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Autore: ericaa_    14/01/2010    2 recensioni
"Scivola, scivola, scivola il tempo e tu resti sempre con un piede a Cuba e un altro a Setteville." - Flavia si ritrova a riflettere sull'andamento della sua vita nell'ultimo periodo, cercando così di evadere -o alemno provarci- dalla realtà, grazie anche all'aiuto di un suo grande mito.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccola qui ** La mia prima Bimba XD
Scritta in mezz'ora nemmeno, credo XD
Ma mi sentivo ispirata.

Una song fic sulla canzone 'Il momento Giusto' di Fabrizio Moro, e chi narrà e Flavia Ferri, che si fa mille problemi, stufa della monotonia e della sua vita amorosa disastrosa, anche.
Tutto succede prima della gita in terzo superiore, che sarebbe la trama di Trip 'due'. Eggià, sono già quattro. Ma solo pensati XD Cos'è Trip? In breve: una fanfiction che si sta programmando dallo scorso anno è che è ancora in fase di scrittura x]
Comunque, ecco a voi.
Ditemi che ne pensate e soprattutto criticate, perchè devo migliorare, dal momento che comunque è la prima volta che scrivo seriamente.



Il Momento Giusto.



Scivola, scivola, scivola il tempo e tu ,
che speravi di cambiare vita,
hai fatto come tutti gli altri
hai dato poco spazio ai sentimenti.
Perchè in fondo fa paura
costruire le certezze con l'instinto,
soprattutto se l'instinto ti dice di rischiare,
di fare ancora un giro
perchè se lasci stare poi alla prossima andrà bene
e la tua donna fa il caffè
mentre tu giochi sempre al lotto
e ancora immagini che...

Ogni mattina mi sveglio, convinta di poter cambiare, che la notte mi abbia migliorato, e abbia reso la vita più bella. Non che non lo sia già, anzi io adoro la mia vita, la mia famiglia, i miei amici. Ma è sempre tutto uguale. Tutto va sempre allo stesso modo. Ogni giorno si ripete la stessa routine: scuola, casa, compiti, uscite, cena e poi a dormire, sfinita dalle mille attività in più che mi impongo. E prima di addormentarmi penso sempre che l’indomani qualcosa di bello e nuovo, ma soprattutto diverso, succederà. Eppure, senza nemmeno esserne sorpresa, mi accorgo che è sempre tutto uguale. Poi, nemmeno a parlarne, la mia vita sentimentale fa schifo. Non riesco mai a farmi coinvolgere da qualcuno seriamente, sempre troppo persa a cercare il principe, non necessariamente azzurro. Forse non mi guardo abbastanza attorno. Anna mi ha sempre detto, perlomeno finché ci parlavamo, che ci sono persone molto meglio di lui, che oltretutto vive cosi dannatamente lontano. Ma io non ci riesco a non pensarlo. Nessun ragazzo mi sembra degno di prendere il suo posto. Forse ho semplicemente troppa paura di bruciarmi di nuovo, come è già successo anni fa. E’ da quel momento che non ho mai più amato. Ma questo non centra nulla con il discorso di prima. Oppure si. Beh, in effetti avere un ragazzo da amare a dovere, sarebbe un bel cambiamento. Ma uno affidabile, che conosca e di cui mi fidi. Uno che sappia bene come è, che conosca me e che riesca a prendermi come si deve. Magari è anche più vicino di quanto creda, ma ho gli occhi foderati. Non so davvero chi potrebbe essere. Eppure, più lo scrivo, più sento che c’è. Il telefono. Sta squillando? Cazzo, mi ero scordata esistesse: non dava segni di vita da giorni. Leggo sul display: Akh. No, Dio, no. Non ho voglia di parlare con te, voglio lasciarti. Però non so come dirtelo. Magari prima della gita della prossima settimana. Si, deciso. Ne parlerò con Alessia. Lei potrà aiutarmi. Lascerò Akh, e... beh, cercherò molto più attentamente il mio prossimo ragazzo. Non sbaglierò ancora.

Potrebbe essere domani, il momento giusto..
Potrebbe essere domani, il momento giusto..

Al computer sento sempre la stessa canzone, e forse è proprio per colpa sua che mi sto illudendo. Però, è maledettamente vera. Quindi, cosa aspetta a far realizzare anche questo piccolo particolare? Voglio un domani migliore, giusto. Ricco di sorprese.

Scivola, scivola, scivola il tempo e tu
resti sempre con un piede a Cuba e un altro a Setteville.
Sei indeciso tra il dire e il fare, tra il prendere e il lasciare:
hai perso troppi treni, ma continui ad aspettare,
ad aspettare l'occasione, ma senza mai rischiare.
Ami stare in bilico ma continui a programmare
e non ti chiedere perché
non ti sei fidato mai del tuo futuro continuando a dirti che
potrebbe essere domani, il momento giusto..

E se lasciassi la città? Magari potrei cambiare proprio nazione. Sai che bello, andarmene dall’Italia, diretta in Spagna. No, non so lo spagnolo. Magari Francia? Ma chi vogliamo prendere in giro. Dove vado con questo cavolo di francese inglesizzato che mi ritrovo? Idea, me ne vado in Inghilterra. O Finlandia. A questo proposito, devo chiedere alla mia professoressa se sono ancora in tempo per iscrivermi al progetto gemellaggio con la Finlandia. Che cazzo di progetto. Inutile dire che hanno aderito solo due persone. Ma magari, ci vado anche io. Mi fingo morta, e ricomincio una nuova vita li. Ovviamente chiamerò mia madre. Le dirò che sto bene, ma ho voglia di stare via per sempre. Anzi, molto probabilmente rischia molto più l’infarto cosi che non nel sapermi morta. Cioè mi ama, ma se le dico che voglio lasciare l’Italia per la Finlandia, credo morirebbe. O verrebbe a vivere li anche lei. Ma papà non ama il freddo. Terza opzione? Mi vengono a riprendere e mi costringeranno a tornare a casa. Ok, abbandono l’idea della Finlandia. Un paese più caldo? Mmmm…Cuba non sarebbe male. E con l’inglese potrei tirare avanti almeno fino a che non abbia imparato lo spagnolo. Si, Cuba è decisamente l’idea migliore. E ovviamente dovrei chiamare anche Anna, lei dovrebbe sapere che me ne vado… ah, dimenticavo, non ci parliamo più. Vero. Da quello stupidissimo litigio. Allora lo dirò ad Alessia. Anzi, a proposito. La cerco in chat, devo chiederle cosa si fa dopo. Mi dice che è malata e che non può uscire. Ma Riccardo, suo cugino nonché mio amico, chiede se comunque ho voglia di uscire. Dice anche che offre lui da bere. Ok, si può fare. E se incontrassi Akh? Oh, ma chissenefrega. Tanto prima o poi lo lascio. Ok, ho deciso. Abbandono per sempre l’idea di cambiare città. Sono troppo affezionata a Roma.

Giovinezza,
giovinezza che va…
che va…
che mai più ritornerà…
che mai più ritornerà…
che mai più ritornerà..

Sono seduta al bar con Riccardo. E’ riuscito, con l’inganno, a farmi ammettere che non amo Akh, e che non l’ho mai amato. Mi ha chiesto perché non lo lascio, allora. Gran bella domanda, Riccardo. Sai darmi anche la risposta? Mi guardo attorno. La gente è felice. Vive di illusioni ma è felice. Forse perché sono quelle illusioni, così tanto ricercate, che ci fanno evadere dalla realtà, a render bella la vita. Forse Parmenide aveva sbagliato: magari ogni tanto la doxa è la strada giusta da prendere, quando ci stanchiamo della realtà. Magari non è poi così brutta l’illusione. Ma sopratutto serve a godersi bene quest'età che non tornerà mai più. L'adolescenza, il passaggio più bello della vita. Non lo posso sprecare a fare progetti irrealizzabili. Devo fare qualcosa di concreto. Sorrido a Riccardo. Bevo un altro sorso di Malibù. Manca poco alla gita. E da li, ho deciso, cambierò tutto. Prometto, non rimarrò in Grecia. Tornerò a Roma, ma sarò diversa. E forse, anzi quasi sicuramente, me lo sento, tornerò con qualcuno diverso. Akh sarà morto e sepolto già dal primo giorno. Il resto della settimana la dedicherò a qualcun altro. Chissà chi.

Devo ringraziare in modo particolare ShopaHolic, perchè è grazie alla favolosa collaborazione delle nostre menti se Trip esiste *-* e cosi anche la mia songfic . Grazie tesoro =)
  
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