Boromir aveva tentato di prendere
l’Anello a Frodo,
rischiando di far fallire la loro missione e causando lo scioglimento
della
Compagnia. Adesso le strade dei Viandanti si erano separate: Frodo e
Sam
stavano proseguendo da soli il viaggio verso Mordor e il Monte Fato,
Merry e
Pipino invece erano stati catturati dagli Orchi e Aragorn, Boromir,
Legolas e
Gimli li stavano inseguendo, sperando di riuscire a raggiungerli per
liberarli.
Edoras Nella reggia di Meduseld due uomini,
con lunghi capelli biondi
e gli occhi azzurri, stavano parlando. Infatti le notizie che arrivarono il
giorno seguente, non
soltanto erano ben diverse da quelle che Éomer e Éowyn speravano ma non
sarebbero nemmeno potute essere peggiori: Théodred ed i suoi uomini
erano stati
attaccati e sconfitti ed il principe stesso era tra i numerosissimi
caduti.
-Allora, Théodred, partirai tra poco?- chiese il più giovane
dei due.
-Sì, Éomer. Andrò a fare un giro d’ispezione fino al
confine, ma sarò di ritorno entro dopodomani sera, puoi esserne certo.
- gli
rispose Théodred.
-Devi proprio andare, Théodred?- chiese una ragazza con gli
occhi azzurri e lunghi capelli dorati, che li aveva appena raggiunti.
-Sì, Éowyn. Non mi fido e preferisco assicurarmi
personalmente che sia tutto tranquillo: non posso affidare a nessun
altro questo
compito perché sono l’unico che può farlo senza un ordine del Re.
Comunque,
cuginetta, tu non hai niente da temere: tuo fratello rimarrà qui, non è
vero, Éomer?-
le disse Théodred.
-Certamente. Non è il caso che io e nostro cugino ci
allontaniamo da Edoras, contemporaneamente o insieme, per dei semplici
giri d’ispezione
dato che siamo i due comandanti di grado più alto dell’esercito.-
confermò Éomer,
sorridendo alla sorella minore.
-C’è qualche problema?- chiese Éowyn, curiosa.
-No, piccola stella, per il momento no, ma non si sa mai ed
io preferisco essere certo che non ci siano rischi. Ormai non so più di
chi ci
possiamo veramente fidare con mio padre in questo stato: se almeno non
ascoltasse sempre e solo Vermilinguo!- disse Théodred e poi mentre già
si
allontanava aggiunse -State entrambi molto attenti a Gríma, cuginetti.
Lui è il
primo nella lista dei sospetti e comincio a credere che non serva Rohan
ma
Saruman, che sembra essere diventato nostro nemico.
Io tornerò presto, ma intanto ho bisogno di qualcuno che me
lo tenga d’occhio e tu, Éomer sei l’unico che può farlo. Éowyn, abbi
cura di
mio padre e porgigli i miei saluti.- poi, dopo aver dato un ultimo
sguardo ai
due cugini, a cui era legato come se fossero suoi fratelli, salì a
cavallo e
partì al galoppo, insieme ai suoi uomini, mentre Éomer e Éowyn lo
guardavano
allontanarsi, senza sapere che non l’avrebbero rivisto vivo.
Quando le terribili informazioni vennero riferite a Gríma,
Éomer ed Éowyn ebbero l’impressione di vedere un lampo di gioia e di
trionfo
negli occhi dell’uomo, mentre Théoden sembrava non aver capito niente,
come
purtroppo succedeva sempre più spesso in quel periodo.
Dopo aver visto la reazione di Gríma e del loro zio, i due
fratelli si scambiarono uno sguardo preoccupato: quasi sicuramente
Théodred
aveva visto giusto, riguardo al consigliere del padre e molto
probabilmente
anche loro erano in pericolo.
Dopo aver chiesto e ottenuto dallo zio il permesso di andare
a recuperare il corpo del cugino, Éomer partì con i suoi cavalieri, non
prima
di aver raccomandato alla sorella di fare la massima attenzione.
Quando tornò, poco dopo l’alba del giorno seguente, con il
corpo del cugino, Théodred era ancora vivo, ma aveva perso conoscenza e
non
c’erano speranze di salvarlo, come disse Éowyn tra le lacrime.
Eppure la principessa di Rohan ancora non sapeva che alla
fine di quella terribile giornata avrebbe avuto nuovi motivi per
piangere. Éomer,
infatti, aveva deciso di sfidare Gríma e sarebbe stato esiliato nel
giro di
poche ore e quindi la ragazza sarebbe rimasta da sola a palazzo e non
avrebbe
potuto fare nient’altro che piangere per l’evidente rovina della sua
famiglia e
del suo paese.
Da sola non poteva certo riuscire dove sia Éomer sia Théodred
avevano fallito e quindi, per quanto fosse coraggiosa, non poteva fare
nient’altro che piangere, stare attenta a tutto, continuare ad
occuparsi dello
zio e pregare perché avvenisse un miracolo.
Finalmente riesco a
postare l'inizio di questa fanfic, una delle storie principali
di "Racconti della Terra di Mezzo", che avevo promesso da non so quanto
tempo.
Per ora è solo il prologo, ma posterò presto anche il primo capitolo.
Spero che questa storia vi piaccia e prometto che appena andrò più
avanti e i miei personaggi originali cominceranno ad apparire e
aumentare inserirò uno specchietto riepilogativo a fine capitolo.