Oh,
what a good boy
Oh what a big smile
All because of a toy!
“A
kiss a toy”
(Unknown)
Oh, what a good boy
Brutto.
Orribile. Inguardabile. Kitsch.
E poi, il mio preferito:
trash.
Nonostante gli
affettuosi nomignoli che mi rivolgono ogni giorno, io non mi perdo
d'animo. Non penso di essere particolarmente kitsch, né
brutto. Certo, non ho un girovita da fuscello, ma nessuno ha mai
notato le mie labbra ben disegnate, le mie braccia muscolose e la mia
chioma fluente. Perché dev'essere sempre una questione di
centimetri in questo mondo?
A questo punto, mi presento. Sono
Babbo, uno dei tanti Babbi di plastica che si arrampicano sui balconi
delle ville e dei palazzi nel mese di dicembre. La mia famiglia
adottiva comprende Mauro ed Elena, due genitori troppo indaffarati, e
Mattia, la mia nemesi.
Ha sette anni, i capelli biondi e due
occhioni blu, e ovviamente è considerato il Bambino Perfetto.
Puah! Non è mai
esistito sulla faccia della terra un essere più bugiardo e
machiavellico, credetemi.
La sua stanza si affaccia proprio sul
mio balcone, quello da
cui riesco a malapena a sbirciare all'interno dell'appartamento.
Rimango lì, appeso per ventiquattr'ore su ventiquattro,
sopporto temperature polari, non reagisco agli insulti dei passanti
ed espongo il mio posteriore al pubblico ludibrio... E qual è
la ricompensa per i miei sforzi? Non ho diritto alla visione di una
ragazza giovane e bella, e neanche a quella di un gigantesco schermo
al plasma che trasmetta qualche partita. Al contrario, mi tocca
rabbrividire ogni volta che mi trovo di fronte la faccia di quel
bambino. Vivo nel terrore che mi succeda qualcosa, e non sto
esagerando. Non è certo come gli adorabili marmocchi delle
pubblicità dei panettoni, lui!
Non fa altro che fissarmi, inginocchiato sul pavimento della sua
camera, e posso quasi vedere i lampi di pura crudeltà che gli
attraversano gli occhi... Persino ora me li sento addosso, non ho mai
pace!
Ehi. Aspettate un attimo. Cosa sta facendo? Perché
sta uscendo?
Sono finito, me lo
sento. Addio sogni di gloria, addio saluti gentili da parte di
qualche vecchietto, addio schermo al plasma che non ho mai avuto,
addio amato balcone. Morirò da eroe... O almeno spero.
Mattia
è sempre più vicino, e il suo ghigno è così
largo che posso contargli tutti i denti. So che dovrei essere
contrario alla violenza, ma in questo momento vorrei solo strozzarlo
con le luci appese alla mia scaletta. Mors tua vita mea, nano
diabolico!
Mi ha appena staccato dal mio sostegno e mi sta
reggendo con una mano sola, facendomi dondolare nel vuoto.
“Buttati
pure, caro Babbo” Esclama, con una voce melliflua che mi dà
i brividi. “... Non è
morbido” Conclude, prima di lasciarmi andare.
Inizio a
cadere, e la strada è sempre più vicina. Sta arrivando
un autobus, quello che sento passare un centinaio di volte al giorno:
sarò schiacciato dalle sue ruote e ridotto in poltiglia, e non
importerà a nessuno! La mia morte ideale, sul serio.
Poco
prima di toccare l'asfalto, almeno, mi concedo un urlo che si perderà
fra i rumori del traffico.
“Ma chi me l'ha fatto
fare!”
[500 parole]
NOTE
Ecco qui la mia prima original in assoluto, a tema natalizio. E' stata divertente da scrivere, chissà che prima o poi non riesca a replicare con qualcos'altro! Commenti e/o critiche sono bene accetti, of course ^_-
Questa flash è arrivata seconda al concorso “Backstage rumors”, del C.o.S – Collection of Starlight.
Alla prossima!
Flea.