Era notte fonda.
Near prese lentamente l’ accendino che aveva trovato per caso nella sua casa-centro operativo, l’ SPK.
Si diresse poi lentamente verso uno dei suoi cassetti della sua scrivania e ne estrasse una foto, ingiallita dal tempo
“Mello…” sussurrò, guardando quella foto. Mello, il suo nemico più grande, ma anche il suo unico e vero amore. A Near utilizzare quella parola non piaceva, non piaceva affatto. Perché? Perché gli ricordava Mello, e questo gli ricordava il fatto che non avrebbe mai potuto averlo. Triste, vero Near?
Accese l’ accendino con un colpo secco, che illumino il volto dell’ albino. Osservò meglio la foto:era maledettamente bello, bello da togliere il fiato. Rimase a fissarlo per molto tempo, fino a quando l’ accendino non si spense.
Lo riaccese di nuovo;non poteva distrarsi, doveva fare qualcosa di importante, di molto , troppo importante per lasciarsi abbandonare ai ricordi.
“no, Mello, vincerò io. Un’altra volta” disse, mentre dava fuoco alla foto .La osservò bruciare nelle sue mani, per poi poggiarla delicatamente nel portacenere.
Sentì gli occhi inumidirsi, ma lui non poteva piangere, non aveva mai pianto, e non l’ avrebbe certo fatto per lui.
“no, Mello, ti dimenticherò” disse,con decisione
Ma, Near, non lo sai che il cuore non dimentica?
Fu curioso scoprire che proprio quella notte il vero Mello stava andando a fuoco. E lo stava facendo per Near, ma questo non l’ avrebbe saputo mai nessuno.
Triste, vero?