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Autore: purpleblow    05/01/2010    2 recensioni
"Hisoka, ti sei dimenticato di metterci lo zucchero." ed eccola lì, una delle stupide constatazioni a cui Hisoka preferiva non assistere. Ogni giorno, Tsuzuki si ostinava a domandarglielo. Possibile che ancora non avesse afferrato il concetto?
[Prompt: 48. Caffè - Tsuzuki, Hisoka - Mezza_Tabella]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asato Tsuzuki, Hisoka Kurosaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caffè? No, grazie.


Hisoka non amava la mattina, perché fare le cose in fretta e furia pur di essere puntuale nell'ufficio dell'Enma-Cho era frustrante. Non che lui fosse un ritardatario, tutt'altro. Quell'appellativo non era certo da lui, però calzava a pennello a Tsuzuki che, in un modo o nell'altro finiva per tardare, coinvolgendo ovviamente anche il ragazzino.
L'unica cosa che rendeva un minimo piacevole quella parte della giornata era la sua abituale tazza di caffè, rigorosamente amaro.
Amaro come i suoi ricordi, amaro come gli incubi che disturbavano il suo sonno, ma a differenza di questi lo poteva definire piacevole. Bastavano due sorsate di quel liquido scuro per rimetterlo al mondo, lasciando che i brutti sogni  della notte appena trascorsa svanissero, lasciando spazio alla concentrazione necessaria per affrontare la nuova giornata.
In un primo momento era rilassante e poteva concedersi un attimo di pace, ma inevitabilmente giungeva Tsuzuki a rovinare tutto. Che fossero stupide constatazioni o gesti disgustosi, quell'uomo riusciva a spezzare quel breve istante di calma assoluta.
Anche quella mattina infatti, Hisoka non poté fare a meno di abbandonare le speranze che almeno per una volta lo Shinigami lo lasciasse godersi il suo caffè.
Prima di immergere il cucchiaio d'argento nell'invitante -ed eccessivo- strato di glassa della fetta di torta, Asato fissava insistentemente il barattolo dello zucchero che non era stato neppure toccato dal giovane e senza rendersene conto, la sua espressione -dapprima entusiasta per l'imminente piacere che avrebbe provato nell'addentare la leccornia in bella vista nel suo piattino- si contorse, mostrando chiaramente disgusto.
"Hisoka, ti sei dimenticato di metterci lo zucchero." ed eccola lì, una delle stupide constatazioni a cui Hisoka preferiva non assistere. Ogni giorno, Tsuzuki si ostinava a domandarglielo. Possibile che ancora non avesse afferrato il concetto?
"Non ti stanchi mai di domandarmi le stesse cose?" esclamò al limite dell'esasperazione il più giovane, portandosi una mano sulla fronte nel tentativo di ignorare il fatto che quella fosse almeno la millesima volta che sentiva tale domanda.
Tsuzuki, da amante del dolce quale era, non concepiva come quel ragazzino potesse gradire tale schifezza: un concentrato di amaro racchiuso in un'insignificante tazzina che sarebbe stato capace di rovinare le sue papille gustative, se solo avesse provato a buttar giù un solo sorso. Ecco perché avevano inventato lo zucchero!
"Non capisco come ci riesci, tutto qui." disse, grattandosi il mento con perplessità crescente. Hisoka scosse la testa e giurò a se stesso che quella sarebbe stata l'ultima volta che gli avrebbe dato una risposta.
"C'è un modo per farti entrare in quella testa dura che non mi piacciono i dolci?" detto questo, senza aspettare una reazione da parte dell'altro, afferrò il manico della tazza e la portò alle labbra, sperando di potersi gustare quel piacere tanto atteso.
Purtroppo però non vi riuscì, seppure Tsuzuki si era finalmente zittito: il solo fatto di vederlo abbuffarsi su quella maledetta fetta di torta lo disgustava e non perché il ragazzo detestasse i dolci.
Una persona normale non si abbuffa come uno che non mangia da giorni e soprattutto non divora tre porzioni della stessa, rischiando di fare indigestione.
Hisoka pensò che fosse impossibile fare una colazione decente con Asato di fronte. Poteva non guardarlo, ma il risultato sarebbe stato il medesimo: i suoni che provenivano dalla sua bocca davano l'idea di un branco di maiali che si ingozzano di cibo.
No, non era possibile andare avanti così.
Irritato dal partner, il giovane Shinigami posò con poca delicatezza la tazza di porcellana sul tavolo e si alzò, senza mai staccare gli occhi carichi di disgusto dall'uomo, nell'attesa che questo gli concedesse un po' di attenzione.
Ancora più frustrante era proprio il fatto di non essere degnato di uno sguardo da lui: quando si trattava di cibo, quello staccava il cervello -semmai ne avesse avuto uno.
Sentendosi osservato con insistenza, finalmente Tsuzuki alzò lo sguardo, incontrando le iridi smeraldine del ragazzino, che si disgustò nel notare le labbra dell'altro sporche di panna, ma cercò di ignorarlo.
"Ti attendo nell'ufficio. Vedi di muoverti, che già siamo in ritardo per colpa tua." detto questo, girò i tacchi e si diresse a passo spedito verso l'ufficio.
Tsuzuki restò qualche istante ad osservare la schiena del ragazzo che si allontanava, senza capire perché -come al solito- fosse arrabbiato. Non riusciva mai a darsi una risposta.
Abbassando lo sguardo sul tavolo, notò che il caffè era ancora presente nella tazza: segno che Hisoka non lo aveva neppure toccato.
"Io glielo avevo detto di metterci lo zucchero, ma come al solito non mi ha dato retta." disse fra sé, prima di riportare l'attenzione alla sua ultima fetta di torta, con gli occhi luccicanti alla vista della stessa.

[Fine.]



Angolino di Cami:
Premessa importante! Le mie storie seguono la serie di OAV, dato che ho maggiormente conoscenza su di essi. Nel momento in cui deciderò di rileggermi il manga, immagino lo noterete XD
Spero vi sia piaciuta questa prima shot, che partecipa alla MezzaTabella! ;D
Ah, nonostante la serie di insulti rivolti a Tsuzuki durante il corso della shot, io lo adoro come personaggio. Dovevo solo attenermi ai pensieri di Hisoka! XD
Che, in effetti non ha tutti i torti. La passione per i dolci di Tsuzuki mi preoccupa un po', anche se non ai livelli di L di DN, lui si che è preoccupante! <3
   
 
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