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Autore: cloe cullen    17/01/2010    25 recensioni
Rob mi fissò per un attimo confuso, poi la sua attenzione si focalizzò sulla pozza ai miei piedi.
"Non importa se ti sei fatta la pipì addosso tesoro. Può succedere...pulisco io..."
La pipì?
Stava scherzando spero...
No, evidentemente non stava scherzando.
"Rob al momento vorrei tanto che quella fosse pipì ma...mi si sono rotte le acque"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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loool
Allora, questa è la mia prima storia Robsten. Diciamo che non avendo la benchè minima voglia di studiare ieri notte e continuando a pensare all'isola di Wight mi sono detta...perchè no? Scriviamo. Spero di aver caratterizzato bene Rob e Kris e..beh, fatemi sapere con una piccola recensione. Grazie!!!!!!!!    



UN REGALO INASPETTATO                                                                                                                 


KRIS POV

"Joy, ora devi dormire amore di papà"
"Ma papino" protestò mia figlia "Io non ho tonno!"
Mi avvicinai maggiormente alla porta per riuscire a cogliere la loro conversazione. Avrei scommesso qualunque cosa che in quel momento Joy stava sfoggiando i suoi enormi occhi da cucciolotto triste per restare ancora sveglia.
E Rob...beh, lui non sapeva resisterle. 
Controllai l'ora e mi accorsi che erano quasi le dieci ormai. Decisamente l'ora della nanna era passata da un pezzo.
Entrai piano nella stanzetta in penombra e non potei evitare di sorridere alla scena che mi si parò davanti.
Mio marito se ne stava sdraiato sul letto e Joy era accoccolata sul suo petto in attesa evidente dell'ennesima favola della buona notte.
Rob mi lanciò uno sguardo che capii subito essere una muta richiesta di aiuto. Anche la mia piccola mi vide e mi tese immediatamente le braccine, in cerca di conforto.
Mi sdraiai al suo fianco e la presi fra le braccia, cullandola. Afferrò immediatamente la mia mano, mentre l'altra era ancora intrecciata a quella del suo papà.
"Amore mio, cosa sono tutti questi capricci? Ormai hai tre anni, sei una bimba grande..."
"Mammina, io non voio dommile" rispose tirando su col naso "Ho paula"
"E di cosa?" le domandai stupita "Lo sai che la mamma e il papà sono quì per proteggerti"
"Quetta non è la mia cameletta"
"Credevo che fossi contenta di venire in vacanza su quest'isola. Per la mamma e il papà è un posto molto molto speciale, sai?"risposi sincera.
"Specialmente per il papà" sussurrò Rob guardandomi negli occhi.
"Pecchè? Pecchè papino?"
"Perchè la tua mamma proprio su quest'isola mia ha detto che c'eri tu nella sua pancia." Rob la afferrò per i fianchi e iniziò a farle il solletico. La sua dolce risata infantile riecheggiò in tutta la camera.
Quando si fu calmata mi accorsi che la tristezza dal suo visino era totalmente scomparsa, lasciando il posto alla calma più totale. 
Non sapevo come ci riuscisse, ma Rob aveva un rapporto talmente unico e profondo con lei che a volte mi pareva vivessero quasi in simbiosi. Lui sapeva sempre come consolarla, come aiutarla, come farla sentire  amata, felice...al sicuro.
Ero fortunata ad avere un padre come lui per la mia bambina.
"Elo nella sua pancia...come il mio flatellino adetto?" domandò curiosa, sfiorandomi il ventre rigonfio.
Rob posò la mano a fianco della sua, sollevandomi la maglietta fin sotto il seno.
"O sorellina. Non lo sappiamo ancora" Il piccolino nella mia pancia era davvero un monello. In tutte le ecografie che avevamo fatto non si era mai fatto vedere nella posizione giusta da permetterci di capire di che sesso fosse.
Ma non era così importante. A noi bastava sapere che stesse bene e che fosse sano. Solo questo contava.
"Quindi" riprese prontamente Rob "In fondo è un pò come se questo posto fosse un'altra casa per noi. Devi dormire tranquilla, ok?"
Joy annuì convinta e io le sistemai meglio il cuscino in modo che se ne stesse più comoda.
"E poi lo sai che giorno è domani?" le domandò Rob entusiasta.
Joy ci mostrò i suoi dentini in un sorriso radioso "E' Natale!"
"Sì. E Babbo Natale porta i regali solo ai bimbi che dormono tutta la notte nel loro lettino. Ti prometto che domani mattina non appena ti svegli sotto l'albero ci sarà un'enorme montagna di regali tutta per te!"
Il viso di Joy si illuminò di entusiasmo e immediatamente chiuse gli occhietti, pronta a dormire.
Le carezzammo i morbidi ricci chiari finchè il suo respiro non si fece leggero e regolare.
Si era addormentata.
Rob mi sorrise e in pochi secondi fu dall'altra parte del letto, pronto ad aiutare la sua enorme moglie ad alzarsi.
In punta di piedi uscimmo dalla stanza, spegnendo la luce.
Mi appoggiai stremata al suo petto.
"Kris amore sei stanca?" 
Scossi il capo. In realtà lo ero, e anche parecchio, ma non volevo che si preoccupasse per nulla.
Tendeva a diventare incredibilmente ansioso e protettivo quando ero incinta.
"Forse non saremmo dovuti venire. Sarebbe stato più prudente restare a LA, a casa."
"No" risposi mentre ci dirigevamo verso la camera da letto della casetta che avevamo affittato "Sai quando mi ci hai portato per le vacanze di Natale 4 anni fa non sapevo neppure dove fosse questa isola di Wight ma ora..non so, è magica. Niente paparazzi, niente fan urlanti...solo noi tre."
"Quattro" mi corresse sdraiandosi al mio fianco, dopo avermi aiutata a stendermi.
Iniziò a tracciare leggeri cerchi con le dita e un piccolo calcetto rispose da dentro di me.
"Ehi piccolino, il papà non vede l'ora di conoscerti"
"Sì..ma mancano ancora tre settimane, è meglio che per adesso resti dov'è" risposi ridendo.
"Sai una cosa? Oggi quando siamo andati a fare la spesa in quel supermercato...mi è venuto in mente che è lo stesso posto dove quella ragazzina ci aveva chiesto la foto...ti ricordi?"
Rob rise "Eccome. Quelle foto avevano convinto praticamente tutti che stavamo insieme"
"Come se non l'avessero capito prima!" alzai gli occhi al cielo "Tutta colpa tua e degli sguardi infuocati che mi lanciavi durante le premiere..."
Rob rise e mi strinse affondando il viso nell'incavo del mio collo, continuando ad accarezzarmi.
"Ti amo da morire signora Pattinson.Voi tre siete tutta la mia vita…tutto il mio mondo."
Arrossii alle sue parole. Il modo in cui ancora mi faceva sentire speciale e desiderata dopo anni era incredibile.
Mentre il sonno iniziava a cogliermi voltai il viso e le mie labbra incontrarono le sue in un morbido bacio.
"Anche io ti amo."sussurrai stremata. E, mentre i miei occhi si chiudevano e io iniziavo a confondere il sogno con la realtà, la mia mente iniziò a ricordare quel pomeriggio di quasi quattro anni prima.
Un pomeriggio pieno di rivelazioni e avvenimenti
Kris?" Erano quasi dieci minuti che Rob bussava a intervalli regolari di trenta secondi alla porta del bagno "Kris?Per favore...parlami. Ti senti male?"
"No" risposi in un sibilo "No..ehm tutto bene. Solo un pò di mal di stomaco. Esco subito."
I colpi alla porta cessarono e io ritornai a concentrarmi sul piccolo bastoncino che tenevo tra le mani.
Il bastoncino che reggeva il mio destino.
+  ...ecco quello che diceva.
Afferrai anche gli altri tre che avevo fatto, scrutandoli attentamente.
+
+
+
Positivo
Positivo
Positivo
Avevo fatto quattro domande ma la risposta era stata la stessa.
Positivo.
Incinta...
Certo poteva capitare che i test sbagliassero ma...quattro? Quattro non potevano sbagliare.
In più il mio ciclo puntuale come un orologio ora aveva due settimane di ritardo.
Mi alzai e come un automa mi diressi al mio beauty case, afferrando il blister che conteneva le pillole anticoncezionali. Dovevo aver dimenticato di prenderla durante il tour promozionale. A volte ero così stanca, distrutta dall'ennesimo viaggio aereo da non capire neppure in che continente mi trovassi...figurarsi ricordare di prendere la pillola.
Appoggiai la fronte accaldata allo specchio freddo e, inconsapevolmente, la mano volò alla mia pancia ancora piatta.
Presto sarei diventata madre...io, a soli diciannove anni.
Avrei messo al mondo un bimbo. Perchè lo avrei messo al mondo, di questo ero certa.
Nessuno, nè la mia agente, nè la summit o qualunque altra persona  avrebbe potuto convincermi che la carriera era più importante di mio figlio.
Il figlio mio e... di Rob.
Certo questo cambiava tutto. Non dovevo solo pensare a cosa volevo io, ai miei bisogni...
Dovevo pensare anche all'uomo che avrebbe condiviso questa responsabilità con me, a come avrebbe reagito.
Sentii nuovamente dei colpetti alla porta.
"Kris..gli altri vogliono uscire a fare una passeggiata. Se vuoi possiamo restare qui..."
Presi un bel respiro. 
"No" aprii la porta ed uscii "No..va tutto bene. Un pò d'aria è quello che ci vuole."
Mi prese il viso tra le mani, preoccupato "Non hai una bella cera..."
Gli rivolsi un sorriso tirato afferrando il giubbotto e sembrando serena. "E' tutto ok...davvero"
Lo presi per mano e raggiungemmo gli altri, che già si erano avviati.
Camminare mi faceva bene. Era sempre stato così, sin da piccola. Se avevo un problema uscivo di casa e quando tornavo in un modo o nell'altro avevo trovato una soluzione.
Adesso invece.
Una risata mi riscosse dai miei pensieri ed ebbi appena il tempo di voltarmi, infastidita, per riuscire ad evitare l'ennesimo scatto fotografico della sorella di Tom.
"Ma non ha niente di meglio da fare?" sbottai quando si fu allontanata ridendo "Ci manca solo che le metta su facebook"
"Beh...a me non importa. Lo urlerei al mondo quanto ti amo.."
"Sì sì  certo..." Mi allontanai così da potermi sedere su di un masso che dava proprio sul mare.
Il sole stava tramontando piano piano e non riuscii ad evitare che una lacrima scendesse lungo la mia guancia.
Maledetti ormoni.
Dopo un minuto avvertii la presenza di Rob al mio fianco. 
"Kris sul set tu sei un'attrice grandiosa ma...fattelo dire, nella vita reale non riesci a dire una bugia decente"
Ecco. Lo aveva capito.
Mi conosceva troppo bene per non accorgersi che c'era qualcosa che non andava.
"E'da quando sei uscita ieri che sei strana. Ti prego dimmi cos'hai, non sopporto di vederti triste..."
Già..da ieri. Da quando ero uscita per andare in farmacia a comprare i test.
Rob mi prese il mento tra le dita, obbligandolo a guardarlo.
"Ho...ho bisogno di sapere che mi ami..." sussurrai.
Si chinò su di me, le sue labbra sfioravano le mie.
"Ti amo Kris..Dal primo giorno, dal primo istante.."
Abbassai lo sguardo.
Dovevo dirglielo. Lui lo meritava. Meritava la verità. La mia completa sincerità.
"Io...io..non so io..sono..sono incinta Rob. Aspetto un bambino"
Aspettai che dicesse qualcosa, qualsiasi cosa. Ma non fiatò.
Lo sentivo immobile al mio fianco.
L'aveva presa male...
Presa da un improvviso sconforto mi alzai in piedi e non riuscii a trattenere i fiumi di lacrime che scendevano giù dalle mie guance.
"Io...io mi sono dimenticata della..della pillola e...e lo so che è tutta colpa mia e che hai paura adesso..anche io ho paura ma..ma è mio figlio e io..io lo amo e" cercai di fare un discorso decente nonostante i singhiozzi "E..e io non voglio rovinarti la vita o la carriera o.."
"Kris guardami.." era in piedi al mio fianco ora
Alzai gli occhi preoccupata ed incontrai il suo..sorriso?
Mi sorrideva più abbagliante del sole.
"Io ti amo" disse scacciando via le lacrime con i pollici "E non ho paura.E non devi averne nemmeno tu..perchè sono quì al tuo fianco, adesso e per sempre"
Aprì la zip della mia giacca a vento e sfiorò il mio ventre "E' il nostro bambino Kris...un bimbo tutto nostro..mio e tuo..."
"Lo..lo vuoi allora?" domandai titubante mentre un sorriso spuntava sul mio volto.
"Certo che lo voglio. Voglio te e questo bambino. Siete le sole cose che voglio dalla vita..."
Mi fiondai sulle sue labbra, sentendomi una sciocca totale, per aver pensato che lui avrebbe potuto reagire in un modo diverso, ma mi staccò leggermente.
"Adesso sta ferma. Devo fare una cosa" 
Non capii a cosa si riferisse finchè non lo vidi inginocchiarsi di fronte a me.
Lui non stava davvero pensando di...o mio Dio...
"Rob se è per il bambino non"..
"Shh" mi interruppe tirando fuori dalla tasca del giubbotto una scatolina blu "Ce l'ho da un paio di mesi ma..non so, volevo aspettare il momento giusto o..un segno. Penso che sia arrivato ora. Kristen io ti amo e lo sai. Sei come l'aria che respiro per me e...e ora mi stai per fare il regalo più bello che  potessi immaginare.."
Prese un profondo respiro "Sposami Kristen. Sposami e costruisci una famiglia con me...vuoi?"
Come potevo dire di no?
Ero giovane, inesperta ma...a me non servivano altre certezze.
Lo amavo. E amavo già il piccolo esserino che cresceva dentro di me.
Tutto il resto contava meno di zero.
Annuii e Rob si alzò facendomi volteggiare.
Lo baciai quando mi infilò il solitario al dito.
"Ti amo, ti amo ti amo..."continuava a ripetere stringendo me e suo figlio.
"Anche io" risposi "E adesso è per sempre."
"Mamma...mamma?" La vocina della mia bambina mi riportò alla realtà. Sbattei le palpebre un paio di volte, per abituarmi alla luce del sole che filtrava prepotente dalla finestra.
Joy se ne stava ai piedi del letto e mi guardava felice. Al suo fianco il carrellino che di solito usava per spostare le sue bambole era strapieno di regali.
"Hai vitto mamma? Babbo Natale è allivato!!" Saltò sul lettone e io mi sistemai in modo da riuscire ad abbracciarla. Non appena mi mossi, però, avvertii una fitta di dolore alla schiena. Forse il giorno prima mi ero davvero stancata troppo...
Avvolsi la piccola tra le braccia e mi accorsi di quanto fosse ghiacciata.
"Joy" la rimproverai "Quante volte ti ho detto di non correre per casa senza scarpe. Adesso sei tutta infreddolita"
Mi fissò mettendo il muso "Scusa...volevo plendele i legali, così non dovevi scendele...papà dice che non devi tancarti."
Alle sue parole mi si strinse il cuore. A volte pensavo che fosse molto più matura della sua età. Si preoccupava sempre degli altri o delle conseguenze delle sue azioni. Mi riempiva di orgoglio sapere che quell'angioletto era proprio mio.
Diedi una piccola scossa a Rob, ma lui rispose soltanto spostandosi a pancia in giù e affondando il capo nel cuscino.
Mmmm...forse gli serviva un piccolo incentivo.
"Amore...perchè non mi dai una mano a svegliare papà? Potresti mettere i tuoi bei piedini gelati sulla sua schiena nuda?"
Joy non se lo fece ripetere due volte e iniziò a saltellare come un canguro sulla schiena di Rob. Ok forse ero stata un pò cattiva ma buttare mio marito giù dal letto la mattina era un'impresa alquanto complicata.
Rob si alzò sconvolto da quel risveglio, ma non appena ritornò lucido afferrò la piccola e la porto sotto di sè iniziando a mordicchiarle le gambine scoperte.
"Adesso ti mangio"
"Tu non mangi i bimbi papààà!" protestò Joy fra le risa.
"Ah no? Beh, tu non lo sai ma io sono stato un pericoloso e cattivissimo vampiro!"
Alzai gli occhi al cielo chinandomi ad afferrare il mucchio di regali e portandolo sul letto.
Quell’azione però mi fece mancare il respiro. Avevo sentito uno strano fastidio al basso ventre. Non era stato un calcetto..era stata..una fitta di dolore.
“Amore” Rob mi fissava apprensivo e anche Joy sembrava preoccupata.
“Va tutto bene” li tranquillizzai “perché non scendete di sotto a preparare qualcosa per colazione..io scendo subito. Davvero è tutto ok.”
Riuscii a convincere Rob a far mangiare qualcosa alla bambina. Io intanto mi sdraiai sul letto, prendendo lunghi respiri. Probabilmente non era stato nulla…
Dovetti addormentarmi per qualche minuto ma mi ridestai del tutto quando sentii un chiaro rumore di vetro infranto provenire dalla cucina, seguito dall'immediato pianto di mia figlia.
Mi alzai in piedi di scatto, terrorizzata. 
Oddio fa che non si sia tagliata, fa che non si sia fatta male.
Percorsi il corridoio e, mio malgrado, mi resi conto che il fastidio al basso ventre era nettamente aumentato.
Accidenti...perchè dovevano succedere tutte oggi?!
Volai in cucina e vidi Rob con in braccio Joy preso nel tentativo di tranquillizzarla.
"Va tutto bene" mi disse notando la mia espressione "Ha fatto cadere un piatto e si è messa a piangere. Non è successo nulla"
Tirai un sospiro di sollievo immediato.
Sospiro che mi morì in gola non appena mi resi conto di una cosa.
Qualcosa di caldo e bagnato mi stava scivolando giù dalle gambe, arrivando al pavimento.
"Oh mio Dio" gemetti "No...no..no.."
Rob mi fissò per un attimo confuso, poi la sua attenzione si focalizzò sulla pozza ai miei piedi.
"Non importa se ti sei fatta la pipì addosso tesoro. Può succedere...pulisco io..."
La pipì?
Stava scherzando spero...
No, evidentemente non stava scherzando.
"Rob al momento vorrei tanto che quella fosse pipì ma...mi si sono rotte le acque"

ROB POV

Le sue parole mi portarono bruscamente alla realtà.
Le mie donne mi fissavano spaesate. Mia figlia ancora in lacrime, mia moglie paralizzata dallo schock.
Si aspettavano che facessi qualcosa..che prendessi in mano la situazione..che...
"Rob" sussurrò Kris "La borsa... se dobbiamo andare all'ospedale mi servirà una borsa con un cambio, le mie cose e..."
"Sì...sì..ok.." Ancora sconvolto poggiai la piccolina sul divano e aiutai kris a sedersi al suo fianco.
Volai in camera e afferrai le prime cose che mi capitarono in mano.
In realtà non ci prestavo molta attenzione.
Stavo per diventare padre.
Ero pronto?
Mi diedi mentalmente dello stupido. Io ero già padre, e da ben tre anni. Ma mi sarei ricordato tutto? Mi sarei ricordato come si teneva in braccio un bambino? Come si cambiava un pannolino?
Avrei dovuto rileggere i libri sulla gravidanza di Kris. Mi serviva altro tempo...un paio di giorni almeno...
Preso dai miei stupidi pensieri ritornai in salotto e quello che vidi mi spezzò il cuore.
Joy si era messa a guardare i cartoni animati in tv mentre kris...Kris stava piangendo in silenzio.
Mi avvicinai a lei e la strinsi forte.
"Mi dispiace" balbettò "Avevi ragione tu..saremmo dovuti restare a LA. E adesso...è troppo presto Rob. Mancano ancora tre settimane. Se fosse troppo piccolo? Se non fosse pronto a venire al mondo? Se avesse..."
"Shhh" la interruppi. La mia piccola  Kris. Cercava sempre di essere forte, di non far vedere quanto avesse paura ma ora..doveva essere terrorizzata. "Andrà tutto bene. Te lo giuro. Adesso andiamo in ospedale  e lì sapranno come occuparsi del nostro piccino, ok"
Annuì e io la aiutai ad infilarsi il giubbotto.
Feci lo stesso con Joy e le aiutai a salire in macchina.
Il viaggio fu brevissimo, l'ospedale era poco distante per fortuna.
Non appena giungemmo all'ingresso un portantino fece salire Kristen su una sedia a rotelle. Pensavo che ci saremmo diretti immediatamente al reparto maternità vista la gravità della situazione ma non fu così.
Ci ritrovammo in accettazione.
Ecco, lo sapevo. Burocrazia.
Stavo per iniziare una pantomima solitaria sull'inefficienza della sanità inglese quando il mio sguardo si posò su quello adirato di mia moglie.
"Che c'è?" domandai senza capire.
"Che c'è? Rob dove accidenti è la bambina?"
"Che bambina?"
"TUA FIGLIA! NON SO SE TE NE SEI ACCORTO MA L'HAI LASCIATA IN MACCHINA!"
Tornai al parcheggio e presi Joy dal suo seggiolino. La strinsi forte al mio petto. Lei pareva non essersi minimamente accorta del mio accidentale abbandono. Aveva continuato a giocare col suo cagnolino di peluche come se nulla fosse.
Ecco...chiaramente ero un pessimo padre.
Ritornammo all'interno e tornai dalla mia piccola mogliettina.
Afferrò Joy e mi passò dei moduli.
"I dati dell'assicurazione" Non mi guardò negli occhi mentre parlava.
Perfetto, adesso era arrabbiata con me. Complimenti Rob!
Compilai le scartoffie e mi avviciani all'infermiera consegnandoglieli.
"Bene...signor Pattinson?"
"Sì" risposi senza pensarci "Mi chamo Robert Pattinson e lei è mia moglie. E' incinta. Stiamo per avere un bambino."
La signora mi fissò e capii che stava chiaramente tentando di non ridermi in faccia. "Sì...ehm, lo avevo notato. Adesso accompagniamo sua moglie in camera..."
"Sì, sì...bene.."
Camminai come un automa a fianco dell'inserviente che spingeva la sedia a rotelle con Kris e Joy e finalmente raggiungemmo la camera. Era asettica, funzionale...tipica di un ospedale, insomma.
All'interno una ragazza piuttosto giovane stava sistemando il letto.
"Salve io sono Becky, tirocinante ostetrica. Mi occuperò di te durante il travaglio e..." il sorriso le morì sulle labbra appena ci osservò attentamente in viso. Il suo sguardo si spostò da kris a Joy e infine a..me. E si illuminò
"Oh mio Dio!!!" iniziò ad urlare "Ma tu sei Rob Pattz! Oh Dio io...ma tu sei il mio attore preferito, ho visto tutti i tuoi film...io..ho..."
Era sull'orlo delle lacrime.
"Sì..ehm.." mi affrettai a salvare la situazione "Magari dopo facciamo una foto se vuoi..."
"Oddio sì...grazie!" Mi abbracciò di slancio estraendo il cellulare dal taschino della divisa "Scusa devo correre a scriverlo alle mie amiche sul mio blog!"
Durante tutto questo non avevo notato che Kris aveva deposto Joy sulla poltroncina e si era già sdraiata sul letto. Osservava scocciata fuori dalla finestra.
"Prego è...fai pure. Tua moglie è in travaglio ma fai pure...Cosa ti importa se ho le contrazioni ogni cinque minuti ormai"
 "Hai le contrazioni già ogni cinque minuti?" domandai scioccato.
"Sì...le ha cronometrate l'altra infermiera. Quella con cui tu non eri troppo occupato a flirtare..."
"A flirtare? Volevo solo...solo essere gentile" lasciai perdere "Forse è il caso che esca a fumare una sigaretta"
"Sì vattene" ribattè gelida.
Uscii dalla stanza e mi diressi verso le scale.
Io non avevo fatto nulla. Volevo solo rendermi utile ma...che accidenti si aspettavano che facessi?
Che...che...
Sbuffai..solo che stessi al fianco di mia moglie.
Come un perfetto idiota tornai indietro e rientrai in camera. Vidi Kris asciugarsi gli occhi in fretta non appena mi vide.
Ecco..ora oltre che un pessimo padre ero anche un pessimo marito.
Mi fiondai vicino a lei e le cinsi le spalle, affondando il viso nei suoi capelli.
"Amore mio..scusa sono uno stupido apprensivo ansioso...scusa..."
La sentii sorridere "E io sono stata stronza. Non è colpa tua..so che sei solo nervoso...è che lo sono anche io e...e il dolore non aiuta..."
"Ehi..lo so." la tranquillizzai "Andrà tutto bene. Tutto bene. E io starò al tuo fianco sempre. Come con Joy."
Lei scosse il capo osservando la nostra piccolina fare le trecce alla Barbie "Non abbiamo nessuno a cui lasciarla. So che volevi entrare in sala parto con me ma..non voglio che lasci sola Joy. Non credo che si renda bene conto della situazione ma..non voglio che abbia paura."
Annuii. "Come vuoi tu. Non preoccuparti di nulla."
Il tempo sembrò scorrere in modo improvvisamente strano.
I minuti si trasformarono presto in ore. Le contrazioni di Kris si facevano sempre più vicine e noi ascoltavamo rapiti il battito del cuore del piccolo, o piccola, grazie all'apparecchio che il medico aveva collegato al suo pancione.
Ci aveva anche tranquillizzato. Secondo lui tre settimane di anticipo non avrebbero comportato problemi sul neonato.
Ora Joy colorava tranquillamente seduta al tavolino insieme a Becky che sembrava vedere realizzato il suo sogno più grande nel poter stare con la bimba eletta per due volte di fila da People la baby celebrità più bella di Hollywood.
Quando ormai le contrazioni furono ogni tre minuti l'infermiera controllò la dilatazione di Kris.
"E' già di otto cm. Meglio andare in sala parto"annunciò lei "A dieci cm inizia la festa"
Scattai in piedi e mi avvicinai a Kris. Le carezzai il viso accaldato e sudato, baciandole la fronte.
"Sei sei sicura...io..voglio starti vicina..." Mi sentivo un mostro a non essere al suo fianco in un momento così importante.
Annuì. "Ti amo...e so che ami me. Mi basta sapere questo" sussurrò prima che la portassero via.
Mi accoccolai vicino alla mia piccolina, in cerca di conforto.
"Papà..la mamma talà bene, velo?" Spalancò i suoi enormi occhioni verdi, così simili a quelli di mia moglie.
"Certo" la rassicurai "e tra poco conoscerai il tuo fratellino o la tua sorellina."
"Ma tu mi vollai semple bene?"
"Più di tutti i pesci nel mare e più in alto della luna" la assicurai stringendola.
Lei mi sorrise tranquilla e tornò a colorare, lasciandomi coi miei pensieri e la mia ansia.
Percorsi quel corridoio almeno duecento volte nell'ora successiva. Ormai doveva essere quasi il momento e io...io non ero con Kris.
"Ehm..signor Pattinson? Robert?"
Mi voltai e riconobbi Becky. "Joy dorme ora e..pensavo che se vuole andare da sua moglie io..io potrei stare con la piccola..."
Guardai la mia salvatrice con adorazione "Davvero? Davvero lo faresti?"
Annuì imbarazzata. 
"Farò presto" le promisi "E..e ti assicuro che farò un autografo per ogni membro del tuo blog.."le promisi prima di correre verso la sala parto.
All'ingresso un'infermiera mi fece indossare mascherina e camice e poi, finalmente, potei entrare.
Individuai subito il volto stremato di mia moglie.
"Perfetto. Si rilassi. Un'altra spinta e alla prossima contrazione ci siamo..." disse il medico.
Presi la mano di mia moglie e lei mi guardò, confusa.
"Ti avevo detto di..."
"Non preoccuparti. Dorme. con un'infermiera. Non si accorgerà neppure che sono andato via un attimo..."
Lei abbozzò un sorriso "Grazie. Sai nonostante non volessi essere debole...sono felice che tu sia quì...con me."
Le baciai il capo e lei strillò all'arrivo di una nuova contrazione.
"Ok..adesso Kristen devi spingere forte. Più forte che puoi.." la incitò il medico
In quell'istante sembrò che il mondo piano piano svanisse attorno a me. Sentivo i gemiti di Kris al mio fianco ma...ma la mia attenzione si focalizzò sul piccolo neonato che lentamente iniziava ad emergere.
La testa...le spalle..e poi tutto il corpo..
In pochi secondi ero diventato papà...di nuovo.
Il medico la passò all'infermiera, pronta al suo fianco ad avvolgerlo in un lenzuolino.
"E' un maschietto" disse il medico sorridendo "Ed è sanissimo.."
Kristen sospirò al mio fianco, lasciando che lacrime di gioia le inondassero il viso.
"Non piangere amore mio.." le sussurrai all'orecchio.
"Anche tu" rispose "Anche tu stai piangendo.."
Mi sfiorai le guance e le sentii bagnate. Aveva ragione. Piangevo e non me n'ero neppure accorto.
Passarono svariati minuti prima che ci portassero il piccolino. Poi arrivò l'infermiera.
"Sta benissimo...e ha dei polmoni niente male il signorino. Indice APGAR 8" disse consegnando il piccolo fagottino tra le braccia di mia moglie.
Lo osservammo estasiati dormire tranquillo, coi pugnetti chiusi, cullato dal calore del corpo di Kris.
"E' splendido" disse lei "E' un momento perfetto ma..manca una persona."
"Adesso la riportiamo in camera" rispose l'infermiera.
Ci muovemmo per il corridoio e poco a poco ritornai consapevole della realtà intorno a me.
La mia piccola forte dolce moglie, l'amore della mia vita mi aveva reso papà per la seconda volta. Mi aveva fatto di nuovo il regalo più bello che potessi immaginare.
Quando entrammo in camera mi resi conto che Joy fortunatamente era ancora profondamente addormentata.
Becky ci vide e uscì con un sorriso, lasciandoci soli.
Accarezzai il visino di mia figlia finchè non aprì gli occhi sbadigliando.
"Amore c'è una sorpresa..."
La presi in braccio. Si guardò attorno spaesata per un attimo e poi il suo sguardo incontrò quello della madre e si illluminò.
"Mamma!"
"Devi fare piano piccola" la ammonii "In braccio c'è il tuo fratellino"
La sua boccuccia si aprì formando un "O" di sorpresa.
Mi sedetti a fianco di Kris tenendo in braccio Joy. Mia figlia si sporse per dare un bacio prima alla madre e poi al nuovo membro della famiglia.
Era così dolce.
Kris mi guardò e sorrise.
"Mamma...come ti chiama?"
"Ehm...veramente non avevamo ancora scelto. A te cosa piace?"
"Mi piace Thomas..come papà.." rispose "Io gli voio bene come a papà..."
"Mi piace Thomas...è perfetto" rispose Kris con le lacrime agli occhi.
Strinsi entrambe le mie ragazze e poi aggiunsi "Ehi visto che oggi è Natale potremmo chiamarlo Christian come secondo nome..."
Kris rise tra le  lacrime "Oddio...è vero. Oggi è Natale. Me l'ero completamente scordato.."
Presi con delicatezza il piccolo dalle sue braccia e lo strinsi al mio petto.
Kris si accoccolò contro la mia spalla, Joy era ancora seduta sulle mie gambe.
"Benvenuto al mondo Thomas Christian Pattinson"
"E' il natale più assurdo che abbia mai vissuto..." disse Kris.
"Sì" confermai "con un regalo inaspettato."
"Inaspettato ma tanto amato" confermò mia moglie.
Le baciai teneramente la fronte. Quella sera, in quella stanza c'era tutto il mio mondo.
Le tre persone senza cui non avrei mai potuto vivere.
I miei tre angeli.
Mia moglie.
Mia figlia.
E il piccolo Thomas che aveva saputo rendere quel Natale il più magico che avessi mai vissuto.

 

   
 
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