Two roads

Due strade divergevano in un bosco giallo
e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo
a guardarne una fino a che potei.

Le parole di Frost erano un ritornello che mi ruotava dentro da ore ormai. La testa voleva urlarmi pietà, tanto avevo scolpito questa frase in mente.

Due strade divergevano… e il mio cuore si spaccava a metà nel volerle seguire tutte e due.

Da una parte Mike. Il mio primo fidanzato, la persona con cui pensavo avrei trascorso l’esistenza. Un pezzo della mia vita chiuso nei nostri quattro anni assieme.

Lui era la strada che conoscevo perfettamente in ogni sua curva, in ogni suo passaggio, in ogni sasso o filo d’erba. Rassicurante, stabile, tranquilla. Su di essa non sbandavo, non avevo scossoni. Non mi avrebbe mai creato problemi, non ci sarei mai inciampata e non mi sarei mai sbucciata le ginocchia sul suo terreno. Mi dava serenità da sempre.

Dall’altra Rob. L’inglese che si divertiva a rubarmi l’anima e i respiri dentro e fuori il set. Il ragazzo per cui provavo cose al limite del lecito, del giusto. Cose che non avrei dovuto mai lontanamente sentire.

Lui era la strada meno battuta, quella da scoprire negli anfratti, nelle discese e nelle salite. Difficoltosa, emozionante, eccitante. Stare su quella strada avrebbe voluto dire provare un turbinio di emozioni, cadere, farsi del male. La curiosità e il desiderio folle mi spingevano verso quella strada così misteriosa, verso quel sentiero così isolato.

Dovevo schiarirmi le idee, prendere una decisione prima di perdere la ragione totalmente. 

Imboccare una sola via e percorrerla fino alla fine. Questo dovevo fare.

Osservare l’oceano mi aiutava sempre in queste situazioni particolari. Mi infagottai e scesi in spiaggia, quella vicino casa. Era gennaio, non c’era anima viva. Il freddo pungente mi frustava il viso come se mi schiaffeggiasse, mentre deboli raggi di sole provavano a farsi spazio da una immensa nuvola grigia.

Vedere quella lingua di terra umida inghiottita dalle onde agitate mi tranquillizzò, come speravo. Probabilmente desideravo anche che l’acqua mi portasse via con sé, proprio come faceva con i granelli di sabbia. Mi avvicinai ai flutti impazziti, che quasi arrivarono a lambirmi i piedi. L’odore salmastro del vento mi guizzò nelle narici e le riempì. La pace e la lucidità ripresero possesso di me dopo il caos. Fu un attimo…

Adesso ero pronta a scegliere tra le due strade. Era tutto ancora più chiaro.

La prima strada l’avevo sperimentata. Forse per fin troppo tempo. Volevo cambiare percorso e non lo avevo ammesso a me stessa per tutto questo tempo. Non era più la strada in cui mi riconoscevo, la strada che volevo percorrere. Era cambiata. Ero cambiata io.

La seconda strada era una incognita, una grossa incognita. Ma morivo dalla voglia di percorrerla a perdifiato, di correrci, di sapere come sarebbe stato camminarci. Il rimpianto di non averla imboccata sarebbe stato troppo grande da sopportare. Ci avrei pensato ogni singolo giorno della mia vita, non sarei riuscita a convivere con quel senso di perdita così immenso da spezzarmi in due.

Due strade divergevano in un bosco, e io -
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.

Seguii ciò che il mare e i miei battiti mi suggerirono. Decisi per la strada meno esplorata. Scelsi Rob.

______________________

Angolo dell'autrice

Questa shot è stata scritta per l'iniziativa 2010: a year togheter , indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight } ed è basata sul prompt 13 - L'odore salmastro del vento.

It's simply Robsten power people ^^