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Autore: Yu_    22/01/2010    4 recensioni
Vi leggo la mia carta d’identità.
Nome: Albus Percival Wulfric Brian.
Cognome: Silente.
Professione: professore, nel tempo libero psicologo.
È proprio su questo punto che mi vorrei soffermare. Io sono il professor Silente, diamine, non uno da quattro soldi!!!In più devo fare anche lo psicologo ad alcuni squinternati di Hogwarts che non capiscono proprio niente.
Questa fic è venuta fuori da una scenetta che ho realizzato con delle amiche. Leggete e recensite.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa fic è dedicata alle mie amiche con cui ho fatto la scenetta da cui ho ricavato la storia. L'originale sarebbe in dialetto castiglionese/perugino, però non so se scriverla anche in dialetto, quindi consigliatemi. Vi prego recensite.

 

Vi leggo la mia carta d’identità.

Nome: Albus Percival Wulfric Brian.

Cognome: Silente.

Professione: professore, nel tempo libero psicologo.

È proprio su questo punto che mi vorrei soffermare. Io sono il professor Silente, diamine, non uno da quattro soldi!!!In più devo fare anche lo psicologo ad alcuni squinternati di Hogwarts che non capiscono proprio niente. Chissà quante sedute mancheranno.

Oggi ce n’è un’altra, ma intanto che aspetto voglio raccontare l’ultima che è stata di sicuro la più….”divertente”se la possiamo chiamare così…...

 

“Ma quanto ci mettono?!Dovrebbero arrivare a momenti…ma dove è finita la puntualità?”pensai fra me e me mentre aspettavo i miei pazienti…Ad un certo punto bussarono alla porta.

“Avanti.”dissi.

“Salve professore, si ricorda di me?Sicuro?Eh?Cosa?Che hai detto?No, non posso, ora ho da fare…mi scusi professore, ma sento le voci che mi parlano….allora si ricorda?”disse.

“Sì Harry, certo che mi ricordo di te, lo so chi sei. Ma gli altri che fine hanno fatto?No, perché sareste solo un tantino in ritardo…...”gli dissi.

“No, io vado bene con l’orologio, sono gli altri che sono in ritardo!”esclamò.

In quel momento qualcun altro bussò alla porta.

“Buongiorno professore, cioè…...un traffico sulla strada delle scope e in più cioè…mi dovevo fare bella. Cioè, sono in orario vero?”disse l’ultima entrata.

“Veramente Hermione sei tu che sei in ritardo!Rimetti l’orologio!”esclamò Harry.

“No, cocchino, tu rimetti il tuo!!Tu eri in anticipo”gli rispose Hermione stizzita.

“Senti non mi scocciare, tu eri in ritardo!”ribattè Harry.

“Invece no!”urlò Hermione.

“Urgh…”ringhiò Harry.

Se non li avessi separati, Harry avrebbe preso a pugni Hermione. Non avendo motivi di litigare, lei se ne tornò a posto ancheggiando di qua e di là. Qualcun altro bussò alla porta.

“Salve ragazzi!Buonasera Silente!”ci salutò l’omone.

“Ciao, Hagrid, accomodati.”gli dissi con calma. Lui è il più serio qui dentro.

“Ciao grassone!Sei sicuro di entrare nella sedia?”disse Hermione alzandosi e andando a punzecchiare la pancia di Hagrid con la bacchetta.

“Hermione, contieniti un pochino!”esclamai riportando un po’ di pace.

“Professore secondo lei posso ribattere?”mi chiese lui.

“Con grande piacere…...”gli risposi soddisfatto.

“Ma stai un po’ zitta, tu che pensi di essere bella e invece sei solo una racchia.”

Lei rimase sbalordita, ma non riuscì a controbattere. Non se l’aspettava. Gli altri intanto non arrivavano e se non si fossero mossi avrei cominciato senza. Ma questa gente la conosce la puntualità?Secondo me no….poi bussarono di nuovo.

“Ciao ragazzi…”disse il ragazzo con i capelli rossi e con l’accento russo.

“Ecco il rimbambito….”disse Hermione sottovoce senza che lui la sentisse.

“Ma siamo tutti?”chiesi impaziente.

“No, aspettate, manca…...Piton!”esclamò Harry dondolandosi sulla sedia.

In quel preciso momento entra lui cantando: ”Il triangolo no…non l’avevo considerato…”si andò a sedere incavalcando le gambe e con la sua voce profonda si riprese e disse:”Buona sera.”

“Oh poveri noi, questo pensa di essere Renato Zero.”pensai.

“Piton, anche lei qui?”gli chiese Ron.

“Se scappa solo una parola del fatto che sono qui vi boccio a tutti.”disse lui.

“Adesso finalmente possiamo cominciare. Il primo è…è…scusate non ci vedo…ah, si…Harry Potter”dissi tagliando corto.

“Ciaaaaaao Harry…...”dicemmo tutti in coro come se fossimo stupidi, anzi, lo eravamo.

“….ho 14 anni.”riprese lui.

“I migliori anni della nostra vita….”cantò Piton e poi si rimise a sedere come se non ci fosse stato niente. Questo è il più scemo. Non sa nemmeno cantare.

“Allora, dimmi Harry, qual è il tuo problema?”gli chiesi con molta calma.

“Ecco, professore, io sono depresso perché mi sono morti i genitori quando ero piccolo…sono stati uccisi dal famoso Voldemort.”cominciò a raccontare.

“Ma torna a casa!!”esclamò Hermione cattiva.

“Non pronunciare quel maledetto nome!!”gli urlò contro Hagrid arrabbiato.

“A mio paese dire che non c’è due senza tre…quindi preparati che tu essere prossimo.”gli disse Ron

“Io se fossi in te mi affiderei al pacchetto magico….”sentenziò Piton.

“Ma state zitti tutti quanti che siete peggio di me!!!”esclamò il povero Harry.

“Ma parla per te!!!”ribattè Hermione.

“Ma stai zitta!”Harry era esasperato.

“E poi che altri problemi hai?”tagliai corto.

“Mah ecco….shh zitto non vedi che sto parlando con altra gente?E tu piantala di lamentarti….professore mi deve scusare perché sembra che dentro il mio corpo ci sia un condominio….sento tantissime voci e…e…non ce la faccio più…sono il re dei depressi….”

“Ma ci credo visto come sei cresciuto….”disse Piton.

“A senti cocchino…a Piton fa’ silenzio signor sdoppiamento di personalità!”disse Harry.

“Su Harry non disperarti, ho un rimedio per te.”tirai fuori un libro di magia vecchio.

“Su questo libro troverai tante formule per riuscire a ridere….quanto al problema delle voci non so che dirti….questo è un problema tuo che non si può risolvere ad una terapia di gruppo.”ripresi.

“Grazie professore magari riesco a ridere di più…”mi ringraziò.

“Il prossimo, invece è…è…Hermione...G..Gra…Granger.”ripetei.

“Ma che, non si ricorda nemmeno più il mio nome?”chiese Hermione piena di risentimento.

“Fai silenzio, strega!Non offendere il professore!”le intimò Hagrid. Lei lo ignorò, ma se avesse potuto lo avrebbe subito ucciso con una maledizione senza perdono perché lo fulminò con gli occhi.

“Ciao, mi chiamo Hermione...”cominciò lei.

“Ciaaaao Hermione…”rispondemmo ancora una volta in coro.

“…e ho 14 anni.”riprese.

“I migliori anni della nostra vita….”ri cantò Piton.

“Piton calmi lei un pochino….”gli urlò Ron.

“A te metto 4!”esclamò lui.

“Mi fate parlare sì o no?Allora, io sono bellissima e modestamente intelligentissima…”cominciò.

“Sei modesta, molto…non sei nemmeno bella!!!”esclamò Harry.

“Senti chi parla, quello che sente le voci. E poi quegli occhiali non sono nemmeno alla moda!”

“Basta!Basta!Continua Hermione, e senza interruzioni.”quanta pazienza ci vuole con questi qui.

“Sono bella e intelligente e cioè sono sempre alla moda, però nessuno mi vuole, però, cioè non so perché…tutti cioè mi dicono che sono molto stupida…ma non è vero, vero?”riprese.

“Già se fai un ragionamento così lo dimostri!!!”esclamò Hagrid.
“Scema, scema, scema!!!”urlò Ron. Non si riusciva a fare una seduta in pace.

“Adesso basta così. Vi faccio un incantesimo così vi state un po’ zitti tutti quanti.”disse stizzita.

“No, Hermione, non farlo sennò non ti darò la pozione per guarire.”la ricattai.

“Ok, ma lo faccio solo per lei. Allora, che pozione è?”chiese impaziente.

“Non è ne una pozione ne un incantesimo, ma è una cosa che devi solo dimostrare e imparare. Devi essere un po’ meno arrogante e presuntuosa e un po’ più umile.”le risposi. Tutti mi fecero l’applauso.

“E come si fa?”

“Dipende solo da te, se lo vuoi o no.”

“Va bene, comunque grazie è forse una buona idea. Seguirò il suo consiglio.”rispose insoddisfatta.

“Il terzo è…ah, sì…Rubeus Hagrid. Dai, esprimi il tuo problema. Anzi presentati.”gli dissi.

“Mi chiamo Hagrid..”

“Ciaaao Hagrid…”mi stavo scocciando di ripeterlo.

“Ho 45 anni.”cominciò.

“Sì, certo, per gamba ne hai 45!!!”gli rise Piton in faccia.

“Shhhhh. Io sono qui perché voglio risolvere il problema dell’obesità. Mi sono reso conto che sono troppo grasso e voglio dimagrire.”disse deciso.

“Ma ti sei reso conto un po’ tardi.”quanto si divertiva Piton a prenderlo in giro.

“è vero.”gli fece eco Hermione.

“Ma io comunque ho patito la fame da giovane….”disse titubane.

“Ma tu non sapere nemmeno cosa essere fame!”esclamò Ron.

“Ho capito il tuo problema e ho subito la soluzione. Qua ho una pozione che devi preparare con molta cura perché se preparata male è pericolosa. Se non ci riesci chiedi pure al nostro insegnante di pozioni, Piton.”suggerii, mentre i due facevano una smorfia di disgusto.

“Nemmeno morto!!!”esclamarono i due in coro.

“Ok vedetevela da soli, io non ci voglio entrare nei vostri discorsi. Il penultimo è Ron…Ron Weasley…scusate ma devo cambiare gli occhiali perché con questi non ci vedo più!”

“Buonasera io essere Ron.”disse con l’accento russo.

“Ciaaao Ron.”questa volta non lo dissi.

“Ho 14 anni.”

“I migliori anni della nostra vita…”Piton non perdeva un colpo.

“Io venire da grande Russia e essere russo, rosso e con la bacchetta rossa. Avere uno, due, tre, quattro,cinque fratelli…”

“Bravo, bravo, bravo!!!!Sai contare fino a dieci!!”lo prese in giro Hermione.

“Non fare tanto la saputella tu. Oltre a….sì, cinque fratelli avere anche una sorella...”riprese.

“Poverina, con tutta questa banda di matti…”intervenne Harry.

“Tu fare silenzio Harry Potter. Io poi avere topo Percy, mantello Bill, divisa Charlie e per questo essere un po’ sfigato e povero. Però io avere roba buona poco prezzo….”affermò lui.

“Tipo?Fai un esempio”lo esortò Hermione.

“Un bicchiere acqua casa mia costare 1500 euro…”riprese.

“Davvero conveniente!!!!Non è così che si fanno gli affari!”esclamò Harry.

“Zitto Harry Potter. Io essere diventato quello che sono causa tua. Io avere perduto mio nome perché io non essere più Ron Weasley, ma diventato l’amico di Harry Potter. Io rivolere mio nome…tu non essere nemmeno amico perché essere bravo solo tu io non contare niente.”accusò lui.

“Io, a differenza tua ho sconfitto per ben tre volte il più grande mago di tutti i tempi e per questo tu non conti niente.”ribattè Harry alzandosi in piedi.

“Calma, calma ragazzi. Non agitatevi ancora di più!!Tu Ron hai bisogno di un po’ di soldi e credo che...100 galeoni d’oro facciano proprio al caso tuo. Devi, inoltre lasciar perdere Harry, in fondo è fatto così…e poi devi saperlo tu chi sei, non gli atri.”dissi tirando fuori i soldi.

“Dopo io però non essere popolare. Comunque grazie professore. Io perdonare Harry…”disse.

“Meno male….”rispose Harry tirando un sospiro di sollievo.

“Tanto scemo eri e scemo rimani.”disse Hermione cattiva.

“Senti chi parla: la regina delle sceme.”affermò Harry.

“Non stavo mica parlando con te…stupido che sente le voci.”urlò lei.

“Allora, smettetela, la mia pazienza ha un limite. Il prossimo è…è…Severus Piton.”dissi arrabbiato.

“Io sono Severus Piton, più comunemente noto come Piton.”iniziò lui.

“Ciaaaao Piton…”

“Ho 25 anni…”riprese. Questa volta nessuno cantò la canzone visto che era lui che si presentava.

“Anche tu per gamba!!”esclamò Hermione.

“Facciamo 35 allora!”disse lui deciso.

“Non ci crede nessuno!!!!!”esclamò Hagrid.

“Allora facciamo che ne ho 50 così tagliamo la testa al toro e accontentiamo tutti, ok?”ribattè.

 “Ok, adesso può andare.”disse Harry.

“Io ho problema piccolo, ma piccolo piccolo…io soffro di sdoppiamento della mia personalità..

Intanto, mentre parlava faceva delle mosse strane. Chissà chi credeva di essere.

“Spiegati meglio.”gli intimai.

“La gente quando mi incontra in giro crede che io sia il famoso cantante italiano Renato Zero. Allora io mi immedesimo perfettamente nella parte e firmo autografi a tutto spiano, il problema è che non devo firmare degli autografi, ma canto come lui e faccio delle mosse strane e non capisco da cosa derivino tutti questi attacchi di Renato Zerite…”raccontò brevemente.

“Non ti preoccupare, su questo libro troverai l’incantesimo giusto che però potrai recitare solo dopo aver cantato per cento volte”Io sono un professore, non voglio far furore.”Solo dopo ritroverai la tua identità e tornerai a essere un professore normale.”Conclusi.

“Soprattutto normale è un fattore da sottolineare.”disse Hermione.

“Anche a te metto 4. Comunque grazie professore lo terrò a mente.

“Adesso potete anche andare…non avete capito?Potete andare.”li esortai.

Harry stava facendo su e giù sulla sedia, Ron stava battendo le mani senza senso, Hagrid si stava lisciando la pancia, Hermione stava masticando la gomma e Piton continuava ad avere attacchi di Renato Zerite.

“Sì, ok ho capito, è come al solito una banda di matti. Me ne vado io. Arrivederci.

 

Che ne dite?è la mia prima fic su Harry Potter....vi prego, recensite e-ripeto-ditemi se lo volete anche in dialetto.

   
 
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