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Autore: teenagedream__    07/01/2010    8 recensioni
Lei, ancora lì. In quella piccola cittadina piovosa del New Jersey.
Lui, chissà dove. Pronto ad affrontare un concerto.
Lei, la semplice ragazza della porta accanto, la figlia della guardiana della scuola di danza della città. Lei. La sua migliore amica.
Lui, il ragazzo più dolce della terra, con quella famiglia così calorosa che aveva sempre accolto l’amica e la madre dopo la morte del padre. Lui. Il ragazzo con cui è cresciuta. [...]
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa fan fiction a una persona molto speciale. Piergiorgio.
So che non leggerà mai questa storia, ma a me basta questo.
Grazie Giò, perché sei come una fonte di ispirazione per me, sei come il fratello maggiore che non ho mai avuto e inoltre sei il regista indipendente più incredibile che conosca.
Martina<3

Questa fiction è basata sulla canzone Novembre di Virginio. E’ di un po’ di anni fa, ma a me piace moltissimo. Ringrazio ancora Piergiorgio per avermela fatta conoscere. Vi consiglio di ascoltarla mentre leggete: http://www.youtube.com/watch?v=3JVyl26TJK4
Un’ultima cosa e vi lascio! Prometto!!! Ecco qui l’abbigliamento di Elisabeth nella shot: http://www.polyvore.com/elisabeth_james/set?id=14882924

 

Novembre.
one-shot dedicata a Piergiorgio.

Lei, ancora lì. In quella piccola cittadina piovosa del New Jersey.
Lui, chissà dove. Pronto ad affrontare un concerto.
Lei, la semplice ragazza della porta accanto, la figlia della guardiana della scuola di danza della città. Lei. La sua migliore amica.
Lui, il ragazzo più dolce della terra, con quella famiglia così calorosa che aveva sempre accolto l’amica e la madre dopo la morte del padre. Lui. Il ragazzo con cui è cresciuta.

“Io non scorderò mai,
le volte in cui ho sognato con te.
Non dimenticherò mai,
le volte in cui ho sognato per te.”

**
“Dai Lizzie, racconta!” le disse il suo migliore amico mentre si accomodava sul letto della ragazza.
“Beh ho sognato che partivamo per Los Angeles in cerca di fama.” Disse lei guardandolo.
“E …?”
“E nulla. Da lì dopo variati tentativi diventammo davvero qualcuno. Io, te, Joe e Kev. A cantare sui palchi di tutti gli States, ma ti immagini?” disse lei con occhi sognanti.
**

Ma erano solo bambini. Avevano 12 anni. Come potevano sapere che poi, in parte, quella sarebbe stata la verità?

“Io non scorderò mai,
i tuoi sguardi già reclusi,
di chi non dimentica il passato.
Ed ora chi sei, dove sei.”

Elisabeth James quel giorno non se lo sarebbe di certo scordato. Due anni fa in un giorno piovoso autunnale. Il giorno in cui le fu annunciata quella bellissima, ma allo stesso tempo tragicissima, notizia.

**
“Liz? Liz? Ci sei? Ho bisogno di parlarti …” Nick bussava ripetutamente alla porta della sua camera.
“Hey Nicky! Dimmi tutto!” disse lei aprendo la porta sorridente.
“Vieni sediamoci.” Lui le prese le mani e si sedettero l’uno di fronte all’altro sul letto.
“Mi preoccupi, Nicky! Avanti sputa il rospo.”
“Non è facile da dire credimi.”
“Va beh, almeno provaci”
“Ti ricordi la lettera importante che leggeva papà l’altro giorno?” la diciassettenne annuì. “Era la “Hollywood Records” di Los Angeles. Ci hanno offerto un contratto, a me, Joe e Kevin. Come gruppo.”
“Cosa? Ma questo è fantastico!” disse la sua migliore amica con un’espressione entusiasta. Espressione che dopo poco sarebbe subito svanita.
“Aspetta un attimo. Come hai detto? Los Angeles? California? 2.779 miglia da qui?” l’espressione della ragazza si faceva sempre più triste, gli occhi si riempivano di lacrime.
“Quando parti?” disse lei trattenendo le lacrime.
“Tra due settimane, vogliono iniziare subito il progetto. Mi dispiace Liz, ti porterei con me se solo fosse possibile. Ma lo sai è il mio sogno.” Disse anche lui con le lacrime agli occhi.
“Mi mancherai orsetto.” Disse lei.
“Sono anni che non mi chiami in quel modo,
cimice
!”
**

Non erano più bambini. Avevano 17 anni oramai. Ora era la realtà dei fatti. La resa dei conti.

“E così Novembre sale su,
mi ricorda che non siamo stati mai così distanti.
E così Novembre sale su,
e mi ricorda che non posso rimanere ad aspettarti.”

Sì. Proprio così. Era Novembre. Quella giornata che non si sarebbe mai scordata in vita sua. Ed ora la scuola di danza deserta per via dell’ora della notte. Tutto buio, tranne quella piccola saletta. Lei lì seduta con le ginocchia al petto e le spalle al muro. Le lacrime iniziarono a rigarle il viso. Diamine quanto le mancava il suo migliore amico. Erano due anni che non si vedevano. Lei impegnata con la scuola e con i tantissimi lavori part-time che faceva per aiutare la mamma. Lui impiegato a fare concerti, interviste, servizi fotografici e videoclip. Ma lui non poteva dimenticarla, non dopo quello che era successo poco prima della partenza.
Lei si levò le converse un po’ bagnate per la pioggia e anche i jeans rimanendo in culottes, si levò anche la giacca di jeans, rimanendo in t-shirt. Cominciò a ballare. Ballare. L’unica cosa, insieme alla musica, che la portava fuori da quel mondo orribile. Quel mondo senza lui e la loro amicizia.

“E passato tanto tempo lo sai,
e tutto sta cambiando,
ricordi che eravamo ingenui.
Ed ora chi sei, chi sarai.”

Ballava, ballava e nulla l’avrebbe fatta smettere. Eccetto di una caduta non prevista. Dopo un salto, tra l’altro riuscito meglio del solito, ci fu un atterraggio poco gradevole e questo la fece cadere a terra. Si era fatta male al ginocchio. Non le era successo nulla, era solo una botta. Ma tutto ciò le fece ricordare quando si era procurata una vecchia cicatrice, ancora presente proprio su quel ginocchio.

**
6° Compleanno di Elisabeth James.
Tutti gli amici della piccola erano nel giardino di casa sua e tutti giocavano allegri.
C’era anche lei. La sua migliore amica anche in quell’occasione. Sempre presente.
Si sa. I bambini sono vivaci e combinano guai.
“Allora Lizzie ti piace il mio regalo? Sapevo che ti piaceva la mia, ma ho scelto questa che era meglio per una femmina!” disse il piccolo Jonas indicando la bici nuova dell’amica.
“Sì!! È bellissima Nicky, grazie ancora! Ora ci faccio un giro!” disse la piccola Lizzie.
Prese la bicicletta e iniziò a pedalare, senza rotelle. Aveva imparato ad andare in bici con quella di Nick, ma finalmente ne aveva una tutta sua, così poteva andarci insieme a Nick al parco.
“Ahia! Aiuto!!” la piccola Lizzie gridava piangendo.
“Lizzie!” i genitori, gli amichetti e Nick erano in torno a lei dopo pochissimo.
“Non preoccuparti amore mio. È un po’ di sangue ora passa tutto.” Le disse la mamma mentre le medicava la ferita.
**

Quella ferita, che si tramutò in cicatrice e che ancora oggi le ricordava lui. Sempre lui. Nick.

“E così Novembre sale su,
mi ricorda che non siamo stati mai così distanti.
E così Novembre sale su,
e mi ricorda che non posso rimanere ad aspettarti.”

Si fermò di colpo davanti allo specchio. Le lacrime senza pietà iniziarono a uscire, uscire e uscire.
Voleva il suo migliore amico. Dopo la sua partenza non si erano più visti. Solo pochi sms e chiamate brevi per i suoi troppi impegni. Interviste, concerti, viaggi e chi più ne ha,ne metta.
Si ricordò quando li accompagnò in aeroporto. Quando li vide tutti per l’ultima volta e quando quelle parole, le avevano lasciato un terribile vuoto dentro e mille dubbi in testa.

“E ti ricorderai che non è stato sempre così.”

**
Il momento dei saluti. Quello più terribile in assoluto. Tutti avevano le lacrime agli occhi cercandole di trattenere, ma Liz no. Era incompleta senza loro, senza lui. Non riusciva a resistere.
Nick la prese per mano e si allontanarono poco da tutti. Lei lo abbracciò forte e lasciò sfogare il suo pianto. Gli sarebbe mancato troppo.
“Cimice mi mancherai troppo.” Le disse il suo amico. Lei non rispondeva, continuava a piangere e a singhiozzare fortissimo.
“So che ne avremmo dovuto parlare prima ma, non ne ho mai avuto il coraggio e se me ne vado tenendomi questa cosa dentro, non me lo perdonerei mai.” Lei si asciugò le lacrime e lo guardò stranita.
“Ma di cosa stai parlando?” chiese lei.
“Nell’ultimo periodo qui a Wyckoff mi sono accorto che per me non sei più un’amica, Liz. Ci conosciamo da tanto ormai. Ho avuto sempre paura di poter rovinare il nostro rapporto, ma giuro che non ce la faccio più.” Le disse con occhi davvero pieni di lacrime. Lei lo guardava stupita. Il suo migliore amico le aveva appena rivelato che i suoi sentimenti per lei vanno oltre la loro amicizia e lei come la doveva prendere? Non sapeva come reagire.
Lui si avvicinò piano alla ragazza guardandola negli occhi. I loro nasi si scontrarono e poi lui appoggiò leggermente le sue labbra a quelle di Liz. Si scambiarono un tenero bacio per qualche minuto. Quando si staccarono Liz rimase incredula a tutto quello che stava succedendo.
“Ti amo Elisabeth e non ti dimenticherò mai. Tornerò a prenderti appena mi sarà possibile. Lo prometto.”
Liz davvero non riusciva a reagire così lo abbracciò nuovamente.
“Nemmeno io ti dimenticherò mai Nicholas.” Furono le sue ultime parole prima che quell’aereo decollò in direzione di Los Angeles.
**

“Ti ricorderai di me.”

 

Fine.

NB: Ho deciso di prendermi una pausa con la scrittura. Riprenderò tutto a gennaio. Ho bisogno di fare mente locale e di riposarmi un attimo! Ci vediamo a gennaio con il sequel di A Perfect Life con contenuti e avventure tutte nuove!
Martina<3

  
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