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Autore: Triadine    16/01/2010    2 recensioni
Guardava fuori dalla finestra, la pioggia continuava a scendere... [più paring]
Genere: Triste, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:  Nessun Rimpianto
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Roderich Edelstein (Austria) Elizaveta Héderváry
(Ungheria); Arthur Kirkland (Inghilterra) Alfred F. Jones (America); Antonio Fernandez Carriedo (Spagna) Lovino Vargas (Sud Italia); Yao Wang (Cina) Meimei (Taiwan); Ivan Braginski (Russia) Natalia Arlovskaya (Bielorussia); Matthew Williams (Canada) Francis Bonnefoy (Francia)
Genere: Triste, malinconico, Song-fic
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
Note: Di questo passo ci faccio una raccolta direttamente <.< Ho avuto difficoltà con questa canzone, ogni strofa mi suggeriva un paring diverso o.o

Ps: dedicata alla mia Yao, alla mia Vietnam e alla mia Felì. Dedicata a Ivan e ballerinaclassica.

 

Tutti mi dicevano vedrai 
è successo a tutti però poi 
ti alzi un giorno e non ci pensi più 
la scorderai, ti scorderai di lei. 

 

Guardava fuori dalla finestra, la pioggia continuava a scendere,

come le lacrime che stava versando,

gli occhiali posati sul tavolo,

la fede stretta nella mano.

Non toccava più il suo amato piano…

Lei se n’ era andata, non trovava più motivo per suonarlo…

Ma era stato meglio così,

le aveva risparmiato solo del dolore…

Sospirò, no, non se ne sarebbe mai dimenticato,

perché l’ amava troppo e inutili erano le parole delle altre nazioni.

Si lasciò sfuggire un singhiozzo,

chiudendo gli occhi e immaginandosela.

Masochista? Forse.

Innamorato? Certo.

Ed era così difficile alzarsi la mattina, sapendo che lei non c’ era…

Si sedette sullo sgabello del pianoforte,

le mani tremanti, sollevate a pochi centimetri dai tasti…

Le lascio cadere, pesantemente,

lasciando che fosse quel suono a descrivere il suo animo.

 

Solo che non va proprio così 
ore spese a guardare gli ultimi 
attimi in cui tu eri qui con me 
dove ho sbagliato e perché 
ma poi mi son risposto che non ho 

 

Stava seduto sul divano da diverse ore, ormai.

Un album aperto sulle gambe, con diverse fotografie o pitture.

Ad ogni foto un sospiro pieno di tristezza.

Quanto tempo era rimasto a fissare quelle immagini?

Quanto tempo impiegato ad insultare l’ americano?

Prese la tazza contenente il the,

alzando lo sguardo al cielo grigio di Londra.

Come poteva dire di odiare l’ America,

quando invece lo amava con tutto se stesso?

Sentiva dolergli il cuore,

faceva terribilmente male…

Ripensò a cosa avesse sbagliato, ma niente,

non lo sapeva, non aveva idee…

Semplicemente pregava,

pregava che Alfred tornasse da lui,

perché non riusciva a vivere così…

 

nessun rimpianto nessun rimorso 
soltanto certe volte capita che appena 
prima di dormire mi sembra di sentire 
il tuo ricordo che mi bussa 
e mi fa male un po' 

 

Si rigirava nel letto, cercando una posizione comoda.

Non si pentiva di aver lasciato Spagna, per niente.

Eppure non capiva perché faticava ad addormentarsi,

come quando aveva paura dei temporali.

Ora non c’ era più Antonio a proteggerlo…

Ora non era più la ‘sua’ Italia.

Infondo aveva sempre preferito Feliciano quel bastardo…

Non doveva sentirsi in colpa, per niente.

Perché continuava a rigirarsi nel letto,

cercando di non sentire quella maledetta morsa allo stomaco.

Infondo, infondo stava male, ma non lo avrebbe mai ammesso.

 

Come dicon tutti il tempo è 
l'unica cura possibile 
solo l'orgoglio ci mette un po' 
un po' di più per ritirarsi su 

 

Si era lamentata nuovamente,

lei preferiva Giappone…

Lei voleva stare con Giappone…

Cina si sentiva tradito,

quasi odiato dalla sorella.

Stava sdraiato guardando il soffitto.

Ormai si era abituato alle sue pretese.

Giappone, Giappone e ancora Giappone.

Come faceva a farle capire che lui la amava?

Certo, in primis veniva l’ amore fraterno.

Eppure si sentiva punto nell’ orgoglio,

aveva accettato la situazione,

dopo molto tempo,

ma il suo orgoglio faticava ad accettarlo.

Cosa doveva fare?

Aspettare, tanto era una nazione…

Per lui il tempo era uguale…

Secondi, minuti, ore, anni…

Non sarebbe cambiato niente,

anche se sperava che prima o poi cambiasse qualcosa.

Una sola lacrima scese dai suoi occhi,

creando una leggera scia sulla sua guancia.

Non ci sarebbe stato nessuno ad asciugare le sue lacrime

o a consolarlo…

 

però mi ha aiutato a chiedermi 
s'era giusto essere trattato così 
da una persona che diceva di 
amarmi e proteggermi 
prima di abbandonarmi qui non ho 

 

L’ aveva osservata andarsene,

lasciandolo solo.

Nuovamente solo,

eternamente solo…

Si chiese perché doveva essere trattato così,

dalla persona che più volte l’ aveva spaventato,

chiedendogli matrimoni su matrimoni…

Che l’ aveva protetto quando aveva ucciso la sua gente,

quando piangeva, nascosto, dopo aver picchiato Toris.

Adesso sen’ era andata,

quella casa sembrava così vuota…

Cos’ avrebbe fatto se la sua gente si fosse ribellata?

Non ci sarebbe stato nessuno a consolarlo.

Riempì nuovamente il bicchiere di vodka,

ormai ubriaco.

Piangeva, chiedendo scusa,

a chi non lo sapeva,

ma non ci faceva caso…

La sua sorellina non era più in casa,

aveva avuto la sua indipendenza…

Ormai poteva solo ubriacarsi fino ad addormentarsi,

sognando un campo di girasoli,

dove poteva stare con la sua sorellina.

 

nessun rimpianto nessun rimorso 
soltanto certe volte capita che appena 
prima di dormire mi sembra di sentire 
il tuo ricordo che mi bussa 
ma io non aprirò

 

Stava rannicchiato in un angolo della sua stanza,

spaventato da Inghilterra.

Si ricordava come Francia l’ aveva preso malamente,

consegnandolo all’ altra nazione.

Scosse la testa, stringendo a se l’ orsacchiotto.

Lui voleva Francis, ma ormai si era arreso.

Infondo era quasi una nazione inutile,

timida, dolce e invisibile…

Ci soffriva, sapendo quanto contava per Francis…

Magari lui voleva solo suo fratello,

lui ne era solo la fotocopia.

Si morse il labbro inferiore,

trattenendo i singhiozzi.

Non doveva star male per il francese,

riusciva a non pensarlo durante la giornata…

Allora perché cercava sempre di invadere la sua mente?

La sera, nella sua stanza, abbracciato al suo orsacchiotto,

tornava l’ immagine di Francis…

Si asciugò le lacrime, non avrebbe più pensato a lui,

mai più…

  
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