Un altro Grande Amore Impossibile

La letteratura č piena di tragiche storie su grandi amori ostacolati dal destino.

Tristano e Isotta.

Lancilotto e Ginevra.

Romeo e Giulietta.

La lista potrebbe anche continuare. In effetti il topos del “Grande Amore Impossibile” č stato ripetuto tanto spesso da essere diventato scontato.

Quindi nessuno avrebbe dovuto sorprendersi del fatto che Rose Weasley e Scorpius Malfoy avessero smesso d’insultarsi ogni volta che si vedevano. Anzi, piů passava il tempo, meno raro diventava vederli passeggiare da soli, per i corridoi o per il parco.

I due, insieme, formavano un contrasto notevole.

Lei Prefetto, lui Capitano.

Lei Grifondoro, lui Serpeverde.

Lei figlia di Auror, lui figlio di Mangiamorte.

Lei Weasley, lui Malfoy.

Al Potter, cugino della prima e migliore amico del secondo, era stato il primo ad accorgersi che fra i due stava nascendo qualcosa e non aveva le idee chiare sui suoi sentimenti al riguardo. Da una parte ne era felice (aveva sempre sospettato che se i due avessero messo da parte i pregiudizi e l’orgoglio sarebbero potuti diventare amici), dall’altra era terrorizzato.

I casi erano due:

1) Rose e Scorpius sarebbero riusciti ad avvicinare le rispettive famiglie e le Case a cui appartenevano, sconfiggendo pregiudizi e rancori che risalivano ai tempi della fondazione di Hogwarts.

2) Be’ se la memoria non m’inganna il topos del “Grande Amore Impossibile”  comprende la morte dei protagonisti, vero?

Povero, Al! Il giovane Prefetto di Serpeverde, nonostante la sua intelligenza, non si rendeva conto che le sue preoccupazioni erano inutili. L’opinione degli Weasley, dei Malfoy, di Hogwarts e del resto del mondo magico non aveva importanza. Nel bene e nel male, che avesse il lieto fine o meno era iniziato un nuovo “Grande Amore Impossibile”.

Tristano e Isotta.

Lancilotto e Ginevra.

Romeo e Giulietta.

Scorpius e Rose.