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Autore: Harira    15/01/2010    3 recensioni
E' la sera del suo compleanno e Rukia, mentre si prepara per la festa, ricorda una serata come quella di tanti anni prima.
Quanta importanza ha avuto quella sera per lei e quanta ne avrà quella che sta per cominciare?
Introduzione modificata per tag br finale.
Charlie_2702, assistente admin
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Kuchiki Rukia, Renji Abarai, Shiba Kaien
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Kuchiki Rukia si passò l’asciugamano sulla testa lentamente. Quanto tempo mancava ancora alla festa? Ah, già, un’ora buona.
Si preparava in anticipo, dopotutto quella era la sua festa, non sarebbe stato bello se fosse arrivata in ritardo.
Si sentiva un po’ in soggezione all’idea di una festa in suo onore, una festa per il suo compleanno.
In realtà non avrebbe dovuto sentirsi così, si trattava solo di un compleanno, no? Eppure qualcosa la metteva a disagio.
Sapere che ci sarebbero state tutte quelle persone lì soltanto per lei la rendeva felice eppure anche malinconica.
Il suo capitano, suo fratello, Renji ed Ichigo. Loro non sarebbero mancati per nulla al mondo.
Inoltre, per l’occasione, ci sarebbero stati anche i suoi nuovi amici di Karakura, persino Kon, e tutti quanti i suoi vecchi amici della Soul Society. Insomma, una festa in cui non mancava proprio nessuno.
Eppure Rukia aveva avuto per il tutto il giorno la distinta sensazione che, ancora una volta, una persona importante non potesse essere con lei.
Asciugandosi i capelli neri passò lo sguardo lungo il profilo della stanza cercando indizi della sua malinconia.
Improvvisamente le fu chiaro cosa cercava e la sua malinconia si sciolse in tristezza.
Quanti erano stati i suoi compleanni da quando Kaien-dono non era più stato accanto a lei?
Si ricordava distintamente del suo ultimo compleanno assieme a lui. Allora, visto che Byakuya sembrava notare a malapena la sua presenza nella Seiretei, Rukia aveva fatto costantemente del suo meglio per migliorare e impressionarlo o, per lo meno, essere all’altezza di fare parte della famiglia che l’aveva adottata.
Non sembrava riuscirci particolarmente bene, in realtà, ma il fatto che fosse finalmente riuscita a sviluppare le varie forme del suo Shikai ed a padroneggiarle con una certa abilità lo doveva soltanto a Kaien-dono. Era stato lui ad allenarla, trasciurando senza nessun problema i suoi compiti d’ufficio che, la ragazza avrebbe scoperto solo dopo, si metteva a recuperare in piena notte per non gravare troppo su Ukitake Taicho.
Rukia, in effetti, anche sforzandosi, non ricordava di alcun atto di cattiveria del suo Kaien-dono. Era sempre stato gentile e disponibile con tutti quanti, specialmente con che, come lei, aveva bisogno di attenzioni continue e di aiuto.
Da quando la sua adozione aveva reso impossibile continuare la sua amicizia con Renji, erano stati Kaien e Ukitake a prendersi cura di lei e soprattutto il Fuku Taicho della Tredicesima brigata le era stato accanto sempre.
Inizialmente, Rukia era stata dispiaciuta di non potersi trovare nella medesima divisione del fratello adottivo, tuttavia, una volta conosciuti Kaien e Ukitake, aveva incominciato a pensare che non avrebbe potuto ottenere nulla di meglio che combattere per sempre al loro fianco.
L’unico amico sopravvissuto che aveva ora non poteva più nemmeno parlarle, e la sua nuova famiglia la metteva in soggezione. Eppure, Kaien-dono non l’aveva mai fatta sentire inferiore a nessuno, anzi, l’aveva spronata ad impegnarsi il più possibile trattandola come una sua pari anche se non lo era affatto.
Il suo ultimo compleanno prima che Kaien-dono morisse era stata una serata ricca di aspettative. Si ricordava che aveva incominciato a prepararsi praticamente subito dopo pranzo per la serata sforzandosi di sembrare più adulta. Truccarsi era stato difficile per lei, soprattutto perché voleva farlo all’insaputa di Byakuya. Temeva la sua disapprovazione ed aveva paura di lui, ma non voleva rinunciare a farsi bella per la serata. Oramai si era resa conto che i suoi sentimenti per Kaien-dono andavano oltre l’ammirazione e l’affetto. Se ne era innamorata.
Quella sera sperava di riuscire a passare un po’ di tempo sola con lui, sperava quasi di dichiararsi. Sapeva che non avrebbe mai avuto il coraggio di rivelargli che lo amava, però voleva riuscire a passare un po’ di tempo con lui a tutti i costi.
Per questo aveva aggiunto al vestito una grandissima camelia e si era voluta truccare, soltanto per fargli notare che anche lei poteva essere carina.
Rukia sospirò al ricordo di quella serata. Non ricordava di essere mai stata tanto tesa.
Byakuya era andato a prenderla nella sua stanza per accompagnarla alla festa, che si sarebbe tenuta in un’ala di Villa Kuchiki che lei ancora non aveva mai visitato.
Il suo sguardo era stato di dubbiosa confusione al vederla truccata, per Rukia era stata come una pugnalata alla sua autostima, anche se a posteriori si rendeva perfettamente conto come dovesse essere scosso per la sua somiglianza con la sorella Hisana.
La sala della festa si affacciava direttamente sul meraviglioso giardino innevato e Rukia prese posto con decisione accanto a Kaien-dono versandogli il sakè.
Lui, come sempre gentilissimo, la intrattenne con qualche commento su quanto fosse fortunata a vivere in quella villa enorme e su come fosse contento dei suoi recenti miglioramenti.
Tutto l’allenamento fatto assieme alla fine aveva dato i suoi frutti, e Kaien-dono se ne diceva entusiasta. Non vedeva l’ora che Rukia potesse imparare il Bankai.
Kaien-dono prevedeva per lei una carriera di indiscussa soddisfazione, forse un giorno l’avrebbe sostituito oppure sarebbe diventata Fuku Taicho di qualche altra brigata così si sarebbero incontrati a tutte le varie riunioni dei Tenenti.
Rukia gli assicurò che non avrebbe mai lasciato il Capitano Ukitake e lui e che avrebbe militato sempre nella Tredicesima Divisione.
Kaien rise forte e le diede un amichevole buffetto su una guancia che la fece arrossire.
-Sai, Rukia-chan, ti voglio presentare mia moglie. Sono sicura che andreste d’accordo voi due!- esclamò allegramente Kaien-dono spezzandole il cuore.
Come era potuta essere così sciocca? Aveva seriamente pensato che un uomo bello e gentile come Kaien potesse essere scapolo? Non aveva neppure preso in considerazione la possibilità che un’altra donna fosse interessata a lui, e questi era addirittura sposato!
Le presentazioni furono fatte e Rukia si sentì un enorme nodo al posto dello stomaco.
Accidenti a tutti i suoi sogni, tutti in fumo!
Improvvisamente sentiva il bisogno di prendere aria ed allontanarsi da Kaien-dono per non mostrargli la sua vergogna. Eppure, il giardino sembrava troppo affollato per lei, quindi si scusò con gli invitati e, con la scusa di aver dimenticato qualcosa in camera, scappò in strada.
Si sedette nella neve, contro al muro della villa di suo fratello, sconfitta.
Stava sperimentando la sua prima delusione d’amore e si sentiva come calpestata. Kaien-dono sposato. E sua moglie era una donna bellissima! Come era giusto che fosse, aveva scelto una donna degna di lui tagliandola per sempre fuori da ogni possibilità.
Come avrebbe fatto ora anche solo a guardarlo il viso? Il suo rossore l’aveva certamente tradita e Kaien-dono doveva essersene accorto per forza! Avrebbe mai più avuto il coraggio di guardarlo negli occhi?
A pensare agli occhi di Kaien-dono si sentì ancora peggio. Erano talmente belli! E lei aveva sperato, come un’ingenua, che un giorno quegli occhi la guardassero diversamente.
-Perché Rukia-chan è fuori da sola la sera del suo compleanno?- domandò all’improvviso una voce familiare.
Rukia alzò lo sguardo su Renji. Sembrava cambiato, eppure era sempre lo stesso Renji di sempre.
Lui sorrise.
-Non ho dimenticato il tuo compleanno, Rukia.- disse inclinando leggermente la testa verso sinistra.
Rukia si alzò da terra e spazzò la neve via dal vestito costoso che le aveva regalato Byakuya.
Di fronte a Renji, con il quale aveva sofferto la fame, rubato al mercato, condiviso il dolore per la morte dei loro amici e incominciato il cammino per diventare Shinigami, come poteva fingere di essere felice?
Scoppiò in lacrime e gli si gettò addosso abbracciandolo forte.
Le era mancato, le era mancato da morire il suo unico amico sopravvissuto.
Renji appoggiò le mani sulle spalle di lei e tentò di tranquillizzarla.
Avere un contatto fisico con qualcuno le sembrò talmente eccezionale da promettergli di non lasciare più che la loro amicizia fosse ostacolata da nulla.
Renji la strinse più forte.
-Finalmente non sono più uno studente, Rukia. Adesso sono un Shinigami anch’io e potremo vederci più spesso appena avrò una posizione accettabile per poter guardare negli occhi la tua nuova famiglia. Nel frattempo, non piangere.-
Rukia lo fissò esterrefatta. Da quando era cresciuto tanto? Era diventato un uomo mentre lei era rimasta una sciocca bambina piagnucolona?
-Non riesco a non piangere, Renji-
Lui sospirò.
-Per chi stai piangendo?-
Rukia trattenne l’impulso di raccontagli ogni cosa. Forse, raccontarlo a Renji in quel particolare momento sarebbe stato come un tradire i propri sentimenti per Kaien-dono. Non che potesse mai innamorarsi di Renji, ma sentiva che quei sentimenti dovevano rimanere dentro di lei.
Si asciugò le lacrime e sorrise.
-Non preoccuparti, Renji, mi andrà tutto bene. La mia nuova famiglia è fantastica, sono così contenta che mi abbiano adottata.-
Nella semi oscurità della via lesse in viso a Renji che aveva capito perfettamente che lei stava mentendo, eppure anche lui sorrise.
-Sono contenta che tu abbia trovato una famiglia Rukia-chan, non ti meritavi di meno. Adesso torna alla tua festa, si staranno chiedendo che fine hai fatto.-
Rukia annuì e Renji le fece un saluto militare.
-A presto, Signorina Kuchiki! Ci vediamo quando sarò diventato così forte che tu mi invidierai!-
-Sarò sempre più brava di te con il kidou!- rispose lei ridendo alla figura dell’amico che spariva nella neve notturna.
Scosse via i fiocchi di neve dal vestito come se fossero petali di ciliegio e ritornò dentro alla villa desiderosa di godersi la festa fino all’ultimo istante.

Ricordando quella serata, Rukia si era attardata più di quanto avrebbe potuto prevedere ed i suoi capelli si erano asciugati da soli prendendo una piega assolutamente inaccettabile.
La shinigami si scosse da quei ricordi e si mise a pettinarli energicamente notando che fuori dalla finestra aveva già fatto buio e quindi, probabilmente, era in clamoroso ritardo!
Doveva essere bella a tutti i costi quella sera, ci sarebbe stato Ichigo e lei desiderava dimostrargli quanto poteva essere femminile, anche senza tutto il seno di Inoue.
In quel momento, la porta della stanza si aprì lentamente e Byakuya fece il suo ingresso.
Era già vestito di tutto punto con uno stupendo kimono azzurro e accennò un sorriso.
-La festeggiata non è ancora pronta?- domandò lievemente contrariato.
Rukia si scusò più volte per il ritardo e aumentò ulteriormente la velocità con cui si pettinava i capelli.
Byakuya chiuse la porta della stanza e si inghinocchiò dietro di lei.
-In questo modo li strapperai tutti- la rimproverò prendendole il pettine dalle mani –Ti insegnerò io-.
Essere pettinata da quel fratello la cui adorazione Rukia sognava più di ogni altra cosa la rese immediatamente al settimo cielo.
Ripensò a Kaien-dono con tenerezza e sorrise.
Byakuya, dietro di lei, osservò nello specchio quel cambio d’espressione e nascose il suo piccolo sorriso dietro alla massa di capelli della sorella.
Quella sera, non avrebbe lasciato che Rukia fosse infelice.

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Mamma mia, spero che questa One-shot non sia troppo strana. Mi è venuta in mente ascoltando una canzone di Final Fantasy IX ma poi ha preso una piega tutta sua con l’intervento di Renji a risollevare l’umore generale e l’arrivo finale di Byakuya che in realtà avrebbe dovuto essere di Ichigo. Insomma, si è evoluta da sola da un certo punto in poi, non mi sembra male in fin dei conti?
Colgo l’occasione per ringraziare chiunque la leggerà e/o la commenterà, adoro ricevere recensioni!
Ah, inoltre devo assolutamente augurare Buon compleanno a Rukia, che effettivamente ha compiuto gli anni ieri, ed a Byakuya-sama che li compirà tra qualche settimana!
Ah, e buon anno a tutti quanti!
  
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