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Autore: Will P    18/01/2010    7 recensioni
"La bocca di Patrick, dio, la bocca di Patrick."
Genere: Generale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Patrick Stump, Peter Wentz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Sì, Pete è una fangirl; no, non credo abbia mai pensato certe cose; no, non mi paga per rappresentarlo come una ragazzina alla prima cotta.
Note: Il fluff vi mangerà il cervello :D



I'll kiss your lips (…again)

La bocca di Patrick, dio, la bocca di Patrick. È strano che Pete non ci abbia scritto nemmeno una canzone - una dozzina di canzoni, una dozzina di album - perchè è davvero qualcosa di portentoso, il genere di cose che lo sconvolgono nel profondo e non sa dire se in una maniera buona o… non cattiva, niente che ha a che fare con Patrick potrebbe essere cattivo, ma in una maniera così intensa che a volte lo spaventa.
Probabilmente non ci ha composto nulla perchè è troppo possessivo, e farlo vorrebbe dire condividere la bocca di Patrick con il mondo. Che è una cosa piuttosto stupida, visto che la bocca di Patrick è proprio lì, a metà tra il mento e il naso, è sempre lì da più o meno ventiquattro anni, ma d'altronde Pete non ha mai fatto ragionamenti lineari. È già tanto che non l'abbia rinchiuso sotto una campana di vetro anni fa - dopo averlo visto per la prima volta, dopo averlo sentito cantare per la prima volta, nello scantinato umido di qualcuno che non ricorda -, per tenerlo lontano dagli occhi del mondo, tutto per sè; il mondo dovrebbe ringraziare che Pete si degni di lasciargli sentire la voce di Patrick.
La sua voce è straordinaria. Quello che la gente pensa Pete pensi della voce di Patrick? Sottovalutato. La voce di Patrick è piena e densa, come miele o cioccolata o qualcos'altro di altrettando assuefacente; è vibrante, entra sotto pelle, nelle ossa, scaldando tutto e facendo vibrare anche ogni fibra, ogni cellula.
E questa è solo la sua voce; ci sono anche le sue labbra. Sono davvero sempre lì, mentre Patrick parla canta mangia sorride respira, mentre le morde preoccupato o le stira in una linea severa davanti all'ultima genialata di uno del gruppo. Pete non si permetterebbe mai di fare alcuna battuta volgare su Patrick (non da sobrio… okay, non in sua presenza) ma cristo santo, quelle labbra.
Non aiuta che Patrick gli sia sempre davanti, sempre lì a stringere una cannuccia tra i denti, la plastica schiacciata quasi al centro del labbro inferiore, pelle rosa tesa e lucida contro denti candidi; o a cantare, premuto contro il microfono tanto che ogni suo respiro viene amplificato, il rumore dell'aria soffiata ad intervalli confusi contro il metallo appena umido per gli ansiti; o semplicemente a dormire, con la testa appoggiata sull spalla di Pete e la bocca leggermente aperta, il respiro dolciastro di RedBull che solletica il mento di Pete con ritmo lento e regolare.
Pete ha sempre voglia di baciarlo. E lo fa: gli passa un braccio dietro la schiena, dita premute alla base della spina dorsale sopra la cintura, gli fa voltare appena il capo con una spintarella del naso alla fronte e posa le labbra sulle sue. Patrick mugugna qualcosa di insonnolito avvicinandosi istintivamente a Pete, e Pete sente il sapore della sua voce. Sorride, così Patrick può sentire il sapore di un per sempre.



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La cosa buffa è che ho aperto una pagina bianca di word pensando "Adesso si scrive un po' di porn". Oh be' *shrugs* Auguri Nessie! :D

Will

   
 
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