Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Hairen    10/01/2010    8 recensioni
I rapporti tra una segretaria e il suo capo non sempre rispettano il contratto e questa è una cosa che Deborah impara a sue spese. Dal cap.3: “Quello stupido arrogante. Poteva rimanerci secco, e come se ne esce?! -Preoccupata?- con quel suo tono sarcastico dei miei stivali! La prossima volta lo lascio in bagno morente! E di che si preoccupa poi? Delle donne e di non far sapere a nessuno che è stato male! Sarà pure un genio a lavoro ma oggi si e comportato come il peggiore degli stupidi!” pensai irritata.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1

La nuova segretaria (forse)

Ero veramente felice di essere riuscita a ottenere quel colloquio di lavoro, da mesi aspettavo la lettera che lo confermava, e quando questa arrivò non seppi descrivere l’immensità della mia gioia.

Ero strana è vero. Adoravo lavorare, studiare e organizzare tutto alla perfezione. La nota dolente ?

Il mio aspetto. In ogni mia esperienza lavorativa i miei colleghi e i miei superiori non mi prendevano mai sul serio, ne mi affidavano mai qualche incarico importante e tutto per colpa del mio aspetto da donna “bella ma senza cervello”.

Io questa cosa non l’avevo mai capita : donna bella = 0 cervello. Certo era vero che molte donne stupende erano anche incredibilmente stupide.. Un esempio lampante era mia sorella, ma il fatto che questa caratteristica fosse generalizzata a ogni donna con un bell’aspetto mi stava sullo stomaco.

Certo non sapevo che dal giorno del colloquio la mia vita sarebbe completamente cambiata.

-Come diavolo ti sei conciata?? - esclamò mia sorella quando mi vide quella mattina -Sei un mostro!-

-Grazie per il gradito commento NON richiesto Sidney - risposi ironica

-Cos’è fai un audizione per un film sui nerd?? Con quel look si direbbe di sì-

-Stai zitta. Che nemmeno sai scriverlo “look”!- ribattei io

Mia mamma fece il suo ingresso in camera mia e mi squadrò anche lei piuttosto allibita.

-Cara che ci fai vestita così?-  intervenne

-E invece voi che cavolo ci fate nel mio appartamento?!? Lo sapevo che darvi una copia delle chiavi sarebbe stato un errore!Diavolo!- imprecai

-Su tesoro non fare così è una domanda più che legittima considerando il tuo nuovo modo di vestire… E mi sembra che tu abbia sempre usato le lentine perché mettersi quegli occhiali ovali? Non ne hai trovati un paio più moderni e carini?- chiese gentilmente.

-Lo sto facendo per il colloquio! Se vado vestita normalmente il mio forse-capo penserebbe che io lo stia prendendo in giro!-

-Ed è proprio necessario quel completo?-

-Assolutamente-

-Certo!Perché non la metti un po’ più lunga quella gonna?! Falla arrivare alle caviglie già che c’è!- intervenne acida mia sorella che non poteva assolutamente stare in silenzio per più di 3.46 minuti (cronometrati).

-Per tua informazione non tutte le gonne esistenti a questo mondo arrivano a malapena a meta coscia Sidney! E comunque se tu non fossi ceca vedresti che la mia gonna arriva a metà ginocchio non alle caviglie!- ribattei con sarcasmo

-Certo ci vedo abbastanza per dire che quel blu scuro è fuori moda da millenni! Lo dice ogni rivista di moda!-

- Mi sono sempre chiesta come fai a sapere queste cose! Guardi le figure? No, perché tu non sai leggere!-

-Stai zitta non accetto critiche da una con una pettinatura come la tua! Sembri nonna Marie! Ci mancano solo i bigodini! Non ti sei mai legata i capelli a quel modo in vita tua e decidi di farlo il giorno del colloquio! Che furbizia!-

-Già quella a te manca completamente! Sarà scappata dal tuo cervello perché soffriva di solitudine!-

- Su ragazze calmatevi.-ci azzittì nostra madre

-In ogni caso adesso devo andare se no rischio di arrivare in ritardo. Quindi se volete togliere il disturbo!- esclamai prendendo il cappotto nero 

-Tesoro manca un ora e mezza-

-Bhè devo fare alcune commissioni che mi prenderanno circa 40 minuti e considerando che lo studio è a venti minuti da qua è già trascorsa un ora!Nei restanti trenta minuti incontrerò                  un impiegato dell’agenzia  che mi ha combinato il colloquio e che mi deve accompagnare nello studio del mio forse- nuovo - capo! Probabilmente mentre mi accompagnerà si spenderà qualche chiacchiera e procederemo lentamente, quindi se parto adesso arriverei lì giusto in tempo!-

-Mi fa venire l’emicrania!-

-Non sai nemmeno cos’è! Comunque siete voi che mi avete costretta a dirvi il programma, io vi avrei fatte andare anche senza parlarvene. Quindi adesso se volete gentilmente uscire…-

-Allora ci chiami stasera per dirci come è andata?-

-Mamma la vostra casa è a un isolato dal mio… Vengo a dirvelo di persona!-

-Perfetto tesoro verso che ora arriverai?- chiese mia mamma speranzosa che arrivassi in tempo per mangiare con loro.

-Sì mamma, arriverò circa per l’ora di cena…- sorrisi con un sospiro.

-Magnifico! Sarà bello mangiare tutte insieme! Una cena tra donne è quel che ci vuole. Anche Ally aveva tanta voglia di vederti…-

-Ah giusto..! L’avete lasciata con la babysitter? - domandai. Ally era la mia sorellina più piccola, aveva 2 anni ed era in assoluto la bambina più dolce e tenera del mondo. Superava per intelligenza Sidney ed era molto più piacevole conversare con lei.

-Sì-

-Bene allora sarà una bella occasione per vederla- conclusi io

Ci salutammo per strada, dove loro proseguirono sul marciapiede andando verso casa, e io prendendo la macchina mi diressi verso la sede del mio forse-nuovo-lavoro.

Come avevo calcolato arrivai lì in venti minuti quindi senza perdere tempo sbrigai velocemente delle faccende in banca e all’ufficio postale. Poi visto che avevo fatto più in fretta del previsto poiché all’ufficio non c’era fila, andai al cimitero a parlare con mio padre.

Proprio così… mio padre era morto un anno fa in un incidente stradale. Spesso andavo a parlargli, gli raccontavo tutto quello che mi accadeva e mi immaginavo come e cosa avrebbe risposto lui se fosse stato ancora in vita.

Così comprai una rosa bianca, il suo fiore preferito, da un fioraio lì vicino la posai sulla tomba piegando le ginocchia e cominciai a parlargli di tutto: del colloquio di lavoro, di quanto ci tenessi, di come cresceva Ally, del fatto che non riuscivo ad avere una conversazione normale con Sidney, di come la mamma non si era ancora del tutto ripresa dalla sua morte e la mia soluzione per risolvere il problema del mio aspetto al lavoro. Gli dissi che da quel giorno nessuno mi avrebbe più messo i piedi in testa e che ce l’avrei messa tutta per essere degna di fiducia.

Quando il tempo finì, mi vidi costretta di malavoglia ad andarmene per incontrare l’uomo dell’agenzia.

Mi feci trovare puntuale davanti alla sede e dopo qualche minuto lo vidi arrivare, e dopo avermi localizzata, raggiungermi con passo svelto.

-Lei deve essere la signorina Deborah Clark…- cominciò quando si fu avvicinato

-Esatto.-

-Piacere, il mio nome è George Hayes sono un impiegato dell’agenzia che le ha procurato il colloquio… Si ricorda? Abbiamo parlato al telefono.-

-Naturalmente-

-Molto bene. Le volevo parlare del suo impiego. Lei è stata scelta in base al suo curriculum per essere la segretaria di Zach Cooper il figlio dell’attuale presidente delle industrie Cooper. Lei sa che il signor Zach è un membro molto attivo all’interno della società,infatti in questa filiale è lui il dirigente. Oggi parlerà direttamente con lui, lei deve soltanto rispondere onestamente a ciò che le viene chiesto e fare quello che lui le dice di fare. Il signor Cooper non è famoso per il suo carattere disponibile ma sono sicuro che con le sue capacità riuscirà a cavarsela egregiamente. Tutto chiaro?-

-Sì signor Hayes- risposi soddisfatta

Ero felice che il mio nuovo look avesse svolto il suo dovere: quest’uomo non mi aveva ne fissata come fossi una torta al cioccolato ne mi aveva parlato come se si stesse rivolgendo ad un analfabeta.

-Bene allora possiamo andare. Mi segua.- mi disse prima di condurmi all’interno dell’edificio.

Lo studio di Zach Cooper era a uno degli ultimi piani di quell’immenso edificio, mi sembrò che l’ascensore non volesse più fermarsi.

Quando finalmente lo vidi aprirsi sospirai di sollievo.

-Attraverso la porta qui davanti si arriva alla postazione della segretaria del signor Cooper, quindi se tutto va liscio oltre quella porta c’è la sua postazione.- mi spiegò.

Poi si avvicinò e aprì la porta continuando a illustrarmi le caratteristiche dell’edificio, io che lo seguivo e ogni tanto annuivo, sbattei contro la sua schiena dopo che si era improvvisamente fermato davanti all’entrata.

Mi sporsi dalle sue spalle e notai una donna seduta sulla mia forse-scrivania letteralmente avvinghiata ad un uomo. I due vedendoci entrare si erano voltati verso di noi e ora con estrema calma si stavano rimettendo in ordine.

Avevo sentito parlare del suo vizio per le belle donne e questa scena mi confermava le dicerie.

-Te lo avevo detto di chiudere a chiave…- sussurrò la donna in tono malizioso rivolto all’uomo.

-E’ vero.- le rispose con dolcezza (finta secondo me) prima di rivolgersi a noi - Allora perché mi ha interrotto signor Hayes?-

-Mi scuso signor Cooper ero sicuro di averle parlato del colloquio di oggi con la nuova segretaria scelta dall’agenzia. Mi dispiace per averla interrotta-

-Lasci perdere- rispose sbrigativo prima di invitare la donna ad uscire e ad aspettarlo in macchina. Dopo che lei ebbe obbedito, Zach Cooper si accese una sigaretta e si accomodò alla sedia della mia forse-nuova-postazione con nonchalance.

-Ecco signore, questa è Deborah Clark la segretaria di cui le avevo parlato…- gli disse esitante porgendogli la cartella con i miei dati.

-Così lei è la famosa segretaria che ha ottenuto i risultati migliori nell’agenzia a soli 21 anni… Impressionante. Ho sentito molto parlare di lei-

-Grazie signor Cooper-

Il signor Cooper li prese e dando un occhiata a me più che alla cartella mi squadrava da capo a piedi.

Anche io avevo sentito parlare della sua incredibile carriera nel mondo degli affari. Si diceva che chi finisse nella sua lista nera era destinato a fallire e a chiudere a meno che non avesse accettato le sue condizioni. E tutto questo a soli 24 anni.

Mi rivolse un ultima occhiata alla quale sorrisi, prima di rivolgersi al signor Hayes.

-Portala fuori da qui e la prossima volta proponimi una segretaria con un aspetto più decente!- esclamò infine lanciando la mia cartella sulla scrivania.

 

***Piccolo rifugio autrice***

Allora vi è piaciuto??? Sto sperimentando un sistema di recensione che si basa sui messaggi modello da copia.-incolla.

Voi copiate un messaggio e lo inserite come recensione.

Modelli:

Ha fatto schifo, datti all'ippica

Non mi è piaciuto è troppo....

Non è niente di che...assolutamente normale

Mi è piaciuto! Continuà così!

Sei stata brava! Mi hai incuriosita! Aspetto il prossimo chappy^-^

Aspetto recensioni! Che siano belle o brutte ^.^
Ciao tanti baci! Irene^-^
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Hairen