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Autore: sevy    06/01/2010    5 recensioni
Silente era morto da un anno. Morto. Eppure il dolore che provava per lui non era sparito nemmeno un po' durante quell'anno terribile. Ma dopotutto, come dicevano le sue amiche e colleghe, era solo un amico... Ma all'improvviso accade qualcosa che nessuno aveva previsto. Sta forse diventando pazza? Albus/Minerva.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con chi stai parlando?

Con chi stai parlando?

by sevy

Il giorno dopo Minerva si svegliò su qualcosa di caldo, confortevole. Due forti braccia erano avvolte intorno a lei, e poteva sentire sul mento il pizzichio di una barba, e sul collo il respiro regolare di qualcuno. Sciocchezze, certo che sapeva di chi si trattava. L’unica persona al mondo che profumava di limone e cioccolata, il gusto delle sue caramelle preferite e della cioccolata calda che tanto amava.

Decidendo di non interrompere questo meraviglioso sogno, chiuse gli occhi. Poco dopo, tuttavia, la luce invase la stanza. Sentì un movimento sotto di lei e si costrinse ad aprire gli occhi, puntandoli in due laghi azzurri.

“Minerva?” la sua voce esprimeva confusione.

Guardandosi attorno, si accorsero di non essere in alcuna delle loro stanze… erano sul divano della Presidenza. Probabilmente si erano addormentati la sera prima, dopo che le tre amiche se ne erano andate.

Le guance di entrambi si colorarono color cremisi, ma nessuno dei due si mosse.

“Oh… suppongo sarà meglio alzarci” disse dopo un po’ Minerva, senza muovere un muscolo per adempiere alla sua frase.

“Sì, suppongo di sì. Non vorrai che Rolanda ci trovi così.” Ridacchiò Silente.

“Tanto non ti possono vedere” replicò la donna, troppo confortevole in quella posizione per desiderare muoversi. Dopo poco tempo, tuttavia, raccolse tutta la sua forza di volontà e si alzò.

“Scusa” mormorò.

“Perché? Mi sono addormentato anch’io, se non mi ricordo male. Non è come se avessimo fatto niente di male.” Rispose il mago.

Minerva arrossì un poco. Fantastico, mi sono appena alzata, ed è la seconda volta che arrossisco. Vai così, Minerva, stai andando alla grande. Ancora un po’ e diventi di nuovo adolescente.

Dopo che si furono cambiati e preparati per un nuovo giorno di lavoro, l’atmosfera era tornata normale, e non c’era traccia dell’imbarazzo derivato dal giorno precedente. Anzi, sembrava che in questi giorni da quando era tornato “dal mondo dei morti”, come era solito definirlo Minerva, si erano avvicinati notevolmente.

Sala Grande

Quando Minerva entrò in Sala Grande, accompagnata da un ancora invisibile Silente, stava ormai sorridendo. Albus decise di provare a passare attraverso gli studenti (se era invisibile, era probabile che non riuscissero neppure a toccarlo). Ci riuscì, senza che alcuna persona al di fuori di lui e della sua vice se ne accorgesse. Questa dovette più volte, mentre si dirigeva verso il tavolo degli insegnanti, nascondere un risolino, nel vedere come ogni tanto il mago si comportasse infantilmente.

“Sai una cosa, Minerva, dovresti provarci anche tu. È la cosa più divertente del mondo”.

La strega, dimentica di essere vicina al tavolo degli inseganti, e ormai abituata alla sua presenza gli rispose.

“Già, ma sai, c’è un piccolo problema, io,  a differenza tua, sono completamente viva...”

“Anch’io!”

“Rettifico. Sono completamente viva per tutto il mondo, non solo per il mio migliore amico, e quindi potrei avere qualche difficoltà a passare attraverso le persone. In genere quel compito lo riservo ai fantasmi.” Sollevò un sopracciglio nella sua direzione.

“Ehm… abbiamo guadagnato un’audience, lo sai?” le fece notare Silente, indicando tutto lo staff che si era fermato immobile, alcuni con la forchetta a due centimetri dalla bocca, fissandola scioccati.

“Con chi diamine stai parlando?” esclamò Rolanda.

“I termini, Rolanda!” la rimproverò la severa insegnante. Albus ridacchiò. Minerva gli lanciò uno sguardo inceneritore; risultato: Rolanda la ignorò completamente.

“Ah, questo sì che è un buon modo per evitare le domande… ma ora voglio una risposta!” insistette quindi, con la bocca piena. “E non osare rimproverarmi perché sto parlando con la bocca piena.”

Di nuovo  Albus dovette sorridere, sapendo che era esattamente ciò che stava per fare.

“D’accordo. Stavo parlando da sola, comunque. Lo faccio per tenere la mente a posto. Ora, se non avete altri problemi, possiamo iniziare a mangiare.” Disse con un tono definitivo per chiudere la discussione, ma sfortunatamente le sue cosiddette amiche (ultimamente stava iniziando a dubitarlo: cioè, era davvero toccante il loro interesse nei suoi confronti, ma, davvero, stava iniziando ad averne abbastanza!) non erano dello stesso parere.

“E di cosa stavi parlando con te stessa? Di fantasmi?” chiese Poppy.

“Esattamente. Ho incontrato Pix poco fa e stavo pensando al Barone Sanguinario.” Rispose la donna.

“Certo. E hai dovuto specificare a te stessa di essere viva”. Commentò Rolanda.

“A te non capita mai? Quando ho fame mi sento morta, e stamattina ho molta fame”. D’accordo, scusa molto debole. Ma che altro avrebbe potuto dire?

“Lo dimostra il fatto che non hai ancora mangiato niente.” Fece notare Madama Bumb con uno sguardo divertito. 

“Se mi lasciaste mangiare, forse potrei farlo”. Ritorse Minerva.

“Se ti sedessi al tuo posto, potresti farlo ancora meglio” questa volta era stata Pomona a parlare. La generalmente dolce Pomona aveva fatto questo commento… questo fu il motivo per cui per qualche secondo non vi fu risposta tranne lo sguardo di approvazione di Poppy nei suoi confronti e Rolanda che volle assolutamente battere “il cinque” con la strega (E poi si definiscono adulte, pensò Minerva).

“In caso non l’avessi notato, questo è  il mio posto, Pomona.” Sibilò Minerva. Pomona, appoggiata dalle due colleghe, continuò.

“No, non è vero. Questo è il posto del vice preside, che è Filius. Tu sei la Preside, Minerva. Non puoi continuare a sederti lì. Non farà tornare Silente, sai!”

“No di sicuro, dato che è già tornato!” Nel momento che pronunciò queste parole, già si pentì di averle dette.

“Che cosa hai detto?” incalzò Rolanda.

“Niente!” la sua voce si era già alzata di qualche tono.

“Non è vero: ripeti ciò che hai detto, parola per parola.” Insistette l’insegnante di Volo.

“Non ho detto niente” ripeté l’insegnante di Trasfigurazione a denti stretti.

“Tu non pensi davvero che sia vivo, vero, Minerva? Lo sai che non può essere. L’abbiamo visto tutti morto, e Harry ha visto che è stato ucciso…” disse Poppy con tono prudente. “Sei sicura che non vuoi venire per una visita nel mio studio, dopo?” aggiunse poi con cautela.

“Non sono pazza e certamente non ho bisogno di una visita!” disse seccamente la straga a cui Madama Chips si era rivolta. “E ora basta, non ne voglio più sentire parlare!”

“D’accordo, ma ad una condizione” il ghigno di Rolanda non prometteva niente di buono.

“Non ho intenzioni di ascoltare condizioni!” replicò Minerva.

“Invece lo farai, altrimenti sai che non ti lasceremo mai in pace… oh, a proposito, abbassiamo un po’ la voce, stiamo attirando gli sguardi di quasi tutti gli studenti” aggiunse con tono casuale, sapendo quanto fosse importante per la McGranitt la reputazione con gli studenti, necessaria per mantenere un po’ d’ordine.

“Vi sto ascoltando” ma, quando vide il sorriso compiaciuto sul volto di Rolanda, si affrettò ad aggiungere: “Ma non ho ancora accettato”.

“E’ come se lo avessi fatto, cara.” Minerva espresse il suo fastidio per il termine vezzeggiativo con un gesto irato della mano.

“Ah, solo Silente ti può chiamare “mia cara”? Buono da sapersi” Se gli sguardi potessero uccidere, Rolanda sarebbe morta sul colpo.

“Pensavo volessi dirmi la tua condizione”

“Ah, è molto semplice: acconsentirai a tenere la festa da ballo che si terrà domani qui ad Hogwarts e vi parteciperai!” esclamò la strega, allegra.

“CHE COSA?” poi, lanciando un veloce sguardo verso gli studenti, aggiunse a voce più bassa: “Che cosa? Organizzare una festa da ballo? Ti ricordi che Hogwarts è una scuola, vero? Non una sala da ballo!”

“Oh andiamo, Minerva, gli studenti sono appena rientrati dalle vacanze di Natale, meritano di divertirsi un po’. Inoltre ricorda l’accordo… se non acconsenti ti rovineremo la vita!” l’entusiasmo di Rolanda non si era abbassato neppure di un po’.

“Suppongo io non abbia molta scelta, vero?” sospirò la McGranitt.

“No, non ce l’hai” confermarono le tre in coro, aspettando con il fiato sospeso.

“D’accordo, d’accordo. Ma è l’ultima volta che cedo. E organizzate tutto voi, non voglio averci niente a che fare. E non voglio che ci sia niente di poco appropriato, chiaro?” disse in tono severo.

“Certo, certo. Ah, Minerva?”

“Sì?” sbuffò irritata.

“Mettiti il vestito rosso che ho messo sul tuo letto”

“Tu… avevi già organizzato tutto! L’avresti fatto comunque… è stata tutta una scusa! Mi hai imbrogliata!” boccheggiò Minerva. Silente, vicino a lei, si stava sbellicando dalle risate.

Gli studenti si chiedettero per mesi cosa aveva spinto la severa professoressa McGranitt ad inseguire una ridente Rolanda Bumb fuori dalla Sala Grande, bacchetta alla mano.

Avviso: dopo questo capitolo ci metterò probabilmente molto più tempo per aggiornare, in quanto sarò terribilmente (sì, non ho sbagliato termine: terribilmente) occupata con la scuola. Quindi, vi avviso fin d'ora. Tuttavia sono a metà del prossimo capitolo, per cui c'è una discreta speranza di successo (prima o poi). 

Venendo ai ringraziamenti: 

Ringrazio tutti coloro che hanno messo la fic fra i seguiti e i preferiti. 

Grazie a:

marik1989: Suppongo che questo capitolo ti confermerà nelle tue idee sulla nostra professoressa di volo preferita. Ti farà piacere sapere che Minerva la pensa esattamente come te riguardo a Rolanda. :D Però, in fondo, nonostante il suo tatto del tutto assente e le sue maniere che lasciano un po' a desiderare, è una buona amica, e fa tutto nel suo interesse (anche se a volte non sembra). 

fa92: grazie mille, ricevere commenti come il tuo rasserena la giornata! Anche a me piaceva particolarmente quella frase. Sono contenta che tu l'abbia notata. 

dublino: grazie, grazie, grazie e grazie! Spero di aver reso il concetto. Riguardo al P.S.... be', lo so che sono cattiva, ma dovrai aspettare ancora un po' per saperlo (2 o 3 capitoli). Sappi che quando lo scoprirai, la storia sarà, se non finita, quasi finita. Perciò... pazienza! :D

  
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