He
desires blood
Jamie corre. Corre il
più
veloce possibile e non si guarda indietro.
La notte
è buia e le strade sono bagnate.
Ha il fiato
pesante. Sa che qualsiasi cosà farà, non
sarà mai abbastanza
veloce.
Il terrore
risuona nella sua testa, si impadronisce del suo giovane cuore.
Non una luce ad
illuminare quella desolata strada di campagna.
Mike è
morto.
Lei non voleva
nemmeno fermarsi ad aiutare quell’autostoppista. Il suo viso
bianco non le ispirava fiducia, una vocina nella sua testa le gridava
“pericolo”.
No, Mike, ha detto, non fermarti.
Ma, tesoro, fa
freddo fuori. Non possiamo
lasciarlo gelare.
Mi fa paura.
Sta tranquilla.
Una
volta fermatisi sul ciglio della strada, Mike ha abbassato il
finestrino.
Amico, ha esordito Mike.
Amico, ha ripetuto
l’uomo col viso
coperto dal cappuccio. Ha ghignato e un brivido di terrore ha
attraversato la
schiena di Jamie. E poi, il cappuccio è scivolato dal capo
dell’uomo,
rivelandone il viso. La ragazza ha urlato, alla vista del viso
deturpato dalle
fiamme, della bocca priva di labbra, gli occhi segnati dalla pazzia,
dal
desiderio di sangue, di vendetta su innocenti. Occhi vitrei, azzurri,
freddi e
taglienti come il ghiaccio. Folli hanno osservato quelli della ragazza.
E poi, schizzi di
sangue hanno colorato il parabrezza, mentre la lama affilata
di un coltello ha baciato il collo di Mike. Rivoli, ruscelli di sangue
sono
fluiti dal taglio inflittogli alla gola. Il capo di Mike, mozzato per
metà,
scivolò sulla destra, mostrando a Jamie un paio
d’occhi spalancati, neri come
la notte, colmi ancora di terrore e sorpresa. Gli occhi del ragazzo che
aveva
amato.
L’uomo
ha ghignato.
Il cuore di Jamie
ha martellato forte contro il suo petto e pervasa dal
terrore, incapace di muoversi, ha cercato di aprire la portiera
dell’auto, ma
le mani le tremavano e con la coda dell’occhio ha visto
l’uomo fare il giro
dell’auto, diretto al posto del passeggero. Urlava e sudava
freddo, il cuore
martellante e dolente.
E’
riuscita ad aprire la portiera e ha cominciato a correre, lungo la
strada
buia e desolata, illuminata da una fredda ed argentea luna piena.
E’ inciampata
nei suoi stessi piedi, prima di rialzarsi ed ricominciare a correre,
incespicando.
Ed ora, corre,
corre ancora. L’aria le brucia le pareti dei polmoni, fa
male,
come fosse acido, le logora l’anima pervasa dal terrore.
L’uomo
dietro di sé ghigna.
Jamie si volta e
capisce, vedendo il viso deturpato illuminato dall’argentea
luce della luna, che è finita. Non ci sarà
nessuna a salvarla. Mike non c’è.
Non ha via di scampo.
Fuggire.
Perché?
L’uomo
indossa un cappotto nero lungo alle ginocchia. I capelli radi sulla
pelle marrone.
Piano Jamie
rallenta.
E’
stremata, e cade al suolo, mentre l’aria pungente invernale
le pizzica la
pelle sudata del viso.
E quando sente la
mano dell’uomo sfiorarle la testa, carezzarle piano il collo,
con il viso rigato da lacrime di disperazione riesce solo a sussurrare:
«Ti
amo, Mike.»
Poi, il buio.
Edgard Sugar Keating