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Autore: ChelseaH    06/01/2010    5 recensioni
Un'ordinaria giornata sul set di Merlin: costume, trucco, girare, ripassare, chiacchiere fra colleghi. E il tentativo di nascondere i ricordi di una serata sotto a un foulard troppo stretto. Ce la farà Colin ad arrivare a sera? E se Bradley decidesse di fargli un discorso serio? Beh... in fondo Bradley lo ama proprio perchè lui è così Colin Morgan, no?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley James, Colin Morgan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISLAIMER: Colin e Bradley (purtroppo ç_ç) non mi appartengono e non li conosco e con questa shot non intendo dare rappresentazione reale dei loro caratteri e/o azioni.

Coming out? Who cares.

“Corri, corri, corri!” Bradley incitò Colin ridendo, mentre correvano lungo il corridoio dell'albergo inseguiti da Angel a dir poco furibonda.
“Che succede qua fuori?” Anthony Head sbucò da una delle camere, attirato dal casino. Bradley lo dribblò per un pelo mentre Colin lo centrò in pieno.
“Dai Colin, corri e non badare al Signor Giles!” così dicendo Bradley era tornato indietro a raccogliere l'amico da terra, lasciandoci però Anthony nella speranza che rallentasse l'inseguimento di Angel.
“Anthony, tutto bene?!” la ragazza si era fermata ad aiutarlo a rialzarsi mentre gli altri due sparivano dietro l'angolo, diretti alle loro stanze.
“Sono il re di Camelot, varrà pur qualcosa.” la tranquillizzò l'uomo rialzandosi e dandole una pacca sulla spalla.
“Per quel cretino rimarrai sempre il Signor Giles.” rise Angel.
“Si beh, è stato così dalla prima riunione del cast. - osservò Anthony scrollando la testa come a far capire che Bradley era senza possibilità di recupero – cosa hanno combinato stavolta?” le chiese poi, indicando con un cenno la direzione nella quale erano spariti i due.
“Un ragno, hanno messo un orribile ed enorme ragno nella mia stanza!” gli spiegò lei, irritata.
“Magari loro non c'entrano...” disse Anthony con poca convinzione.
“Ah si? E allora spiegami perché hanno insistito tanto per accompagnarmi fino alla soglia della camera e poi sono rimasti fuori in attesa fino a quando ho cominciato a urlare. A quel punto le loro risate hanno sovrastato tutto il resto.” borbottò Angel.
“Bradley.” l'uomo alzò gli occhi al soffitto sconsolato anche se, in realtà, stava cercando con tutto se stesso di reprimere una risatina per non fare arrabbiare ulteriormente Angel.
“E Colin.” aggiunse lei, anche se entrambi sapevano che Colin Morgan preso da solo, era più innocuo di un neonato in fasce.

***

“Ma l'hai vista la sua faccia?!” Bradley si lasciò cadere sul proprio letto, con le lacrime agli occhi da tanto stava ridendo.
“Altroché se l'ho vista!” Colin lo imitò, senza riuscire a smettere di ridere.
“E Ant, la faccia che aveva quando è uscito dalla stanza?!”
“La faccia che ha fatto quando l'hai chiamato di nuovo Signor Giles!”
“Beh, lui è il signor Giles, come lo dovrei chiamare? - così dicendo Bradley si girò guardando Colin con espressione seria, il che contribuì soltanto ad aumentare l'ilarità dell'altro – Peccato che non abbiamo pensato a portare la videocamera con noi, questo era degno di essere filmato.” aggiunse riprendendo a ridere senza ritegno e rotolandosi nel letto quanto bastava a ritrovarsi quasi sopra a Colin.
“Angel ce la farà pagare domani sul set.” osservò quest'ultimo.
“Faccia come le pare.” replicò il biondo soffocando l'ennesima risata nella maglia di Colin che, senza quasi rendersene conto, gli passò una mano fra i capelli affettuosamente.
In tutta risposta Bradley smise improvvisamente di ridere, strusciando il viso sulla maglia del moro, fino a incontrare la pelle nuda del collo. Prima glielo accarezzò dolcemente con le labbra poi, piano piano, prese a baciarlo con sempre più trasporto e, quando sentì il corpo dell'altro reagire, iniziò a mordicchiarlo.
“Hey!” Colin tentò di allontanarsi, con gran poca convinzione.
“Cosa?” gli chiese Bradley esibendo il sorriso più innocente del quale era capace.
“Lo sai!” lo rimproverò l'altro anche se il tono di voce pareva più un incitamento a continuare che a smettere.
“Tanto Merlin porta sempre quello sciocco foulard intorno al collo. – così dicendo il biondo si portò all'altezza del viso di Colin – chi vuoi che si accorga di un innocente succhiotto?” gli sussurrò sulle labbra prima di baciargliele.
“La truccatrice magari.” replicò l'altro senza interrompere il contatto fra le loro labbra, tracciando con due dita il profilo della schiena di Bradley per poi accarezzarlo da sotto la maglia. Il biondo sussultò e in un attimo si portò sopra di lui, cercando a sua volta sotto la camicia del ragazzo, il contatto con la pelle di Colin che si rivelò incredibilmente calda e invitante.
Era il loro piccolo segreto, quello che facevano quando erano soli, tutti i sottintesi racchiusi dalle occhiate che si lanciavano durante le riprese, il fatto che per una ragione o per l'altra fossero sempre appiccicati. Bradley James e Colin Morgan, se ne cercava uno e in genere si trovava sempre anche l'altro.
“Morgan - gemette Bradley con voce rotta, mentre Colin cercava goffamente di togliergli la maglia – sei un disastro.” sorrise maliziosamente aiutandolo nell'impresa e poi iniziò a sbottonargli la camicia – era terribilmente stupido in ogni cosa, ma in quello decisamente un maestro - mentre le mani di Colin vagavano senza sosta sui suoi fianchi per poi risalire lungo la schiena, accarezzandogli ogni millimetro di pelle mentre le loro labbra non smettevano di cercarsi.
Qualcuno bussò alla porta ma loro parvero non accorgersene, un altro colpo, altri due colpi, tre, quattro, cinque.
“Si può sapere chi è?!” urlò Bradley irritato mentre, arrivato ormai all'ultimo bottone della camicia, pensava bene di slacciargli i pantaloni.
“Anthony!” rispose una voce dall'esterno e Bradley imprecò. Si era completamente dimenticato che lui e Colin l'avevano travolto nel corridoio, così come anche lo scherzo ad Angel gli sembrava roba successa giorni prima.
“Apri.” mugugnò Colin, non troppo contento dell'interruzione.
“Arrivo...” bofonchiò il biondo, mentre ritirava su la cerniera dei jeans dell'altro e gli dava un ultimo bacio. Andando verso la porta accese la tv, facendo partire il dvd che c'era dentro.
“Oh, Bradley. - disse Anthony entrando - ci sei anche tu Colin.” osservò una volta dentro, guardando scetticamente il moro che era intento ad abbottonarsi la camicia imbarazzato.
“Che c'è?” tagliò corto Bradley, prima che l'uomo avesse tempo di fare mentalmente due più due fra l'attività nella quale era intento Colin e lui a petto nudo.
“Volevo solo chiedervi di essere un po' più carini con Angel, in fondo è solo-“ si interruppe di scatto, sentendo la propria voce provenire dall'angolo della stanza, mentre diceva “farò delle ricerche più approfondite.” Si voltò e spalancò gli occhi incredulo alla vista della televisione.
“Guardavamo un dvd.” fece spallucce Bradley.
“Buffy.” constatò Anthony.
“Il signor Giles ci sa fare, eh?” così dicendo gli diede una pacca sulla spalla.
“Secondo me ti donavano gli occhiali.” intervenne Colin.
“E secondo me ci hai provato di brutto con la Gellar. Com'è?” gli chiese Bradley ammiccando.
Anthony li guardò a turno, sentendosi improvvisamente spaesato. Già Bradley da solo era una gatta da pelare di quelle grosse ma, in coppia con Colin, diventavano un duo indomabile - e dire che Colin preso da solo era un ragazzo così a modo.
“Siete-“ iniziò a dire ma Bradley lo interruppe.
“Adorabili, lo sappiamo.”
“E ci scuseremo con Angel.” aggiunse Colin mostrandosi quasi dispiaciuto.
“Prima o poi.” precisò il biondo.
“Ma lo faremo.” Colin annuì con convinzione.
“Parola di Bradley James!”
“E Colin Morgan!”
“E ora torna pure a giocare col tuo Nintendo. - così dicendo, e senza lasciargli il tempo di replicare, Bradley accompagnò Anthony alla porta e lo sbatté fuori. – E comunque Morgan, nessuno ti ha dato il permesso di riabbottonarti la camicia.” aggiunse girandosi verso Colin, ed entrambi scoppiarono a ridere prima di riprendere da dove erano stati interrotti.

***

“Che cosa ti sei fatto qui?” chiese la truccatrice abbassando un po' il foulard del costume di Colin per passargli il fondotinta anche sul collo. E dire che lui se l'era tirato così in alto proprio per impedirle di vedere i due segni che aveva lì.
“Mmm... non lo so, magari rigirandomi nel sonno mi sono fatto male.” rispose con nonchalance.
“Questi non sono lividi.” la donna si mise a ridacchiare.
“Ah no?” chiese il ragazzo innocentemente, arrossendo però lievemente. Bradley gliel'avrebbe pagata.
“No, decisamente no.” gli rispose lanciandogli un'occhiata piena di sottintesi e lui decise di starsene zitto prima che lei si mettesse a fare domande più approfondite.
Fortunatamente la sessione trucco finì in breve e lui fu libero di andarsene, ritirandosi su il foulard affinché coprisse bene il collo. Iniziò a vagare per il set, non sarebbe entrato in scena prima di mezz'ora abbondante, fermandosi ad osservare la scena in fase di registrazione che vedeva Bradley e Anthony nella sala del trono impegnati in un dialogo padre figlio. Bradley era proprio perfetto per la parte di Arthur perché, sostanzialmente, lui e Arthur Pendragon si comportavano generalmente nella stessa maniera. Ed erano anche, per certi versi, entrambi stupidi fino al midollo per cui Bradley non era costretto ad impegnarsi più di tanto. Sorrise, ricordandosi la prima e unica volta che aveva espresso quel pensiero ad alta voce: erano seduti a pranzo con Angel, Katie, Anthony e qualche addetto camera e tutti, ma proprio tutti, gli avevano dato ragione, scatenando l'indignazione del biondo che, alla fine, si era alzato e se n'era andato bofonchiando che non capivano niente. Poco dopo avevano girato una scena insieme e Bradley si era vendicato facendolo cadere “per sbaglio” in una bella pozza di fango. Poi, per scusarsi, si era offerto di “accompagnarlo a cambiarsi” e il cambio costume era durato molto più del tempo necessario a togliersi una maglia sporca e infilarsene una pulita e, manco a dirlo, era stato Bradley ad aiutarlo premurosamente a togliersela.
“Sembra che quel foulard ti stia strozzando, allentalo un po'.” Richard lo scosse da quei pensieri, ricordandogli che era arrabbiato con Bradley per via dei due succhiotti.
“Sto bene così.” gli rispose anche se, ora che ci faceva caso, se l'era stretto davvero troppo e gli dava fastidio. Sistemarselo lì sul posto però, avrebbe significato rendere partecipe anche Richard dei segni che aveva sulla pelle e, l'uomo, era incline alle ramanzine protettive tanto quanto il suo alterego Gaius. Iniziava ad esserci in giro un po' troppa gente che aveva realmente le caratteristiche dei personaggi che interpretava nel telefilm.
“Se lo dici tu... – gli lanciò un'occhiata scettica – ci conviene andare su, fra poco tocca a noi.” gli disse dandogli una pacca sulla spalla e Colin, seppur a malincuore, lo seguì non senza prima lanciare un'ultima occhiata a Bradley che, nell'uniforme da cavaliere di Camelot stava oltremodo bene. Le riprese andarono bene e, anche se durarono un bel po', a lui sembrò che fossero passati solo dieci minuti quando finalmente venne dichiarata una pausa. Uscendo dall'aerea del set propriamente detto, trovò Bradley ad aspettarlo.
“Dopo abbiamo le scene insieme.” gli disse ammiccando.
“Si certo, grazie.” gli rispose Colin, tentando di fingersi arrabbiato o, quantomeno, offeso.
“Che c'è?” gli chiese l'altro di rimando.
“Indovina!”
“Hai dovuto rigirare la stessa scena venti volte perché ti eri dimenticato le battute?” ridacchiò Bradley.
“Io non dimentico le battute, sire .” così dicendo si allontanò, Bradley non poteva certo farla franca tutte le volte.
“Dai Col! Non puoi avercela con me, è la prima volta che ci incrociamo da stamattina, è proprio matematicamente impossibile che io possa averti fatto qualcosa.” replicò con convinzione.
“Ne sei proprio sicuro?” chiese Colin, voltandosi a fronteggiarlo. A dirla tutta gli veniva solo da ridere, la strafottenza di Bradley in certi casi – come quello – era divertente e, comunque, non è che gli dispiacesse sul serio avere sul collo un ricordo della sera precedente.
“Oh Colin! – Katie si avvicinò ai due salutando – Bradley! Siete in pausa anche voi?”
“Si.” risposero i due all'unisono.
“Colin Morgan, il latin lover. - così dicendo Katie prese Colin sottobraccio, sotto lo sguardo confuso di Bradley. No, dopo tutto non era divertente, dopo tutto Bradley si meritava davvero il muso. – Sai che il nostro Colin ha avuto una notte di fuoco?” proseguì Katie, rivolgendosi al biondo.
“Ah si?” chiese Bradley, sul cui viso l'espressione confusa venne spazzata via da una alquanto compiaciuta.
“Si, guarda.” prima che Colin potesse anche solo pensare di reagire, Katie gli aveva abbassato il foulard e si era messa a ridere. Il ragazzo prese nota mentalmente del fatto che anche la truccatrice ora stava sul suo libro nero, esattamente come l'essere indegno che lo stava prendendo sottobraccio come aveva fatto Katie un attimo prima.
“Colin, Colin, Colin. – gli disse con espressione sorniona – Non starai mica spezzando i piccoli cuoricini delle francesi.”
“Bradley!” Colin se lo scrollò di dosso con uno spintone notando che Katie era già sparita, probabilmente per andare a fare un po' di Morgan-gossip con il resto degli attori e della troupe.
“Che c'è?” gli chiese Bradley, come se non c'entrasse nulla con quella storia.
“Sei un... un... “ mentre cercava una parola che potesse offendere a sufficienza, l'altro lo spinse contro un albero tappandogli la bocca con le proprie labbra.
“Un?” domandò poi Bradley, staccandosi appena da lui.
“Idiota! Siamo in mezzo al set!” lo rimproverò.
“Vedi qualcuno nei paraggi?” Bradley aprì un braccio a comprendere tutta l'area circostante.
“Mmmm.” mugugnò Colin.
“Sei proprio incazzato con me, eh?” il biondo sembrava più che altro divertito dall'eventualità.
“Perché non vai a ripassare la parte invece di starmi addosso?” Colin ce la stava proprio mettendo tutta per tentare di far sentire Bradley in colpa ma nemmeno lui si trovava troppo convincente nella parte dell'arrabbiato.
“Perché tu non vuoi che mi tolga di dosso, ecco perché.” gli sussurrò all'orecchio, sicuro di se come non mai.
La cosa peggiore, pensò Colin, è che aveva dannatamente ragione.

***

Erano tutti riuniti nel tendone che faceva da mensa sul set, era tardo pomeriggio e stavano aspettando che facesse completamente buio per poter girare alcune scene in notturna. Ai vari tavoli c'erano attori che ripassavano il copione, comparse che si scambiavano impressioni, addetti ai lavori che pianificavano il lavoro e gente che faceva uno spuntino pre serale.
“Angel! - Bradley si sedette al tavolo della ragazza che stava mangiando una fetta di torta – Ingrasserai e i tuoi bei vestitini da dama di Lady Morgana non ti entreranno più.”
“E' sempre un piacere averti intorno James.” commentò lei senza distogliere l'attenzione dal piatto.
“Lo so.” replicò lui impettito.
“Ciao Angel! - Colin li raggiunse e si sedette di fianco a Bradley – Dove l'hai presa quella?” chiese alla ragazza indicando la torta.
“Non puoi mangiare dolci o ingrasserai e poi la tua bella francesina non ti vorrà più.” gli rispose lei, facendo il verso a Bradley con l'incolpevole Colin.
“La volete smettere con la storia della francesina? Ogni persona che incontro deve tirarla fuori.” borbottò lui, perdendo ogni voglia di torta.
“Vuoi dirmi che non è stata una bella francesina?” Angel si sporse verso di lui con aria provocante.
“Magari era brutta.” ridacchiò Bradley.
“O magari sei stato tu.” gli disse Angel con nonchalance tornando al suo piatto.
“Angel!” esclamò Colin, ormai esasperato da quella giornata passata a sorbirsi i commenti di tutti sui segni che aveva sul collo.
“Hai ragione Col, il solo pensiero di avere Bradley addosso è rivoltante.”
“Sempre gentile eh, Angel? - disse il biondo in tono ironico – ti ricordo che Arthur e Gwen finiscono insieme.”
“Wow.” commentò lei simulando disgusto e Colin sospirò.
L'attenzione di Bradley venne subito attirata da quel sospiro e, osservando il viso del moro, vi riuscì a leggere uno strano miscuglio di irritazione e... gelosia forse?
“Beh, non credo che Arthur amasse veramente Gwen. Sarà stata più una mossa politica.” disse continuando a fissare Colin.
“Mossa politica sposare una popolana?” Angel inarcò un sopracciglio.
“Si, di sicuro non provava alcun piacere a doverla baciare.” proseguì imperterrito lui.
“Cosa faremmo senza il nostro sommo esperto su Camelot? - bofonchiò lei finendo la torta e passandosi un tovagliolo sulle labbra – Colin se ne vuoi un pezzo l'hanno lasciata nel frigorifero dietro al bancone.” aggiunse prima di alzarsi.
“Ne vuoi un pezzo, Morgan?” gli chiese Bradley, che non aveva ancora smesso di fissarlo.
“No, credo che andrò a ripassare la parte con Richard. - rispose lui, guardandolo dritto negli occhi e lasciandosi andare a un sorriso, le ombre di disappunto e gelosia completamente scomparse dal suo volto. – Tu cosa fai?”
“Penso che mi prenderò una fetta di torta.” gli rispose Bradley, soddisfatto che il suo messaggio fosse arrivato dritto a destinazione.

***

“Hai mai pensato di uscire allo scoperto?” era notte fonda, in realtà era quasi mattina, ma erano tornati da poco dal set ed avrebbero avuto tempo fino a mezzogiorno per riposarsi. Erano nella stanza di Colin, Bradley seduto con le gambe incrociate sul letto mentre l'altro era appena uscito dalla doccia e si stava asciugando in un enorme asciugamano bianco.
“In che senso?” gli chiese lasciando l'asciugamano e infilandosi una maglia a maniche corte e un paio di pantaloni del pigiama.
“Noi... voglio dire... dirlo apertamente.” gli rispose Bradley.
“Dire cosa?” Colin sapeva benissimo a cosa si riferisse il biondo, ma ogni tanto gli piaceva sentirgli dire apertamente certe cose.
“Che stiamo insieme, scemo.” gli rispose lanciandogli addosso il cuscino.
“Dovresti farti la doccia anche tu se non vuoi doverti alzare presto domani mattina.” fu la risposta del moro mentre arrossiva leggermente.
“Stephanie lo sa.” proseguì Bradley ignorandolo.
“Stephanie è tua sorella.” gli fece notare Colin.
“E dunque?”
“E dunque è diverso. Non è diverso?” Colin non era propriamente sicuro che lo fosse, ma gli sembrava molto più semplice affrontare la cosa con una sorella piuttosto che con l'intero cast di un telefilm o, peggio ancora, con la stampa. Lui però non l'aveva detto nemmeno al fratello, nonostante fosse abbastanza convinto che l'avesse capito anche da solo.
“Non lo so. - rispose Bradley. – Però è stato bello baciarti oggi, nel bel mezzo del set, senza curarmi di niente e di nessuno.”
“Vuoi dire che non sapevi se eravamo soli o meno?!” Colin era indignato anche se quello era esattamente il comportamento tipico di Bradley.
“No. - fece spallucce il biondo – E poi ho realizzato che non m'importava.”
“Ah no?” Colin si sedette sul letto, di fronte a lui.
“Anche se non ti regalo rose rosse, ti porto a vedere i balletti e ti riempio di smancerie, ti amo lo stesso sai?”
Lo sapeva, certo che lo sapeva. Bradley non gli diceva quasi mai “ti amo” e non facevano mai niente di particolarmente romantico come cenette a lume di candela o stare immersi nella vasca da bagno contornati da candele profumate, ma lui percepiva quell'amore praticamente in ogni cosa che Bradley faceva o diceva. Di conseguenza, anche se non gli piaceva affrontare l'argomento, capiva benissimo perché stessero facendo quella conversazione.
“Colin?” la voce di Bradley lo distolse dai suoi pensieri e si accorse che l'altro gli si era avvicinato e l'aveva preso sottobraccio.
“Anch'io ti amo.” sussurrò lui abbracciandolo.
In effetti sarebbe stato bello potersi comportare così anche fuori, in pubblico. Potersi permettere di esibire qualche succhiotto ogni tanto senza diventare il pettegolezzo dell'intero cast, poter abbracciare Bradley ogni volta che ne aveva voglia, poterlo baciare ogni volta che ne aveva voglia. Non era poi uno scenario così brutto. Il punto era che lui però non si chiamava Bradley James, non era sicuro al mille per cento di se stesso e non aveva nemmeno quella piccola dose di strafottenza che gli consentiva di dire e fare sempre quello che gli pareva senza curarsi degli altri. Lui era Colin Morgan, riservato, timido e insicuro quanto bastava da non sentirsi ancora pronto a dividere col mondo quello che lui e Bradley erano. Però in fondo Bradley lo amava proprio perché era così Colin Morgan, no?
“Magari più avanti.” disse il biondo in quel preciso istante, quasi come se gli avesse letto nella mente.
“Si?” chiese Colin, sentendosi quasi sciocco.
“In fondo che importa chi lo sa? – gli diede un bacio fra i capelli, scendendo poi a cercare le sue labbra – anche se non ti garantisco per nulla di riuscire sempre a controllarmi in pubblico.” gli respirò quasi in bocca.
“E quando mai lo fai?” replicò Colin, improvvisamente confortato, lasciandosi poi cadere disteso sul materasso e trascinandosi dietro Bradley.

NOTE.
Ritorno alle RPF, è una cosa che non avrei mai pensato dato che avevo smesso di scriverne perchè ne avevo fin sopra i capelli dopo anni e anni passati a scrivere solo RPF. A quanto pare avevo solo bisogno di cambiare fandom d'azione per ritrovare spunti e motivazioni!
In ogni caso, tutti i riferimenti al "Signor Giles" e Anthony Head ovviamente provengono dal suo ruolo in Buffy, è una cosa che dovevo mettere nero su bianco, non fosse altro che per levarmi lo sfizio di farlo chiamare Signor Giles da Bradley. E se qualcuno se lo sta chiedendo, si, per me Anthony Head si chiama Signor Giles e basta, ecco [più di un decennio passato a guardare e riguardare Buffy fino alla nausea mi ha fatto male mi sa ù_ù].
Vaneggiamenti a parte, per me è una piccola soddisfazione tornare all'RPF dopo mesi e mesi e mesi di nulla assoluto e sono anche felicissima di aver cambiato completamente fandom. A volte i cambiamenti radicali fanno bene xD
E stavo per dimenticarmi la cosa più importante, ovvero un ringraziamento immenso come sempre a Giuly. Se non ci fosse lei a sopportarmi mentre scrivo sarebbe una tragedia ç_ç

   
 
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