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Autore: Ksanral    15/01/2010    8 recensioni
«Sirius, perché mi hai chiesto di uscire?»
«Perché mi affascini.»

Una Sirius/Lily per Sara. ^^
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Sirius Black'
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~ Una scommessa è una scommessa. u.u
Questa io l'ho persa, perciò ecco che ne pago il prezzo. xD
La prossima volta però toccherà a te scrivermi una FF, puoi starne certa ù.ù ~



«Mettiamo le cose in chiaro sin da subito, Black, io non sono la donzella che dev’essere sostenuta, né la principessa rinchiusa nella torre che dev’essere salvata dal drago e che poi cade ai piedi del principe. Io, il drago, lo uccido da sola.»
«E io non sono il principe azzurro che si prende la briga di andare a salvare donne in difficoltà. Se vuoi liberarti, combatti.»
La ragazza sorrise a quell’affermazione. Aveva avuto tutt’altro presagio quando aveva accettato di uscire con lui. Pensava che avrebbe fatto il cascamorto per tutto il tempo. In effetti sembrava che, fino a quel momento, entrambi avessero ben poca voglia di stare l’uno in compagnia dell’altra. «Dichiarate le premesse, cosa ti va di fare?»
«Mi piacerebbe andare...» ma non riuscì a finire la frase, perché venne interrotta prima.
«Non da madama Piediburro!» esclamò aggressivo Black.
«Ma per chi mi hai preso? Solo a sentirne il nome mi viene la nausea!» rispose la ragazza con una smorfia di disgusto.
«Quindi?» incalzò con più tranquillità.
«Andiamo ai Tre Manici?» il ragazzo però si irrigidì a sentir nominare il locale.
«Che c’è?»
Lui deglutì «E’ che... Lì ci vanno anche gli altri...».
Non c’era bisogno di chiedere chi fossero “gli altri”, la loro presenza – di uno in particolare – aleggiava pesantemente tra i due.
«Sirius, se ti preoccupa tanto Potter, perché mi hai chiesto di uscire?»
«Perché mi affascini.» rispose con semplicità così disarmante da far arrossire Lily.
«Allora non dovresti preoccuparti dei tuoi amici» replicò con qualche istante di ritardo.
«Sì, hai ragione... Andiamo ai Tre Manici.» disse, ma era chiaro a un cieco che non era convinto.
«Non ce n’è bisogno...» rispose lei con un sorriso. Era strano vedere Sirius Black insicuro, diventata quasi... Tenero. «Possiamo andare al Testa di Porco!»
«No, è squallido! Non voglio portarti in un posto del genere, poi non vorresti...» ma si interruppe, come fa chi si accorge di aver detto troppo.
«Poi non vorrei...?» lo invitò a continuare, con un sorrisetto divertito sulle labbra.
Lui le lanciò un’occhiataccia, poi rispose ostentando invano indifferenza «Poi non vorresti più uscire con me.»
«Ma tanto sarai tu a non voler più uscire con me, perché t’importa troppo dei tuoi amici...» lo stuzzicò, ben sapendo che reazione avrebbe avuto.
«Non è vero! Andiamo ai Tre Manici di scopa, subito! Ti farò vedere!» disse risoluto con fare di sfida.
Lily rise, aveva abboccato completamente. «Non voglio farti entrare in conflitto con James, non sono la fanciulla per cui i cavalieri si battono, né voglio esserlo in questo caso…» rispose, tranquilla, ma seria.
«Non c’è bisogno di alcun duello, Lily. Prima di chiederti di uscire ne ho parlato con James. Ha convenuto con me che non era giusto che io mi facessi da parte, senza neanche un tentativo, né che a tentativo riuscito, eventualmente, fosse lui a farsi da parte. Perciò lui continuerà ad assillarti, solo che non sarà più il solo... E a giudicare dalla situazione, non credo che ti dia fastidio se mi aggiungessi anch’io...» spiegò, aprendosi poi in un sorriso di quelli che avrebbero fatto svenire mezza Hogwarts.
«Che bel sorriso…» mormorò, senza rendersi conto di averlo fatto con tono udibile e sbiancando dopo essersene accorta. Sirius rise, ritenendo però più opportuno non commentare e attese che la ragazza assumesse un colorito più sano. Lei gliene fu tacitamente grata. «Dicevo...» riprese diplomaticamente «Allora perché non vuoi andare là?» domando con vera curiosità.
«Il fatto che James abbia accettato che provassi a uscire con te, non significa che, vedendoci insieme, non ci stia male... Ed essendo il mio migliore amico vorrei evitarglielo. Ma d’altra parte è l’unico locale decente di Hogsmeade!» rispose.
La ragazza fu colpita dalla lealtà che trapelava dalla risposta di Black «Andiamo al Testa di Porco, ti assicuro che non sarà da impedimento a un eventuale secondo appuntamento...» disse con un sorriso. Il moro si tranquillizzò. Perciò si diressero finalmente verso il locale scelto.
«Perché hai accettato di uscire con me?» domandò di punto in bianco, mentre in un gesto involontario le apriva la porta e la lasciava passare. Lily fu presa in contropiede sia dal gesto che dalla domanda. Decise perciò di guadagnare tempo andando verso un tavolo vuoto. Sirius sorrise e si accorse di adorare già vederla imbarazzata. Si sedette attendendo la risposta, mentre lei sperava che si fosse dimenticato. Quando ormai le fu drammaticamente chiaro che avrebbe dovuto dire qualcosa, si schiarì la voce e guardò per un fugace attimo altrove, prima di trovare il coraggio di incrociare i begli occhi di Black. «Mi affascini» si ritrovò a dire con molta meno classe di lui. Entrambi scoppiarono a ridere, guardati storti dal barista appena arrivato a prendere le ordinazioni.
«Una burrobirra» disse Lily riprendendosi per prima.
«Due» le fece eco Sirius, l’ombra della risata ancora sulle labbra. «Era la verità?» domandò sussurrando poco dopo.
«Più o meno...» rispose lei, distogliendo lo sguardo.
«Ti va di dirmela?» chiese, improvvisamente dolce.
«E’ imbarazzante…» disse lei, ma dal tono non sembrava esserlo.
«Non sei obbligata...»
«Quando mi hai chiesto se venivo con te a Hogsmeade, mi sono sentita strana...» esordì ignorando le sue ultime parole.
«Cioè? Giuro che non ti ho fatto nessun Incantesimo!»
«Non c’entrano gli Incantesimi, lo so... Mi sono sentita agitata, come una bambina alla prima cotta…» rispose, distogliendo lo sguardo sull’ultima frase «…ma al tempo stesso sollevata, come se si fosse risolta una questione in sospeso.»
«Sei strana...» commentò lui ironicamente.
«E’ un male?» domandò lei di rimando, con tono di sfida.
«No, non lo è.» rispose sicuro, guardandola negli occhi.
«Sei Falci» s’intromise il barista, appoggiando malamente le due bottiglie sul tavolo e aspettando il pagamento.
«Posso offrire io?» chiese Sirius, ben sapendo che l’orgoglio della ragazza non avrebbe accettato il gesto, senza che prima avesse chiesto consenso.
«Sì, grazie...» rispose, colpita. Così Sirius tirò fuori le monete e finalmente il barista li lasciò di nuovo soli.
«E tu eri sincero?» domando Lily, sorseggiando la bevanda.
«Sì...» fu la semplice risposta.
«Cosa ti affascina?»
«La tua grinta, il tuo orgoglio, anche questa tua stranezza... Sei molto diversa dalle altre... Merlino, adesso sembra che lo faccio apposta per far colpo... Non pensarlo per piacere...» disse, senza mostrare imbarazzo nel dichiarare le sue sensazioni.
«Non lo stavo pensando…»
«Era una frase banale… “Sei molto diversa dalle altre”…» si scimmiottò alzando poi gli occhi al cielo e scatenando la risata nella ragazza. «Intendevo dire, che la maggior parte delle ragazze con cui ho avuto a che fare... La totalità, a dire il vero... E’ del tipo principessa-da-salvare-pronta-a-cadere-ai-tuoi-piedi, mentre tu, come hai chiaramente espresso, il drago lo uccidi da sola. Sembri molto simile a me, ma al tempo stesso mi sembra che ci siano infinite cose di te che devo ancora conoscere…» la ragazza ascoltò in silenzio quelle parole sincere, chiedendosi come avesse fatto Sirius a capire tutte quelle cose, dato che non si erano mai frequentati molto.
«Ti ho scioccata?» chiese, quando notò che Lily era rimasta in silenzio e non aveva commentato in alcun modo le sue parole.
«No, assolutamente.»
«Perché non dici nulla, allora?»
«Stavo riflettendo…»
«Su che cosa?» chiese con curiosità sorseggiando la sua burrobirra.
«Su quello che hai detto. Non mi sarei mai aspettata che tu potessi dire delle cose del genere. Noi non siamo mai stati amici prima, è strano che tu sia riuscito a capire tante cose di me…»
Sirius rise, con la sua risata simile a un latrato colma di genuino divertimento. «Ma io ti vedo, Lily…» rispose ancora ridendo.
«Mi spii?!» disse scandalizzata la ragazza tirandosi un po’ indietro. Non si era accorta di essersi avvicinata lui, protendendo col corpo sul tavolo.
Di nuovo, prima della risposta ci fu una risata. «No, no! Ti vedo, ti osservo… Non è che ti seguo o cose del genere. Vedo il tuo modo d’importi su di noi quando ci sgridi, o come raddrizzi le spalle quando dai una risposta a un professore e come invece ti ritrai quando i complimenti diventano troppi.»
Lily arrossì, nessuno aveva mai fatto caso a quelle piccole cose.
«Come adesso, ad esempio…» rise di nuovo Sirius vedendo il colorito delle sue gote. Fu più forte di lui, sollevare la mano e toccare con la punta delle dita quel rossore, come se non l’avesse mai visto. Lily alzò lo sguardo sorpreso, ma non si mosse per scacciarlo. Lui fece scivolare la mano sulla sua guancia e poi con un gesto veloce la riportò attorno alla bottiglia e ne bevve un altro sorso.

Il resto del pomeriggio passò più in fretta di quanto si fossero immaginati. Si trovarono d’accordo su diversi argomenti, di scuola ma anche di altro. Un momento di tensione si ebbe quando Sirius domandò «James dice che hai una sorella, è vero?»
«Sì.» rispose Lily riluttante a dare maggiori informazioni. Ma poi aveva scoperto che anche Sirius aveva un rapporto complicato non solo con il fratello, ma anche con i genitori e allora si erano persi in risa prendendo in giro i rispettivi parenti.
Quando si fece tardi e fu ora di tornare a scuola, Sirius si alzò tendendo la mano a Lily per aiutarla – non che ne avesse bisogno – ad alzarsi, ma poi non la lasciò. «Posso?» chiese soltanto e lei, con un sorriso, annuì.
Qualcuno, lungo la strada per tornare a scuola, li osservò stupito, bisbigliando all’amico vicino o al primo compagno capitato nei dintorni. Qualcun altro si bloccò con la bocca spalancata e i più temerari li indicarono col dito. I due però non sembravano rendersene conto, oppure erano molto bravi a ignorarli.
Non dissero molto, si crogiolavano nella sensazione di calore che li riempiva a partire dalle loro mani unite, ognuno perso nei propri pensieri.
Senza accorgersene avevano iniziato ad amare certi particolari dell’altro. Sirius ad esempio si ritrovò a pensare, con una piacevole stretta allo stomaco, a quanto adorasse quando lei alzava il mento in quell’atteggiamento orgoglioso di sfida. E quello lo fece poi pensare alla curva morbida delle sue labbra, quando s’inarcavano in un sorriso.
Lily invece pensava al suono della sua risata, a come i suoi occhi s’illuminavano quando si entusiasmava per un discorso e alle parole che gli aveva detto. Ripensò al suo sorriso, quando le aveva sfiorato la guancia e al calore che quel tocco aveva provocato.
Entrambi, nello stesso momento, desiderarono baciarsi. Si fermarono, inconsciamente, nel mezzo del parco di Hogwarts. Si voltarono e incrociarono lo sguardo l’uno dell’altra.
«E se io ora ti baciassi…?» sussurrò Sirius. «Mi schiaffeggeresti?» chiese con un sorrisetto.
«Ah, non lo so. L’unico modo che hai per saperlo è provarci…» lo provocò, scoprendo che anche questo le piaceva.
Sirius annuì, poi lentamente, dandole tutto il tempo di fermarlo se non avesse voluto, posò delicatamente la mano sotto il mento di lei e lo inclinò, in modo che avvicinandosi potesse baciarla. Subito le sfiorò appena le labbra, quasi con timore, quando poi capì che non avrebbe ricevuto nessuno schiaffo, la baciò con più ardore, stringendola a sé con l’altra mano. Lei non si oppose, anzi, rispose al bacio con la stessa passione.
Fu allora che capirono di essere stati due stupidi per aver aspettato così tanto a conoscersi e iniziare a frequentarsi.



Note: Come dicevo nell'introduzione, è una scommessa che ho perso contro Sara. Perciò è dedicata a lei...
Il titolo me l'ha detto lei stessa. Quando le ho detto "Non so che titolo mettere..." lei mi ha risposto "Uno a caso" perciò così ho fatto u.u
Spero vi sia piaciuta almeno un pochino :P
   
 
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