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Autore: HaRrY    05/07/2005    5 recensioni
impariamo i miti "giocando"
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il guardiano dei miti

Il guardiano dei miti

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capitolo 1

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estate insolita

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Parigi, 16-agosto-2005

Era da un mese, ormai, che la città era ricoperta di neve, le giornate calde e afose, che dovevano esserci, sembravano aver lasciato il posto al più terribile cataclisma della storia. Nevicava circa per dodici ore al giorno e nelle restanti dodici ore il sole sembrava essere andato in vacanza, per cui a Parigi era buio ventiquattro ore su ventiquattro. Quel giorno però gli agenti atmosferici sembravano essersi messi d’accordo per regalare ai parigini e ai turisti una bella giornata di sole… e che sole! Erano le tre del pomeriggio e Robert si recava finalmente al parco, dopo un mese di clausura. Robert era un ragazzo qualunque, alto, magro, biondo, quel giorno con un cappotto lungo e nero che nascondeva i suoi abiti e con una sciarpa e un cappello bianchi; era uno studente di archeologia, ma la sua passione più grande era lo studio dei miti greci e proprio quel giorno si stava recando al parco per leggerne alcuni. Quando arrivò, il parco sembrava essere più pieno del solito (e ti credo) così dovette passeggiare un po’ prima di trovare un posto libero e, trovato finalmente un albero libero, si sedette all’ombra e cominciò a leggere. Quel giorno aveva cominciato un nuovo capitolo ma mentre leggeva notò che le parole cominciavano a diventare verdi,poi grigie e infine bianche; subito Robert pensò di non sentirsi bene perciò si strofinò gli occhi, bevve un sorso d’acqua e riaperto i libro si rimise a leggere ma le pagine divennero quasi tutte vuote. Robert si spaventò tantissimo e arrabattate tutte le cose filò a casa. Giunto di fronte il grande portone di quercia che chiudeva l’ altrettanto grande palazzo in cui viveva, Robert si fermò a ricontrollare il vecchio libro di miti, ma nulla da fare, sembrava che stesse accadendo qualcosa di strano e ad aggiungersi a questo, ci si metteva anche il tempo che da un momento all’altro stava cambiando. La bella giornata di sole che ricopriva Parigi, sembrava stesse facendo le valigie, infatti all’orizzonte, si vedevano giungere a gran velocità, dei nuvoloni neri che portavano con se una bufera di neve impressionante. Per un istante Robert si dimenticò del problema miti e pensò solo di recarsi in casa per ripararsi dalla bufera irreversibile. Quando entrò in casa, Robert corse a prendere qualche libro per controllare che cosa stesse accadendo, ma tutti i libri di storia, di arte, di cucina, di scienze ecc. sembravano essere normali, ricchi di parole e di immagini. Cosa stava accadendo al libro dei miti? Proprio in quell’istante, Robert si ricordò di avere in casa, un altro libro dei miti e decise di andarlo a prendere subito. Il libro in questione era un vecchio regalo del nonno che prima di lasciare questa vita, aveva regalato a Robert, quando aveva solo dieci anni; fu grazie a lui che Robert cominciò ad avere una passione per i miti e da allora decise di studiarli per conto suo. Quando a scuola si studiava epica, Robert sembrava essere il più interessato e in più, frequentava anche corsi extrascolastici per approfondire l’argomento studiato in classe. Quando aprì la porta del ripostiglio, la bufera era giunta e lampi e tuoni rimbombavano in tutta la casa come se lì vi fosse una discoteca. Avvistato lo scatolone in cui aveva riposto il libro di miti che gli aveva regalato il nonno, Robert lo prese e lo mise sossopra per trovare il libro suddetto. Non appena il libro fu trovato, Robert lo aprì, ma non poté vedere quello che voleva in quanto un fulmine, fece andare via la luce, così il ragazzo rimase al buio, ma non per molto, perché al centro del salottino si accese una colonna di luce che illuminò tutta la stanza e Robert, approfittando del momento, riaprì il libro e notò che le pagine erano sbiadite, allora dal fascio luminoso uscì un immagine che assomigliava tanto ad un uomo. Robert si spaventò molto, ma l’immagine umana lo rassicuro e lo invitò a sedersi perché voleva parlargli di un fatto molto serio….

  
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