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Autore: Berty_Poppins    14/01/2010    6 recensioni
E se un giorno ti strappassero via la persona più importante che per te ha smontato mari e monti -- che quando ti svegliavi era lì e quando sorrideva era come se il mondo fosse come doveva essere, che quando parlava era come miele nelle tue orecchie e quando il suo silenzio faceva male era sempre un male buono. Se ti strappassero improvvisamente Lui e Lei, cosa saresti? E perdere una madre da piccoli ha la stessa intensità di perderla da grandi? e un padre, che non c'è mai stato in vita, la volta che crepa, otterrà il perdono per pietà dell'anima sua?
[Gaara]
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[una bottiglia per sua madre;
un'altra per suo zio;
la terza per suo padre;
l'altra per il suo demone;
la penultima per gli occhi che aveva spento;
la sesta per quel dolore e quell'odio che le
prime tre avevano causato.]





C'erano una, due, tre, quattro, cinque, sei bottiglie di vino su quello scaffale, scure come il sangue coagulato, impolverate come le ossa di chi quel sangue l'aveva perso. C'erano dieci, quindici, venti motivi per aprire quelle bottiglie e svuotare il loro contenuto sulla sabbia che pian piano [piano... piano] aveva coperto ferite umide, brucianti come aceto in fondo alla gola, che mai si sarebbero cicatrizzate.

Si chiamano sensi di colpa quelli che non ti fanno dormire la notte? E un nome scritto su una lapide avrà mai lo stesso valore di un nome pronunciato da una bocca vera?, e le casse, quelle casse -- quellemaledettecasse -- potranno mai marcire sul serio, sotto la sabbia?
Che senso ha, poi, la lapide? A cosa serve bloccare sotto metri di terra un corpo che è morto?, e scrivere il suo nome su un pezzo di pietra serve per ricordare a tutti l'odore, il sapore, l'essenza di quel corpo, o per non dimenticare che quello stesso corpo che marcisce, una volta, aveva camminato e respirato e insultato e voluto bene, amato, odiato con la stessa intensità con cui lo odiano e amano gli altri adesso che non esiste più?

Perdere qualcuno è così facile e quando lo perdiamo, dopo qualche tempo, ci mettiamo una pietra sopra. Ci mettiamo una lapide che testimoni la morte apparente di quella persona, così che il ricordo abbia quel retrogusto così simile alla vera perdita che diventa facile far finta che non ci importi.

E perdere una madre da piccoli ha la stessa intensità di perderla da grandi? e un padre, che non c'è mai stato in vita, la volta che crepa otterrà il perdono per pietà dell'anima sua?

[Si viene puniti se si odia un morto?, se si sputano sulla sua lapide sguardi e risentimenti, avrai tu la possibilità di chiedere perdono dopo?]

E quando sotto terra c'è qualcuno che tu hai ucciso, cosa si prova?
E se un giorno ti strappassero via la persona più importante che per te ha smontato mari e monti -- che quando ti svegliavi era lì e quando sorrideva era come se il mondo fosse come doveva essere, che quando parlava era come miele nelle tue orecchie e quando il suo silenzio faceva male era sempre un male buono. Se ti strappassero improvvisamente via Lui o Lei, cosa saresti?
Chi non ha mai perso qualcuno?
Chi non ha mai metaforicamente ammazzato un altro essere umano? Parole, gesti, sguardi: chi non li ha mai usati come armi?
L'essere umano è un killer, chi più chi meno.

E chi meglio di lui poteva dire cos'era guardare qualcuno negli occhi e vederlo morire per ogni parola che dicevi?
Gli occhi.
Ah,
gli occhi sanno essere più crudeli di noi; e guardarli mentre si spengono... non deve forse essere come rinascere? O come morire?

Quelle pupille che si dilatano e restringono al pulsare della paura nelle vene, quelle palpebre sbarrate, l'iride che non si vede quasi più.

C'erano una, due, tre, quattro, cinque, sei bottiglie vuote di vino su quello scaffale, scure e impolverate e c'erano stati dieci, quindici, venti motivi che l'avevano spinto a svuotarle nel water, osservare il rosso che macchiava il trasparente dell'acqua e tirare lo sciacquone.
Perchè?
 



[Vi risulta che i pazzi abbiano ragioni?]





N/A

Io e le nonsense abbiamo un bel rapporto. Chissà perchè, mi chiedo io.
Allora, forse la mia visione di Gaara non è molto convenzionale, comunque non l'ho mai considerato un essere esageratamente&patologicamente fuori come un balcone; vuoi perchè il tatuaggio che si è fatto in fronte mi ha sempre fatto pensare a quanto lui abbia provato ad essere 'come gli altri' quando era piccolo.
Gaara è il personaggio che odi o ami, non ci sono vie di mezzo, non ti sta simpatico, non ci sono vie di mezzo; e non si può neanche dire che è stata la sua figosità a portare milioni e milioni di persone ad adorarlo, come è successo, in ordine, con Sasuke, Kakashi, Itachi... Deidara. Perchè Gaara non è propriamente il belloccio di turno (e non ha neanche i capelli a culo di paperaocastruzzogallina o a coda di coniglio domestico stitico) e non è di certo la persona migliore che potresti incontrare per strada, secondo me.
Si, parlo delle occhiaie.
Per me Gaara ha più di venti motivi per mandare tutto a puttane, perchè è praticamente stato trasformato in un mostro da chi avrebbe dovuto proteggerlo, è stato isolato, il demone monocoda gli ha letteralmente tolto il sonno-fatto impazzire-trasformato in un moderno Jack lo Squartatore. Seriamente, mi aspettavo di tutto da lui (che ammazzasse Naruto, che trucidasse mezza popolazione terrestre, che si ammazzasse per sbaglio, davvero, di tutto) ma non che diventasse Kazekage, soprattutto per proteggere chi in passato lo considerava solo un pesantissimo surplus.
Lo ammiro veramente come veramente odio gli Uchiha's Brothers della Malora (per inteso: ho iniziato a seguire l'anime di Naruto dopo aver visto la sfida tra Gaara e Lee, poi ho smesso perchè Gaara non si vedeva più e allora mi sono gettata sulle scan del manga che ho smesso di leggere quando Gaara ha sprecato una lacrima per l'Uchiha fedifrago. Si, il mio amore per Naruto nasce e muore con Gaara, lo ShikaTema è un altro paio di maniche).
Quindi questa nonsense vuole essere anche una protesta, perchè il Gaara che frigna per qualcun altro non è Gaara anche se a deciderlo è stato Kishimoto-sensei, almeno per quanto mi riguarda.
Su una cosa, comunque, sono assolutamente sicura: Gaara nasce come il pazzoide, eppure ha più cervello lui che i fighi della situazione; Gaara è un tipino che se ti deve ammazzare, ti ammazza e non si fa neanche tante paranoie anche quando ammazza per proteggere qualcun altro.
E il mio è un amore incondizionato che non cambierà come non cambierà la mia opinione su di lui.
Dopo una nota che è più lunga della shot stessa, vado a farmi gli affari miei che è una cosa che mi piace assai.
Angela.


  
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