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Autore: Akisan    14/01/2010    4 recensioni
A volte il destino riserva sorprese mozzafiato, ricche di avventure e compagni formidabili.
A volte, invece, decide semplicemente di prenderti per i fondelli.
Così, senza neanche sapere bene il perché, Alex si ritrova suo malgrado a fare comunella con un Arrancar con seri problemi di gestione della rabbia, una ragazzina logorroica totalmente priva di buonsenso, e un individuo subdolo che, secondo lei, ha buone probabilità di discendere direttamente dal demonio.
Il tutto in un ambiente ricco di Hollow, gatti, sarcasmo allo stato brado e situazioni equivoche.
Mooolto equivoche.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AUTRICE: << Oddio O.o >>

GRIMMJOW: << Che c’è adesso? >>

AUTRICE (prendendolo per il vestito e scuotendolo): << DELLE RECENSIONI! MI HANNO COMMENTATA!! WHAAAAAAA (comincia a girare in tondo con le braccia in aria)

GRIMMJOW: << Questa non è normale >>

ALEX: << Sono le conseguenze della febbre mi sa >>

GRIMMJOW: << E tu si può sapere che ci fai in quell’angolino? >>

ALEX: << Coltivo funghi >>

AUTRICE: << È depressa perché si è lasciata comprare per un manga V.V >>

GRIMMJOW: << Guarda che è colpa tua… >>

AUTRICE: << Lo so ^o^. Ma non farti illusioni, non credo che vincerai la scommessa troppo presto ^_^ >>

 

A yukino_lang08: Sono contenta che la storia ti intrighi! ^o^ In effetti è stato un voltafaccia piuttosto inaspettato anche per lei, ma d’altra parte chi resisterebbe a Grimmjow che dice: << Voglio che diventi la mia donna! >> per di più sventagliando un manga? Alex: << Guarda che io ho accettato solo per il manga, Grimmjow te lo puoi benissimo tenere tu. E poi vorrei far notare che io ho accettato di fare finta di andare con lui. -_- >> Grimmjow: << E chi ti vuole? Ci sono centinaia di ragazze che farebbero la fila per mettersi con me! >> Io tra queste in effetti >_> in ogni caso Alex sa guardarsi le spalle, è per questo che ha accettato senza preoccuparsi U.U

A kikka9394: Ma che dici, sono commossa ç_ç! Grimmjow: << Hai visto? 10 punti! Finalmente qualcuno che mi apprezza! >> Alex: << Bisogna vedere su che scala però, perché se sono 10 su 20 sarebbe insufficiente, sai ? -_- >> Grimmjow: << Posso ucciderla? Ti prego! Mettiamo Ulquiorra a fare la sua parte, non se ne accorgerà nessuno! >> Assolutamente no! ^_^ Comunque sia in questo capitolo ho dovuto con mio sommo rammarico dare un po’ di spazio anche alla mente distorta di Grimmjow, quindi spero che non sembri troppo serioso.

 

Capitolo 2: Toccatemi tutto, ma non i bignè alla crema

 

Grimmjow imprecò. Si stava annoiando da morire. Non aveva voglia di tornare a Las Noches in mezzo a quel branco di idioti, quindi si era sistemato sull’albero davanti alla casa dell’umana, che adesso stava discutendo con un moccioso, suo fratello forse, a proposito di qualcosa che aveva a che fare con dei biscotti al cioccolato.

Non poteva neanche distrarsi combattendo, perché “Aizen-sama” aveva ordinato loro di evitare scontri per adesso, costringendoli quindi a nascondere il loro reiatsu quando andavano nel mondo terreno.

Le voci all’interno della casa si spensero e due finestre al secondo piano si illuminarono. Attraverso le tende scorse una figura minuta trafficare per la stanza e infine spegnere le luci e mettersi a letto. “Che stupida” pensò. “Abbassare la guardia in questo modo. Crede forse che nessuno potrebbe attaccarla nel sonno?”

Stava per andarsene sbuffando, quando i suoi occhi tornarono di colpo alla finestra buia. Stava succedendo qualcosa di strano. Il reiatsu della donna si stava destabilizzando. Oscillò una, due, tre volte, per poi spegnersi quasi completamente.

Che diavolo stava succedendo?

Che qualcuno avesse messo in pratica i suoi pensieri e si stesse appropriando della vita della sua preda al suo posto? Eppure l’unica energia che sentiva all’interno della stanza era quella appena percepibile dell’umana.

Spiccò un balzo e atterrò sul balcone. Avrebbe ucciso chiunque stesse cercando di rubargli il piacere di strappare la vita dal corpo di quella donna in un combattimento ad armi pari.

Peccato che la stanza fosse completamente vuota.

Confuso, Grimmjow posò lo sguardo sulla figura avvolta dalle coperte: sembrava tutto a posto, non c’era niente che potesse spiegare l’improvviso calo di energia.

Le appoggiò persino due dita sulla fronte per assicurarsi che non avesse la febbre. Ci mancava solo che morisse per una fottuta malattia!

Tuttavia la sua pelle era fredda come al solito.

Poi finalmente capì: molto probabilmente, addormentandosi, abbassava il reiatsu fino al minimo sindacale, in modo che non venisse percepito da eventuali nemici.

Tipica mossa da coniglio spaurito.

La donna voltò la testa verso di lui. Persino nel sonno manteneva quell’espressione impassibile che lo faceva incazzare da morire. “Lei e Ulquiorra sarebbero una coppia perfetta” constatò immaginandoli seduti vicini su un divano con lo sguardo fisso nel vuoto.

Probabilmente era stata questa la causa scatenante della sua ossessione.

La sua esistenza si era sempre incentrata sui combattimenti; quando era ancora umano era morto combattendo, aveva continuato a combattere da hollow, gillian e adjucas, e anche adesso che era un arrancar non smetteva mai di combattere, perché la minima distrazione poteva essergli fatale. A lui però non dispiaceva tutto questo, anzi, adorava vedere il sangue scorrere, e la sensazione della spada che trapassava la carne dell’avversario era pura poesia.

Per questo motivo, quando trovava un elemento che stuzzicava il suo interesse non si dava per vinto finché non lo annientava completamente. E così era successo con quell’umana, che possedeva un potere enorme e per qualche inspiegabile motivo non lo sfruttava minimamente, se non per difendersi.

Voleva vedere quel volto tingersi di odio, di rabbia e infine della disperazione più nera, quando la sua spada le avrebbe infine trapassato il cuore.

Tuttavia non aveva fretta: la notte infinita dell’Hueco Mundo era una noia mortale, perciò voleva prolungare quel gioco il più a lungo possibile, per questo aveva accettato quella scommessa con Nnoitra. Senza contare che così avrebbe finalmente chiuso la bocca a quel deficiente Anche-se-sono-il-quinto-sono-il-migliore-di-tutti.

I suoi pensieri vennero interrotti da dei passi fuori dalla porta. Ovviamente gli umani senza poteri spirituali non potevano vederlo, però se la donna si fosse svegliata lo avrebbe buttato fuori a calci, e fuori faceva freddo, senza contare che stava pure piovendo. Perciò, quando la porta si aprì, facendo entrare un moccioso in pigiama, Grimmjow arretrò, sbirciando da dietro l’anta di un armadio aperta.

Il marmocchio avanzò fino al letto. << Alex >> mormorò squotendola per una spalla.

Lei gemette e affondò la faccia nel cuscino. << Che vuoi, moccioso? >>

<< Posso dormire con te? >>

<< Scordatelo >> gli rispose tirandosi le coperte sopra la testa.

<< Ma ho paura! >>

<< Anche io ho paura che presto ucciderò qualcuno. Vai da mamma e papà >>

Il moccioso cercò di tirarle giù le coperte. << Lo sai che non vogliono, dai fammi spazio! >>

Grimmjow sentì prudere le mani. Odiava i marmocchi rumorosi e lagnosi come quello. E questo non dipendeva per niente dal fatto che lui odiava tutti i bambini a prescindere.

La sorella si tirò su massaggiandosi le tempie. << Piantala. Torna nella tua stanza e dormi con la luce accesa >>

<< Accompagnami! >>

La donna sospirò e scese dal letto. Indossava un pigiama che le nascondeva completamente il corpo e aveva i capelli arruffati. Era incredibile pensare che quella ragazzina esile possedesse un potere tale da equivalere un espada, e chi lo sa, magari anche a superarlo. Di sicuro era più forte di quegli incapaci di Aporro e Zommari, tanto per fare due nomi, ma per quanto lo riguardava non sapeva cosa pensare: la sua ritrosia alla violenza aveva sempre ostacolato lo svolgimento di un vero combattimento al pieno delle forze.

<< Ma presto cambierai idea >> ringhiò alla stanza vuota.

                                                                                                                                         *

Alex si stiracchiò e si tolse le coperte di dosso; quella notte aveva dormito malissimo, non solo per le lagne di suo fratello, ma anche a causa di un’inquietante sensazione che le aveva impedito di riposare tranquillamente. Se non altro quel giorno non sarebbe andata a scuola per via di uno sciopero generale. Poteva rimanere a casa a nulleggiare allegramente!

Ancora intontita dal sonno, scese in cucina stropicciandosi gli occhi e sbadigliando. Lì fece finta di non vedere la figura stravaccata su una sedia con le mani in tasca e si dedicò totalmente a una delle sue principali ragioni di vita: un mega bignè alla crema.

<< Ehi, non dovresti mangiare schifezze del genere, se no scoppierai prima che possa ammazzarti io >>

<< Grazie per il pensiero, sono commossa. Tu invece dovresti diminuire il gel, altrimenti farai la fine di Zommari >> Nessuno poteva dire qualcosa sui bignè. Nessuno.

Grimmjow ringhiò. << Assurdo, com’è che hai sempre la risposta pronta? Mostra un po’ di rabbia in quella maledetta faccia, cazzo! >>

<< E cosa risolverei se mi mettessi a strepitare e a ringhiare contro ogni cosa che si muove e respira? >>

<< Almeno non sembreresti una codarda che si nasconde dietro a un finto ideale di pace perché ha paura di combattere! >>  

<< Pensala come vuoi >> rispose Alex alzandosi. << Ma non ho alcuna intenzione di rovinarmi la vita per un motivo così idiota! >>

I suoi riflessi allenati scattarono giusto in tempo per evitare un pugno, che scavò un buco profondo nel muro alle sue spalle.

<< Sei solo una stupida >> disse Grimmjow estraendo il pugno dal muro e rimettendoselo in tasca come se niente fosse. << Siete uguali, tu e Ulquiorra, sempre lì a guardare tutti con indifferenza. Vi comportate come se niente fosse affare vostro, ma la verità è che siete dei codardi! >>

L’improvviso squillo del telefono impedì ad Alex di rispondergli di farsi controllare il cervello, che a quanto pare era stato sconvolto da un qualche trauma infantile.

<< Pronto? >>

<< Ciao, Alex, sono Liz. Com’è che sei già sveglia? >>

<< Non ho dormito un cavolo ‘sta notte. Ma che ne sai che non mi hai svegliata tu? >>

<< Perché appena alzata sembri uno zombie >> rispose Liz. << A proposito, ma lo sai che quell’oca di Caterina-baciate-dove-cammino non fa che starnazzare in giro che ti ha vista parlare da sola ieri per strada? >>

Alex imprecò mentalmente. Visto che i suoi interlocutori spesso erano invisibili agli altri era abituata ad essere guardata con sospetto e compassione dai passanti, ma ora grazie a quella cretina non avrebbe avuto tregua neanche a scuola. << Questo perché la sua mente limitata non ha ancora concepito l’esistenza degli auricolari per parlare al cellulare, visto che tra ombrello e dizionario avevo le mani un tantino occupate >>

<< Infatti è quello che le ho detto anch’io, ma la gallina ha rincarato : “ Ma ti sembra normale una che mentre parla al cellulare rimane immobile sul marciapiede? Quella è pazza, oddio! ” . A questo punto ti risparmio le varie destinazioni a cui l’ho indirizzata >>

Alex sorrise. Nessuno riusciva a renderla di buon umore come Liz. << Grazie. Quella ragazza è la rappresentazione vivente di uno dei gironi infernali >>

<< Di niente. Piuttosto, non ti ho chiamata solo per parlare dell’anatra, ma volevo anche sapere se oggi hai tempo per un’uscita tète-a-tète a scopo di lucro >>

<< Regali di Natale? >>

Addio giornata di nulleggio. È stato breve ma bellissimo.

<< Esatto. Ho bisogno del tuo illuminato consiglio >>

Alex esitò un attimo. Grimmjow, che al momento gironzolava per la cucina con la parola NOIA scritta a caratteri cubitali sulla faccia, poteva rappresentare un problema al tranquillo svolgimento di una giornata di shopping. Tuttavia il suo sguardo cadde sul buco nel muro, e decise che lasciare l’espada troppo a lungo nelle immediate vicinanze del resto della casa non era esattamente quella che si suol dire una grande idea. E poi poteva essere una buona occasione per levarselo dai piedi per un po’: magari sarebbe andato da qualche parte a massacrare shinigami innocenti.

<< Per me va bene. Quando ci vediamo? >>

 

 

Angolo delirazioni

 

AUTRICE: << Contento? >>

GRIMMJOW: << Ecco, così è già meglio >>

AUTRICE: << Certo però che spiare così una ragazza… me lo sarei aspettata più da Nnoitra una cosa del genere… >>

GRIMMJOW: << GUARDA CHE L’UNICA MANIACA QUI SEI TU! STO STUDIANDO IL NEMICO, CAPITO?!? NON FICCARCI LE TUE FANTASIE DA SHOJO MANGA! >>

ALEX: << Intanto però la notte non mi fai dormire -_- >>

GRIMMJOW: << E TU NON DIRE FRASI CHE POTREBBERO ESSERE FRAINTESE! >>

AUTRICE (non lo ascolta per niente): << Quindi sei fissato con Alex perché ti ricorda Ulquichan e non potendo battere lui speri almeno di stracciare lei? Che tenero! ^o^ >>

ULQIORRA: << Che perdente… >>

GRIMMJOW: << E LUI CHE DIAVOLO CI FA QUI? (indica l’autrice) TU! PREPARATI A MORIRE! >>

AUTRICE: << Sicuro che ti convenga minacciarmi? *_* Sai com’è, non vorrei che mi scivolasse la penna proprio mentre sto decidendo i gusti sessuali di Barragan e tu sei nei paraggi… ^_^ >>

ALEX: << Perfetto. Vado a chiamare Nnoitra e gli dico che l’obbiettivo della scommessa è cambiato… >>

GRIMMJOW: << Ehi ferma tu! E va bene, non ucciderò nessuno, contente? >>

AUTRICE: << Perfetto! E ora per festeggiare GIOCHIAMO A STRIP-POKER! ^O^ >>

ALEX\ULQUIORRA\GRIMMJOW : << Evvai…. -_- >>

 

  
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