Anche
se
il viaggio da Ingurtosu era molto lungo, i Sulis venivano
spesso ad
Alghero perché avevano la figlia Marina che viveva ancora
lì. Ogni volta non
mancavano di andare a trovare Alfredo Rispoli e la sua famiglia.
In previsione della loro visita, Barbara era stata tutto il giorno in
cucina a
preparare una cena speciale, aveva tirato fuori il servizio di piatti
buono,
aveva lucidato le posate d’argento ed apparecchiato per bene
la tavola. Avrebbe
voluto che perlomeno Luisa le avesse detto un grazie invece la cognata
non solo
non l’aveva fatto, ma ora si lamentava con gli ospiti
perché la vita era assai
cara e mantenere oltre ai loro quattro figli anche la sorella del
marito, era
una cosa che li costringeva a fare i salti mortali.
-
Non esagerare – le aveva detto Alfredo –
adesso chissà Lino e Grazia cosa penseranno di noi.
-
Cosa dovremmo pensare mai! La vita è dura
per tutti. Prendete noi, ci siamo dovuti adattare a vivere in un
paesino
minerario quando avremmo preferito restare qui a casa nostra
– convenne la
signora Sulis, molto solidale con Luisa.
-
Adesso sei tu ad esagerare. Credetemi, lì
si sta davvero bene. Sir Bradley è proprio un bravo padrone.
Pensate, adesso
farà costruire persino un ospedale – la
rimproverò il marito, sempre entusiasta
del suo nuovo incarico.
-
Sì, è proprio un santo! – lo
rintuzzò la
moglie con ironia – Sei proprio un ingenuo se pensi che sia
una brava persona,
quello lì pensa solo al suo tornaconto, non certo ai
minatori.
-
Va bene, ma l’ospedale…
La
moglie non lo lasciò neanche finire.
-
È stato l’ingegnere Forrest a convincerlo a
farlo costruire. L’ha detto proprio a me che se sua moglie
avesse avuto le cure
adatte e non fosse stata costretta a partorire come una selvaggia con
una
mammana qualsiasi, forse si sarebbe salvata.
-
A proposito, come sta l’ingegnere? Ha
trovato poi una moglie? – si informò subito Luisa.
-
Non me ne ha più parlato. Ogni tanto lo
vedo andare a Cagliari, ma più che altro
per…affari suoi! – rispose Lino,
sottolineando maliziosamente la frase per spiegare quali potessero
essere gli
affari che richiamavano a Cagliari l’uomo. Poi, cercando di
farsi capire dagli
adulti senza essere troppo esplicito per rispetto ai commensali
più giovani,
aggiunse – Non sono però
le sue
frequentazioni in città la cosa più adatta a
fargli trovare una giovane onesta
che si prenda cura di lui e del bambino.
-
Povera creatura! – commentò la moglie –
È
proprio macilento e sciupato e quella stupida di Angelina non lo sa
proprio
crescere. Lady Margaret mi ha confidato una volta che la sorella
è molto
preoccupata per il nipote.
Lino
proruppe in una sonora risata.
-
Chi te l’ha detto? - chiese divertito -
Lady Margaret? Ma non statela a sentire, miei cari! Lady Margaret sta
talmente
sulle sue! Lei, che è
una nobildonna e
la moglie del padrone, figuriamoci se si confidava con la consorte di
un povero
contabile!
-
E va bene, me l’ha detto Giovanna –
sbottò
la donna, irritata
per essere stata
sbugiardata – ed è una fonte molto attendibile.
Dovete sapere che Giovanna fa
la governante alla villa dei Bradley
ed
un giorno, servendo a tavola, ha udito una conversazione tra
l’ingegnere e
loro.
-
Già, sono parenti – osservò Alfredo.
-
Erano parenti. Ora la nipote è morta e la
zia lo rimprovera spesso per il modo in cui sta facendo crescere il
bambino
affidato, come vi dicevo prima, alla moglie di un minatore che
è una povera
ignorante.
-
Ma cosa può farci il
povero ingegnere se è stato così
sfortunato da perdere la giovane moglie!
-
Secondo loro dovrebbe mandare il piccolo a
Londra dai nonni. Là potrebbe avere l’educazione
che gli spetta, ma di questo
l’ingegnere non ne vuole neppure sentir parlare. Sei stata
una vera stupida a
rifiutare la sua proposta – aggiunse rivolgendosi a Barbara - È vero,
Ingurtosu non è un granché, ma con la
tua cultura e la tua educazione avresti potuto fare la signora e
neanche la
lady con la puzza sotto al naso avrebbe avuto niente da ridire su di te.
Era
un rimprovero che Grazia Sulis si portava
dentro da tanto, ma la giovane, già piuttosto depressa per
conto suo, rimase
muta.
Dopo
cena andò in cucina a preparare
il caffè e mentre aspettava che
fosse pronto, andò sul balcone a respirare una boccata
d’aria fresca. In cuor
suo sperava che gli ospiti se ne andassero presto perché era
assai affaticata e
non vedeva l’ora di prepararsi il suo lettuccio di fortuna.
Non si avvide
neanche di Lino fin quando non se lo ritrovò accanto.
La sera era fresca e l’odore del mare arrivava fin
lì.
Il vecchio amico si riempì i polmoni dell’aria
dolce e profumata e sospirò.
-
Che hai, non ti senti bene?- le chiese con
dolcezza - È
tutta la sera che te ne
stai zitta.
-
E cosa devo dire, padrino, già c’è
Luisa e,
perdonatemi, vostra moglie che parlano tanto!
Lui
rise e, sedutosi vicino alla figlioccia,
le prese affettuosamente una mano tra le sue.
-
Lo so, non tutte le donne sono come te, non
tutte hanno la tua grazia e la tua intelligenza. Tuo padre ti ha
allevato
proprio bene, Barbarella mia.
Stette
un po’ zitto poi tornò alla carica.
-
Quando ce ne siamo
andati la volta scorsa ho chiesto
a Robert che impressione avesse avuto di te. Mi ha detto di averti
apprezzato
molto, anche se lo avevi rifiutato con tanto sdegno, ed ha aggiunto che
avrebbe
voluto sposare proprio
una donna come
te. Non credo abbia cambiato idea, sai. Se ci hai ripensato, sei ancora
in
tempo.
Barbara
non rispose, ma rientrò in cucina e
si mise a versare il caffè nelle tazze.
-
Perché non ci fai un pensiero? Tu qui non
stai bene, si vede chiaramente, ed ogni anno sarà sempre
peggio – continuò
l’anziano signore che l’aveva seguita dal terrazzo.
-
Ho paura. Sarebbe un salto nel buio che mi
spaventa. Qui perlomeno so cosa mi aspetta.
-
Già, un lettuccio nel salotto e sentirsi
rinfacciare ogni boccone. Questo ti aspetta!
Barbara
lo guardò.
-
Cosa ne sapete voi?
-
Lo so. Invece Robert ha una bella casa e tu
ne saresti la padrona. Poi non mi sembra un uomo tanto male o mi
sbaglio?
-
No,
anzi, è fin troppo bello –
mormorò lei arrossendo ed abbassando la
testa.
-
E allora? Perché non vieni a vedere
Ingurtosu perlomeno?
Così poi decidi.
Senza impegno.
-
Non credo che lui sarebbe disposto a darmi
un’altra possibilità.
-
Te l’ho detto, è proprio una donna come te
che cerca. In fondo mia moglie ha ragione: sei bella, educata,
signorile. Con
una come te, lady Margaret non potrebbe nemmeno aprire bocca. Dove la
trova
Robert un’altra così? Facciamo in questo modo:
quando ripartiremo verrai con
noi, così lo rivedrai. Poi magari tuo fratello
verrà a riprenderti dopo qualche
giorno.
-
No, per carità! Mi vergognerei troppo a
fargli capire di averci ripensato.
-
Ma sei stupida? Vuoi vedere che adesso la
mia figlioccia non è neanche libera di venirmi a trovare!
-
Non lo so, devo pensarci un po’ su.
-
Pensaci allora, tanto noi rimaniamo qui
fino a domenica prossima.