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Autore: eileenprincess    23/01/2010    2 recensioni
Nostalgiche giornate passate a compatirsi, piangere, gridare. Urla senza voce, senza nome. Un fragore continuo, senza fine, per aggrapparsi a ricordi persi, senza alcun significato, rinchiusi in qualche angolo della mente, ormai rievocazioni lontane....
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO Nostalgiche giornate passate a compatirsi, piangere, gridare. Urla senza voce, senza nome. Un fragore continuo, senza fine, per aggrapparsi a ricordi persi, senza alcun significato, rinchiusi in qualche angolo della mente, ormai rievocazioni lontane. Una voce piacevole ripete continuamente parole intrise di felicità. Parole rischianti di spezzarsi nel tempo, di perdersi in quanto di più tortuoso c’è: la vita. Bagliore ingannevole. Ti conduceva in ciò che valutavi appagante facendotela assaporare. Ma quando tutto finiva, non ti rimaneva altro che truce sofferenza con un'amara sensazione. Un inganno, prolungata sottile falsità. CAPITOLO 1 Composta silenziosamente, senza alcuna forma di replica o armonia, immobile come solo lei sapeva fare, assaporandosi una lieve lettura. Pagine di vocaboli, citazioni con le stesse espressività, scorse un centinaio di volte, a tal punto, da essere diventate prevedibili. Uno spiraglio di luce filtrante dalla finestra, accarezzava leggermente il suo viso, un po’ tondo ma magro, nel quale recitava da protagonista un'espressione di giovane donna. Glielo incorniciavano i capelli soffici e ricci, raccolti in quel che rimaneva di un’umile pettinatura. La corporatura magra e smilza, aveva l’onore di indossare una leggera veste, forse un po’ troppo per quella stagiona che tramontando lasciava spazio all’autunno. Sposta il capo verso il varco, una foglia gracile lasciata da sola in balia del vento, cadeva ora scomposta sul terreno, per affrontare un inverno freddo e distaccato. Il tempo procedeva rapido, tanto da non comprendere, o semplicemente non volerlo assimilare, che tredici prolungati anni erano scorsi, trascinando altrove circostanze, angosce... ricordi. Troppe immagini di un passato ormai lontano, inesistente. D’un tratto un gran boato la desta, da un tormento nemmeno rintracciabile. “Mamma…” una voce soave, limpida che conosceva fin troppo bene, l’unica speranza della sua felicità al centro del dolore la reclama, per poi fiondarsi sulle sue ginocchia e far crollare quel tomo portatore di memorie. Gli si presenta davanti un bambino, capelli color dell’avorio sempre spettinati, figura magra e minuta, un volto regolare ma con un'espressione tranquilla e serena. James Sirius Potter, aveva ereditato tutto dal padre, un Harry in miniatura insomma, ma nel carattere... in quello somigliava totalmente alla madre; si poteva scorgere vitalità in quei grandi occhi verdi, intelletto, curiosità ma specialmente fierezza. “Herm siamo tornati! Ti spediscono ampi saluti dalla Tana, Ron e dispiaciuto che non ci sei stata,tuttavia lo avvertito del tuo malessere passeggero…” Illuminato dalla flebile luce del cammino, Harry Potter avente andatura maestosa, la guardava con l’espressione vista molteplici volte in quella di suo figlio, un cipiglio issato significante rimprovero, preoccupazione. Bensì chi osservava in profondità quei due smeraldi, era capace di rilevare, brillante di luce propria la felicità. Come quel giorno… Profondo odore di rose elogiava l’aria. Un vivaio circolare brandito per l’occasione era affollato da lunghe vesti, appartenenti all’umanità. Colori e bagliori riflettevano a pieno l’ornamento, illuminando un lucido coro aspettante solo il via. Il centro risplendente di colori dal turchino al dorato, era svuotato, come a voler aspettare solo lei. Un lungo strascico candido era collocato sui capelli. Raccolti e fortificati con numerose perle, accolte per l’avvenimento. Un corpetto ornato con merletti accordato perfettamente alla sottana le fasciava il corpo. “Sei diventata la signora Potter!” un sussurro, evaso in un attimo celato, distante da sguardi indiscreti, lontano da tutti. Mormorio di parole appartenenti a colui divenuto ufficialmente suo marito. Dipinto da sussurri di tinte, quel posto non aveva mai preso tanto splendore. Visibile agli occhi dell’allegria, vitalità che purtroppo non la illuminava. Poiché dentro di lei un nastro di trepidazioni la mandavano in tumulto, causando sensazioni tutt’altro che gratificanti… “Hermione mi ascolti?” “Si scusa Harry ero soprappensiero...” “Ti capita spesso ultimante” Ricordi distanti celati nella profondità dell'anima, quieta che mai sarebbero usciti allo scoperto, ormai all'ordine del giorno, tornavano più dolorosi che mai. “E vero molto spesso” portando con sé un'amara realtà... ...tutto era cambiato...
  
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