Dapprima fui scocciata, poi furiosa. E con più rabbia avevo in corpo, con più ostinazione quella bambolina mi seguiva ovunque io andassi, pretendendo di fare tutto quello che io facessi, di mangiare tutto quello ch'io mangiassi, di parlare in modo “sgarbato e irriconoscente” come lei riteneva io parlassi. E più la bile mi saliva lungo la gola più il suo zucchero mi nauseava in modo stomachevole.