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Autore: _Syn    14/01/2010    9 recensioni
Partecipa all'iniziativa del CoS "2010: A Year Together"
Prompt 107.
Come può una normale giornata di studio trasformarsi in qualcosa di decisamente inaspettato?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ordinary Day – 13 Gennaio


Sana aveva sempre pensato che il teatro sarebbe stata la sua vita. Un modo per essere se stessa ma al tempo stesso rivestire il ruolo di altri, un modo per emozionare e emozionarsi. Nella sua mente, l'immagine di se stessa nel presente e nel futuro era sempre stata quella.

Perciò sorrideva e mostrava energia alle pareti e ad Akito, quel giorno, mentre ripeteva le battute del suo personaggio. Si trattava di una commedia romantica, perciò avrebbe dovuto immedesimarsi nel personaggio meglio che mai. Una ragazza innamorata e spaventata dalla novità di quel nuovo amore.

Akito, nel frattempo, cercava invano di studiare trigonometria; come se fosse semplice studiare mentre una ragazzina coi codini urlava a squarciagola irritandolo a morte e vanificando ogni suo sforzo di terminare quegli esercizi complicati. Era gennaio, il quadrimestre era quasi finito e lui aveva bisogno di essere preparato per l'interrogazione del giorno dopo, in modo da non rovinarsi la media. Tsuyoshi l'aveva trasformato in uno studente responsabile.

Sospirò.

Cosa c'è, Hayama?” chiese Sana, notando la sua afflizione. Nel frattempo, danzava per la stanza tenendo una matita in equilibrio sul naso.

Niente.” rispose lui, notando tra l'altro che quella era la matita che aveva cercato tutto il pomeriggio. Non contenta, Sana gli si avvicinò – la matita ancora sul naso – e gli diede una pacca sulla spalla.

Oggi mi sento triste.” disse, cancellando dalle labbra il sorriso che l'animava un attimo prima. Akito sbatté le palpebre un paio di volte, inespressivo, e si domandò cosa diavolo fosse successo in quei pochi secondi per far perdere a Sana l'allegria.

Co...”

In verità, un motivo c'è, sai?” aggiunse, lasciando cadere la matita dal naso e disegnando sul suo quaderno di trigonometria un cuore trafitto da una freccia.

Ma che...”

Sì, sono triste per un motivo valido. Non fare quella faccia, dopotutto tu l'avevi capito molto prima di me.” il suo tono diveniva sempre più serio, come se davvero in quei pochi secondi fosse successo qualcosa di enormemente catastrofico e che Akito, fin troppo preso dai suoi esercizi, non aveva avuto modo di notare.

Sana, for...”

Ho sempre rimandato questo momento, e tu devi avermi odiata per questo.”

In verità, dire odiare significava essere fin troppo melodrammatici. Akito non l'aveva mai odiata, semmai mal sopportata per qualche suo atteggiamento troppo invadente e per i suoi modi, ma odiarla sarebbe stato troppo anche per lui.

Non dire scioc...”

No, è arrivato il momento che tu sappia, ma io sono troppo... non so come dirtelo. Ci conosciamo da così tanto tempo che per me è difficile ammetterlo.”

Il fatto che fosse davvero arrossita e che si stesse mordicchiando le labbra guardando ovunque tranne che lui, fece insospettire Akito. Più che altro, preoccupare. E questo dimostrava quanto la situazione potesse essere grave. Akito accettava le follie di Sana quotidianamente, ma in quel momento davvero non aveva idea di cosa pensare. Per di più, Sana era drammaticamente seria.

Senti...”

Non st-”

Sapere che ti amo ti imbarazzerebbe?” lo disse in maniera così naturale e sincera, con quegli occhi solitamente pieni d'allegria ma ora colmi di imbarazzo e attesa, che Akito restò muto per almeno trenta secondi con lo sguardo vacuo prima di poter rispondere.

Come?”

Non l'aveva detto sul serio. Probabilmente si era appena addormentato sui libri e quello era solo un sogno. Certo, sperava da anni che qualcosa del genere accadesse, ma non aveva idea che quel momento sarebbe arrivato in un momento così normale e in maniera così bizzarra. Grosso errore, considerando che si trattava di Sana, non di una ragazza qualunque.

Il suo sguardo tornò vagamente lucido e riprese il controllo di tutte le sue funzioni nervose. Se non le avesse risposto, probabilmente si sarebbe arrabbiata e gli avrebbe messo il muso per ore, ma era stato così improvviso e inaspettato che Hayama aveva seriamente bisogno di metabolizzare la cosa.

Intanto Sana aveva ripreso la matita e aveva segnato qualcosa sul copione, ignorando la sua perplessità. Dopodiché, alzato lo sguardo da quei fogli, gli disse:

Sono andata bene, eh? Avevo bisogno di una presenza maschile con cui provare questa parte, ma non pensavo che tu fossi così bravo, Hayama! Hai recitato persino meglio di Naozumi, dovrò chiedere al regista di dare una parte anche a te! Grazie per avermi ascoltata, ti lascio ai tuoi compiti.”

Non si sognò neanche di chiedergli perché fosse così sconvolto – forse esprimeva quell'emozione in maniera del tutto neutra, ma non era normale che fosse diventato granitico. Era stata tutta una parte, una recita... E lui ci era cascato. Completamente.

Probabilmente l'avrebbe ammazzata un altro giorno. In quel momento, aveva solo voglia di riascoltare nella mente quel “ti amo”, forse recitato, forse no, e osservare lei, così naturale e bella mentre gli sorrideva ancora.

Che matta.




Partecipa all'iniziativa del Collection of Starlight: "A Year Together: 2010". Prompt 107: "Sapere che ti amo ti imbarazzerebbe?"


Note di Bella: Quanto tempo... Prima di tutto, mi scuso per aver cancellato “Sana, ti sei mai sentita un anello?”. Chiedo scusa ai tanti lettori, alle innumerevoli persone che l'avevano aggiunta ai preferiti. E' una mancanza di rispetto nei vostri confronti, me ne rendo conto. Non so se la pubblicherò di nuovo, non voglio illudervi con false promesse. Io spero sinceramente di riuscirci. Mi scuso ancora.


A parte questo... Spero che questa piccola shot vi sia piaciuta. Un vostro commento mi renderebbe felice ^_^

Baci,

Bella.


  
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