Storie originali > Storico
Segui la storia  |      
Autore: Doubt    19/01/2010    3 recensioni
Un cavaliere, una donnola e uno stregone.
E se il cavaliere non fosse poi così tanto cavaliere? E se la donnola fosse una principessa trasformata? E se lo stregone... no, lui è quello che è.
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologo


Un cavaliere è un persona coraggiosa, un individuo con dei grandi ideali e dei buoni principi, ma soprattutto, questi è un qualcuno che detiene un comportamento sempre corretto e appropriato.
Jonathan Nelson, in molti sarebbero persino stati pronti a giurarlo, di cavalleresco aveva solamente l’appellativo.
Stanco dei precedenti fallimenti, l’ultimo verificatosi non meno di cinque minuti addietro, si apprestava a recarsi con il suo fedele scudiero nella contea accanto.
Gli era giunta voce che nella contea del Hampshire avrebbe avuto luogo un torneo tra cinque giorni, e lui era determinato a parteciparvi e possibilmente, anche a guadagnarsi la vittoria .
Finalmente si sarebbe riscattato; non ne poteva più di perdere un torneo dietro l’altro. Ma questa volta sarebbe stato diverso: lui avrebbe sicuramente vinto.
Altroché se avrebbe vinto!
- Muoviti William! Dobbiamo sbrigarci. – ordinò risoluto allo scudiero, salendo a cavallo.
Con un fisico molto ben proporzionato, un bel viso e una sagace parlantina, Jonathan Nelson diventava immediatamente popolare tra le donne dei villaggi in cui si recava, attirandosi così le ire dei mariti, dei fidanzati, dei pseudo fidanzati e di altri tipi che andavano in giro dichiarandosi tali.
Era un peccato, però, che queste fossero le uniche caratteristiche che gli altri sembravano riscontrare in lui.
Le sue capacità nella lotta, la sua infinita, o perlomeno era quello che lui pensava, intelligenza venivano messe in secondo piano o addirittura date per... inesistenti.
- Sii sincero William, pensi che io abbia qualcosa che non va? – gli domandò all’improvviso, prima di dirigersi verso Hampshire.
Il ragazzo sembrò rifletterci per un po’, accarezzando il dorso del cavallo, poi si voltò verso il cavaliere e lo guardò un po’ perplesso.
- Vuole davvero saperlo, signore? – gli chiese William, sperando che rispondesse con no, in realtà non voglio saperlo, te l’ho chiesto solo così per fare.
- Certo che voglio saperlo; mi sembra naturale. –
Lo scudiero ci pensò ancora un po' e poi si sedette su una pietra, riflettendo attentamente e pronto a parlare.
- Ecco Sir Jonathan, lei è sicuramente un cavaliere con dei grandi ideali e degli ottimi principi, però… - e si fermò, cercando le parole adatte per esprimersi.
Forse era meglio se faceva attenzione a cosa diceva e come lo diceva; del resto si trovavano in una foresta dietro ad un villaggio pressoché disabitato e, preso da un qualche scatto di rabbia, piuttosto frequenti soprattutto dopo aver perso un torneo, avrebbe potuto ucciderlo per poi lasciare lì il suo corpo.
E non era granché come prospettiva, detto chiaramente.
- Ma… - lo esortò a continuare Jonathan, incrociando le braccia al petto e prestando molta attenzione, forse più del dovuto, a ciò che il suo fidato scudiero stava per rivelargli.
- … le capacità e la tecnica le mancano. –
- Ah. – riuscì solo a pronunciare, scendendo da cavallo.
- E poi lei è anche un grande bugiardo ed è per questo che nessuno la prende mai sul serio. – confessò, un po’ imbarazzato.
Sul viso del cavaliere si dipinse un smorfia.
Un bugiardo? Lui!? Figuriamoci!
- E quando mai mentirei, io? – gli domandò punto sul vivo, avvicinandosi al ragazzo e trafiggendolo con lo sguardo.
William si ritrasse spaventato, trovandoselo a solo mezzo metro da lui a guardarlo come se avesse voluto squartarlo da un momento all’altro.
- Se proprio vuole che io sia sincero… - iniziò un po’ esitante, mentre cominciava a sbiancare.
L’altro fece un smorfia: che cosa glielo chiedeva a fare, a questo punto tanto valeva dirgli tutto, no?
- Certo che voglio che tu sia sincero. - sibilò a denti stretti.
- Il novantanove percento di quello che dice lei è falso: è per questo che nessuno le crede. –
- William? –
- Sì, signore? –
- Sbrighiamoci a metterci in viaggio. E stai zitto. -


Note dell'Autrice
Ci tenevo solo a precisare che l'idea della trama non è mia, ma di darllenwr, quindi non ho nessun merito riguardo a questa.
  
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Doubt