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Autore: Araxo    24/01/2010    1 recensioni
Una malattia sconosciuta miete povere vittime nella città di Cremisi. Un ragazzo amante delle lettura si trova a leggere nella libreria cittadina quando entra in contatto con il sangue di un malato di Dandelion, la malattia appena citata... Cosa ne sarà di lui?
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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ATTO 1 DANDELION La passione, un sentimento così forte e così piacevole alla mia mente, la mia stessa vita era intrisa di passione. Una passione pura e lecita verso l'unica cosa che mi rendeva fiero di vivere, ossia la lettura. Non vi era giorno che non leggevo un buon libro, un libro di qualsiasi genere, non importava quale. Chiuso in me e nella mia lettura passavo ogni minuto a leggere fino a morire di stanchezza. Non vi era libro che mi sfuggisse, tutti i generi letterari imprimevano in me una sorta di piacere perverso e indelebile, ma tutti sappiamo che la passione è maligna, porta solo sofferenza nell'anima di chi la cresce e la coltiva fino a farla diventare un parassita che divora i pensieri e le giuste intenzioni. Ma torniamo a noi, ero in una libreria, precisamente sul lato ovest della mia città natale verso i confini che limitavano l'infinito spazio inesplorato ove si estendevano giungle e boschi inesplorati dall'uomo, lì un immenso portone annunciava l'entrata di un mondo conosciuto solo a pochi, l'immensa Libreria cittadina. Infatti solo poche persone erano in grado di leggere, colpa della scarsa educazione del tempo. Le malattie inoltre contribuivano a fare vittime di giorno in giorno e molta gente era costretta dalla paura a rimanere chiusa in casa. Una di queste malattie era stata scoperta da poco, il suo effetto era mortale e i sintomi orribili. In un primo momento solo una piccola porzione del popolo fu colpita ma con il passare del tempo anche altra gente venne contaminata. I miei stessi parenti morirono di quella malattia detta " DANDELION". La gente che veniva colta da questo nuovo virus cominciava a vomitare sangue fino allo sfinimento e dopo, lo stesso sangue usciva dagli occhi e dalla bocca affogando la propria vittima nel dolore e nella disperazione. Io però non avevo paura di quella malattia, o almeno fino ad allora. Entrai con tutta calma nel luogo che da tempo amavo definire un centro di rilassamento mentale e psicologico. I miei passi erano pesanti, e risuonavano impetuosi per l'intero edificio. La mente lì trovava conforto dalle lunghe giornate passate al lavoro, chiuso in un ufficio con una maschera in volto per prevenire eventuali infezioni da parte del Dandelion. Mi recai nella sezione "Malattie e infezioni del tempo" e in uno dei tanti scaffali notai un libro con la copertina rosso intenso, intitolato " le grandi Malattie del mondo", parlava di come prevenire eventuali contagi e riconoscere i primi sintomi di una malattia. Ero precisamente a pagina 24 quando un uomo di corporatura snella e il viso molto pallido entrò. Camminava barcollando e solo dopo essere passato accanto a me notai a terra una striscia di sangue. Mi chinai e toccai il liquido rosso cremisi per accettarmi che fosse proprio sangue, e lo era!. Sentì delle urla provenire nella sezione libri antichi di Storia, mi alzai da terra e camminai lentamente con in mano il libro. Appena arrivato vidi una donna svenuta a terra e l'uomo appena entrato difronte a lei che gli toccava i capelli con un'insolita gentilezza. Stavo per avvicinarmi quando lo stesso uomo si voltò lentamente verso di me e mostrò i suoi occhi colanti di sangue, e anche la sua bocca vomitò per qualche istante il liquido sul mio vestito. Fuggì in preda al panico portando con me il libro. Per le strade tutto era deserto, le poche finestre aperte celavano un alone di mistero e io stesso cercai di non guardare attraverso le loro bellissime tende. Mi recai a casa mia dove con fatica aprii la porta d'ingresso. Appena entrai mi tolsi i vestiti macchiati di sangue e li gettai tra le fiamme del camino nel soggiorno. Guardai fisso i vestiti bruciare per almeno 5 minuti e solo dopo essermi ripreso pensai ad un eventuale contagio da parte di quell'uomo. Mi ricordai del libro di medicina che per sbaglio portai con me, lo presi e lo sfogliai ma nessuna delle pagine riportava notizie o cure su questa malattia. La paura irrigidì il mio corpo che per un istante non potei controllare. Appena ebbi ripreso la calma, guardai negli elenchi telefonici in cerca di un medico specializzato in questi tipo di infezioni. Solo uno era disponibile al momento, il suo nome era Rosen, sembrava un esperto in materia e quindi decisi di recarmi da lui. Misi dei vestiti nuovi e mi incamminai verso il distretto nord-ovest dove i grandi nobili erano soliti divertirsi nelle ore tarde. Determinato a scoprire la verità sul mio stato di salute corsi a più non posso e appena girai l'angolo per arrivare alla via designata mi scontrai con una donna. Restammo a terra per qualche secondo e dopo esserci rimessi in piedi lei corse come una povera bestia che fugge da un predatore. Non pensai minimamente a lei e ricominciai a camminare, qualcosa però si attaccò sotto la suola della mia scarpa. Era un fazzoletto di seta sporco di sangue, forse lo aveva perso la ragazza durante lo scontro. Lo gettai nelle fogne accanto al marciapiede e continuai il mio viaggio verso il distretto del divertimento sfrenato e della pazza gioia.
  
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