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Autore: Mala Mela    21/01/2010    3 recensioni
“Se qualcosa può andar male, con il mio aiuto lo farà”.
Questa semplice massima è una costante nella vita di Charlie, ma non solo.
Perché quando una ne pensi e un miliardo ne fai, quando sogni una brillante carriera di batterista –oltre che di incontrastata Signora del Male-, quando la tua propensione alla matematica è pari allo zero e quando hai al tuo fianco una sorella maggiore da coinvolgere in astrusi pianti autodistruttivi, un cugino degenere, una band di musicisti scalcinati, un inquietante genio della matematica e un essere inutile e abbietto all’ennesima potenza…
Beh, è difficile che la tua vita continui a scorrere serena e tranquilla.
No, non è il giudizio finale: è solo la Legge di Charlie!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Può causare perdita dell’udito e cecità temporanea

Può causare perdita dell’udito e cecità temporanea.

 

 

La Legge di Charlie

“se qualcosa può andar male, con il mio aiuto lo farà

 

 

 

 

 

 

3. Di diabolici piani, esseri inutili e abbietti e cugini invadenti


 

È domenica mattina e sono da poco passate le nove. La fresca aria di settembre mi sferza il viso in modo delizioso, ma non sono certo tipo da perdersi in simili futili riflessioni, quindi continuo a camminare decisa.

Le strade sono deserte, molto probabilmente perché a quest’ora una persona dotata di un minimo di senno se ne starebbe a casa, comodamente sdraiata sotto le lenzuola a dormire almeno fino a mezzogiorno; ma, ammettiamolo, io non sono una persona con un minimo di senno.

Chris invece, nonostante cammini accanto a me senza lamentarsi, non si è rivelata affatto contenta della levataccia, quanto al vagare per la città ad orari improponibili… beh, credo che in qualità di mia sorella vi  abbia ormai fatto l’abitudine.

La nostra destinazione? Nelson Road.

Nonostante io indossi senza vergogna una vecchissima maglia dei Rolling Stones e degli scandalosi quanto inguardabili bermuda a fiorellini verdi, ho obbligato Christine a vestirsi bene: intendiamoci, non che solitamente si vesta male, ma noi Miller siamo dotate di un particolare senso estetico che ben pochi sono in grado di apprezzare, e di certo la persona che dobbiamo incontrare non è tra quegli eletti.

Ora devo solo sperare che il mio piano funzioni alla perfezione!

Forse a questo punto è mio dovere informare di una cosa: io ho sempre un diabolico, malvagio, geniale, contorto, improponibile piano. Sempre. Comunque. Per qualunque cosa. E anche questo non fa eccezione.

In cosa consiste? Beh, è facile: avete presente Gabriel?

Ehm, ok, temo di no.

Dunque Gabriel è per prima cosa un bassista eccezionale, giuro; io stessa non esiterei nel definirlo geniale, dotato di uno straordinario talento naturale. Il problema è che, in secondo luogo, il nostro bassista eccezionale è anche eccezionalmente antipatico e repellente. Punto tre: è cotto di mia sorella da anni e, sinceramente, non mi sarei mai immaginata che questo aspetto della sua disgustosa persona sarebbe potuto rivelarsi tanto utile ai miei scopi.

In sintesi ho intenzione di proporre a Gabriel di unirsi alla mia band improvvisata (dico mia, ma lo so, dannazione, che alla fine il merito è da attribuirsi a quel fulminato di Alex) in cambio di un appuntamento con Chris.

Quest’ultima ancora non conosce il proprio ruolo all’interno della vicenda, ma è solo una questione di minuti, purtroppo non ho altra scelta che metterla di fronte al fatto compiuto: Christine, non essendo stupida, si sarebbe ribellata e mi avrebbe uccisa. E io ci tengo alla mia misera e patetica vita, ok?

« Ehi, eccoci a Nelson Road! » esclamo giuliva, prendendo Chris sotto braccio. « Non sei contenta? ».

« No, non proprio » rivela perplessa. « Mi potresti almeno dire chi conosci che abita qui? ».

« Ehm… una persona » rispondo vagamente, senza entrare nei dettagli. « Un amico, se così si può dire. O forse è meglio definirlo conoscente? Beh, insomma, hai capito ».

« E come si chiama questa persona? ».

Ecco, sto cominciando a sudare freddo.

« N-non la conosci » balbetto, cercando di prendere tempo: siamo quasi arrivati! « Anche se ti dicessi il suo nome sarebbe inutile, ti pare? ».

« Tu prova a dirmelo, magari il mio giro di conoscenze è più vasto di quanto immagini ».

« No, non credo sorellina! » dico tra i denti, cercando di convincerla.

« Sono solo curiosa » ammette. « Dimmi l’iniziale del nome, almeno ».

Chris comincia ad insospettirsi, è meglio che io affretti il passo.

« Oh, non serve: siamo arrivate! » annuncio con voce squillante. Mi fingo serena, ma in realtà sto morendo di paura. « La casa è questa » aggiungo poi, indicando un’enorme villa vittoriana.

Mia sorella mi fissa sconvolta.

« Tu… tu conosci veramente qualcuno che abita qui?! » esclama incredula.

« A dire il vero lo conosci anche tu » comincio a confessare, sentendomi tremendamente in colpa.

« Ma se prima hai detto… »

« Ma prima era prima, mentre adesso è adesso! » la interrompo, ormai in preda al panico. « Dobbiamo solo suonare il campanello e chiedere a questa persona di unirsi alla mia pseudo band ».

« Allora cosa aspetti? » incalza.

« Vedi Chris, sorella unica e adorata, il mio senso di ragno mi dice che sarebbe meglio se fossi tu a parlare con quella persona ».

Meglio darla la notizia con tatto e calma. In questo modo avrò più tempo per scappare dalla sua ira funesta, giusto?

« Charlie… » ecco, si sta innervosendo. Si salvi chi può! « Chi è? »

Bene, è venuto il momento di dire la verità.

« Gabriel » sussurro piano, facendomi piccola piccola. Insomma, ancora più piccola di quel che sono, per quanto questo possa sembrare impossibile.

« Gabriel?! » grida lei, mentre le vene sul suo collo si gonfiano e cominciano a pulsare pericolosamente.

« Si può sapere perché diavolo urlate il mio nome, davanti a casa mia, di domenica mattina per giunta?! » una voce stizzita, dal lieve accento francese, ci interrompe.

Lentamente sia io che Christine ci voltiamo, scorgendo il suddetto essere inutile e abbietto appoggiato allo stipite della porta d’ingresso, avvolto in una stravagante vestaglia in tartan rosso.

Lupus in fabula.

« Ga-gabriel! » balbetta mia sorella vedendolo. « Non è che ci scuseresti un attimo? ».

Detto questo mi artiglia un braccio e mi trascina per qualche metro lungo il marciapiede, in modo che l’essere inutile e abbietto non ci possa sentire.

« Questa volta hai superato te stessa » sibila, rossa come un peperone. « Ti ha dato di volta la testa? Dio… come ti è venuto in mente? Stiamo parlando di Gabriel, quel Gabriel! ».

« Sai… forse dovresti dargli un’occasione, magari non è poi così antipatico e disgustoso come sembra! » lo so, mentire non è mai una bella cosa, soprattutto alla propria sorella, ma si tratta pure sempre di una giusta causa. E il successo della band con conseguente coronamento del mio sogno d’amore è una giusta causa, no?

« Io… insomma… no, sei senza speranze! »

« Dai, ti prego! Non sai nemmeno cosa ho in mente! »

« È questo che mi preoccupa. Le tue elucubrazioni sono qualcosa di potenzialmente mortale per te e chi ti sta intorno. Dovresti pensarci qualche volta, sai? ».

« Eh-Ehm » qualcuno alle nostre spalle tossisce, cercando di richiamare su di sé la nostra attenzione. « Forse non ve ne siete accorte, ma state svegliando tutta la via » ci fa notare. « Invece che confabulare tra voi, potreste almeno dirmi cosa ci fate qui, di grazia? ».

Gabriel! Mi ero quasi scordata di lui.

« Gabriel, amico mio! » esordisco smielatamente, esibendo uno dei miei peggiori sorridi a mille denti.

« No » taglia corto lui, con estrema risolutezza.

« N-no? » chiedo leggermente infastidita, storcendo il naso in una smorfia. « Ma se non sai nemmeno quello che sto per dirti – o chiederti ».

« Credimi, sono certo che qualunque cosa tu abbia da dirmi non mi interesserà minimamente. Quindi –a prescindere- la risposta è no ».

Anche se le sto voltando le spalle, scommetto che Chris sta sorridendo.

« Beh, te l’ho mai detto che sei un bassista eccezionale? ».

« Non c’è bisogno che tu me lo dica Miller, lo so ».

Calma Charlie, non lasciarti scalfire dalla sua boria.

« Sai, l’altro giorno parlavo con Alex, Alex Carlsson… lo conosci? ».

Gabriel solleva un sopracciglio, ottenendo come unico risultato quello di farmi innervosire ancora di più, ma capisco che in certi casi è meglio fare buon viso a cattivo gioco.

« Dici l’esaltato che si crede il dio delle tastiere? ».

« Beh, tu che dai dell’esaltato a qualcuno è davvero il colmo! » sbotto, incapace di contenermi, come una pentola a pressione.

« Un consiglio: se vuoi chiedermi qualcosa ti conviene essere gentile ».

Ah, se solo potessi scuoiarlo e appendere le sue membra insanguinare ad un albero e… no, stop. Devo smetterla con queste fantasie omicide e concentrarmi sul mio piano.

« Hai ragione» ammetto. « Scusa, non era mia intenzione offenderti » o forse sì? « Insomma, veniamo al dunque… ».

« Era ora! ».

« Alex ha formato una band di cui faccio parte, ma abbiamo un serio problema: siamo senza bassista ».

« …ed hai pensato di chiederlo a me, dal momento che suono divinamente? ».

« Esatto! » esclamo, per poi mordermi la lingua. « Sei dei nostri? ».

L’essere inutile e abbietto ci beneficia di un espressione concentrata, come se stesse effettivamente pensando di unirsi a noi, lasciandomi col fiato sospeso per parecchi istanti.

« No » esclama nuovamente, alla fine.

« Come no? » piagnucolo disperata. « E se ti pregassi? ».

« No ».

« E se ti supplicassi in ginocchio? ».

« Un momento, fammi pensare… no! ».

Giuro, sto per ucciderlo.

« E se mi mettessi a danzare in cerchio come gli gnomi della Loacker? ».

« Ottima idea! » esclama illuminandosi. « Comunque no ».

« Perché? » domando infine, esasperata. « Mi odi a tal punto? ».

« Prima di tutto sei tu ad odiare me, non il contrario, in secondo luogo, mi spiace dirtelo, ma non sono caduto ancora così in basso ».

« E se… »

Ecco che un eccezionale lampo di genio mi attraversa la mente.

« E se Christine uscisse con te? ».

« Che-cosa-hai-detto? » mi chiede improvvisamente Chris, che era stata in silenzio fin dall’inizio della nostra vivace trattativa.

« Ma sì! » continuo rivolta all’essere inutile e abbietto. « Mia sorella esce con te per una ed una sola sera, mentre tu in cambio non devi far altro che suonare con noi una ed una sola volta. Poi, se ci giudicherai abbastanza bravi per degnarci della tua presenza, rimarrai, altrimenti non rivedrai mai più la mia faccia né sentirai la mia voce ».

« Oh, questo sarebbe troppo bello per essere vero » commenta lui, con un mezzo ghigno. « Ok, può andare, Affare fatto? »

« Ottimo, affare fatto! » confermo io, mentre le deliziose manine di Christine si stringono sempre di più attorno al mio collo. « Facciamo, non so, sabato prossimo a casa di Alex? Novantottesima strada, numero ventitré ».

« Bene, ora che vi siete accordati, noi ce ne dovremmo andare » si intromette Chris. « Sai » aggiunge rivolta a Gabriel « Devo uccidere mia sorella! ».

 

« Come hai potuto?! » sbraita Christine, sbattendo violentemente la porta di casa. « Avresti potuto consultarmi prima! ».

« Scusa, scusa, scusa! » ammetto sinceramente dispiaciuta, chinando il capo. « Ma alla fine non è andata poi così male ».

« Ah, no? » domanda sconvolta. « Dovrò uscire con Gabriel! L’abbiamo chiamato “essere inutile e abbietto” per anni ed ora tu ti aspetti che esca con lui come se niente fosse? ».

« Andiamo, sarà solo un appuntamento » le faccio notare, piena di filosofia. « Lui suonerà con noi, si accorgerà di quanto siamo bravi, tu uscirai con lui e poi lo mollerai subito dopo! Facile, no? ».

« Una sera è già troppo Charlie, credi a me ».

« Lo so, davvero! So di chi stiamo parlando! » dico. « Ma… forse –e dico forse- non è poi così male. Stamattina non è comportato in modo particolarmente sgradevole, no? ».

Chris mi lancia un occhiata di fuoco.

« Volevi ucciderlo, ti si leggeva nello sguardo ».

« Ma io voglio sempre ucciderlo, a prescindere! Ci odiamo! » ammetto. « Con te sarà diverso, no? Tu sei più… ehm… pacifica e assennata di me ».

« Ma che bella scenetta famigliare! »

Ecco, mi chiedo perché la gente debba sempre –e dico sempre- interrompere le nostre discussioni in malo modo. Almeno questa volta siamo state interrotte da qualcuno leggermente meno abbietto di Gabriel, ma solo leggermente.

« Ciao Art, cugino caro! » esclamo senza voltarmi. « C’è un che di inquietante nel fatto che tu sia a casa nostra quando in realtà dovrebbe essere deserta, lo sai? ».

Arthur non mi risponde, restando svaccato sul divano, intendo a navigare in internet col proprio iPhone.

« Che ci fai qui? » gli chiede allora Chris, leggermente indispettita.

« Uh, è una storia lunga » si limita a dire lui. « In ogni caso mi hanno aperto gli zii prima di andare dalla nonna. Ieri hanno parlato al telefono con mia madre, a quanto pare rimarrò qui per un po’, qualche mese, almeno fino a quando i miei genitori non avranno sistemato tutte le pratiche del divorzio » conclude, indicando un borsone, presumibilmente contenente tutta la sua roba.

Il tempo si ferma, io e mia sorella ci fissiamo intensamente.

No, non è possibile.

In un attimo tutta la faccenda della band e dell’appuntamento perde importanza, i nostri cervellini sono troppo impegnati a digerire la notizia.

Art.

A casa nostra.

Per qualche mese.

Il mondo sta impazzendo per caso?

« Comunque ho sentito tutta la vostra conversazione » ci informa.

« Si chiama origliare » puntualizza Christine, lasciandosi andare pesantemente accanto a lui. « E non è una cosa carina ».

« Pensala come vuoi… ma secondo me faresti bene ad uscire con quel Gabriel! ».

Non ci credo, Art che dice qualcosa di sensato? Sono sconvolta.

« Insomma » continua « Se quel ragazzo odia Charlie non può che essere estremamente saggio, no? ».

Come non detto: parenti serpenti.

 

 

 

 

 

 

 

_____

Sto morendo assiderata, quindi non mi perderò in quisquilie e passerò subito alle recensioni:

 

Across the universe: A quanto pare per tanti lettori i manga sono sacri! Anche io li tengo piuttosto ordinati, ma non mi considero una maniaca…  diciamo che cerco di contenermi XD Family Troubles è una mia vecchia storia, praticamente la vecchia versione della legge di Charlie. Ora ho deciso di approfondire le vicende, sistemare i buchi della trama e dare più spessore ai protagonisti ^^

 

Talpina Pensierosa: Oh, quale onore <3 Contenta di aver raccattato un’altra fan di Charlie lungo la strada u_u Evviva lo sblocco!

 

Mikybiky: Ah, non c’è nessun gusto nel rispondere alle tue recensioni: sai già come andrà a finire. Ma cosa c’entra Charlie con filosofia? XD in ogni caso anche io mi alzo alle 5 per studiare, ma poi spengo la sveglia e continuo a dormire. Sempre. Alex ti piace? Io nella vecchia storia lo odiavo quasi XD Lo sto rivalutando. Per quanto riguarda il resto… lo scopriremo solo vivendo, oh oh oh!

 

Niggle: Ehi, guarda che le geniali elucubrazioni mentali della nostra protagonista sono tutto tranne che sgangherate XD Contenta che ti piaccia!

 

 

 

 

 

Mela

   
 
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