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Autore: Cuore di Panna    09/01/2010    9 recensioni
Quel giorno non lo dimenticherò per nulla al mondo. Credo di aver visto Isabella Swan. Sono certa di aver visto Isabella Swan. La guardavo. Lei era lì, bella come non mai, stretta tra le braccia di suo marito, mentre piangeva senza lacrime. ... Ti voglio bene, Bella.
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angela
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno non lo dimenticherò per nulla al mondo.
Credo di aver visto Isabella Swan. Sono certa di aver visto Isabella Swan.
Solo, che era strano averla vista. Non perché non ci vedo, anzi, ma per il fatto che era uguale a trentasette anni fa. Quei trentasette anni in cui io mi ero costruita una vita, sposata, diventata madre e persino manager, nonostante il mio carattere introverso. Lavoravo normalmente, mi occupavo della mia famiglia, non ero per niente stressata, quindi quella non poteva essere un’allucinazione.
La guardavo. Lei era lì, bella come non mai, stretta tra le braccia di suo marito, mentre piangeva senza lacrime. Anche Edward era rimasto uguale a prima, ma non mi incuriosii più di tanto, visto che ho sempre saputo che la sua famiglia era particolare, diversa. Però, non mi aspettavo che lei sarebbe diventata come lui, anche se avrei dovuto sospettarlo dato il legame che li univa.
Ho vissuto senza alcun rimorso, tranne uno. Mi sono spesso incolpata del fatto che non ho più sentito la mia migliore amica, l’unica che riusciva a capirmi e che io riuscivo a capire, ma vederla lì, in tutta la sua bellezza, mi ha resa finalmente felice. Certo, voi direte che allora prima non lo ero, ma lo ero, solo che mancava un tassello al puzzle della mia felicità: lei. Ora mi sentivo soddisfatta.
Mi ricordo ancora la prima volta che la vidi. Perfetta nella sua imperfezione. Tutti sapevano chi era, ma nessuno ha mai guardato dentro di lei come ho fatto io, nessuno si è mai interessato al suo carattere. Solo colui che ora si poteva definire suo marito.
Di lei, subito, ti colpivano i suoi occhi: pura cioccolata fondente, un colore stupendo quanto innaturale. Lunghe ciglia li contornavano, donando una vaga sensazione di mistero alla sua espressione. Successivamente uno si concedeva di guardare anche il resto dell’aspetto, oltre agli occhi. Un viso a cuore, contornato da una folta chioma di boccoli castani, carnato roseo, che si accendeva di rosso nei momenti più vari, e labbra iniettate di sangue con il leggero difetto del labbro inferiore che era un tantino più pieno rispetto all’opposto.
Questo, una persona qualunque guardava.  
Ma solo chi la conosceva davvero poteva dire che era una persona fantastica. Con un carattere tutto suo che le faceva onore. L’ho vista innamorata, indifesa, vuota, delusa, viva. Ho letto nei suoi occhi tutte le emozioni che li hanno riempiti, persino le più tristi, quali dolore e abbandono, nei momenti più bui della sua vita. Però, non le ho mai visto il sentimento che ora vedo nei suoi occhi, nonostante il momento tragico. Perché, trascurando la patina di tristezza e perdita che ora vi aleggia, si nota una gioia, un amore e una felicità, che mai si potrebbe sperare di scorgere in una persona.
È cresciuta, è cambiata.
Al posto di quel mare di cioccolato, ora si trova un lago di ambra.
Al posto della pelle rosea, ora ve ne è una mortalmente pallida.
Al posto di quella semplice bellezza che la caratterizzava, ora ne è presente una di quelle che si vedono solo nei cataloghi.
Ma io so, che dentro, è sempre la stessa persona che io ho conosciuto.
Si teneva in disparte, per non farsi vedere dagli altri, ma io la notai comunque. Ci ero troppo affezionata per non capire che il quel momento lei era presente. Volevo andare a parlarle, anche solo per un secondo, per dirle una cosa di importanza vitale.
Mi avvicinai lentamente alla bara che conteneva il corpo senza vita dell’ispettore Swan. Sulla lapide spiccava una scritta:

Resterai sempre nei nostri cuori,
non ti dimenticheremo mai.
Serberemo con avidità nelle nostre menti i ricordi del momenti passati con te.
Sei stato, sei e sarai la persona più fantastica che ognuno di noi ha conosciuto.
Ti ringraziamo per tutto quello che hai fatto per noi.
Ti amiamo tutti, incondizionatamente.
A te: uomo, adulto, padre, suocero, marito e nonno stupendo.

Sfiorai dolcemente quell’incisione, in cui traspariva tutto l’affetto che si provava per quell’individuo.
Mi girai, per lasciare il posto alle altre persone della fila, che volevano salutare per l’ultima volta Charlie Swan.
Nell’istante in cui nessuno mi prestava attenzione, mi recai ai cancelli del cimitero, dove una giovane coppia di innamorati aveva assistito alla cerimonia. Lui circondava in un abbraccio protettivo lei che, scossa dai singhiozzi, poggiava la testa sul suo petto. Non si accorsero di me finché non reclamai la loro attenzione.
Lei, ormai giratasi, mi guardava con gli occhi fuori dalle orbite, probabilmente stupita.
La abbraccia delicatamente, in modo che lei capisse che mi era mancata e che mi dispiaceva per la situazione. Dapprima sorpresa, ricambiò con un secondo di ritardo la mia stretta, poggiando la testa nell’incavo del mio collo.
<< Mi sei mancata, Bella,– le dissi – ti voglio bene >>.
<< Anche io, Angela, anche io >>, mi rispose lei.
E con quelle ultime parole, la lasciai alle cure confortevoli di suo marito, finalmente contenta di aver rivisto la mia amica.
Lo so, so che quello era un addio, per quel motivo piangevo, ma sapevo anche che la malinconia che mi attraversava il cuore, sarebbe stato uno dei ricordi di lei che mi sarei portato fino alla fine.
Lacrime di gioia, dolore, mancanza, felicità e amore solcavano le mie guance mentre uscivo dal cimitero, ma almeno la mia amica, avrebbe continuato a vivere con la consapevolezza che le volevo bene.
Ti voglio bene, Bella.

 

 

 

Angolino autrice:
questa è una piccola shot sui pensieri di un' Angela che rivede la sua cara amica Bella dopo un tot di tempo.
vi lascio, un bacio a tutti quelli che la leggeranno e recensiranno.   

  
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