11/01/2010
2 recensioniIn the Waste Land
nella landa desolata (si perde sempre qualcosa)
1. la terra è nera
(Ulqui/Hime)
Quando era uscita da Las Noches, Orihime aveva pensato che la sabbia e la luna e tutto quel bianco che danzavano nei suoi occhi l’avrebbero privata della vista (e cosa c’è ancora da vedere, cosa c’era oltre il deserto dell’Hueco Mundo?).
Quel candore era uguale a quello delle vesti dei morti e dei vivi, nei giorni di pioggia, quand’erano così vicini e la terra così fresca che pareva di poterli toccare e stringere ancora tra le braccia bagnate.
Se c’era un solo posto in cui poteva esserci un ultimo incontro, un ossequioso saluto era quel deserto, con le orme e il passato persi in quella sabbia.
Eppure Orihime non era (mai) riuscita a toccarlo, prima che lui diventasse cenere (ed era nera la terra, nera e la separava dalle ossa del fratello il giorno del funerale ed era nera la cenere che cadeva al suolo, al suolo che era bianco) grigia sulla sabbia candida, nella sabbia candida ed era perso, perso sempre.
Non aveva perso la vista, nell’Hueco Mundo. Lì non era possibile perdere qualcosa di così superficiale: si smarriva l’anima nell’Hueco Mundo, la vita, l’aria, un cuore, anche, ma non la capacità di vedere. Quella rimaneva, come una maledizione (dov’era? Dov’era la cenere? Tutta la cenere? Lui? Lui dov’era?).
Fine
Raccolta "programmata" per essere discontinua e priva di spoiler, l'unico collegamento tra le varie flash/drabble/quellochesaranno è l'ambientazione: l'Hueco Mundo, sempre e solo l'Hueco Mundo. Questa cosa è "idealmente" divisa in due momenti: il primo è legato al ricordo della morte del fratello e il secondo, il presente, è il momento della morte di Ulquiorra, anche se sono entrambi innominati. Tutto ciò è *anche* colpa di Chiara che mi porta sempre sulla cattiva strada. <3 E per via indiretta anche di Helen che porta Chiara sulla cattiva strada.(sic!)