Titolo: Nessun
Rimpianto
Fandom:
Axis Powers Hetalia
Personaggi:
Roderich Edelstein (Austria)
Elizaveta Héderváry (Ungheria);
Arthur Kirkland (Inghilterra)
Alfred F. Jones (America); Antonio Fernandez Carriedo (Spagna) Lovino
Vargas
(Sud Italia); Yao Wang (Cina) Meimei (Taiwan); Ivan Braginski (Russia)
Natalia
Arlovskaya (Bielorussia); Matthew Williams (Canada) Francis Bonnefoy
(Francia)
Genere:
Triste, malinconico, Song-fic
Rating:
Verde
Avvertimenti:
One-shot
Note:
Di questo passo ci faccio una
raccolta direttamente <.< Ho avuto difficoltà
con questa canzone, ogni
strofa mi suggeriva un paring diverso o.o
Ps:
dedicata alla mia Yao, alla mia Vietnam e
alla mia Felì. Dedicata a Ivan e ballerinaclassica.
Tutti
mi
dicevano vedrai
è successo a
tutti però poi
ti alzi un giorno e non ci
pensi più
la scorderai, ti scorderai
di lei.
Guardava fuori
dalla finestra, la pioggia continuava a
scendere,
come le lacrime
che stava versando,
gli occhiali
posati sul tavolo,
la fede stretta
nella mano.
Non toccava
più il suo amato piano…
Lei se
n’ era andata, non trovava più motivo per
suonarlo…
Ma era stato
meglio così,
le aveva
risparmiato solo del dolore…
Sospirò,
no, non se ne sarebbe mai dimenticato,
perché
l’ amava troppo e inutili erano le parole delle
altre nazioni.
Si
lasciò sfuggire un singhiozzo,
chiudendo gli
occhi e immaginandosela.
Masochista?
Forse.
Innamorato?
Certo.
Ed era
così difficile alzarsi la mattina, sapendo che
lei non c’ era…
Si sedette sullo
sgabello del pianoforte,
le mani
tremanti, sollevate a pochi centimetri dai
tasti…
Le lascio
cadere, pesantemente,
lasciando che
fosse quel suono a descrivere il suo
animo.
Solo
che non
va proprio così
ore spese a guardare gli
ultimi
attimi in cui tu eri qui
con me
dove ho sbagliato e
perché
ma poi mi son risposto che
non ho
Stava seduto
sul divano da diverse ore, ormai.
Un album
aperto sulle gambe, con diverse fotografie o
pitture.
Ad ogni foto
un sospiro pieno di tristezza.
Quanto tempo
era rimasto a fissare quelle immagini?
Quanto tempo
impiegato ad insultare l’ americano?
Prese la
tazza contenente il the,
alzando lo
sguardo al cielo grigio di Londra.
Come poteva
dire di odiare l’ America,
quando
invece lo amava con tutto se stesso?
Sentiva
dolergli il cuore,
faceva
terribilmente male…
Ripensò
a cosa avesse sbagliato, ma niente,
non lo
sapeva, non aveva idee…
Semplicemente
pregava,
pregava che
Alfred tornasse da lui,
perché
non riusciva a vivere così…
nessun
rimpianto nessun rimorso
soltanto certe volte capita
che appena
prima di dormire mi sembra
di sentire
il tuo ricordo che mi bussa
e mi fa male un po'
Si rigirava
nel letto, cercando una posizione comoda.
Non si
pentiva di aver lasciato Spagna, per niente.
Eppure non
capiva perché faticava ad addormentarsi,
come quando
aveva paura dei temporali.
Ora non
c’ era più Antonio a proteggerlo…
Ora non era
più la ‘sua’ Italia.
Infondo
aveva sempre preferito Feliciano quel bastardo…
Non doveva
sentirsi in colpa, per niente.
Perché
continuava a rigirarsi nel letto,
cercando di
non sentire quella maledetta morsa allo
stomaco.
Infondo,
infondo stava male, ma non lo avrebbe mai
ammesso.
Come
dicon tutti il tempo è
l'unica cura possibile
solo l'orgoglio ci mette un
po'
un po' di più
per ritirarsi su
Si era lamentata
nuovamente,
lei preferiva
Giappone…
Lei voleva stare
con Giappone…
Cina si sentiva
tradito,
quasi odiato
dalla sorella.
Stava sdraiato
guardando il soffitto.
Ormai si era
abituato alle sue pretese.
Giappone,
Giappone e ancora Giappone.
Come faceva a
farle capire che lui la amava?
Certo, in primis
veniva l’ amore fraterno.
Eppure si
sentiva punto nell’ orgoglio,
aveva accettato
la situazione,
dopo molto tempo,
ma il suo
orgoglio faticava ad accettarlo.
Cosa doveva fare?
Aspettare, tanto
era una nazione…
Per lui il tempo
era uguale…
Secondi, minuti,
ore, anni…
Non sarebbe
cambiato niente,
anche se sperava
che prima o poi cambiasse qualcosa.
Una sola lacrima
scese dai suoi occhi,
creando una
leggera scia sulla sua guancia.
Non ci sarebbe
stato nessuno ad asciugare le sue
lacrime
o a
consolarlo…
però
mi
ha aiutato a chiedermi
s'era giusto essere
trattato così
da una persona che diceva di
amarmi e proteggermi
prima di abbandonarmi qui
non ho
L’
aveva osservata andarsene,
lasciandolo solo.
Nuovamente solo,
eternamente
solo…
Si chiese
perché doveva essere trattato così,
dalla persona
che più volte l’ aveva spaventato,
chiedendogli
matrimoni su matrimoni…
Che l’
aveva protetto quando aveva ucciso la sua
gente,
quando piangeva,
nascosto, dopo aver picchiato Toris.
Adesso
sen’ era andata,
quella casa
sembrava così vuota…
Cos’
avrebbe fatto se la sua gente si fosse ribellata?
Non ci sarebbe
stato nessuno a consolarlo.
Riempì
nuovamente il bicchiere di vodka,
ormai ubriaco.
Piangeva,
chiedendo scusa,
a chi non lo
sapeva,
ma non ci faceva
caso…
La sua sorellina
non era più in casa,
aveva avuto la
sua indipendenza…
Ormai poteva
solo ubriacarsi fino ad addormentarsi,
sognando un
campo di girasoli,
dove poteva
stare con la sua sorellina.
nessun
rimpianto nessun rimorso
soltanto certe volte capita
che appena
prima di dormire mi sembra
di sentire
il tuo ricordo che mi bussa
ma io non aprirò
Stava
rannicchiato in un angolo della sua stanza,
spaventato da
Inghilterra.
Si ricordava
come Francia l’ aveva preso malamente,
consegnandolo
all’ altra nazione.
Scosse la testa,
stringendo a se l’ orsacchiotto.
Lui voleva
Francis, ma ormai si era arreso.
Infondo era
quasi una nazione inutile,
timida, dolce e
invisibile…
Ci soffriva,
sapendo quanto contava per Francis…
Magari lui
voleva solo suo fratello,
lui ne era solo
la fotocopia.
Si morse il
labbro inferiore,
trattenendo i
singhiozzi.
Non doveva star
male per il francese,
riusciva a non
pensarlo durante la giornata…
Allora
perché cercava sempre di invadere la sua mente?
La sera, nella
sua stanza, abbracciato al suo orsacchiotto,
tornava
l’ immagine di Francis…
Si
asciugò le lacrime, non avrebbe più pensato a lui,
mai
più…