Inner
Melody
[The music
flows
Because it longs
For the heart I once had]
-For the heart I once had - Nightwish
Dicono che da ogni cuore sorga una melodia; dicono che cambi
in ogni istante e che neppure lo strumento più perfetto possa riprodurla, perchè essa proviene dal cuore umano, e l'uomo è
imperfetto. Forse gli artisti di Londra non sarebbero stati d'accordo, nè coloro che avevano raggiunto la ricchezza nè i pittori come Basil Hallward, che osservava quel
giovane di straordinaria bellezza aggiungendo una pennellata al suo ritratto.
No, per loro l'arte - qualsiasi arte, che fosse la pittura o la musica - poteva
rappresentare ogni cosa.
Ma se Basil Hallward avesse sentito la melodia che proveniva dal cuore di quel
ragazzo anni dopo, se ne avesse visto la corrotta unicità, avrebbe capito che
così non era.
Dorian Gray. Un
giovane come un altro, un tempo, notato da molti per la sua straordinaria
bellezza.
Se i nobili che lo invitavano alle loro prestigiose feste avessero saputo
chiudere gli occhi e ascoltare, avrebbero sentito la vera Bellezza: la melodia
che scaturiva dal suo cuore era talmente pura da sembrare irreale, da parer
destinata a sfociare in un turbine di gravi note cupe e ammalianti, ammaliate e
distrutte a loro volta da una melodia lenta ma corrodente, che pur appartenendo
a qualcun altro, stava lentamente prendendo il possesso del cuore del giovane.
E così fu. Anni dopo, il Dorian Gray caratterizzato dalla purezza di quelle
note acute e innocenti era scomparso, lasciando il posto a qualcosa di troppo
perso e corrotto; qualcosa che non era più lui.
Aveva ucciso il suo
migliore amico.
Si pensa che le menti e le anime degli assassini siano tutte uguali, ma non è
così. Chi uccide per vendetta si riconosce dalla veloce serie di note che accellerano il pulsare rabbioso del suo cuore. Chi uccide
per follia è l'esatto opposto, il possessore di una lenta melodia mortale, così
calma e tranquilla da sembrare innaturale. Dorian Gray non apparteneva a
nessuna delle due categorie, o forse ad entrambe.
Folle nel suo credere l'autore del ritratto la via che l'aveva portato tra i
demoni, la sua era pazzia visibile in una vendetta priva di fondamento.
Un turbine di note incatenate tra loro dall'ira rallentarono diventando gelide
nell'istante dell'assassinio, per lasciare il posto al suono di un cupo organo,
che metteva la parola fine al Dorian Gray di un tempo.
Erano passati anni da quel giorno, quando le campane di
Londra suonarono per l'eternamente giovane Dorian Gray. La neve si era
depositata sulla tomba del ragazzo,
quasi a ricordarne l'antica purezza.
Molti ricordano la tomba e il suono delle campane, ricordano la neve e le
espressioni falsamente tristi della nobiltà presente al funerale; ricordano
Lord Henry, per una volta pensieroso e privo di aforismi; qualche ragazza in
lacrime al pensiero di non poter rivedere quella che si diceva fosse l'eterna
Bellezza, qualche altra con un'aria seccata e apparentemente priva di altre
emozioni. Ma sono in pochi a ricordare quel suono acuto e dolce che si sovrappose
alle campane, depositandosi sulla neve. E forse nessuno - ma in fondo, che
importa? - riconobbe in quelle note distanti la perduta innocenza del ragazzo
chiamato Dorian Gray.
Note dell’autrice:
Non ci credo, non ci credo ancora. Ho scritto una fan fiction su Dorian Gray. E
senza rovinarlo troppo.
Non ci credo.
Comunque, passiamo ai ringraziamenti.
Il primo, grande GRAZIE va a quello straordinario personaggio che è Senritsu,
da Hunter x Hunter. Una donna incredibile, che personalmente adoro, che ha la
capacità di sentire le melodie provenienti dai cuori della gente. Senza di lei
l’idea portante di questa FF non ci sarebbe.
Il secondo, grande GRAZIE va ai Nightwish, che come sempre mi portano
l’ispirazione.
Il terzo, ma ovviamente non meno importante GRAZIE va a Wilde, autore di
un’Opera perfetta come Il Ritratto Di Dorian Gray.
Il quarto, last but not least, va a coloro che hanno letto questa storia in
anteprima, ovvero Elisa, Silvia ed Elena. Grazie per il supporto.