,
Hai ascoltato le loro parole e hai chiuso gli occhi,
Confidando sul fatto che mai avrebbero lasciato la tua stretta.

Ma in quel momento, quando tu preferivi la fiducia alla vista,
Ecco che il sorriso angelico si trasformava in un ghigno diabolico,
Ecco che la presa veniva lasciata.

E tu, equilibrista, facevi in tempo solo ad aprire gli occhi,
Per vedere quell'essere prendere il tuo posto sul filo.
In tempo ad accorgerti che eri stata ingannata di nuovo.

Ti guardi intorno, sperduta, anche se già conosci quella sensazione.
Provi dolore, piangi, anche se quelle scheggie di vetro hanno oltrepassato il cuore miliardi di volte.
Ti fanno male,
Ti squarciano la pelle,
Trafiggono le carni,
Ti fanno scendere sangue copioso dalle guance rigate da lacrime...

Ma quel male è nulla, in confronto a ciò che hai provato nel vedere l'angelo buttarti giù.

Cerchi di alzarti, di metterti in piedi,
Ma le tue gambe sono ferite,
Troppo deboli per sostenere te e il tuo sogno.


Ogni volta è così.
Aspetti che le scheggie siano penetrate del tutto e poi,
Con una fermezza e una decisione che fa impallidire il rancore,
Te le strappi via dal corpo
E torni sul tuo filo, anche se sei distrutta, fissando un punto lontano, che sembra quasi evanescente.

Ma ora è diverso.
Il tuo corpo è troppo debole, la tua mente vacilla.
E quei vetri continuano a lacerarti,
A strappare ogni sussuro di volontà nella tua anima.

Cadi a terra,
Ma continui a lottare,
Anche se la luce nei tuoi occhi se ne sta andando,
Anche se tutto ti ignora.

Perchè è così,
Nessuno ti tenderà le braccia,
Adesso.

Questa volta non c'e la puoi fare, non da solo.
L'unica cosa che ti resta da fare è aspettare.

Per quanto tempo starai lì, equilibrista?
Non lo sai.

E mentre quei frammenti ti trapassano,
Mentre il corpo vuole spegnersi,
Mentre la mente trema d'insicurezza,
Tu continui a guardare verso la fine del filo.

Perchè ormai è solo di quella che t'importa.








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Questa è la mia prima poesia.
Spero vi sia piaciuta, perchè sono nuova del genere, ho appena debuttato.
Vi prego, siate pazienti, l'ho scritta di getto e quando l'ho finita e mi sono detta " Ora la metto su EFP " , mi sono accorta che non sapevo neanche dove la dovessi pubblicare!
Lo scrivere è uno dei modi in cui meglio esprimo la mia anima e anche in questi versi c'è una grande parte di me.
Grazie  mille a chi leggerà, commenterà, o metterò tra le preferite.



                                                                                                                                    Kira_Angel::°
  
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