“ Cazz…”

La sigaretta gli cadde di mano, rotolando pigra sull’asfalto bagnato. Riku lanciò una bestemmia.

“ L’ultima sigaretta che avevo, porca di quella puttan..”

“ Riku!”

Alzò lo sguardo per incontrare quello oceanico di una persona che conosceva troppo bene, e che non avrebbe voluto vedere in quel momento.

“ Sora” lo salutò svogliato “ Cosa ci fai qui?”

Il ragazzo si morse le labbra, indeciso sul da farsi. Voleva dirglielo nel modo più delicato possibile, ma conoscendo l’albino non sarebbe stata una cosa semplice.

D’altronde, l’aveva amato anche per il suo carattere impulsivo e passionale. Capace di scaldarlo nelle notti più fredde e buie.

Soffocò i ricordi di quei baci ardenti e si concentrò nuovamente su di lui, che raccoglieva la sigaretta da terra, e la puliva dalla polvere per portarle nuovamente alla bocca.

“ Ancora fumi?” esclamò cercando di buttarla sullo scherzo “ Ti verrà un tumore”

“ Tanto ci morirò qua dentro” replicò freddo e inspirò un po’ di quel fumo nocivo.

Sora strinse gli occhi. Non voleva piangere, ma era difficile. Le lacrime premevano con insistenza per uscire, e un singhiozzo soffocato riempì l’aria novembrina del cortiletto di cemento, attirando l’attenzione di alcuni uomini che giocavano a basket poco lontano da loro.

“È vero, quindi?” mormorò con voce rotta e l’altro annuì

“ Sì”

“ Gli hai ammazzati!” esclamò disperato “ Perché, perché Riku? Erano amici nostri!”

“ Xion e Axel appartengono al passato. E se non fosse arrivata la polizia, lo sarebbe anche Roxas”

“ Mio fratello è in coma! Ed è un coma irreversibile!”

Riku sorrise, rilasciando una piccola nuvoletta di fumo bianco “ Peccato…”

Qualcosa dentro Sora esplose.

“ Come puoi dire questo!! Io ti amavo Riku, cosa ti è successo??? Perché hai massacrato i miei migliori amici?? Credevo ti piacessero!”

“ Si erano messi in mezzo” si alzò, dandogli le spalle, e fissò il paesaggio oltre la recinzione di filo spinato “ Volevano dividerci. Pensavano che la nostra storia non avesse speranza, che fosse contro natura”

“ Forse non avevano tutti i torti” mormorò Sora, ma Riku parve non sentirlo.

“ Quaranta colpi di pistola e tutto si è sistemato. Certo, mi hanno dato l’ergastolo, ma intanto possiamo stare insieme e….”

“ Addio, Riku”

Riku si voltò di scatto. La solitudine di poco prima lo avvolse nuovamente, stavolta per sempre.

Sora si era volatilizzato, lasciando alleggiare nell’aria quella parola orribile.

ADDIO

La sigaretta cadde di nuovo, seguita da Riku, il cui urlo disperato venne assorbito da un cielo di piombo.

Non una parola dal ragazzo castano che si allontanava il più possibile dall’unica persona che avesse mai amato. Se non una.

ADDIO

La mia prima RiSo!!!!! ^______^ breve, breve ma sinceramente non ho altre idee. E poi, ho un debole per i Riku pazzi e psicopatici!!! Oh bhè, leggete e commentate. Siate clementi, però, è la mia primissima shonen-ai!!!!

Ciao un bacio!!!!!