pov Edward

Dolore.
Dolore ovunque.
Non avevo mai avuto una più alta percezione del mio corpo. Sentivo ogni fibra del mio essere ardere. Da piccolo mentre mettevo la legna nella stufa del salotto, la porticina si era richiusa sulla mia mano e mi aveva procurato una piccola bruciatura che mi aveva fatto male per giorni. Adesso quel piccolo grande dolore era niente in confronto a quello che provavo. Pregavo che mi uccidessero, forse. Non riuscivo a capire se urlassi o se le urla erano dentro la mia testa. Volevo solo che finisse. Dove erano i miei genitori ? Mio padre se non sbaglio era morto, il primo a lasciarci. Mia madre era morta poche ore prima di me. Perchè sono morto, vero ? Tutto questo dolore non può essere il paradiso, forse l'inferno ma io credevo di essere stato buono nella mia vita. L'unico pensiero che mia madre sostenesse essere contro l'insegnamento di Dio era la guerra. Ma cosa pretendeva da me ? L'onore di servire la patria faceva gola a tutti, non ero l'unico che fremeva per partire. Solo 'amore per mia madre mi tratteneva, quale altro amore mi serviva ? E poi quando sarei tornato dalla guerra avrei avuto tutte le ragazze che avrei voluto,la divisa aveva il suo fascino.ma nel mio cuore sapevo che avrei scelto quella ragazza. Non tutte, solo Lei. L'amore vero rarissimo ma altrettanto bello.
Poi poco prima del mio arruolamento, l'epidemia scoppiò e non risparmiò nessuno.

La mente và e viene tanto è il dolore. Voglio morire,desidero solo questo. Perchè sono ancora attaccato alla vita? L'amore per mia madre non c'è più, o meglio c'è ma è lei che è scomparsa.

E mentre penso a questo tra i miei pensieri sconnesi vedo un volto. Stupendo, tanto che credo di essere morto e andato in paradiso. Per un attimo non sento più il dolore. I morbidi boccoli sono di un colore stupendo, indefinibile, marrone scuro quasi nero ma con qualche riflesso d'oro alla debole luce del sole. Arrivano poco più giù delle spalle, lasciati liberi e con una margheritina tra la piccola treccia fatta con i ciuffi davanti per permettere all'umanità di vedere quel viso tanto magnifico. Gli occhi sono forse ancora più belli. Quando li vedo mi manca il respiro. Oro liquido. Potrei affondarci per kilometri e non averne ancora abbastanza. Le labbra carnose  vermiglie come il peccato più succolento. Da baciare. Mi vergogno di questo mio pensiero,mai in vita mia avevo pensato così di una donna. La pelle diafana sembra fatta di porcellana. Vorrei toccarla, accarezzarla, baciarla fino a consumarla. Ormai non bado più hai miei pensieri sono troppo sconnessi. Faccio in tempo a specchiarmi in quei laghi dorati che il fuoco mi trascina giù verso il vuoto lontano da quegli occhi.