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Autore: Jenny_Malfoy    06/07/2005    8 recensioni
Brevissima one-shot senza troppe pretese, una specie di mia continuazione dell'episodio "Do No Harm" nel quale un personaggio perde la vita... Jack si sente in colpa, ma forse "qualcuno" non è così distante come sembra... [Attenzione: Slash e Spoiler]
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jack, Sawyer
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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NOTE: E' la prima fiction che scrivo su Lost, ma spero che non sarà l'ultima

NOTE: E' la prima fiction che scrivo su Lost, ma spero che non sia l'ultima...^^ E' una piccola shot slash, ambientata dopo l'episodio "Do No Harm" per cui contiene spoiler sulla morte di un personaggio e sul vero nome di Sawyer.

Buona lettura!! ^_^

~ Need ~

-Ne ho già persi due maledizione!- sbraitò infuriato l'uomo tirando un calcio ad un tronco e soffocando una smorfia di dolore.

-Ehi dottore!- esordì Sawyer.

-Non è aria, lasciami in pace.- replicò secco il medico, senza neppure guardarlo.

-E va bene Mr "Non salvo il mondo e vado in paranoia" me ne vado!- sbottò irritato il biondo voltandosi.

-Fottiti!- gli gridò dietro Sheppard incamminandosi lungo il sentiero davanti a sé, nella direzione opposta a quella di Sawyer. Continuò a camminare velocemente, ignorando la debolezza e i capogiri insistenti; erano passate solamente poche ore dalla morte di Boone, e il suo fisico non aveva ancora recuperato. Donare tutto quel sangue era stato un rischio, e non era servito a nulla.

Arrivò ad una scogliera che dava a strapiombo sul mare; circa dieci metri separavano Jack dalle azzurre acque tropicali del Pacifico. Sempre che si trovassero davvero nel Pacifico, ormai non era più sicuro di niente. Si sedette con i piedi a penzoloni nel vuoto e iniziò a raccogliere piccoli sassolini, gettandoli il più lontano possibile.

-Ora sono più vicini a casa di quanto noi non saremo mai...- commentò una voce sarcastica alle sue spalle.

-Se vuoi seguirli accomodati pure.- rispose secco ma senza rabbia Jack.

-Naaa, preferisco aspettare che la zattera sia pronta...- rispose tranquillo Sawyer sedendosi accanto al medico.

Irritato Jack si allontanò di qualche centimetro, sotto gli occhi esasperati dell'altro.

-Se avessi la lebbra non credo che ti passerebbe inosservato...ergo non rischi nulla a stare seduto accanto a me.- commentò seccato Sawyer.

-Potresti sempre buttarmi di sotto...- ipotizzò incerto Sheppard.

-Non lo farei, credimi.- rispose con un sorrisetto il biondo.

-Ah già, dimenticavo, sono l'unico medico sull'isola, i tuoi mal di testa potrebbero tornare...- commentò sarcastico Jack.

-Ah ah, divertente...- ribatté ironico Sawyer. Passò qualche minuto di silenzio, poi Jack ricominciò a lanciare sassolini.

-Grazie...- mormorò piano il biondo.

Non sicuro di ciò che aveva udito, Jack si bloccò di colpo, con il braccio a mezz'aria, voltandosi confuso verso l'altro. Vedendo quello sguardo Sawyer scosse la testa seccato.

-Per la storia degli occhiali...e tutto il resto...- borbottò fissando lo sguardo sull'orizzonte celeste, dove mare e cielo si distinguevano a fatica.

-E tutto il resto?- chiese scettico Sheppard.

-Sì...sai, la storia del braccio, le piccole cose...- rispose vago il biondo.

Cercando di reprimere un sorriso Jack distolse lo sguardo dall'uomo accanto a sé.

-Che fai, ridi di me?- chiese arrabbiato Sawyer.

Jack si limitò a scuotere la testa, mantenendo un piccolo sorrisino che gli increspava gli angoli della bocca.

-Ti chiami davvero Sawyer?- domandò improvvisamente.

L'altro lo guardò sorpreso poi scosse lentamente la testa distogliendo di nuovo lo sguardo. -Come lo sapevi?- chiese piano.

-Me lo sentivo...- rispose semplicemente Jack mentre il sorrisino si allargava leggermente. -...sei più un tipo da "Luke"...o "Adam"...- continuò ricominciando a lanciare sassolini.

-James.- mormorò piano il biondo, facedo dondolare leggermente le gambe.

-E' un bel nome...- commentò stupito Jack.

-Certamente più di "Adam".- osservò ironico Sawyer.

-E dimmi, hai un cognome?- domandò vago il medico.

-Come tutti...- rispose l'altro atono.

-E devo indovinarlo o me lo dici?- lo stuzzicò sarcastico Jack.

-Ford...James Ford...contento?- chiese seccato, voltandosi di scatto a guardarlo.

-Ehi, cercavo di fare conversazione...- si difese ferito Sheppard. -Perchè sei venuto qui?- chiese poi mentre l'altro si calmava.

James prese un profondo respiro prima di parlare. -Ho passato il limite con te...e forse sono pronto ad ammetterlo...- disse pacato. Incredulo Jack cercò il suo sguardo e non vi colse nessun segno di ironia o scherno. -Ma sia ben chiaro che in presenza di altri negherò tutto.- aggiunse deciso.

A Sheppard scappò una piccola risata, che si bloccò quando l'ennesimo capogiro si fece sentire.

Vedendo la sua espressione improvvisamente seria James si avvicinò velocemente.

-Ti senti bene?- chiese fissandolo negli occhi.

-Nulla di grave, solo un capogiro...per il sangue...- rispose a fatica Jack.

-E' pericoloso qui, vieni, torniamo alle grotte...- mormorò James azandosi e tentando di sollevarlo.

-No, sta' tranquillo, sto bene...- obbiettò Sheppard.

-Tu non stai bene...hai dato troppo sangue a Boone, devi mangiare, stenderti e dormire.- esclamò determinato il biondo.

-Ehi, qui il medico sono io...- commentò Jack con una risatina, alzandosi in piedi. -...anche se non sembra...- aggiunse di nuovo serio.

-Che vorresti dire?- chiese scettico James sorreggendolo.

-Voglio dire che non sono riuscito a salvarlo, non sono stato in grado di fare il mio lavoro, Boone è morto per causa mia...ecco cosa voglio dire...- rispose frustrato Jack allontanandosi dall'appoggio di Sawyer e sedendosi su un tronco lì accanto.

-Ma che diavolo stai blaterando!? L'hai forse buttato tu da quella rupe!? Gli hai forse causato tu l'emorragia!?- gli sbraitò contro James, infervorandosi.

-Non ho saputo impedire che morisse!- ribatté alzando la voce il medico.

-Cazzo Jack, sei un medico, non sei Dio! Non puoi comandare la morte...non puoi salvare tutti!- replicò furioso James.

A quella frase Sheppard si calmò leggermente, chiudendo gli occhi e inspirando profondamente.

-Credi che sarebbero solamente quattro i morti finora se tu non fossi stato qui? Saremmo dimezzati! Hai fatto quello che potevi, sii fiero di questo...- la voce di James gli arrivò con un tono insolito, da un punto molto vicino al suo volto, ma non riaprì gli occhi.

-Perchè mi hai seguito?- chiese di nuovo Jack.

-Perchè temevo ti potesse succedere qualcosa, sei troppo debole per girovagare da solo nella giungla...- rispose James sedendosi accanto a lui.

-Da quando ti preoccupi della mia salute?- chiese scettico il moro.

-Da più tempo di quello che credi...- gli rispose la voce, molto vicino al suo orecchio.

Lentamente riaprì gli occhi, specchiandosi in quelli chiari dell'altro; per un attimo rimase confuso da quella vicinanza, ma qualche secondo dopo si sorprese a considerarla assai piacevole.

-Cerchi di dirmi qualcosa?- chiese incerto Jack.

-Certo dottore...ma non è qualcosa che credo ti piacerebbe sentire...- rispose con un tono quasi dolce il biondo.

-Lascialo decidere a me...- rispose con un sorrisino il medico.

-Come vuoi, ma poi non dire che non ti avevo avvisato...- replicò sornione Sawyer prima di annullare le distanze e posare le proprie labbra su quelle del moro, che rimase stordito per qualche istante. Si riprese non appena sentì la propria lingua rispondere automaticamente al bacio di James. Le loro lingue si incontrarono, e ben presto iniziò uno scontro ben diverso dai loro soliti "confronti verbali". Jack avvertì le mani dell'altro sulla propria nuca, e si sorprese ad avvicinarsi all'uomo accanto a lui, desiderandone la vicinanza più di qualsiasi altra cosa.

Quando si separarono, Sawyer fece scorrere la mano fino a circondare le spalle di Jack, attirandolo a sé; in risposta il medico affondò il volto nell'incavo tra il collo e la spalla, lasciando che le lacrime scorressero di nuovo dai suoi occhi.

Udendolo singhiozzare piano, James lo strinse ancora di più a sé, cullandolo leggermente.

-Shh...hai fatto ciò che potevi...sii fiero di te...- gli mormorò dolcemente all'orecchio.

  
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