Andate a fare una visitina sul mio sito ^_- Beyblade's
Fire:
Commento introduttivo: E' la prima dark che scrivo, spero che non sia venuta
troppo male. L'idea mi è venuta leggendo Artemis Fowl Il codice Eternity dove
Artemis scriveva il diario su Floppy, un libro per ragazzi lo so ma ^_^ che mi
è piaciuto moltissimo. Non so se voi lo avete letto..ma fa niente, non c'entra
con la storia.
E' che in questi giorni mi sento depressa, ma ogni volta scopro che ho degli
amici fantastici!!! Cosa che il protagonista di questa storia non ha .... Bhè
ovviamente io non sono così abbattuta e pessimista come questo qui ^^' io sono
una ottimista ^_^ (quando non ci sono interrogazioni ;P)
CAPITOLO UNICO: MEMORIE
Spedizione al Monastero Barkov, 2003, 27 novembre. Ritrovamenti.
-Diario su Floppy 1-
1 Dicembre 2000 ore 9:04 am
Cosa devo pensare? Un'altro giorno in cui poter vivere, un giorno in cui
niente può cambiare, è tutto statico, impassibile allo scorrere del tempo,
sono passate due settimane da quando abbiamo perso i mondiali, pensavo che la
Borg ci avrebbe eliminati tutti, fisicamente intendo, invece ha deciso di
continuare ad allenarci.
Oggi faremo i soliti esercizi noiosi senza scopo, come la vita di ogni essere
umano. Vuota. Insignificante. Inutile.
Ironia della sorte domani è il mio compleanno, il giorno maledetto in cui mia
madre mi fece nascere per qualche misterioso motivo.
Motivo che non riuscirò mai a comprendere anche perchè non ho mai conosciuto
mia madre.
Perchè si deve nascere?
Che cosa ci guadagniamo a crescere in un mondo ingiusto e sporco come questo?
Se non il fatto di diventare come lui, sporchi, malvagi, persone prive di ogni
flusso vitale capaci solo di maturare egoismo e voglia di potere.
La vita di tutti, non solo la mia, procede a stento, arrancando su quella linea
invisibile e crudele chiamata tempo, un filo che coincide con quello della vita,
fragile, può essere spezzato in qualsiasi momento.
E mentre avanziamo in bilico tra il 'prima' e il 'dopo', oscillando tra
abitudine e monotonia, capiamo che in realtà non siamo niente.
Dal momento in cui si nasce, un continuo viaggiare che ha come meta la morte, un
contratto indissolubile, impossibile evitarla, impossibile allontanarla.
Allora perchè vivere?
Perchè sfuggire alla tanto attesa meta allora?
Cos'è la nostra?
Vigliaccheria?
Insolenza?
-Diario su Floppy 2-
2 Dicembre 2000 ore 03:00 am
Esattamente quattordici anni e tre ore fa sono nato io.
Io.
Presto non esisterò più, annullato da un'altro me stesso, il me stesso che
desiderano che io diventi.
Perfetto.
Una macchina da guerra, una bambola senz'anima.
Ma non è quello che sono già?
Il vero problema è che Io voglio soccombere, voglio lasciarmi
travolgere da quest'onda di violenza.
Non voglio rimanere Me stesso.
Perchè questo non fa altro che farmi soffrire sempre più...nel tentativo di
scivolare nel baratro.
Se mi lasciassi andare, se annullassi tutto ciò che sono e che potrei essere,
forse impazzirei...
Ma cos'altro è la pazzia se non un telone che ricopre la realtà?
Uno schermo che cerca di proteggerci da quello che non vogliamo vedere.
Io NON voglio vedere!
Ma forse sono più sfortunato di quello che penso, la pazzia non giunge, io
rimango Me stesso, a dispetto di quello che voglio.
Rimarrò quello che non voglio essere fino alla morte?
-Diario su Floppy 3-
6 Dicembre 2000 ore 04:03 pm
La neve che ricopre tutto di bianco.
Il colore della purezza,
quello che io non sono,
quello che mi è stato negato di essere,
quello che non avrò mai la possibilità di essere.
Qui al monastero non vedo vie d'uscita, la luce è essa stessa tenebra.
Tutto è artificiale.
Inganno.
Cerchiamo di sembrare forti, anche se sappiamo che le uniche persone forti sono
quelle felici.
Noi non abbiamo niente da perdere.
E' un bene?
E' giusto?
Non credo.
Ivan dice che alcune volte guardando il cielo e la neve che cade, si sente
felice.
Lo invidio
Da morire, lo invidio!
Voglio provare quello che prova lui.
Cosa vede al di là di un cielo senza fine, senza vita?
Forse un giorno, se riuscirò a trovare il mio futuro, anch'io...
Dopotutto ognuno di noi non sa cosa potrebbe accadere un attimo dopo.
Si ripensa alla mattina precedente confrontando i sentimenti passati.
Ma l'unica cosa di cui mi rendo conto,
è che i miei sentimenti si stanno congelando,
come il lago vicino al monastero.
Una distesa di acqua senza vita, che freme nel tentativo di far capire al mondo
circostante che esiste anche lei.
In modo che qualcuno possa notarla.
Farle capire che è importante.
Ma l'acqua sa già di essere sola.
Pronta a congelarsi, rinchiudersi nel suo specchio impenetrabile, per ripararsi
dal mondo esterno....
I tre dischetti sono stati rinvenuti nella scatola
della stanza 342 del Monastero Barkov il 27 novembre 2003, gli altri cinque sono
irrecuperabili. La stanza è quasi totalmente bruciata, rivenuti solo pochi
oggetti e una trottola. E' stato confermato il nome del proprietario dei floppy:
scomparso, probabilmente morto nell'incendio come la maggior parte dei ragazzi
che si trovavano al monastero il 5 marzo 2003. Il suo nome è Boris Huznestov,
attualmente potrebbe avere diciassette anni.
Non si sono trovate altre tracce.
Il monastero è stato incendiato da un guasto nei laboratori sotterranei. 54
morti certi, di cui 21 adulti, gli altri 37 dispersi, probabilmente fuggiti o
morti anch'essi.
-Fine collegamento-
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Breve nota: Siete sconvolti? E' troppo triste? Se non
avete capito qualcosa scrivetemi e vi chiarirò il possibile ^^' Bhè l'ultimo
era più ottimistico^^'' Lo so che è cortissima qst fic ma avevo voglia di farla così, quando mi sentirò ancora depressa magari aggiungo qualcosa... ç_ç avete capito chi è che parla allora.
Questa è una fic con un capitolo unico, ma ho già in mente il continuo, per
chi volesse... La metterò con un altro titolo, cioè come un'altra fic yaoi,
perchè questa è già completa così.
Chi vuole il continuo mi scriva al fp. Tutti quelli che scriveranno saranno
lodati ed adorati da me *_*
by Ilakey