Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Rowena    05/01/2010    1 recensioni
Quando Cornelia Lethifold in Black annunciò al consorte che era giunto il momento di addobbare casa per il Natale ormai prossimo, questo annuì senza troppa convinzione, sicuro che si trattasse più di metterci la voglia per cominciare che d’altro.
Peccato che Cornelia Lethifold in Black non fosse per niente dello stesso parere.
Genere: Comico, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Potter, Remus Lupin, Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note: Questa storia è un regalo di Natale per le polle della mia vita e un nuovo gentile omaggio al meraviglioso racconto di Ladyhawke Lo strano caso del cane che abbaiava a Mezzanotte; chi non l'avesse ancora letto vada a rimediare prima di subito, su! Più che alla storia in sé, questa pazza assurda storia si rifà al grande Progetto AU che io, Ladyhawke e le altre socie stiamo lanciando e, anche se mi imbarazza dirlo, a fatti autobiografici ( noto ora che il mostruoso albero gigante è scomparso). Lo scopo, ovviamente, torturare Sirius. Buon Natale un po' in ritardo, sulle note dei Queen, ovviamente!



...Thank God it's Christmas
Yes it's Christmas..

Quando Cornelia Lethifold in Black annunciò al consorte che era giunto il momento di addobbare casa per il Natale ormai prossimo, questo annuì senza troppa convinzione, sicuro che si trattasse più di metterci la voglia per cominciare che d’altro.
Merlino gli voleva abbastanza bene da averlo fatto nascere in una famiglia di maghi, per quanto i suoi parenti fossero dei pazzi, e dunque con un semplice tocco di bacchetta il suo bellissimo e più che alla moda appartamento avrebbe brillato di festoni, palline e qualsiasi altra diavoleria la sua dolce mogliettina aveva intenzione di appendere.
Peccato che Cornelia Lethifold in Black non fosse per niente dello stesso parere.
«Come sarebbe a dire che non posso usare la magia?» sbraitò un pomeriggio di dicembre Sirius Black guardando di sbieco la giovane strega: due enormi scatoloni erano comparsi come dal nulla al centro del salotto del piano terra, scatoloni che l’uomo era certo di non avere mai visto, neanche durante il famigerato trasloco dei beni di Nel quando si era spostata a vivere da lui.
La donna gli sbandierò sotto al naso la sua bacchetta magica, con cui aveva richiamato l’altra in un istante. «Certo che non puoi, sennò che gusto ci sarebbe nel decorare casa?»
Ma… era matta o cosa? «Il gusto di fare presto e di non perdere tempo» sbuffò Sirius incrociando le braccia: quella… sì, quella strega gli aveva pure rubato la bacchetta, per assicurarsi che non imbrogliasse. Malfidata!
«Appunto, nessun gusto, alla fine» rispose rapida Cornelia senza battere ciglio. «E addio alle tradizioni».
Il mago fece per ribattere che le sue tradizioni natalizie comprendevano ben altro genere di attività e che già da un paio d’anni vi aveva rinunciato per un tipo di celebrazione più monogamo e che, conoscendo il soggetto che aveva di fronte, non finisse con la sua evirazione, ma una lampadina nella sua testa si accese appena in tempo per evitare il disastro.
«A casa mia, l’albero e il resto li abbiamo sempre fatti con la magia, anzi» aggiunse rapido, irritato come sempre dai ricordi di Grimmauld Place. «Mia madre faceva apparire tutti gli addobbi, e poi delegava il lavoro all’Elfo Domestico, minacciando di punirlo se il risultato non fosse stato soddisfacente».
L’espressione sul viso di Nel si fece truce in un istante: «Ti sembro per caso un Elfo Domestico, Sirius Black? E bada bene a cosa rispondi, perché le conseguenze potrebbero essere terribili».
Messo all’angolo, Sirius non poté che cedere. «D’accordo, ma ancora non vedo perché usare la magia… Pensa a quante cose potremmo fare nel nostro appartamento tutto decorato sfruttando il tempo risparmiato ad addobbare!»
Cornelia lo fissò negli occhi per un attimo, indecisa, poi scosse il capo con aria rassegnata. «Ha ragione James, ti faresti pure le gambe del tavolo».
Sotto lo sguardo attonito del marito, usò entrambe le bacchette per legarsi i capelli scuri sulla nuca in un nodo tanto complicato che per Sirius sarebbe stato impossibile riprendere la propria. «Allora, ci mettiamo al lavoro o no? Direi di cominciare dall’albero».
«Ok, farò meglio a rassegnarmi: scommetto che non l’hai ancora comprato e che vuoi farmelo portare sulle spalle per tutte le scale del palazzo, non ho ragione?»
«Non dire sciocchezze, è qui!»
Sirius poteva avere tanti difetti, ma non la miopia: guardò alla sua sinistra, guardò alla sua destra, e poi tornò a concentrarsi ancora sulla strega, chiedendosi per l’ennesima volta se avesse tutte le rotelle a posto.
«Cornelia, veramente qui non lo vedo da nessuna parte».
«Ma se ce l’hai davanti al naso!»
Era un albero invisibile, per caso? Sirius s’illuminò: «Dietro gli scatoloni?»
La sua domanda era carica di speranza: se era talmente piccolo da essere nascosto da una cassa, addobbarlo sarebbe stato un gioco da ragazzi!
Sfortunatamente, Cornelia non sembrava di tutt’altro parere.
«No, caro, dentro lo scatolone numero uno» esclamò ridacchiando la donna prima di cominciare ad aprire il grosso pacco: tirò fuori quella che sembrava una base di metallo quadrata, poi un paio di bastoni ricoperti di peletti verdi che, forse dovevano dare l'impressione degli aghi d’abete. Infine, comparvero i rami, tanti rami, infiniti rami.
«Quello sarebbe un albero di natale?» domandò un inquieto Sirius, per nulla ansioso di comprendere la nuova folle, assurda, delirante trovata della moglie.
«Certo, un albero finto e componibile» spiegò Cornelia come se fosse ovvio. «Non si secca, ottimo per i nostri pollici verdi pressoché inesistenti, non siamo costretti a buttarlo via dopo le feste e si ripone in una scatola: non ti sembra geniale?»
Merlino, le brillavano gli occhi nell’elencare i pregi di quell’orrore! Per la prima volta dopo tanto tempo, Cornelia Lethifold in Black riusciva a terrorizzare il marito, e questo solo stando seduta sul suo tappeto preferito circondata dai pezzi di un albero di natale in scatola.
«Dimmi un po’, tu li vendi nel tempo libero? Non c’è altra spiegazione per questo tuo entusiasmo» commentò alla fine, sperando di avere qualche possibilità per far cambiare ide.
«Ma no, scemo! Avanti: aiutami a montarlo, poi tiriamo fuori gli addobbi».
Sirius Black maledì se stesso per aver deciso di staccare prima dal lavoro, quel giorno, per passare un pomeriggio in compagnia della sua adorata mogliettina.
 



Eccomi qua, da brava Stormtrooper in stilettos arrivo, un po' in ritardo, con i miei regali di natale... Ormai della Befana, dovrei dire! Questa storia si colloca dopo Il cane accalappiato, ovviamente, ma non ci sono spoiler (il titolo fa già supporre un sacco di cose! XD), ed è un pochino autobiografica visto che la prima ad essere stata incastrata con un albero di natale montabile... sono proprio io. Spero che vi abbia divertito, ai prossimi giorni con gli aggiornamenti! Rowi
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Rowena