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Autore: Cydonian Kid    24/01/2010    0 recensioni
Vecchie storie, vecchi ricordi, vecchie estati. personaggi puramente inventati, in location inventate. leggetela pesando al mare, alla risacca del mare freddo, su scogli avvolti dal muschio... insomma, pensatela in estate °/////°
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Vecchie storie, vecchi ricordi, vecchie estati. personaggi puramente inventati, in location inventate. leggetela pesando al mare, alla risacca del mare freddo, su scogli avvolti dal muschio... insomma, pensatela in estate °/////°

 

 

 

 //Summer' Solstice
 

21 giugno.

Il giorno in cui il sole predomina sulla luna, rendendo la terra calda e dorata per un periodo di tempo che è il più lungo dell’anno. Il solstizio d’estate, il coronamento delle vacanze, della libertà, l’inizio di sogni e speranze, profumati di acqua marina. E lei guardava il tramonto dalla cime del suo faro; il crepuscolo si era fatto attendere, prolungando al massimo la sua attesa. La fine dell’inizio. Era un ottimo punto di vista, a parer suo il migliore, per definire il calare del sole nella pozza dell’oceano, quel giorno. Oh, ormai poteva tranquillamente dire quella sera; si stropicciò gli occhi, colmi di riflessi arancioni e rosei, gli stessi colori del cielo. Già nelle retrovie del Grande Blu spruzzate di indaco invadevano l’orizzonte, chiaro segno che la giornata era conclusa; iniziava dunque il suo lavoro. Entrò dentro e prese l’olio per accendere la luce, rimasta spenta per tutto il giorno; poi con lo stoppino stuzzicò una giovane fiamma ed infine azionò il meccanismo che imprimeva al fascio luminoso il classico moto rotatorio.

Guardiana del faro.

Le piaceva il suo lavoro, sempre che potesse definirlo tale.

Era da ben cinque generazioni che la sua famiglia si occupava di dar luce alle navi che transitavano nella baia, e lei non voleva essere da meno. Anche se ogni tanto sentiva il richiamo della città, una voce suadente e carica di promesse, lei rimaneva ancorato al suo faro, l’unico punto fermo rimasto nella sua vita dopo la famiglia. L’altro punto di riferimento se l’era preso la città; l’aveva ammaliato con le luci sfavillanti e il caotico vociare, catturato proprio come quella stranissima lucina violetta attira gli insetti.

Sospirò.

La vita andava avanti, con o senza di lui. Aveva ancora molte cose da fare: nutrire i cavalli, lavare i piatti, riordinare la dispensa..

-Kiky! Tesoro? Sei ancora lassù? Non ricordi che dovevi portare la spesa alla signora Mackenzie, oggi?- la chiamò suo padre dal fondo delle scale.

-Arrivo Rudy.. arrivo..- rispose, incamminandosi lentamente, ma con fare deciso, verso suo padre.

Sì, la vita stava decisamente andando avanti.

  
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