Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: frency70    10/01/2010    4 recensioni
volevano imporgli di vivere senza volare, ma il Piccolo Principe voleva solo amare e proteggere la sua rosa... strana fiction scritta in due parti (la favola e la storia) che troverete di seguito una all'altra. nata da una mia personale passione per il libro originale, ho notato molte similitudini tra Draco ed il Piccolo Principe. è una fic molto diversa da quelle che scrivo di solito, ma spero che vi piaccia e, se vi fa piacere, lasciate un commento, in modo che io possa capire se devo "cambiare mestiere"!! O.O (faccetta sgomenta!). un bacio! frency70
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
le petit prince

Come il piccolo principe di Antoine De Saint-Exupéry, Draco è costretto a vivere in un mondo arido e solitario, fatto di fiori rari e pochi amici. Ma proprio come il piccolo principe si sente solo e cercherà l’amicizia sincera al di fuori del suo mondo fatato.

(n.b. le frasi in grassetto sono prese dall’omonimo libro)

 

Le Petit Prince (la favola)

 

Il Piccolo Principe era abituato ad ottenere sempre tutto. Gli bastava dare un ordine ed ogni suo desiderio veniva esaudito seduta stante.

Eppure certe cose neanche i soldi potevano comprarle. Cose come l’amicizia e l’amore sincero di qualcuno.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Il Principino era circondato da tante persone che si dichiaravano sue amiche ma, quando la sera si sdraiava sul suo comodo letto, sentiva un nodo alla gola e la voglia di urlare con tutto il fiato. Era solo. Quegli amici in realtà erano solo dei parassiti, che speravano di arricchirsi alle sue spalle o di brillare un po’ della sua luce riflessa.

Nessuno s’era mai fermato a chiedergli che cosa pensasse davvero della guerra che incombeva sul mondo magico, nessuno s’era mai preoccupato di domandargli da che parte volesse stare.

Davano tutti per scontato che avrebbe seguito le orme del padre.

Continuare a vivere senza volare, questo gli volevano imporre.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Certe sere amava appoggiarsi al davanzale della finestra di camera sua e fermarsi ad ammirare il tramonto.

Il sole morente, ingoiato dalla notte più nera, era la similitudine che più lo rappresentava.

Era per cercare una consolazione alla solitudine che il piccolo principe contemplava i suoi 43 tramonti. Ma a volte in un giorno non ci sono abbastanza tramonti…

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _  _ _ _

Per troppo tempo aveva lasciato che altri prendessero le decisioni per lui. Suo padre era fermamente convinto d’essere nel giusto, ma quando lui gli disse di non voler ricevere il marchio, che lo avrebbe condannato all’oblio eterno, Egli lo diseredò e lo cacciò di casa come un reietto.

Eppure in quel momento il Piccolo Principe, per la prima volta, si sentì libero.

Libero di volare, libero di decidere, libero di fare le scelte dettate solo dal suo cuore. 

Il serpente gli ha spiegato il male e come certe volte ciò che sembra male può servire a far del bene.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

La notizia della sua nuova condizione di reietto, fece presto il giro della scuola e tutte quelle persone che si erano dichiarate amiche gli voltarono le spalle, pronte a cercare una nuova fonte da cui attingere denaro e gloria.

Era rimasto solo. Ancora una volta.

Per fortuna poteva sempre contare sul tramonto.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Quello che il Piccolo Principe non aveva messo in conto, in tutta questa triste storia, fu l’ingresso nella sua vita di una persona speciale.

Ora che si era liberato di tutte le maschere, una giovane ragazza dai capelli fulvi, lo cercò per offrirgli amicizia sincera e disinteressata.

La ragazza lo andava a trovare tutti i giorni e, col passare del tempo, scoprirono di poter essere buoni amici. Naturalmente c’era chi non vedeva di buon occhio la loro storia. In molti cercarono di dissuadere la giovane dall’andare a trovarlo, ma lei, combattiva, lottava con tutte le sue forze per difendere il sentimento sincero che la legava a lui.

Al Piccolo Principe bastava sapere che c’era la rosa. Molto delicata. È lui che l’annaffia, è lui che la difende dal vento e dalle grinfie degli animali.

La ragazza dai capelli rossi era la sua rosa.

Da allora restarono insieme e lottarono con tutte le loro forze per far vivere quel giovane amore.

L’alba, tanto attesa e sognata, rischiarò per sempre le tenebre della notte.

_ _ _ _  _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

 

-          Papà? Domani sera mi racconti ancora questa storia?

-          Di nuovo? Ma te la racconto tutte le sere! Non sei stanca di sentirla?

-          Mi piace tanto questa favola!

-          Allora va bene.

-          Papà?

-          Si?

-          Ma è una storia vera?

-          Sì.

-          E tu l’hai conosciuto il principe della storia?

-          Sì. Lo conosco molto bene. Ora però devi dormire, sennò la mamma ci sgrida!

-          Ok.

-          Buonanotte, piccolina!

-          Buonanotte papà.

_ _ _ _ _ _ _

 

-          Ha voluto ancora la favola del piccolo principe?

-          Adora quella favola!

-          A dire il vero anch’io!

 

Ginny e Draco si scambiarono un tenero bacio, poi andarono a sistemarsi sul divano della loro casetta semplice e dignitosa.

 

-          Hai mai rimpianto gli agi di Malfoy Manor?

-          E rinunciare a te e alla nostra piccola streghetta? Nemmeno per un istante!

-          Ma al Manor eri un principe mentre ora sei costretto a lavorare ed a vivere nella semplicità…

-          È vero…eppure non sono mai stato più felice di così! Nessuno è più ricco di me!

 

***  ***  ***  ***  ***

 

 

Le Petit Prince (la storia)

 

Draco era stato soprannominato il principe delle serpi, e lui adorava questo suo status. Era ricco, era l’erede di una delle più nobili famiglie purosangue e, ciliegina sulla torta, era un serpeverde.

Lui era abituato ad ottenere sempre tutto. Gli bastava dare un ordine ed ogni suo desiderio veniva esaudito seduta stante.

Eppure certe cose neanche i soldi potevano comprarle. Cose come l’amicizia e l’amore sincero di qualcuno.

Era circondato da tante persone che si dichiaravano sue amiche ma, quando la sera si sdraiava sul suo comodo letto, sentiva un nodo alla gola e la voglia di urlare con tutto il fiato.

Era solo. Quegli amici in realtà erano solo dei parassiti, che speravano di arricchirsi alle sue spalle o di brillare un po’ della sua luce riflessa.

Nessuno s’era mai fermato a chiedergli che cosa pensasse davvero della guerra che incombeva sul mondo magico, nessuno s’era mai preoccupato di domandargli da che parte volesse stare.

Davano tutti per scontato che avrebbe seguito le orme del padre, che si sarebbe fatto marchiare col teschio nero…ma lui non voleva diventare un mangiamorte e tantomeno un assassino.

_ _ _ _ _ _ _

Certe sere, quando la tristezza lo attanagliava, amava appoggiarsi al davanzale della finestra di camera sua e fermarsi ad ammirare il tramonto. Il sole morente, ingoiato dalla notte più nera, era la similitudine che più lo rappresentava. Sapeva che l’indomani le tenebre della notte sarebbero state sconfitte dall’ alba e forse sperava che, un giorno, ci sarebbe stata un’alba anche per lui.

_ _ _ _ _ _ _

Il giorno della sua condanna arrivò nell’estate fra il sesto ed il settimo anno.

La cerimonia di iniziazione era stata programmata per la notte di ferragosto, ma lui non era pronto…e non lo sarebbe stato mai.

-          Padre, so di darti una delusione…ma io stanotte non verrò…

-          Che cosa stai dicendo?

-          Sto dicendo che non voglio essere marchiato.

-          Hai paura? Sei diventato una femminuccia?

-          Pensala come vuoi…ma io non seguirò le tue orme…

-          Mi rifiuto d’avere per figlio un codardo! Tu devi diventare un mangiamorte!

-          No. Non lo accetto!

-          Non osare metterti contro di me o te ne pentirai!

-          Non credo che potrà mai accadere…

-          E allora vattene! Da questo momento in poi io non ho più un figlio! Sei la mia vergogna!

-          Mi spiace averti deluso…davvero.

-          Rimpiangerai questa scelta…perché da me tu non avrai più neanche un becco di un quattrino! Voglio proprio vedere come te la caverai! Tornerai strisciando ed implorando il mio perdono!

 

Draco accettò la condanna senza il minimo indugio. Se questo era il prezzo per non perdere la sua anima, era disposto a pagarlo senza lamentarsi. Si sarebbe arrangiato in un qualche modo…

Uscì dal portone di Malfoy Manor con solo gli abiti che aveva indosso e la sua fidata bacchetta…eppure in quel momento, per la prima volta, si sentì libero.

Libero di volare, libero di decidere, libero di fare le scelte dettate dal suo cuore. 

Prese il nottetempo e si adattò ad una stanza al paiolo magico. Doveva resistere solo un paio di settimane, poi sarebbe tornato ad Hogwarts e per nove mesi sarebbe stata la scuola la sua casa.

_ _ _ _ _ _

Il primo di settembre si presentò al binario nove e tre quarti, con solo un baule, che Narcissa gli aveva fatto recapitare all’insaputa del marito, e con la voglia di cominciare una vita diversa.

Blaise lo avvicinò, dandogli una pacca sulla spalla.

 

-          Ehi, cugino!

-          Ciao Blaise! Hai del coraggio a farti vedere in mia compagnia! Non lo sai che sono da evitare come la peste?

-          Non fare l’idiota! Sei stato un grande!

-          Come no! Sono un grande fallito! …Almeno secondo mio padre!

-          E secondo Draco? Lui che cosa pensa di te?

-          Bhè…lui è orgoglioso di me! Odia dormire al paiolo magico, ma adora le prime colazioni di Rosmerta!

-          La prossima volta che ti ritrovi in mezzo ad una strada vieni a stare da me! Troverai sempre un tetto ed un pasto caldo a casa mia!

-          Ma sentiti! Non parlarmi come se fossi un poveraccio!

-          Non ti ha tagliato i viveri, il tuo vecchio?

-          Lui sì…ma mia madre no! Mi ha passato denaro a sufficienza per vivere senza problemi. In realtà me la passo piuttosto bene.

-          E allora perché lasci che tutti ti credano sul lastrico?

-          Voglio liberarmi dei rami secchi!

-          Ed io da che parte sono?

-          Dipende…da che parte vuoi stare?

-          Ma per chi cazzo mi hai preso? Dalla tua, ovviamente!

-          Sei un bastardo!

-          Anche tu!

-          Dai! Vatti a fare un giro, così poi mi racconti cosa succede!

 

Naturalmente la notizia della sua nuova condizione di reietto fece il giro del treno in pochi minuti e tutte quelle persone che si erano dichiarate amiche gli voltarono le spalle, pronte a cercare una nuova fonte da cui attingere denaro e gloria.

 

-          Ehi! Avete saputo di Malfoy? Suo padre l’ha cacciato di casa! Ora è più povero dei Weasley!

-          Che cosa? Draco è diventato un pezzente?

-          Spero che non lo mettano a dormire in stanza con me! Sarebbe capace di fregarmi l’orologio per rivenderselo mentre dormo!

-          Ed io cosa dovrei dire? Ero la sua ragazza! Ora il principe delle serpi è solo un vermetto senza spina dorsale!

 

 _ _ _ _ _

 

Draco era preparato a sentire quei discorsi, eppure riuscirono comunque a ferirlo.

Era rimasto solo. Ancora una volta…Per fortuna poteva sempre contare sul suo tramonto.

_ _ _ _ _

 

Mentre il treno viaggiava ad alta velocità, lui si incantò a guardare il cielo uggioso e non sentì la porta dello scompartimento aprirsi e richiudersi. Fu solo un profumo dolce e delicato che gli fece capire che c’era una persona insieme a lui. Si girò per fulminare con lo sguardo il nuovo venuto, ma si fermò sorpreso nel trovarsi davanti la sorella di lenticchia.

 

-          Che cavolo vuoi Weasley?

-          Ho sentito delle strane voci sul tuo conto, ma siccome non mi fido delle serpi, volevo parlarne direttamente con te.

-          Se ti riferisci alla mia nuova condizione di diseredato, è tutto vero. Vuoi insegnarmi come si fa a vivere da straccioni?

-          No…non sono qui per deriderti…anzi mi dispiace molto per te.

-          Perché ti dispiace? Non è forse la giusta punizione? La legge del contrappasso: chi di spada ferisce,  di spada perisce!

-          Credo solo che tu abbia fatto la cosa giusta e che i tuoi amici siano cattivi con te…

-          Non sono miei amici, quelli!

-          C’è qualcuno che ti è amico?

-          Diciamo che non c’è più la fila davanti alla mia porta…

-          Bhè…io potrei esserti amica…se ti va. Ovviamente.

-          Tu? La grifondoro fan di san Potter? Non credo proprio!

-          Perché no?

-          Come sarebbe perché? Io e te amici? Non potrà mai essere!

-          La mia offerta è sempre valida. Tu pensaci! Ok?

 

Detto ciò, Ginny fece per uscire poi, svelta, tornò indietro, si avvicinò a Draco e depose un bacio affettuoso sulla sua guancia fredda, quindi lasciò lo scompartimento con la stessa grazia e fragranza con cui era entrata.

Il biondo, per la prima volta, rimase senza parole. Davvero la Weasley voleva essere sua amica? E poi perché quel bacio?

 

* * *

Per quanto la serpe cercasse di restare il più isolato possibile, la ragazza dai capelli rossi lo andava a trovare tutti i giorni e, col passare del tempo, scoprirono di poter essere buoni amici.

Spesso passeggiavano insieme sulle rive del lago, oppure andavano insieme ad Hgsmeade. Draco l’aiutava nelle materie in cui lei era più fragile e, di rimando, lei lo aiutava a godere delle piccole gioie quotidiane.

Naturalmente c’era chi non vedeva di buon occhio la loro vicinanza. In molti cercarono di dissuadere la giovane dal farsi coinvolgere da lui, ma lei, combattiva, lottava con tutte le sue forze per difendere il sentimento sincero che la legava al biondo amico.

Un pomeriggio invernale, mentre si recava ad erbologia, Ginny fu avvicinata dai due ex tirapiedi di Draco, Tiger e Goyle, che cominciarono a seguirla lungo il percorso verso le serre.

 

-          Ehi, rossa! Dì un po’...come se la passa il nostro bellimbusto?

-          Molto meglio, da quando s’è liberato di voi!

-          Ti vediamo spesso in sua compagnia…cosa fate insieme?

-          Non sono fatti vostri!

-          Secondo me vi divertite parecchio! Perché non fai la generosa e vieni a fare un giro con noi? Possiamo pagarti bene!

 

La rossa stava per ribattere quando una mano grossa e callosa le tappò la bocca mentre due braccia forti le bloccarono i movimenti.

 

-          Avanti, Vincent, portiamola dietro quegli alberi! Là non ci disturberà nessuno!

-          Perfetto! Guarda che bel bocconcino! Questa è roba prelibata!

-          E guarda che gambe! Non vedo l’ora di

 

Goyle non ebbe modo di finire la frase perché un pugno, perfettamente assestato, lo aveva steso senza alcun riguardo. L’altro ragazzo rimase a fissare il compagno, incapace di reagire, e solo dopo diversi istanti notò due occhi di ghiaccio che lo fissavano con odio.

 

-          Ehm…ehi capo! Finalmente di nuovo insieme!

-          Fottiti, bastardo!

 

E subito dopo anche Tiger finì a gambe all’aria.

Draco guardò Ginny, ancora scossa, e la prese fra le braccia. Senza indugiare mormorò l’incantesimo della pastoia, per impedire ai due depravati di poter fuggire, poi portò di corsa la ragazza in infermeria.

 

Come sempre le voci corsero più veloci del vento e come sempre i fatti furono travisati. C’era chi diceva che Draco aveva ucciso Tiger e Goyle, o che Ginny avesse cercato d’attirare Draco in un tranello. Ma la verità era lì, sotto gli occhi sconcertati di madama Chips, della professoressa Mc Grannit, del professor Piton e del preside Silente.

Ginny, con occhi gonfi e voce tremante, riuscì a dare la giusta versione, mentre Draco, per tutto il tempo, le tenne la mano con fare protettivo.

Poche gocce di veritaserum, versato nel succo di zucca dei due accusati, confermarono quanto sostenuto dalla ragazza, e la sera stessa Tiger e Goyle furono cacciati dalla scuola.

Draco ottenne di poter trascorrere la notte nel letto accanto a quello di Ginny ed i due passarono tutto il tempo a parlare ed a farsi promesse per il futuro.

La ragazza dai capelli rossi era la sua rosa.

Verso l’alba Draco depose un casto bacio sulle labbra di Ginny e quest’ultima sorrise nel sonno.

Ben presto i gesti affettuosi divennero più profondi e complici. Col tempo impararono ad amarsi teneramente, difendendosi a vicenda. Da allora restarono insieme e lottarono con tutte le loro forze per far vivere quel giovane amore.

_ _ _ _ _ _ _

Al termine degli studi Draco e Ginny si sposarono, con una cerimonia semplice e discreta. Ad augurare loro ogni bene c’era la famiglia Weasley al completo, che aveva imparato ad amare questo giovane uomo distinto dallo sguardo severo e un po’ triste.

L’alba, tanto attesa e sognata, arrivò e rischiarò per sempre le tenebre della sua lunga notte.

_ _ _ _  _ _ _

 

-          Papà? Domani sera mi racconti ancora questa storia?

-          Di nuovo? Ma te la racconto tutte le sere! Non sei stanca di sentirla?

-          Mi piace tanto questa favola!

-          Allora va bene.

-          Papà?

-          Si?

-          Ma è una storia vera?

-          Sì.

-          E tu l’hai conosciuto il principe della storia?

-          Sì. Lo conosco molto bene. Ora però devi dormire, sennò la mamma ci sgrida!

-          Ok.

-          Buonanotte, piccolina!

-          Buonanotte papà.

_ _ _ _ _ _ _

 

-          Ha voluto ancora la favola del piccolo principe?

-          Adora quella favola!

-          A dire il vero anch’io!

 

Ginny e Draco si scambiarono un tenero bacio, poi andarono a sistemarsi sul divano della loro casetta semplice e dignitosa.

-          Hai mai rimpianto gli agi di Malfoy Manor?

-          E rinunciare a te e alla nostra piccola streghetta? Nemmeno per un istante!

-          Ma al Manor eri un principe mentre ora sei costretto a lavorare ed a vivere nella semplicità…

-          È vero…eppure non sono mai stato più felice di così! Nessuno è più ricco di me!

 

Pochi istanti dopo il campanello di casa trillò. Darco si alzò per andare ad aprire e mille emozioni riempirono il suo cuore quando si trovò di fronte

 

-          Narcissa…

-          Ciao Draco.

-         

-          Posso entrare?

-          Accomodati.

-          Che ambiente carino.

-          Devi fare i complimenti a mia moglie. È lei che ha pensato all’arredamento.

-          È molto accogliente …e caldo e luminoso.

-          Non credo che tu sia qui per parlare della mobilia. Posso sapere il motivo della tua visita?

-          È morto tuo padre.

-          La cosa non mi riguarda. Lucius Malfoy fu chiaro, a suo tempo. Io non sono più suo figlio da parecchi anni.

-          Lo so…ma ora che le cose sono cambiate… Puoi tornare a vivere a Malfoy Manor! A casa tua!

-          È questa casa mia, ora!

-          Non intendevo da solo! Per carità! Però il lusso e gli spazi ed i comfort che ci sono là…

-          Non mi interessa.

-          So che sei arrabbiato, Draco…ma, ti prego, almeno pensaci!

-          Ti sbagli. Non sono affatto arrabbiato. Sono completamente indifferente. Amo la mia vita, amo il mio lavoro, ma più di tutto amo mia moglie e mia figlia! Non ho bisogno d’altro!

-          Che cosa? Una figlia? Hai una figlia?

-          Annie. Annie Ginevra Malfoy.

-          Oh mio Dio! Sono nonna?! Posso vederla?

-          È a letto e non voglio svegliarla. Magari un’altra volta…

-          Capisco…

 

Narcissà uscì mestamente dalla casa del figlio, il quale, fingendo indifferenza, chiuse l’uscio senza troppo riguardo.

Ginny, che aveva osservato tutta la scena, non potè trattenersi dal dire la sua.

 

-          Perché non le hai dato appuntamento per uno di questi giorni?

-          Non sono sicuro di rivolerla nella mia vita.

-          È una donna sola che, in fondo, non ha mai fatto del male a nessuno…

-          Ha preferito restare accanto ad un uomo senza cuore piuttosto che appoggiare suo figlio… Io non abbandonerei mai Annie al suo destino! Mai!

-          Ti ha lasciato andare…e forse ti ha protetto restando accanto a Lucius. Se l’avesse lasciato anche lei, probabilmente lui vi avrebbe perseguitati a vita. Non è forse vero?

-          Per cui secondo te ha fatto la scelta giusta?

-          Non so dirti se giusta o sbagliata…ma di certo non ti ha abbandonato. O almeno non era questa la sua intenzione.

 

Draco rimase ancora qualche minuto in silenzio, poi prese una piuma, un foglio di pergamena e scrisse:

 

Di solito, alla domenica pomeriggio, portiamo Annie al parco…

La nostra piccola adora andare sull’ altalena!

D.

 

Ed affidò quella breve missiva al gufetto di casa.

Pochi istanti dopo il rapace tornò indietro con legato alla zampetta un biglietto di risposta, macchiato di lacrime commosse.

 

Non so davvero come ringraziarti.

Non mancherò!

A presto, mio caro!

Tua madre

 

* * * * * * * *

La domenica pomeriggio, visibilmente emozionata, una splendida Narcissa Black in Malfoy fece conoscenza della sua unica nipotina.

Se dapprima ci fu un po’ d’imbarazzo, presto la voce biscotto della bimba ruppe ogni indugio ed in breve divennero amiche.

 

-          Ma tu dove abiti?

-          Abito in una casa molto grande.

-          Allora siete in tanti, come da nonna Molly!

-          Veramente ci abito da sola…

-          E perché?

-          Perché se ne sono andati tutti.

-          Perché non vieni a stare da noi? Così poi non sei più sola!

-          Non credo che si possa fare, ma mi piacerebbe tanto che tu, la tua mamma ed il tuo papà mi veniste a trovare, ogni tanto, così non sentirei più tanta solitudine.

-          Oh….sono certa che mamma e papà diranno di sì! Lo sai che papà conosce un principe? Anche lui era solo, una volta, ma ora è felice!

-          Un principe? Davvero?

-          Sì!

-          Anche a casa mia, un tempo, ci abitava un principe. Forse è lo stesso della tua storia.

-          Davvero? Mi piacerebbe tanto conoscerlo!

-          Forse un giorno ti racconterò la sua storia…

-          È una bella storia?

-          Sì! È una storia d’amore. È una storia a lieto fine.

 

 

************************

 

n.d.a.

strana storia nata all’una e mezza di notte e scritta di getto.

Il piccolo principe è un libro per bambini che andrebbe letto da adulti. Lo amo alla follia e molti passaggi li conosco a memoria, eppure non mi stanco mai di sfogliare le pagine ingiallite per prendere il volo con uno stormo di uccelli migratori.

Ma non tutti riescono a capire la differenza tra un cappello ed un serpente che mangia un elefante! Per cui, per quanto mi sia impegnata, non mi illudo certo d’essere riuscita a far trapelare nella mia storia la poesia che questo libro trasmette in ogni pagina.

Questa fic, in realtà, è un delirio mentale, ma mi auguro almeno d’essere riuscita a farvi venire la curiosità di leggere il piccolo principe originale…e se anche solo uno di voi lo leggerà, il mio lavoro non sarà stato invano!

Un bacio

Frency70

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: frency70