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Autore: Lety Shine 92    07/01/2010    2 recensioni
Losus, un mondo lontano in un tempo lontano. Una ragazza si risveglia in una grotta, priva di ricordi. Sa solo il proprio nome, Jera. E' la mia prima fanfiction originale, quindi vi chiedo un po' di clemenza nei commenti, sempre graditi!!!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jera

Capitolo 1

Jera

Buio.

Silenzio.

Immobilità.

Poi arrivarono i suoni, sempre più vicini e udibili.

Acqua che gocciola, foglie che si muovono, uccellini che cinguettano.

Quindi fu il turno delle immagini.

Pareti rocciose, una timida luce in lontananza, il verde all'esterno.

Ma dove sono?

La ragazza si alzò a sedere, sul pavimento della grotta. Si guardò attorno per diversi minuti prima di realizzare che nulla in quel luogo le era in alcun modo familiare. Cercò di alzarsi in piedi, ma era spaventosamente debole e ricadde pesantemente a terra. Si appoggiò alla parete, per riprendere le forze.

Che posto è questo?

Dopo vari tentativi, riuscì a rialzarsi e mosse i primi, incerti passi verso quella che doveva essere l'uscita di una grotta.

Una volta fuori, le idee mi si chiariranno.

All'esterno la luce era accecante per i suoi occhi, chissà da quanto chiusi; la parabola solare doveva essere quasi al suo culmine. Ma ciò che vide non le fu di grande aiuto: alberi che iniziavano a perdere le foglie, bassi cespugli e uno scoiattolo che, meno timido dei suoi simili, si muoveva poco lontano da lei.

Già, conosceva tutti quei nomi: albero, cespuglio, scoiattolo... Ma nella sua memoria non c'era un solo ricordo di quelle cose, antecedente a quel preciso istante; come se li stesse osservando per la prima volta nella sua vita.

Scavò con maggiore energia nella propria mente.

Nulla.

A pensar ci bene, non conosceva neppure i tratti del suo volto.

Uno scosciare d'acqua non lontano: un ruscello. Vi si diresse con passo sicuro, sempre cercando elementi conosciuti che l'aiutassero a recuperare i ricordi. In riva al fiumiciattolo si inginocchiò e scrutò il proprio viso riflesso.

Ad osservarla era una ragazza estranea: capelli biondi, lisci e lunghi fino alle spalle, luminosi occhi verde chiaro, sottili labbra rosee.

Chi è? Sono davvero io?

Si concentrò ancora e, all'improvviso, una parola le giunse da chissà quale angolo remoto della sua mente.

Un nome.

Jera.

Il mio nome? Sì!

Finalmente un certezza salda: quella era la sua identità!

Ma il suo nome fu tutto ciò che le ritornò alla mente, nonostante si concentrasse al massimo delle sue possibilità. Nel frattempo le ore passarono rapide e le ombre si allungarono, col calare del sole, e Jera si scoprì affamata ed assetata; si era tanto impegnata nella caccia ai propri ricordi, da scordare i bisogni del suo corpo.

Si dissetò con la limpida acqua del fiume, poi si mise alla ricerca di qualche bacca o radice commestibile. Le conosceva, sapeva quali fossero il loro nomi e le loro qualità. Non appena si sentì sazia, ritornò alla grotta per avere un rifugio sicuro quella notte.

Non faticò ad addormentarsi, ma fu allora che la raggiunsero gli incubi.

 

Si trovava in un'enorme sala, le pareti erano ricoperte da dipinti e cimeli, l'alto soffitto era magistralmente affrescato e le finestreb davano su un elegante giardino. Doveva essere il salotto di qualche ricco nobile, tutto era perfetto. Ma Jera aveva addosso una spiacevole sensazione di inadeguatezza.

All'improvviso arrivarono delle presenze.

Inizialmente erano solo ombre oscure che le vorticavano attorno, poi comparirono volti velati dalla collera e dal dolore. Volti sconosciuti, ai quali non sapeva associare nessun nome. Ma quelle figure misteriose la intimorivano, si sentì circondata dalle loro presenze, senza una via di fuga.

Jera si svegliò di soprassalto, ancora avvolta dalle spiacevoli sensazioni che quel sogno le aveva lasciato addosso. Si guardò intorno: nessuno. Era ancora sola in quella grotta.

E' ora di muoversi.

Non era il caso di rimanere lì per compiangersi, senza risolvere nulla. Avrebbe attraversato quel bosco finchè non fosse arrivata in un luogo civilizzato, dove qualcuno l'aiutasse a recuperare i suoi ricordi.

 

Camminò senza sosta, riposando solo per poche ore a notte. Seguì il fiume, così da non doversi mai muovere per trovare acqua potabile, e si cibò di frutta trovata qua e là.

La mattina del terzo giorno di marcia notò che la foresta iniziava a diradarsi e in lontananza notò un'alta palizzata in legno a circondare una cittadina.

Istantaneamente l'investì una sensazione di benessere: altre persone che l'avrebbero aiutata, un posto dove dormire al caldo, cibo decente.

Aumentò d'impulso l'andatura, quasi si dovesse mettere a correre. In pochi minuti raggiunse l'entrata della città, nessuna guardia la presidiava.

Jera si mosse rapidamente, qualche passo e fu dentro.

 

 

 

Angolo dell'autrice

Ciao a tutti!!!

Vi meritate un enorme ringraziamento per essere arrivati fino a qui, ma vi chiedo anke lo sforzo di lasciarmi un commento! Sto già scrivendo il secondo capitolo, ma se capirò di non essere stata apprezzata non esiterò a cancellare la storia...

Questo capitolo forse vi ricorderà, per chi l'ha letta, l'ultima saga della mitica Troisi, ma vi assicuro che la storia è completamente diversa ^^

A presto, spero!!!

 

 

  
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