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Autore: Fiamma Drakon    13/01/2010    1 recensioni
Il titolo non ci combina niente con la fic, ma non sapevo che altro mettere... (e poi mi ispirava).
Raccolta disomogenea di one-shots, flashfics e drabbles su vari pairings yaoi di Dream Team.
All'inizio di ogni capitolo, le relative informazioni.
N.B: il rating potrebbe alzarsi in seguito, in base a quello dei successivi capitoli.
Possibili OOC.
Spero che piaccia! ^^
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3_In tutti i sensi
~ In tutti i sensi ~
TsubasaxFuwa/FuwaxTsubasa
Personaggi: Daichi Fuwa, Tsubasa Shiina

Genere: Sentimentale
Rating: Verde
Note: One-shot, AU, Shonen-ai



- Siete dei giocatori davvero scarsi! -.

- I vostri colpi sono così prevedibili! -.
- Perché non cercate di applicarvi un po’ di più?! -.
Tsubasa, fermo al centro della linea di difesa, si lasciò sfuggire una mezza risata: quel Fuwa era davvero un bel tipo, in tutti i sensi.
La sua abilità di portiere era indiscutibile, al contrario della sua dubbia sensibilità, che molti, tra cui lui, sospettavano fosse addirittura inesistente.
Non si preoccupava mai degli effetti che sortivano le sue parole: qualsiasi appunto o critica che attraversasse la sua mente, lui indifferentemente lo esplicitava, talvolta con arroganza, altre volte con tono di scherno.
Indubbiamente, era un ragazzo davvero singolare.
Tra i selezionati delle varie scuole, era l’elemento più difficile da gestire, nonostante preferisse rimanere sulle sue, con i suoi compagni di squadra, in particolare con il piccolo Kazamatsuri.
Ogni volta che quel pensiero attraversava la sua mente, inevitabilmente gli suscitava strane fitte di qualcosa che somigliava inverosimilmente alla gelosia.
Era strano: perché avrebbe dovuto esser geloso di Kazamatsuri? Certo, era un ragazzo che brillava per determinazione e spirito d’iniziativa, che non si arrendeva mai davanti a nessun tipo di difficoltà, che cercava di essere amico di tutti a tutti i costi, ma lui, Tsubasa Shiina, non aveva niente da invidiargli.
O forse sì...?

La fine dell’allenamento, l’ennesimo.
Negli spogliatoi c’era un gran via vai di ragazzi, alcuni che uscivano dalle docce, altri che, già pronti, stavano andando via, altri ancora intenti a chiacchierare.
Tsubasa era tra questi ultimi: stava finendo di vestirsi e, intanto, chiacchierava con il suo gruppetto.
- Tsubasa, che hai? Mi sembri pensieroso... - osservò ad un tratto uno degli altri.
- Sì, è vero... -
- Eh? - fece il ragazzo, perplesso - Non ho niente! -.
- Ma’, sarà... -
- È vero!!! - replicò ancora lui, infervorandosi.
Gli altri risero.
- Okay, Tsubasa, se lo dici te... ci vediamo domani! -
- Se... ci si vede... - replicò Tsubasa.
Si alzò e andò a recuperare la borsa che aveva lasciato in fondo allo spogliatoio.
Passando attraverso di esso, notò che non c’era più anima viva: sembrava essere l’ultimo rimasto, ma non se ne preoccupò.
Prese la borsa e fece dietrofront, dirigendosi verso la porta, ma, arrivato ad essa, la trovò chiusa a chiave.
- C-cosa?! Come può essere già chiusa a chiave?!?! E ora che faccio?! - esclamò, agitato, cercando di forzarla.
- Hai fretta di andare da qualche parte...? -.
Una voce fredda, calma, minata appena d’una punta di sarcasmo.
Tsubasa rimase immobile dov’era e si girò: vicino a lui c’era Fuwa.
Nei suoi occhi c’era qualcosa, un qualcosa che non aveva mai visto.
- Fuwa, ha-hai chiuso tu la porta? - chiese Tsubasa.
L’altro fece bella mostra dell’anellino che teneva in mano, al quale era appesa la chiave.
- Perché?! Che cosa vuoi da me? -
- Niente... solo fare quattro chiacchiere... -.
Tsubasa era in difficoltà: con lui non riusciva ad esser calmo.
Inevitabilmente perdeva il controllo.
Fuwa si appoggiò contro la parete, le braccia incrociate sul petto, il capo chino, gli occhi coperti dai capelli.
Aveva davvero un che di misterioso e proibito.
- Ho visto che spesso mi guardi mentre ci alleniamo... - mormorò il portiere, senza alzare gli occhi.
Tsubasa non sapeva che replicare: le parole gli erano morte in gola.
- ... e che spesso eviti di starmi vicino... -.
Tsubasa continuò a tacere.
- ... e ora sei a disagio, non sai cosa rispondere, non sai cosa ribattere, preferisci un ambiguo silenzio... -.
Era peggio di una tortura psicologica: ora capiva perché alla sua scuola era famoso con il soprannome de “Il Distruttore”.
Il portiere alzò repentino il capo verso di lui.
Si fissarono per qualche istante.
- Ed ora sei tutto rosso... non è che provi qualche cosa verso di me? - terminò, con una naturalezza inverosimile.
Il piccolo difensore arretrò.
- M-ma che sciocchezze stai dicendo? - esclamò, cercando di difendersi.
- Shiina... è palese. C’è per forza qualcosa che tu non vuoi dirmi. Qualcosa che ha per oggetto me. Odio? Gelosia? Amore? -.
Iniziava a dargli sui nervi.
- Io non ti amo!! -
- Ne sei sicuro? E allora, perché quando sto con Kazamatsuri sei sempre inspiegabilmente nervoso? -.
Era andato a toccare un tasto pericoloso, era inciampato in un nervo scoperto.
Tsubasa a quel punto gli si avventò contro e fece per colpirlo, ma non ci riuscì: rimase dinanzi a lui col pugno per metà alzato, in atto di colpirlo.
Il piccolo digrignò i denti.
- Visto? - fece Fuwa, calmo - Non hai osato colpirmi... -.
Il castano, a sorpresa, si chinò su di lui, tanto da arrivare alla sua stessa altezza.
- Sei davvero un ragazzo deciso e interessante, in tutti i sensi... - gli sussurrò all’orecchio.
Non seppe perché, ma quell’affermazione gli suonò come una maliziosa insinuazione.
O, molto più probabilmente, come una semplice dichiarazione.
Quelle parole finalmente lo sciolsero dall’invisibile vincolo che lo separava da Fuwa, che gli impediva di essere se stesso in sua presenza.
Sorrise, affabile.
- Anche tu sei un bel tipetto, in tutti i sensi... -.
Il portiere stese le labbra in quello che, probabilmente, era da intendere come un sorriso compiaciuto.
- Bene... - concluse.
Quindi, uscì dallo spogliatoio, lasciando l’altro da solo, piacevolmente sorpreso.




Angolino autrice
Oooooki, O____O è da un sacco che non aggiorno questa raccolta e me ne sono ricordata solo ora ^^'' chiedo venia.
E chiedo venia anche per la stupidità di questo capitolo, che, lo so, non è poi quel granché.
Ma l'importante è il pensiero! XD
Oki, la pianto qui perché auto-offendermi così mi fa male alla salute.
Termino ringraziando chi legge e particolarmente Kahoko, che ha recensito il precedente capitolo.
Al prossimo chappy (si spera)! ^^
F.D.
   
 
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