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Autore: Chartraux    26/01/2010    7 recensioni
E' il 24 dicembre e tutti sono in estasi per l'arrivo di un uomo dall'aspetto paccioso e dal vestito rosso che consegnerà i regali di Natale; tutti tranne uno. Sasuke Uchiha ha qualcosa per cui essere irritato ed arrabbiato! Sapere che il suo migliore amico è l'oggetto dei suoi desideri lo ha mandato in uno stato di caos totale... rendendosi scortese e sgarbato con chi gli sta in torno.
Ma qualcosa di assurdo gli capiterà in questa lunga e fredda notte; e se per puro caso, se per un disguido, uccidesse Babbo Natale?
Spero che vi faccia sorridere almeno un pò! -Mi farebbe piacere sapere i vostri pareri a riguardo XD-
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Kishimoto Masashi.

Chi ha ucciso Babbo Natale?

Sasuke era seduto sul divano con un'espressione scocciata ed infuriata sul volto; la tv era accesa su un programma comico, con una mano teneva il telecomando mentre l'altra si muoveva ingorda in una bacinella di popcorn appena fatti. Il volto pallido e perfetto era contratto dall'ira e le gambe, incrociate sul tavolino del soggiorno, scalciavano, ogni tanto, contro un nemico invisibile.
Insomma, Sasuke Uchiha era incazzato nero!

E la colpa era tutta di Naruto, suo compagno di classe, suo amico di infanzia e suo desiderio più recondito.
Proprio così, il ragazzo dai capelli scuri si era reso conto di provare dei sentimenti che andavano ben oltre l'amicizia già da parecchio tempo; quelle emozioni intense che provava per lui erano sconosciute al resto del mondo ed a Naruto compreso...

Si, ci aveva pensato parecchie volte di rivelargli i suoi veri sentimenti, ma aveva sempre lasciato perdere, perché erano due ragazzi ed infine dei conti sarebbe stato troppo strano. Eppure, ogni volta che il suo sorriso sghembo appariva sul volto abbronzato, ogni volta che si intestardiva a finire qualcosa, ogni volta che lo vedeva dormire beato sul tetto della scuola, ogni volta che parlava con lui, ogni volta che lui gli era vicino, quei sentimenti si facevano sempre più forti. 

Come aveva potuto innamorarsi del suo migliore amico?

E come poteva essere arrabbiato per quello che aveva visto?

Al solo pensiero provò un moto di rabbia e con un piede fece cadere il tavolino di fronte a lui.
"Ehi! Che diavolo fai Sasuke!" gli sbraitò un ragazzo che era appena comparso dalla cucina "Se vuoi vivere qui vedi di comportarti bene!" non sentendo nessuna risposta sgarbata lo chiamò di nuovo "Sasuke, tutto bene?"

"No che non va bene! Non va bene per niente! Sono tremendamente arrabbiato accidenti!" sbraitò alzandosi in piedi e facendo cadere dei popcorn.

"Aaaaah! Ma che combini stupido fratello!" disse arrabbiato ed infastidito dal comportamento di Sasuke "...avevo appena finito di pulire..." sussurrò sconsolato.

Il moro guardò il ragazzo chinato per terra a raccogliere i popcorn più facili da raggiungere (a quelli sotto il divano ci avrebbe pensato dopo); i capelli lunghi tenuti legati in una coda bassa, scivolavano sul suo viso pallido che risaltava vicino al divano scuro.

"Una volta non eri così pappamolle..." digrignò tra i denti.

Itachi sollevò il volto da terra, sospirò piano mentre si alzava in piedi "Sasuke" iniziò calmo mentre con una mano teneva i popcorn da buttare e con l'altra si dava un colpo sui pantaloni neri "a me sembra che quello stupido sia tu." e detto questo andò in cucina a preparare la cena.

Il ragazzo rimase in piedi davanti al divano a rimuginare su quella frase.

Stupido?!, pensò, Io non sono stupido! Sono lo studente con i voti più alti in tutta la scuola, il migliore del mio club sportivo, sono un bel ragazzo e non me la tiro poi così tanto..., sospirò, Che avrei di stupido?

Guardò il tavolino di legno che aveva scagliato lontano, lo prese in mano e lo riposizionò al posto giusto; in quel momento Itachi lo chiamò dicendo che era pronta la cena.

 


Sasuke era steso sul letto a pancia in su, i suoi occhi neri erano fissi sul quel soffitto bianco sporco e la sua mente ripensava a quello che era successo quel pomeriggio.

Una sensazione sgradevole allo stomaco si fece sentire; era come se le sue budella si fossero arrotolate per poi finire in gola.

Si coprì il volto con le mani sospirando.

Quel pomeriggio, mentre girava allegro per i corridoi della scuola, si era fermato davanti alla classe di Naruto, aprì piano la porta per poter curiosare dentro; come tutti i giorni lo avrebbe trovato steso sul banco a schiacciare un pisolino. E lui adorava guardarlo dormire, lo trovava estremamente bello e tenero.

Invece, in quell'aula maledetta, c'era un'altra persona: una ragazza dai capelli rosa lunghi e la classica divisa alla marinaretta della scuola.

E lo stava baciando.

Stava baciando il suo Naruto!

Se fosse stato stupido come gli aveva detto Itachi, si sarebbe lanciato su di loro per dividerli e poi avrebbe aperto una sfida contro Sakura Haruno.

Ma, fortunatamente, non era così imbecille come suo fratello credeva.

Aveva richiuso la porta e si era fiondato fuori da scuola, correndo verso casa con la giacca in mano e le scarpe della scuola ancora addosso; e stava nevicando.

Proprio una bella vigilia..., si ritrovò a pensare, E domani sarà anche peggio...

Chiuse gli occhi, ormai il soffitto non era più così affascinante, e cercò di pensare a quando fu stata l'ultima volta che era stato male per quel ragazzo biondo dal carattere impertinente.


Quella nottata pareva interminabile; dormiva male, anzi, possiamo dire che non riusciva proprio a prendere sonno, le immagini di quel maledetto bacio fra Naruto e quella ragazzina coi capelli rosa continuavano a girargli per la testa.

Guardò l'orologio digitale al polso, erano quasi le due del mattino; si rigirò nel letto un paio di volte, prima che un rumore sospetto lo fece alzare completamente.

Prese la mazza da baseball che aveva dietro la porta e si avviò in punta di piedi fino alla sala, brandendo saldamente il bastone.

Vicino all'albero di Natale che Itachi aveva accuratamente addobbato, vide un uomo dalla stazza decisamente enorme prendere i regali sotto l'albero.

Dopo la delusione d'amore, pensò il moro, mi tocca pure un Natale senza regali?! Eh no! Questo no!
E mentre pensava ciò si avventò verso l'omone. Lo colpì una volta nella schiena, forte, lo sentì gemere dal dolore e ne fu quasi felice! 

"Volevi rubare, eh? Ma hai preso male! In questa famiglia siamo possessivi!" disse mentre accendeva la luce della sala.

Quello che vide lo lasciò perplesso: l'uomo sdraiato per terra, privo di sensi, era grosso, capelli e barba candidi erano folti, il vestito era completamente rosso con finiture bianche ed indossava un paio di stivali neri lucidi.

Sasuke gli si avvicinò, con la mazza lo toccò alcune volte notando con un pò di disprezzo che quella era tutta ciccia, nessun rigonfiamento fasullo. Si chinò vicino all'albero e vide che non stava rubando i loro regali, anzi, ne stava aggiungendo.

Il ragazzo lo guardò con un misto di preoccupazione ed incredulità "Avrò mica fatto fuori Babbo Natale?!" si disse piano.

Mentre girava in tondo al corpo dell'omone, pensava a che cosa avrebbe raccontato ad Itachi quando si sarebbe svegliato la mattina dopo ed avrebbe trovato Babbo Natale nel suo appartamento...

Morto.

Si morse il labbro inferiore; avrebbe potuto nascondere il cadavere e far finta di nulla, tanto nessuno sarebbe andato alla polizia a denunciare la scomparsa di un personaggio di fantasia, ma sarebbe stata una faticaccia. Si, era forte, ma non rientrava nella sua lista di cose da fare per l'anno nuovo ammazzare Babbo e poi trasportare il corpo che pesava sicuramente due tonnellate da solo.
Mentre infinite possibilità gli ronzavano nella testa sentì qualcosa cadergli su un piede, abbassò il volto e ci mancò poco che non svenisse per la sorpresa.

C'era un essere dalle fattezze umane ma di dimensioni molto ridotte vicino a lui, indossava lo stesso berretto che portava Babbo, un paio di pantaloni ed un gilet verdi di flanella ed una maglia a maniche lunghe arancione. Sasuke sentì le gambe cedergli e si afflosciò sul pavimento pulito; il nano lo guardò.

Gli occhi erano stretti in fessure, una mano sotto il mento si grattava la barba incolta ed il naso era arricciato all'insù.

"Diamine amico" disse scocciato con voce roca "hai fatto un bel casino!"

Il moro non riusciva a parlare; si, ma per dire cosa?

Che Babbo Natale era solo frutto della sua mente contorta?

Che i nani non esistevano?

Che non c'era un cadavere nella stanza?

L'unica cosa che riuscì a fare, fu di toccare con un dito tremante il piccolo omino.

L'esserino in questione non gradì il gesto e prese quello stesso dito girandolo all'insù; Sasuke provò un dolore tremendo.

"Ehi! Che credi di fare?" domandò rabbioso il nano "Non si tocca, hai capito bene?"

Sasuke fece un cenno con il capo "Scusami" sussurrò "ma non pensavo esistessero i nani..."

"Non sono un nano!" gridò scandalizzato l'omino "sono uno gnomo! Non confonderti!"; di nuovo il ragazzo fece un segno affermativo.

"Bene" continuò con tono burbero lo gnomo "Dimmi perché hai colpito Babbo Natale! E voglio una spiegazione decente!" sembrava ruggire.

"Ehm..." balbettò il moro interdetto da quel momento "...credevo fosse un ladro..."

"Oh" sbiascicò l'omino "Beh... Forse non hai tutti i torti..." poi alzò gli occhi per poterlo guardare in volto "Ma hai steso Babbo Natale stupido bamboccio!" aveva una voce cavernosa nonostante la statura "Insomma, adesso che faccio? Non posso guidare la slitta!" si grattò la testa.

"Perché sei basso?" domandò innocentemente il moro, che venne immediatamente fulminato con lo sguardo "No! È che ho le mani piccole!" gli strillò contro lo gnomo.

Sasuke non sapeva se ridere o se piangere; non riusciva a comprendere la situazione e men che meno riusciva a capacitarsi del fatto che Babbo Natale, quello vero e non quello che si spacciava per reale nei centri commerciali, era in casa sua, morto stecchito!

L’esserino dai vestiti verdi fece il giro completo dell'uomo in rosso almeno due volte, una mano sotto il mento, l'altra grattava la testa avvolta da un berretto e lo sguardo era serio.

Si bloccò di colpo e guardò Sasuke dritto negli occhi, il suo volto profondo e furioso fece sudare freddo il moro "Che c'è?" domandò preoccupato indietreggiando un poco.

"Tu!" urlò lo gnomo puntandogli il dito contro "Non girarti! Dico a te bamboccio!"

Il ragazzo assunse un'espressione infastidita "Non mi chiamo bamboccio! Il mio nome è Sasuke!"

"Sai che novità! Lo so come ti chiami, però mi scoccia farlo!" poi disse più a sé stesso che al ragazzo "È inutile chiamare gli umani per nome... Tanto alla fine non ci credono..." si grattò il mento "Allora ragazzino, mi sa che lo farai tu!"

"Cosa?" chiese con una punta di preoccupazione nella voce il moro.

"Che domande, Babbo Natale!"

Gli occhi scuri di Sasuke si spalancarono "Come?"

"Si, per stasera sarai Babbo Natale!" si voltò verso il corpo dell'omone e gli tirò un calcio alla gamba "Questo è andato, fino a domattina non si sveglierà sicuramente! E noi non abbiamo tempo da perdere!"

"Noi?"
"Si! Di chi è la colpa di questo casino?! Tua mica mia!"

A Sasuke stavano saltando i nervi, si stava stufando di quella voce fastidiosamente pesante, antipatica e rabbiosa; "Se... Lui doveva evitare di intrufolarsi come un ladro!" bofonchiò facendo un cenno con la testa verso Babbo.

"Sasuke Uchiha! Smettila di lamentarti e prenditi le tue responsabilità! Hai messo k.o. Babbo Natale ed ora tocca a te rimediare!"

La foga che usò lo gnomo fu abbastanza convincente ed il ragazzo decise di sentire il piano che aveva ordito per sistemare la faccenda dei regali.

"Sei matto?!?" domandò esausto solo all'idea "Io non so come si guida una slitta, non ho idea di come si comandano le renne e non so nemmeno come infilare i regali nelle calze!"

"Ehi bamboccio, cerca di stare calmo!"

"Calmo? Stare calmo? Come faccio a stare calmo?! Mi hai appena chiesto una cosa assurda!"

"E tu hai fatto una cosa assurda!"

Il ragazzo e la versione in miniatura di Brontolo dei sette nani si guardavano in cagnesco; "Oh e va bene!" assentì il moro incrociando le braccia e sbuffando "Farò Babbo Natale; ma è solo per oggi, vero!"

"Certo! Non ho voglia di avere a che fare con te per più di una nottata! Natalino si sveglierà presto..." guardo la salma respirare "Panzone maledetto... Ammettilo che ti sei ubriacato e la bastonata era solo una scusa per dormire!" 

L'omone fece un grugnito e poi più nulla.

Sasuke non poteva credere a ciò che stava accadendo; mai avrebbe pensato di assassinare qualcuno, men che meno Babbo Natale e meno ancora di poggiare il suo sacro deretano su di una slitta volante; beh, sulla sua slitta volante.

Si alzò in piedi per andare in camera, ma lo gnomo lo fermò "Dove vai? Scappi?"

"No, volevo solo mettermi un maglione... Non credo che sia caldo fuori." sospirò.

L'omino lasciò la presa sui pantaloni del pigiama "Oh, ma a questo ci penso io!" e, prima che Sasuke potesse ribattere, tirò fuori da una tasca dei pantaloni di flanella un sacchetto e sparse  addosso al ragazzo una polverina color porpora.

Sasuke tossicchiò "Cos'é?" domando con fatica, quella maledetta polverina gli entrava nel naso; quando smise di starnutire e tossire vide qualcosa di diverso in lui.

Non indossava più il pigiama, né i calzettoni di lana, ma portava un vestito rosso e bianco come quello di Babbo e i guanti e gli stivali di pelle neri, fece un respiro di sollievo notando di non aver preso anche la sua mole.

"Ma... Ma... Com'è possibile?!"

Lo gnomo alzò le spalle "Embè, noi siamo magici."

"Eggià, la cosa più normale del mondo..." rispose fra sé il ragazzo.

"Bene bamboccio; andiamo." lo gnomo lo afferrò per un lembo dei pantaloni ed una frazione di secondo dopo erano sulla slitta.

"Wow! Teletrasporto!" urlò eccitato Sasuke mentre guardava il paesaggio intorno a lui; la città era completamente bianca e le luci sembravano tante piccole lucciole poggiate sull'acqua.

"Allora, dì -Yoh!- e sbatti le redini!"

"Yoh?!" le renne, appena sentirono quel comando, si impennarono e saltarono alla volta del cielo scuro; Sasuke venne sbattuto indietro dalla spinta sedendosi sui cuscini morbidi. Pensò che Babbo avesse messo tutta quella comodità a causa di ripetuti lividi sul sedere.

"Qual'é il tuo nome!" chiese eccitato allo gnomo.

"Che ti serve saperlo?!"

"Non mi va di chiamarti solo gnomo!"

L'aiutante di Babbo Natale ci pensò un momento e poi rispose "Cutie... Cutie é il mio nome..."
Sasuke avrebbe voluto ridere, ma si trattenne, era stato gentile a non mentirgli. Certo che, pensò mentre ammirava il paesaggio sotto di lui, piuttosto che Carino avrebbe dovuto chiamarsi Psycho, visto il suo carattere...

"Atterra lì!" urlò Cutie.

"Atterrare?! E come?"

"Tira verso di te le briglie e dì -Ya-Eh!-"

Sasuke pensò che quei comandi fossero stupidi e, vergognandosi, fece come gli era stato detto; inaspettatamente le renne scesero rallentando la corsa e si fermarono sul tetto scelto dallo gnomo.
"Tieni!" gli disse quest'ultimo porgendogli una lista "Ecco, questi sono i regali per i bambini. Basta che metti nel sacco rosso una mano pronunciando nome e cognome dei marmocchi e ti apparirà il regalo." lo fece avvicinare all'enorme sacco.

Di nuovo Sasuke seguì i consigli di Cutie ed ecco che apparvero due pacchetti; li guardò stranito. Avrebbe voluto darsi un pizzicotto per capire se era un sogno o la realtà, ma si disse che era troppo divertente per smettere.

Lo gnomo lo spinse giù dalla slitta "E ora muoviti! Vai dentro! Non abbiamo mica tutta la notte..." disse burbero; Sasuke lo guardò alzando un sopraciglio, "Va bene, va bene. Metti la mano sulla maniglia e la porta si aprirà da sola; quando sarai dentro metti i regali sotto l'albero. Per tornare qui..." continuò vedendo che stava per porgli un'altra domanda "Toccati il naso con il dito indice della mano sinistra!" sbuffò incrociando le braccia "Ed ora vai. Vai! Non perdiamo tempo!"
"Ma veramente..."

"Vai!" proferì con un tono che non ammetteva repliche.

 


Dopo un paio di case Sasuke ci aveva preso la mano, pensò addirittura che fosse divertente e che, una buona azione ogni tanto, gli faceva piacere; ma non riusciva a smettere di pensare a quello che era accaduto a scuola.

A Naruto e Sakura, al Natale che aveva sempre passato con il suo migliore amico ed alla possibilità di dichiararsi come sognava ormai da tempo. Quello sarebbe sicuramente stato il Natale più solitario della sua vita.

"Che c'è?" domandò Cutie notando l'espressione triste sul volto del Babbo Natale provvisorio. "Nulla..." si scrollò le spalle "La prossima casa?" chiese per sviare il discorso.

Lo gnomo guardò prima la mappa poi il paesaggio sottostante "Quella là! Ed è pure l'ultima!"
Sasuke diede un'occhiata al tetto coperto di neve ed impallidì "No!" urlò tirando le redini facendo fermare la slitta a mezzo cielo "No! Io non ci vado!"

Cutie si imbronciò "Che dici! Un Babbo non si rifiuta di consegnare i regali alle persone buone!"
"Ma lui non é buono! Lui è... Lui é..." la sua voce divenne grave "È il peggiore..."
Cutie saltò di fronte al ragazzo e lo prese per il bavero della giacca rossa "Come puoi dire questo?!" lo strattonò "Non credo che tu lo conosca così bene da poterlo affermare!"

"Invece si." gli occhi scuri di Sasuke erano tremendamente tristi, ma lo gnomo non si fece impietosire "Sei proprio un bamboccio! Sai cosa ha fatto ieri per meritarsi il premio di elitte?! Lo sai?" lo strattonò di nuovo "Quel ragazzo ha aiutato una ragazza che stava per essere maltrattata! Ha picchiato duro, ma è anche stato menato! E l'unica cosa che lei potesse fare, fu di riempirlo di cerotti!" la voce cavernosa fece eco nella testa di Sasuke, perché non lo sapeva? Perché non gli aveva raccontato tutto? 

Cutie mollò la presa dalla giacca e puntò un dito sulla casa "Tu ora vai dentro e gli dai il regalo!"
Sasuke non disse nulla, si avvicinò alla sacca e vi infilò la mano; un pacchetto rettangolare di circa quindici centimetri si materializzò nella sua mano. Lo guardò perplesso. 

"Forza!" iniziò Cutie mentre gli dava una pacca sulla spalla "Consegnalo, ed il tuo lavoro sarà terminato!"

"No." sussurrò Sasuke.

Lo gnomo lo guardò torvo "Consegnalo!"

"No!"

"Tu adesso lo consegni e basta!"

"No no e poi no! Quello... Quello è..."

"Quello è un ragazzo dal cuore d'oro! Perché non si meriterebbe un regalo?!"

"No, quello è solo la persona peggiore!"

Lo gnomo assottigliò lo sguardo, era truce e maledettamente arrabbiato "Naruto Uzumaki è davvero una brava persona; quante volte ti ha tirato fuori dai guai? Quante volte ha distribuito aiuto gratuitamente? Perché non può essere felice?"

Sasuke sussultò "...che...?"

"Insomma stupido bamboccio! Adesso gli darai l'unica cosa che vuole veramente da anni!" gli diede una spinta decisamente forte per una persona così piccola; il moro vacillò indietro sbattendo contro la sponda della slitta. Lo gnomo lo colpì di nuovo ed il ragazzo scivolò indietro.

Con una mano cercò di aggrapparsi a qualunque cosa fosse vicino, ma non vi riuscì ed il regalo di Naruto da parte di Babbo Natale gli cadde dalle mani; vide tutto a rallentatore, come in un video registrato.
Vide la slitta e lo gnomo farsi sempre più piccoli, le renne voltarono il muso verso di lui e gli parve che ridessero della situazione. Notò il regalo di Naruto superarlo; in quel momento, qualcosa dentro di lui scattò. Si voltò dando le spalle al suo mezzo di trasporto di quella notte, allungò le mani per cercare di afferrare il pacchettino arancione con decorazioni verdi.

Doveva prenderlo, voleva prenderlo e consegnarglielo! Dovevano fare pace, dovevano parlare e sistemare la questione, doveva dichiararsi! Non poteva morire sfracellandosi al suolo senza essersi dichiarato; non poteva proprio!

Allungò la mano il più che poté e riuscì ad afferrare il pacchetto, lo portò al petto e lo strinse forte, quello era di Naruto!

"Forza e coraggio!" sentì lontana la voce di Cutie parlargli "Ce la puoi fare Sasuke!"

Il ragazzo si stupì udendo quell'ultima parola, fece un sorriso e si piegò su se stesso.

La terra si faceva sempre più vicina, era una questione di secondi prima che si sfracellasse sull'asfalto gelido; chiuse gli occhi e notò una luce luminosa!

È questa, pensò mentre il suolo era ormai prossimo, la fine?

Un tonfo sordo ed un dolore acuto al naso si presentarono mentre apriva gli occhi scuri.

Si mise una mano sul volto dolorante "... Ma che cavolo...?!" guardandosi intorno vide che era nella sua stanza, sdraiato a pancia in giù sul pavimento; era caduto dal letto.

Alzò lo sguardo e notò un pacchetto arancione sul parquet vicino alla scrivania; sopra di essa un completo rosso e bianco era illuminato dai raggi del sole.

 "...non era un sogno?!" si chiese allibito.

Guardò la sveglia analogica sul comodino: le 7.53 del venticinque dicembre, allora non era troppo tardi.

Ed era ancora vivo.

 

 
Bussarono alla porta violentemente e Naruto si svegliò malvolentieri "Arrivo" sbiascicò svogliato; mentre si dirigeva all'ingresso sbadigliò forte come solo lui sapeva fare grattandosi il tatuaggio sulla pancia.
"Si si... Adesso apro!" grugnì, girò il pomello della porta "Chi cavolo è che rompe alle otto del mattino in un giorno di vacanza?!" aprì l'uscio di scatto "Spero per te che sia qualcosa di importante se no io..." non finì la frase, rimase sorpreso della presenza di Sasuke davanti alla propria porta. "Ciao Naruto" bofonchiò piano.

"Sa... Sasuke?!" chiese come se avesse visto un fantasma "Ma che ci fai vestito così?!?" 

Il volto sempre pallido e composto del moro assunse una curiosa colorazione purpurea ed i suoi occhi scuri ed attraenti sembravano imbarazzati; forse indossare il vestito di Babbo Natale non era stata una grande idea.

"Sasuke... Tu..." iniziò a ridere di gusto " Sasuke! Com'è possibile?!" il moro si imbronciò "Perché ridi? C'è qualcosa di male? Oggi è Natale ed ho deciso di diventare qualcuno adatto a consegnarti un regalo..."

Naruto lo guardò perplesso "Un regalo? Sono anni che non mi fai un regalo; come mai proprio quest'anno?"
Di nuovo il volto del moro divenne imbarazzato in modo alquanto divertente "Sasuke" disse il biondo prendendo il pacchetto arancione e verde "grazie, lo apro!"

In quel momento il ragazzo in rosso iniziò a pensare che dentro alla scatola avrebbe potuto esserci il semplice nulla, avrebbe potuto essere un involucro vuoto e lui avrebbe fatto la figura del perfetto idiota; per di più vestito da Babbo Natale.

Vide Naruto strappare la carta e notò le sue mani abbronzate aprire la scatola; a dispetto di quello che aveva inizialmente pensato, allungò una mano per togliere la confezione dalla sua presa.
Inciampare nelle scarpe da ginnastica di Naruto fu qualcosa di stupido, ma fu l'unica cosa che li unì davvero.
Sasuke si sollevò dal corpo caldo dell'amico, il volto paonazzo nascosto da una mano e gli occhi imbarazzati cercavano la scatola, la vide poco lontana.

E aperta.

Guardò intorno a lui; ma vide solo Naruto con un oggetto di legno scuro.

Gli occhi azzurri e grandi del suo migliore amico lo ammiravano basiti, imbarazzati e curiosi "Sasuke..." sussurrò "lo hai fatto tu?"

Sasuke guardò l'oggetto che teneva in mano: una cornice di legno nero spuntava dalle sue braccia e dietro il vetro rettangolare c'era una loro foto.

Era stata scattata quando avevano circa sette anni, si abbracciavano contenti, le guance schiacciate l'una contro l'altra.

"Sasuke..." la voce di Naruto era allegra ed il sorriso sghembo che lo contraddistingueva gli illuminò il volto abbronzato "Grazie, è bellissimo!"

Sasuke distolse lo sguardo, quegli occhi erano penetranti ed aveva il timore che percepisse i suoi sentimenti "Beh, ecco, è di Babbo Natale..."

Sentì la risata di Naruto riempire la stanza, vide due grandi braccia abbronzate cingergli il collo ed il profumo del biondino penetrare nel suo cervello "Naruto?!" domandò perplesso, il ragazzo avvicinò il suo corpo a quello dell'amico "Sasuke, è meraviglioso!"

La mano pallida del moro strinse un braccio che gli cingeva il corpo "Naruto, devo dirti una cosa." sospirò "Per favore, non arrabbiarti... Voglio solo dirti la verità." lo sentì fare un cenno con il capo, prese tutto il coraggio che possedeva "Ti amo Naruto." lo sentì sussultare "Scusami, forse sono egoista, ma volevo rivelarti i miei sentimenti. Scusami." un sorriso triste si mostrò sul volto pallido.
Sentì le braccia stringere la presa, cosa stava accadendo?

"Na... Naruto?!"

"Sasuke, ho sempre desiderato che ti accorgessi dei sentimenti che proviamo l'uno per l'altro." lo baciò sul collo "Sasuke, ti amo, ti ho sempre amato. Sono così felice che tu ricambi i miei sentimenti."
Sasuke si voltò ed incrociò i suoi occhi color cielo, sbirciò le sue labbra, udiva il suo cuore battere.
"Sasuke" gli sussurrò il biondo "ti prego, non abbandonarmi."

Lui sogghignò sereno "Figurati se lo faccio." 

"Posso baciarti?"

"Che cosa stupida mi hai chiesto!" sussurrò Sasuke mentre afferrò il bavero della maglietta e lo tirò verso di sé; le loro labbra si toccarono, i loro respiri si mescolarono e le loro lingue giocavano all'interno dell'unione tra le loro bocche.

Alcuni interminabili istanti dopo si staccarono, gli occhi azzurri si specchiavano in quelli scuri ed i battiti dei loro cuori si confondevano.

"Ehi Sasuke?" sussurrò piano il biondo come per paura di rovinare quel momento magico.
"Dimmi."
"Per avere quel vestito" domandò indicandolo "hai ucciso Babbo Natale?!"

Sasuke spalancò gli occhi per poi ridere di gusto "Si, diciamo di si." sorrise dolce "Ora vado a casa, se no Itachi mi dà per disperso." si mise il berretto che completava l'abbigliamento di Natalino, Naruto fece un'espressione quasi sconvolta "Sasuke! Dio! Sei... Sei..." si lanciò addosso al moro a braccia aperte, si stesero sul pavimento "Sei adorabile!!! Voglio vederti così per sempre!"

"Cosa?"
"Si si! Sei tremendamente Carino!!! Ho voglia di spupazzarti all'infinito!" strinse la presa "Non andare! Voglio che rimani con me per sempre!"

"E lasciami andare dobe!" cercò di liberarsi "Se proprio vuoi, vieni con me a casa di Itachi, almeno staremo insieme!"

Naruto lo baciò sulla guancia "Che facciamo?! Gli diciamo che stiamo insieme?"

Sasuke lo guardò basito, stava per rispondergli male, ma si trattenne "Uhm... Forse è una buona idea..."
"Davvero?!" Naruto era incredulo, pensava che gli avrebbe detto di no.

"Se hai davvero intenzione di stare con me per sempre..."

"Certamente, mio adorabile Babbo Natale!" gli fece il suo solito sorriso sghembo; il volto pallido di Sasuke si tinse di rosso e strinse tra le mani quello che era il suo regalo di Natale.

  
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