Il libro e l’incontro
Attraversando il corridoio che porta alla mia
biblioteca preferita, perché piena di libri horror, mi scontrai con qualcuno e
tutti i miei libri volarono a terra; mi piegai a raccoglierli, e
quando mi alzai per poco non caddero di nuovo: vidi quegli occhi
marroni scuro scuro che dalla prima liceo mi avevano incantata, ma mi ripresi
praticamente subito e dissi :<< Scusami ero sopra pensiero, non guardavo
dove camminavo>>
lui mi disse
spostandosi quel ciuffo blu scuro dall’occhio destro che adoravo tanto:<< Fa
niente succede >> poi notò uno dei libri che avevo tra le
braccia e disse:<< Anchio l’ho letto “ Apri la porta l’inferno ti
aspetta”, è molto carino come la scrittrice>>
io
gli chiesi :<< Come si intitola l'ultimo libroche ha scritto? l’ho
cercato in internet ma non l’ho trovato>> Enrik mi rispose
:<< Addio dolce paradiso>>
poi aggiunse :<< Beh dato che ci sono mi presento ,mi chiamo Enrik>>
Io
leggermente rossa in volto, muovendomi impacciata come sempre, tenendo
i due libri su un braccio e stringendo la sua adorabile mano mi
presentai :<< Piacere Aless>>
dopo di che facendomi
un sorriso un po’ malizioso mi disse :<< Beh adesso devo andare, ci si
rivede>> io gli dissi :<< okay,ciao>>
dopo
di che mi
accorsi di aver trattenuto il
respiro per tutto il tempo ( il mio record personale) spero che lui non
se ne sia accorto, anche se cosi si spiegherebbe quel suo sorriso che
mi toglie il fiato …… poi tornai alla realtà e mi ricordai
del libro da restituire.
Raggiunsi la porta della biblioteca l’aprì e andai
dritta a sceglierne un altro percorrendo tutti gli scaffali dei miei adorati
libri,
quando ne intravidi uno diverso dagli altri… dalla
copertina rossa scuro, fui stupita
perché dentro c’erano pagine bianche; nemmeno una riga – che strano- pensai,
controllai la copertina ….. non c’era niente – proprio strano sto libro-,
quando alzai la testa e mi diressi verso i tavoli
per analizzarlo meglio, notai un braccio
che si dimenava salutando in mia direzione guardai la proprietaria della mano:
era Veronica come una sorella per me,
contraccambiai
il saluto e mi sedetti accanto a lei, poi mi accorsi che teneva in mano un
libro come i miei, strano dato che lei era quella che si spaventa cosi facilmente
allora, guardando il libro le chiesi :<< Ma
non ti fa paura?>> lei mi spiegò:<< Beh.. quest’estate ho
incontrato un amico a cui piacevano tanto i libri horror come questo e siccome mi piaceva e dava segni di contraccambiare
……. accettai di leggere
il suo preferito,gli dissi anche che non sapevo perchè mi facessero paura,così lui ,non
so come, me l’ha fatta vincere... ci siamo anche quasi baciati …. Ma poi è arrivata
mia mamma e quindi alla fine non è successo niente>>
disse queste cose con un po’ di tristezza nello sguardo ( non
aveva mai baciato nessun ragazzo) poi
continuò :<< cosi leggo questo libro sia perché mi manca sia perche mi fa
ricordare i bei momenti passati con lui …..>>
poi
ricordandomi del mio libro misterioso andai dalla bibliotecaria a presentarle quel
libro e chiesi mostrandoglielo:<
diede una controllata veloce al computer ,sembrava
non avesse tanta voglia di lavorare … ,
dopo che ebbe finito mi disse:<< No, non c’è, bè vado a
controllare negli scaffali se ci sono libri simili>>,
io me ne tornai al tavolo, intanto lei controllò
ogni singolo libro e controllava nel suo registro se c’era il libro , poi vide
che quel libro che anche a lei sembrava proprio
strano non c’era venne da me e disse:<< Siccome questo libro non è
registrato per il momento lo teniamo qua poi la informiamo, se mi da il suo
numero di telefono la possiamo chiamare >>,
poi tornò al bancone e prese un blocchetto e penna e
glielo dissi:<< 0444/363801>> lei lo
scrisse e mi disse:<<
grazie mille, quando sapremo di che si tratta la chiameremo!>>io allora
mi ricordai di una cosa:<< Em dovrei restituirne un altro >> glielo
porsi sul bancone lei lo prese
nel mentre
stava facendo questa cosa io mi sentì osservata , girai la testa verso la porta d’uscita all’istante ciò che
vidi era soltanto un’ombra fuori dalla porta ma fu un istante ( dunque non mi
sbagliavo) avverti una certa paura poi mi senti richiamare. E girai la testa (
e non so perché ) feci anche un saltino la bibliotecaria mi chiese:<< si
sente bene?>> io per non sembrare un po’ scema le dissi:<< cosa?..
ah si si>>dopo di che salutai Veronica e me ne tornai alla mia splendida
casetta ( in bici) un po’ di corsa mentre pedalavo mi senti
salutare voltai la testa ….. era Enrik , magari sta per partire una nuova
“profonda” amicizia.