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Autore: artemide88    20/01/2010    4 recensioni
Tratto dal primo capitolo. "Correvo, correvo. Nei boschi dei druidi, correvo. Libera come non mi sentivo da tempo, libera per una volta di essere me stessa e non la signora di Avalon. Corsi spensierata senza una meta precisa. Mia madre mi stringeva forte la mano e mi guardava sorridente. Mia madre? È morta tanti anni fa, lo so bene, ero con lei quando...mi sorrise ancora e mi indicò un punto davanti a sé. Guardai ma il sole mi colpì gli occhi. Distinsi solo una figura prima di coprirmi il volto con una mano. Strano, io non avevo mai avuto paura del sole, mio padre, e dei suoi raggi miei fratelli. Pregai le forze della natura mie sorelle perché mi permettessero di vedere. La figura in controluce si volse verso di me. Gli alberi gli chiusero ogni via di fuga e i loro rami allontanarono anche i raggi del sole. L’uomo mi guardò con intensi occhi dorati. Sorrise, sporgendo denti affilati..." Ispirato al romanzo "Le nebbie di Avalon" di M.Z.Bradley. Per conoscere il resto, leggete!!!
Genere: Sovrannaturale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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cap 12 avalon emh, emh, c'è ancora qualcuno??? ok, è qusi un mese e mezzo che non aggirono, ok, tolgo il quasi!!! vi lascio subito al capitolo precisando che mìnon so bene cosa centri questo titolo con il capitolo, in teoria la storia doveva svilupparsi diversamente ma la mia mania di revisione e correzione non ha risparmiato nemmeno questo capitolo =) tuttavia il titolo mi piaceva un sacco e l'ho lasciato ah ah ah... =). Buona lettura

CAPITOLO 12 – L’ALBA DEL GIORNO DOPO NON É SEMPRE LUMINOSA COME TI ASPETTAVI
POV BELLA
 Lentamente salii i gradini della veranda, i ricordi vorticavano ancora nella mia mente spossando ulteriormente le mie già stanche e provate membra. Era calata la sera e anche questa volta mi sarei cacciata nei guai, diventava sempre più difficile convincere ogni volta Charlie a non mandare mai nessuno a cercarmi. Ogni giorno inventavo scuse sempre più assurde, forse dovevo confessare il mio amore ma la paura della sua reazione mi tratteneva. Sospirai e aprii la porta.
“sono a casa.”
“Bella sei tu?” sbuffai, chi voleva che fosse? Vivevamo soli in quella piccola casa al limitare della foresta. Non avevo voluto nessuno intorno durante la mia permanenza tra le persone comuni. Ero ancora piuttosto scombussolata dall’incontro appena avvenuto. Ogni giorno il mio amore per lui cresceva e solo questo mi aveva spinto a portarlo nei boschi di La Push e confessargli il motivo per cui i druidi e i licantropi odiassero così tanto i vampiri. Era stato difficile per me, i miei occhi erano ancora piuttosto arrossati, ma sentivo che era un passo che dovevo fare, io mi fidavo di lui e lui si doveva fidare di me. non potevano esistere segreti tra i noi. Beh, già ce ne era uno bello grosso che non riuscivo a confessargli...
“non è tardi?” mio padre sbucò dalla cucina. Quando non rivestiva il suo ruolo ufficiale di capo druido era un padre attento e premuroso. Peccato che non lo facesse spesso.
“si scusa, mi sono trattenuta un attimo di più in biblioteca.”
“sempre a studiare, eh? Come se ne avessi bisogno...” ridacchiò sotto i baffi. Meglio una piccola bugia che confessare la verità. Adoravo il tacito accordo che prevedeva nessuna invasione mentale tra di noi se non in casi straordinari mentre ci confondevamo tra la folla. “tutto bene? sembri un po’ pallida.” Oh, oh, sentivo odore di guai. Meglio far ricorso alle mie poche doti di attrice e mentire di nuovo spudoratamente, lui non doveva sapere, per nessun motivo, non adesso, ero ancora troppo fragile. La solita paura mi stava prendendo allo stomaco.
“si, si, è solo questo freddo. Siamo solo agli inizi di marzo ma fa ancora freddo. Dovevo scegliere meglio dove trasferirci.” Borbottai mentre mio padre scoppiava a ridere ben sapendo il motivo della mia scelta, Forks. Avevo voluto dare la possibilità ai miei amici licantropi di passare un po’ di tempo nel loro luogo d’origine. “vado a farmi una doccia calda e a fare i pochi compiti rimasti.” E così dicendo salì le scale.

La doccia era stupendamente rilassante e in poco tempo mi sciolse i muscoli contratti. Avevo bisogno di staccare completamente la mente da quello che era accaduto nel pomeriggio. Mi misi una tuta sformata ma molto calda e mi diressi in camera a studiare fino all’ora di cena. Quando scesi un buon profumino mi invase le narici. Strano, mio padre non sapeva cucinare. Mi affacciai alla cucina con circospezione. Lo trovai inginocchiato davanti al forno che controllava la cena.
“Charlie, non avrai mica cucinato???” non usavo mai il suo nome druidico al di fuori delle occasioni ufficiali, odiavo già abbastanza il suo ruolo.
“non posso nemmeno cucinare per mia figlia una volta tanto?” evitava di guardarmi come se fosse imbarazzato per qualcosa. Affilai lo sguardo...
“allora? Che ha preparato Marion di buono?” si alzò arrossendo. Colpito e affondato.
“lasagne.” disse in un sospiro. Ottimo, avevo proprio voglia del mio piatto italiano preferito.
“perché stai cercando di addolcirmi?” la mia voleva essere solo una battuta ma dall’espressione colpevole che assunse dovevo ancora una volta aver indovinato.
“volevo solo parlarti...” intuivo già lì argomento... “delle Nozze Sacre...” tradotto del rito per la celebrazione del tuo compleanno. Mi sedetti. Se volevo reggere la conversazione meglio avere qualcosa di solido sotto al sedere e di sicuro non sarebbero bastate le lasagne.
“che c’è per dolce?”
“torta al cioccolato e mandorle, la tua preferita.” Mi rispose sorridendo, interpretando al domanda come un invito a proseguire. “come sacerdotessa di Avalon devi conoscere ogni particolare del rito...”
“si e li conosco bene...” dove voleva andare a parare?
“ecco, si insomma. So che non potete scegliere il Re Cacciatore che deve vincere per poter arrivare a te...” abbassò gli occhi imbarazzato. Un sorriso mi comparve involontario sulle labbra.
“anche tu celebrasti il compleanno della signora di Avalon come Re Cacciatore, mi sembra...” certo! Ero nata io! “quindi sai molto bene come si svolge...non capisco cosa possa imbarazzarti...”
“cerca di essere docile mentre il Re ti farà sua e non sarcastica e scontrosa come sempre.” Ok, adesso ero io quella in imbarazzo, mi stava dando consigli sulla mia prima volta ma non era ancora finita. “tu non sei molto simpatica con i druidi ma quasi sicuramente sarà uno di noi...e inoltre vorrei che scegliessi il giovane Diviziaco...” lo guardai allibita... “Mike per intenderci,” disse interpretando il mio sguardo sconcertato come se non avessi capito di chi stava parlando. “ha già avuto altre donne e molte pizie me lo hanno indicato come un grande amante che può renderti piacevole il rito. So che per te celebrarlo è un grande sacrificio e sto cercando il modo per rendertelo meno odioso...” non riuscivo a dire una sola parola. Mi alzai molto lentamente, presi il cellulare e composi un breve messaggio. Poi mi rivolsi a mio padre che mi fissava in attesa di una mia risposta.
“non posso pilotare la cerimonia...” certo che potevo ma i druidi non avrebbero dovuto mai saperlo. “e non mi sembra il caso che tu mi faccia un discorso del genere. È una cosa che già faccio mal volentieri e sapere con chi passerò la mia prima volta senza che lo ami non mi farà di certo stare meglio.” Presi fiato ma qualcuno mi interruppe entrando come un razzo dalla porta principale, travolgendo per altro il mobiletto all’ingresso.
“Bella! Che significa: Ti prego vieni subito, Jake? Mi hai fatto spaventare a morte!” il mio amico trafelato per la corsa non aveva ripreso fiato nemmeno un secondo e mi fissava con gli occhi fuori dalle orbite. Mi rivolsi a mio padre poco felice dell’interruzione.
“se potessi scegliere, non sarà certo un druido ma un licantropo. E ora scusa ma devo andare.” Mi rivolsi al mio miglior amico e gli sorrisi grata che fosse arrivato così presto. Gli avevo perdonato alla svelta il suo comportamento, certo le sue costole rotte non avevano ancora perdonato me. Gli presi la grande mano calda nella mia e lo condussi fuori di casa, al limite con la foresta. Lì presi la Goccia di Avalon e richiamai con enorme sforzo, ero ancora indebolita dai ricordi del pomeriggio e la magia mi stava togliendo ulteriori energie, le nebbie che trasportarono me e Jacob al molo inglese dove ci attendeva la barca per Avalon, i servitori percepivano la mia intenzione di usare la barca senza che arrivasse loro un ordine diretto.
“che significa Bella?” Jake voleva delle spiegazioni.
“significa solo che ogni sera tornerò ad Avalon pur di non sentire mio padre e i suoi discorsi sul sesso!” gridai in preda ad una leggera crisi isterica.
“ah ah ah!!!” io non ci trovavo niente da ridere! Misi un broncio da bambina offesa. Lentamente la tensione accumulata si sciolse e mi unì volentieri al suo sorriso.
“ok, ok. Ho esagerato. Ma proprio non è il mio discorso preferito. Mi ha addirittura indicato di scegliere Mike!” a Jacob, Mike stava simpatico quanto io adoravo le pizie. “tra quelle sciacquette delle pizie va alla grande.” Informai il mio amico delle quotazioni sessuali del druido.
“ah ah ah” Jake aveva una gran risata contagiosa e bastava poco per scatenarla. “comunque sei adorabile con quella tuta.” Solo allora mi accorsi che indossavo ancora quell’orribile indumento sformato. “una tipa come te attenta alla moda...” rise di nuovo prendendomi in giro e per non cadere a terra dalle risate si appoggio al povero albero lì vicino che si incrinò sotto il suo peso.
“ah ah ah, spiritoso.” Gli risposi sarcastica ma grata, sapevo che stava facendo di tutto per distarmi dalla mia incazzatura, dovevo essere più calma se volevo riportarci indietro.
“su adesso che ti sei calmata perché non ci riporti a casa?” il suo riso si trasformò in un dolce e comprensivo sorriso. Avrei voluto esaudire la sua richiesta ma ero troppo stanca, raccolsi le forze cercando quel tanto di potere che bastava per riportarci a Forks. Mi tremarono le gambe e io sarei caduta a terra stremata se Jake non mi avesse preso al volo.
“Jacob...”
“ok, ho capito.” Si trasformò nell’enorme lupo rossiccio e si abbassò quanto bastava per permettermi di salire su di lui. Ci dirigemmo a Eyam passando per i boschi e le strade meno trafficate, non potevamo correre il rischio di essere visti. Purtroppo la mia mente era ancora visitata dai pensieri sul rito e mi continuavo a chiedere se il licantropo sotto di me avrebbe partecipato al rito. Mi risposi che era meglio non saperlo.
Una volta raggiunto il paese, dove nessuno si stupì di vedermi arrivare sul dorso del licantropo, dopotutto conoscevano la magia, i druidi l’avevano eletto a loro sede principale secoli orsono, entrai nella casa che mi aveva ospitato qualche mese prima. Mangiai qualcosa con il mio amico in forma umana prima di andare a letto. fu una cena molto piacevole, ridevamo e scherzavamo spensierati. Per fortuna avevo fatto una doccia, sentire l’odore di vampiro avrebbe portato a troppe domande. Trovai un pigiama nel cassettone della mia stanza. Una donna di Avalon mi aveva nel frattempo raggiunto per mettersi al mio servizio, anche se non era necessario, e per portarmi degli indumenti consoni alla giornata successiva.
ti amo.” Mandai veloce un messaggio ad Edward, anche per avvertirlo che non sarei stata a casa quella notte.
ti amo, mia stella.”  Non chiese il motivo della mia assenza e gliene fui grata. La mattina dopo sarei ripartita e avrei affrontato una nuova giornata di scuola come se niente fosse successo.

p.s. dell'autrice: siete giunti fino in fondo? bene!!! come è andata? si inizia a intravedere qualcosa ma non so ancora bene quando verrà spiegato tutto nel dettaglio (i capitoli mi stanno implorando si scriverli, ma la mia testa è tra le nuvole, impegnata in altro.) spero di risentirvi presto ma tanto ormai siete abituati ai miei lunghi silenzi (perdonatemi!!!!) ciao!!!!

Isy_264: ciao!!! sono sparita ma mi sono ritrovata =) chiedo scusa per l'assenza prolungata =) purtroppo in questo capitolo nessun pov Edward, ma torna tranquilla =). mi fa piacere che ti piaccia come personaggio (a me fa impazzire ma scrivere i suoi pov non è sempre semplice). per quanto riguarda il rito, si manca poco (credo). ma prima che avvenga Bella deve parlare con Edward, spiegare...direi che qua qualcosa si intuisce...si capisce anche il rapporto Bella/Charlie. a lui conveniva molto crescerla...ma sono sicura che le voglia anche bene. posterei sicuramente più spesso se l'ispirazione non mi abbandonasse tutte le volte che apro il file, porta pazienza, please!!! ciao!!!!

bellacullen889: e chi ti dice che io voglia liberarmi di te??? =) non so dirti quanto mi faccia piacere che tu apprezzi anche questa storia =) è la mia prima creatura e sta crescendo con non poche difficoltà, ho bisogno anche del tuo spstegno!!! ma tanto i miei sproloqui li conosci già!!! ciao!!!

psawyer414: eh si ho continuato. James mi è sempre stato antipatico, quindi toccata e fuga per lui e morte violenta!! so che questo capitolo ti farà sbellicare ma spero che ti piaccia come è stato sistemato!!! ciao!!!!
   
 
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