Avete mai pensato che forse tutti quegli strani personaggi di cui si legge a volte sui libri di fantasia non sono solo frutto dell’immaginazione, ma che davvero da qualche parte esiste un piccolo gnomo, o magari una bellissima fata, o addirittura uno spaventoso ed enorme drago? Sembra assolutamente folle da credere, e vi assicuro che anche io lo pensavo. Lo pensavo prima di vivere l’avventura più straordinaria della mia vita. Avevo quindici anni quando successe. Ero andata a trovare per un paio di settimane mia nonna nella sua villa di campagna. Ricordo perfettamente ogni istante di quel caldo luglio, anche a distanza di così tanti anni. Ricordo il rumore delle ruote della macchina sulla ghiaia della strada che portava alla villa. Ricordo il profumo del grano nei campi e il rumore del ruscello che costeggiava la strada. Quel giorno il sole era particolarmente caldo. Mia nonna mi aspettava all’ombra di un albero nel giardino davanti alla villa. Non appena misi il piede giù dalla carrozzami sentii a casa. Amavo quel posto, i boschi, i campi di grano, i prati verdi, i fiori. Amavo ancora di più la nonna. Amavo la villa e tutte le stanze in cui mi piaceva perdermi. Amavo Sissi, l’enorme pastore tedesco della nonna. Amavo i cavalli che c’erano in un recinto dietro il giardino. Amavo tutto di quel posto, insomma. Fin da quando ero piccola, io e la nonna spesso passavamo le giornate ad inventarci storie diceva che avevo una fantasia senza limiti, proprio come mia madre. Non l’ho mai conosciuta, mia madre, ma attraverso i racconti della nonna mi sembrava quasi di conoscerla, quella donna che avevo visto in tante foto, con i suoi lunghi capelli castani mossi e gli occhi blu. Tutti mi hanno sempre detto che ero la sua goccia d’acqua. Come lei, mi piaceva immaginare favole popola teda draghi, fate, folletti, gnomi ed elfi. Nel mio cuore avevo un sogno: vivere in un mondo come quello che immaginavo, lontano dai problemi umani. Era anche per questo che adoravo quella villa: era lontana da tutto. Era diversa. Era magica. Quando scesi dalla macchina mi precipitai tra le braccia della nonna. -Adelie come sei cresciuta! Diventi sempre più bella, piccola mia! La gioia che provava la nonna nel vedermi era sempre travolgente. Abbracciandola sentivo il suo profumo e mi sentivo a posto. Era fantastica. Fu proprio la prima notte che passai in quella casa quell’anno a cambiarmi la vita.