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Autore: Vyles    09/01/2010    11 recensioni
« Dopotutto, Elwood Blues era convinto che tutta la storia della galera si sarebbe conclusa con un abbraccio. Era andata così l'ultima volta, no? »
[ Scena iniziale di Blues Brothers 2000 ]
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1998. Giorno di rilascio per Elwood Blues.
 
Un personaggio slanciato dall’abito nero sfoggiava un cappello elegante ed un paio di occhiali da sole firmati Ray-Ban. 
Non si poteva  capire  con esattezza cosa pensasse dietro a quella montatura, ma era piuttosto semplice da immaginare. 
Con disinvoltura nel passo procedeva, sapendo cosa sarebbe successo poco dopo. 
Suo fratello sarebbe stato davanti al carcere ad attenderlo insieme ad un sorriso a mezza luna sulla faccia.
Dopotutto, era convinto che tutta la storia della galera si sarebbe conclusa con un abbraccio. Era andata così l'ultima volta, no?
Bastarono pochi minuti per ritrovarsi sul ciglio della strada a fissare l’altra sponda di quella fredda lastra di cemento. Vuota.
Poco male, stava arrivando, lo sapeva. Probabilmente Jake, con un orologio rotto, aveva perso di vista l’orario, tutto qui.
Ecco. Un rumore di un motore: doveva essere lui.
Non fece in tempo a buttarci l’occhio per controllare, che l’auto lo sorpassò, quasi non si fosse accorta della sua presenza.
Successe un altro paio di volte, ma nonostante la continua assenza del fratellino, Elwood non perdeva fiducia.
La valigetta di pelle per terra, le braccia distese e le mani congiunte. Se qualcuno l’avesse visto, avrebbe sicuramente pensato fosse una statua, oppure un uomo senza nulla da fare. Ma non era così. Lui stava semplicemente attendendo un fatidico momento di ricongiunzione. In fondo, ne era passato di Tempo.
In tal modo passarono secondi, minuti, ore, tanto che divenne notte, e poi di nuovo dì. Aveva visto tramontare il sole, sorgere la luna, ma di Jake nemmeno l’ombra. 
Alle prime ore del mattino un capo poliziotto, probabilmente avendolo visto tutta la notte lì impalato, lo raggiunse. 
Ben poco c’è da dire, oltre che l’agente dovette confessargli una sventurata e triste verità. 
Jake non sarebbe venuto a prenderlo. Mai più. 
Elwood rabbrivì, e nascose l’espressione trafitta abbassando lo sguardo molto lentamente, in modo che il cappello coprisse il volto sconvolto, sorpreso e sconfortato.
Dio solo sa quel che celava quella visiera. L’ultima cosa che voleva sentirsi riferire, l’aveva appena udita.
Jake non c’era più, proprio lui, quell’uomo con cui aveva condiviso tutto: la musica,  l’infanzia, i ricordi.
Ora tutta la sua esistenza se n’era andata con il Fratello. Cercava di convincersi che fosse in un posto migliore, ma il solo sapere di essere lontano da lui e non poterlo raggiungere gli mordeva dentro.
Ormai Elwood Blues non aveva più un fratello, non aveva più radici, non aveva più una vita. Nulla, Cristo Santo.
Quel Dio che fino a poco tempo prima li aveva incaricati di una Missione, si era adesso preso la cosa a lui più preziosa.
Aveva nelle mani solo un' armonica e tanti ricordi.
Non avrebbe scordato mai più. Doveva proseguire a ritmo di Blues. 
 
Anche se da solo.
  
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