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Autore: DadaOttantotto    13/01/2010    1 recensioni
Gli Hudson sono sei, sei fratelli quasi identici come aspetto ma diversi nel carattere. Si vogliono bene, ma litigano spesso e volentieri. Una tragedia, però, sarà la molla che li farà riavvicinare...
Genere: Generale, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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hudsons prol Mary Rose's POV

Essere tanti in famiglia è una bella cosa, dicono. Ed io sono d'accordo... in parte.
Mi chiamo Mary Rose, o più semplicemente Mary. Sono la quinta di sei fratelli, quattro maschi e due femmine.
Non mi fraintendete, voglio bene ad ognuno di loro in maniera smisurata, chi tocca i miei fratelli deve assicurarsi di aver già fatto testamento.
Solo che, a volte, l'affetto che provo per loro va a farsi friggere. Soprattutto quando si mettono d'impegno per rovinarmi la vita.
- Mamma, M5 mi da fastidio!!
Appunto.
- Mary, finiscila di dare fastidio a tuo fratello! - esclamò mia madre, senza nemmeno guardare.
Non che ce ne fosse bisogno, la scena era sempre la stessa.
- Ma ha cominciato lui!! - tentai di protestare.
Da una delle stanze partì la voce di M3.
- La volete finire? Qui c'è qualcuno che vorrebbe studiare!!
- Ed io sono al telefono!! - gridò M4.
Ora, prima che cominciate a chiedervi che razza di nomi abbiamo, vi spiego la situazione.
Come dicevo, siamo sei fratelli. Siamo praticamente identici: capelli castani e occhi verdi sono un marchio di fabbrica per gli Hudson. Tutti uguali a papà.
Ma quello che sicuramente vi farà ridere è, appunto, la particolarità dei nostri nomi. Iniziano tutti con la stessa lettera!
Quindi troverete: Mark, Michelle, i gemelli Matthew e Michael, io Mary Rose, e il mio irritante fratellino Miles.
Per non confonderci, abbiamo iniziato ad aggiungere all'iniziale un numero, secondo l'ordine di nascita. Per questo Mark è M1, Michelle è M2 e così via.
E' una cosa stupida che odio. Soprattutto perchè mi fa sentire piccola, anche se ho 16 anni.
Tornando a quel giorno, Miles era insopportabile. Aveva insistito fino allo sfinimento perchè i nostri genitori lo accompagnassero al Luna Park. E, non so come, era riuscito a metterci dentro anche me.
- M6!!! Piantala!!!! - urlai, in preda alla disperazione.
- Non strillare, M5! - mi rimproverò Mark.
Il mio fratellone di 27 anni era appena tornato da lavoro, e già iniziava ad innervosirmi. Lo sopportavo solo perchè sapevo che stava attraversando un brutto periodo, anche se non ero a conoscenza del motivo. Quello di cui M1 non vuole parlare, gli altri M non chiedono. Un'altra delle regole della casa.
- M2 al telefono!! - fece Matt, lanciandomi l'apparecchio.
- Ciao, Michelle! - esordì con entusiasmo.
La mia unica sorella mi aveva abbandonato. Era partita qualche mese prima per l'Europa, credo fosse in Norvegia, per studiare. A 23 anni era davvero una buona occasione, ero felicissima. Buon per lei. Un po' meno per me... mi aveva lasciato in balia di quattro... non saprei nemmeno io come definirli.
- M5, Mike mi ha detto che recentemente sei un po'... isterica... - mi disse.
- Io isterica? - sbottai - Lui è un presuntuoso!!
- Hai mai pensato di trovarti un fidanzato, sorellina?
Domanda trabocchetto. M2 sapeva perchè non avevo ancora trovato un fidanzato. E non era di certo colpa mia.
Dovete sapere che, qualsiasi ragazzo che avesse il coraggio di chiedermi di uscire, doveva passare il cosiddetto "Esame Hudson". Ciò consisteva in una serie di domande a raffica, che mettevano il malcapitato estremamente a disagio. Poi venivano le raccomandazioni: riportala a casa sana e salva, non fate tardi... il che implicava un tacito "Stai attento a quello che fai con nostra sorella". Alla fine, se il poveretto non era di loro gradimento, usavano la loro ultima arma: Miles. Mandavano un bambino di 10 anni a fare il lavoro sporco. Più di un ragazzo era uscito da casa mia, chi imprecando e chi addirittura piangendo, per essersi beccato un calcio dove nessun uomo vorrebbe essere colpito.
Questo valeva per quelli che reggevano al primo impatto. C'era chi, vedendo i miei fratelli tutti in fila e con le facce scure, preferiva tornare da dove era venuto, senza nemmeno presentarsi.
Che schifo di vita...
Parlai con Michelle per qualche minuto, poi le passai Miles.
- Vatti a preparare, Mary - mi sussurrò all'orecchio mio padre.
- Papà...
- Se non vuoi farlo per M6, principessa, fallo per me. E' tanto che non usciamo insieme.
Sospirai rassegnata. Mi avevano incastrato.
Sarei dovuta andare a quel benedetto Luna Park, facendo finta di divertirmi, solo per amore di mio padre.
Lo fissai negli occhi, così simili ai miei, per alcuni secondi. Poi, borbottando e trascinando i piedi per sottolineare il mio disappunto, salii le scale che portavano alle camere da letto.

Eccomi anche qui!!!
Che dire di questa storia... ci saranno dei cambiamenti di POV (chi mi conosce sa quanto adoro cambiare POV :)!!) che verranno prontamente segnalati.
Bene, non credo ci sia altro da aggiungere...
Non mi resta che augurarvi Buona Lettura!! E spero che questa ff vi piaccia!!
Un baci8,
Dada88
   
 
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