Capitolo 1: Mimi scese dal treno della stazione e si guardò intorno… aveva viaggiato tutto il giorno, il viaggio da hoenn era stato stancante, aveva dovuto prendere mille coincidenze, decise di dirigersi verso il bar della stazione, aveva bisogno di cioccolata… arrivata all’interno del locale si sentì subito meglio, fuori era ghiacciato e c’era molto freddo, mentre li dentro il profumo di dolci ti assuefaceva e il caldo ti invitava a sederti e rimanere li per sempre, si avviò verso un tavolo libero in un angolo della sala, da li si poteva osservare tutti… i camerieri tutti vestiti uguali, pantaloni neri camicia bianca stirata a puntino e cravatta blu con sopra la spilla del locale, erano tutti impeccabili e sorridenti, sembravano finti, poi mimi riusciva a vedere ogni singolo cliente… un gruppo di anziane signore con le loro piccole valigie a mano, un sacco di gente veniva a giardinfiorito solo per prendere un mazzo di fiori, i fiori migliori della regione!, per poi fermarsi all bar della piccola stazione aspettando la prossima destinazione, ma la clientela di quel bar non si limitava solo a viaggiatori, no, la gente del posto veniva spesso, era un ottimo bar, servizio efficiente e ottimi prodotti, infatti eccole la, in un angolo un gruppo di ragazze intende a ridere e chiacchierare, in mezzo a quel gruppetto, una chioma di perfetti capelli biondi e lisci, il viso perfetto e sorridente, sua sorella… cosa ci faceva li? Mimi guardò la sorella, erano così diverse… la sorella aveva una pelle dorata e capelli lisci e dorati tutto ispirava in lei un senso da bambolina, mimi aveva la pelle diafana ed era continuamente fredda, i capelli erano un marrone caldo e boccolosi, ma la cosa che più le differenziava era il carattere, mentre lisa era sicura di sé, perfetta, perfino egocentrica, il tipo di ragazza che potevi vedere andare in giro per le strade in pieno giorno vestita come se dovesse andare a un gran ballo, mimi invece aveva un carattere più timido e si preoccupava sempre prima per gli altri, proprio in quel momento lisa alzò lo sguardo e lo fisso su mimi, gli occhi freddi e la bocca contorta in una smorfia di odio, si, perché nonostante fossero sorelle non si poteva dire che c’era buon sangue… no proprio per niente, lisa infatti dava la colpa a mimi per la morte del padre, e alla fine mimi non poteva darle tutti i torti... Quando il padre delle ragazze morì loro erano giovani mimi aveva 10 anni lisa 11, stavano giocando in giardino con i pokemon del padre, quando ad un certo punto, un pokemon spettro aveva attaccato il padre, nessuno aveva capito che pokemon era anche se mimi dopo l’incidente sognava spesso occhi rossi che la fissavano, il padre non era neanche riuscito a difendersi, e come poteva? L’attacco del pokemon era stato fulmineo e se anche avesse potuto difendersi l’unico pokemon di tipo buio stava giocando con mimi, e dal quel giorno le sorelle si odiavano, lisa dava tutta la colpa a mimi, e non perdeva occasione per umiliarla e insultarla, mimi abbassò lo sguardo, e finalmente arrivò il cameriere C :- cosa posso portarle? M :- vorrei una cioccolata calda per favore Mimi sorrise, e guardò il cameriere allontanarsi, poi si girò al rumore della porta che si apriva, un ragazzo era appena entrato, aveva una marea di fogli in mano, non sembrava molto stabile, e infatti inciampò in una sedia non rimessa in ordine, scivolò per terra e i fogli si sparpagliarono tutto intorno a lui, mimi si avvicinò al ragazzo e si chinò ad aiutarlo M :- aspetta ti aiuto io… R :- oh! Ma… ma… no.. non ce né bisogno, avrei dovuto stare più attento… M :- e la gente dovrebbe mettere in ordine le cose, mi fa piacere aiutarti tanto sto aspettando che mi servano… Mimi non riuscì neanche a finire la frase che il cameriere le si avvicinò per dirle che le appoggiava la cioccolata sul tavolo dove era seduta prima L :- non si preoccupi ci penso io Disse lisa prendendo la cioccolata dal vassoio del cameriere, poi si avviò di più a mimi e gliela versò addosso M :- ah…ma… cosa? Non fece in tempo a girarsi che il ginocchio della sorella le si conficcò nella schiena, facendola finire addosso al ragazzo che guardava la scena stupito, quando la ragazza le finì addosso si alzò, stringendo mimi a se R :- hey! Ma cosa ti prende? Mimi guardò con orrore lisa girarsi lentamente, il sorriso malvagio stampato in faccia, sapeva cosa stava per accadere, gli occhi di tutti erano puntati su loro tre, e lisa adorava mettere in imbarazzo la gente, la sorella dischiuse la bocca, avrebbe messo in ridicolo quel povero ragazzo, mimi si avvicinò a sua sorella M :- puoi andartene adesso lisa… L :- zitta ragazza-cioccolato, voglio parlare con il tuo salvatore Disse indicando con il mento il ragazzo che teneva il pugno chiuso e la mascella serrata, lisa la spinse di lato ma mimi si riavvicinò alla sorella M :- no, ho detto basta! Mimi la spinse via, lisa si girò verso la sorella la guardò con uno sguardo freddo, mimi neanche si accorse di cosa voleva fare la sorella finchè la mano di lisa non la colpì in piena guancia, sentì la risata delle sue amiche e di nuovo il rumore della porta che veniva aperta, simbolo che se ne erano andate… mimi abbassò la testa guardandosi le scarpe… era sempre così intanto il ragazzo le si era avvicinato e teneva in mano un panno umido che passò a mimi R :- cavolo, ti odia proprio eh? Lasciala perdere è solo gelosa… Mimi si asciugò la faccia da tutta quella cioccolata calda… M :- gelosa? Di me? Non vedo perché dovrebbe… mi dispiace che tu ci sia finito in mezzo, non dovevi per forza stare dalla mia parte, insomma avrei capito se ti fossi alzato e le avessi seguite… R :- cosa?!? Scherzi?, con gente così non voglio averci niente a che fare, proprio non riesco a sopportare questo tipo di gente… cosa le hai fatto poi… M :- esisto… quella è mia sorella La faccia che fece il ragazzo a quella notizia avrebbe fatto ridere, in un'altra situazione… R :- come?!?!? Tua sorella? E lei… ti.. odia? M:- così sembra… Mimi abbassò la testa un'altra volta, non le piaceva parlare di quelle cose… R :- accidenti, deve averti fatto male… Disse sfiorandole la guancia con la punta delle dita… la mano del ragazzo era calda, ma era un caldo strano, piacevole, come un fuoco, ma mai caldo da bruciarti, aveva cambiato discorso, doveva aver capito il disturbo di mimi. M :- ormai sono abituata a queste cose… piacere magdelene Il momento era così stupido e imbarazzante che mimi scoppiò a ridere mentre porgeva la mano a ruby R :- oh giusti! Io sono ruby, è stato un incontro un po’ strano… M:- un pochino forse… I due si sorrisero R :- ok, credo che tu voglia andare a cambiarti M :- si, beh… hem… ci vediamo in giro? R :- oh… io… niente.. certo, spero di rivederti… M :- e io spero per il tuo bene di non incontrarti mai più… Mimi sorrise un'altra volta raccolse la pila di fogli per terra la porse a ruby, poi prese la sua borsa e si avviò verso il centro pokemon, aveva prenotato una stanza il giorno prima, il centro pokemon non era molto lontano dalla stazione, arrivata li si avvicino al bancone e ritirò le sue chiavi, seguendo le indicazione che le avevano dato, salì le scale fino al primo piano, e girò a destra… eccola lì! Stanza 207… la sua.