-ANOREXIA-
Probabilmente pochissimi
capiranno l'anima di questa storia.
é difficile, complicata e probabilmente NonSense per molti,
ma è intensamente introspettiva, scavata nell'anima di Elena
e drammatica per certi versi.
Questo argomento lo sento profondamente dentro di me, come arma letale
di un passato che non è proprio tale.
L'Anoressia non abbandona mai, non ci lascia ma è sempre li,
passato presente e futuro.
Buona Lettura.
Lara.
In questo periodo sto
leggendo ValeANA di Martita Fardin.
L'ispirazione mi è venuta rimanendo ad osservare la
copertina. Vi consiglio di guardarla..
____
Le
risa scaturite alla vista del corpo semi nudo di Elena scoppiarono
nella stanza buia.
«Ahhhhhhhhhh.» Sembrò
che un piccolo bambino gridò, tanto l'urlo esplose in quel
piccolo ambiente, spaventando ed ammutolendo i -prima
divertiti-
presenti.
Dei
piccoli passi, lenti e quasi soffici, si adagiarono sul pavimento,
percorrendo ogni scalino della grande e lussuosa scala situata nel
centro di Ville Grandeaux.
Il
bambino -appena la vide-
restò schernito ed ammirato, osservando quel bianco
scheletro.
Si
avvicinò cautamente e quasi con timore, tremando,
appoggiò la sua
piccola manina sul ventre di Elena, sentendo le costole.
Ritrasse
la piccola mano pallida.
“Come
ti chiami, piccolo?” Persino la voce di Elena era stanca
-troppo
magra e sottile- per emettere un suono che potesse trasmettere
qualcosa.
“Dead-
Deady.”
Elena
respirò, facendo notare -quasi sulla
pelle-
i polmoni, marciti dai tanti anni spesi a fumare, gonfiarsi e
rilassarsi subito dopo.
Si
avvicinò, insieme a Dead, allo specchio, ignorando le
persone ferme
a guardare quell'immagine tanto estranea a quel mondo estremamente
formale, immobilizzandosi davanti a quell'enorme parete che
rifletteva quei due minuscoli corpi.
La
spiccata altezza di Elena si riflesse immediatamente insieme a
quell'assenza di corpo, di cui era rimasto solo un minuscolo e
scavato scheletro bianco. Una lacrima scese sul suo viso, un ultima
lacrima mentre Dead la guardò e la prese per mano,
portandosela via
con sé.
I
suoi occhi grigi si chiusero, insieme a quell'anima persa tanto tempo
prima.
Se
n'era andata Elena, uccisa dalla sua stessa anima scavata ed
insicura.