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Autore: Solitaire    09/07/2005    7 recensioni
Di tutti quegli occhi, lo innervosivano soprattutto quelli di Willow, così stranamente neri. Tutti neri. Senza pupilla, iride, sclerotica. Solo nere superfici convesse. E anche quelle scintille simili a piccoli lampi che brillavano intorno alle sue dita non lo facevano sentire molto tranquillo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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L’effetto Fletcher

 

L’effetto Fletcher

 

 

Giles cercava di mantenere una parvenza di calma, ma era terribilmente difficile.

Il suo aplomb britannico si stava squagliando sotto il gelido sguardo di quattro paia d’occhi.

 

“Posso mangiarlo?”

“Sta buono, Spike.” disse Willow “Allora, Giles, che hai da dire?”

“Va bene. Ammetto che potreste avere ragione.”

“No no. Noi abbiamo sicuramente ragione. Su questo non ci piove.”

“E abbiamo già provveduto.” continuò Anya gentilmente.

“Voi cosa avete fatto???”

“Abbiamo eliminato il problema. Quello che ci hai insegnato a fare tu, ricordi?”

“Willow, io però ho ancora fame.” si lamentò Spike.

 

Giles rabbrividì.

 

“Un po’ di pazienza, Spike. Piuttosto, come ti senti?” chiese la strega.

“Mmmmm… bene direi. A dire la verità, ho una gran voglia di tornarmene a Londra. E di vedere Drusilla.”

“Lo immaginavo. L’effetto sta svanendo, quindi non hai più motivo di restare qui. Forse ci vorrà un pochino di tempo perché si esaurisca del tutto ma, con un po’ di pazienza, ci si arriva. Vedi, Giles? Spike ne è la prova.”

“Insomma, ragazzi. Non si può fare un errore?”

“Un errore è sbagliare la dose di zucchero nella torta. Qui c’è stata volontà di uccidere.” esclamò Xander

“Non potete pensare che io… che noi…”

“Cazzo se lo penso! Quanti secoli… no, millenni… sono che fate questo lavoro? E non ve ne siete mai accorti? E noi poveri pivelli ci abbiamo messo pochi anni? O siete i più inqualificabili deficienti della storia o la cosa è voluta. E tu non mi sembri un deficiente.”

 

Giles deglutì.

 

“Allora, Giles…” continuò Xander con un sorriso “Caro, caro vecchio amico… facciamo due chiacchiere da persone civili, o togliamo il guinzaglio a Spike?”

“Spike non può…”

Già, però cosa aveva detto, prima? Che aveva ancora fame?

 

Willow abbassò modestamente gli occhi, poi mostrò a Giles un rettangolino di plastica e metallo lucente.

“Beh, a che serve essere la strega più potente del paese, se non sei in grado di…”

Spike si sedette accanto all’Osservatore, incrociò le braccia sul tavolo e ci appoggiò sopra la testa, fissandolo con attenzione.

Tanta attenzione.

“Semplice traslocazione, vecchio mio. La rossa non ha neanche dovuto fare un taglietto.”

Ad ascoltare bene, sembrava che stesse facendo le fusa.

 

Giles si sentì mancare.

 

Si. Era davvero difficile restare calmi.

Di tutti quegli occhi, lo innervosivano soprattutto quelli di Willow, così stranamente neri. Tutti neri. Senza pupilla, iride, sclerotica. Solo nere superfici convesse. E anche quelle scintille simili a piccoli lampi che brillavano intorno alle sue dita non lo facevano sentire molto tranquillo.

 

* * * * * * *

 

“Ciao, Willow. Che piacere sentirti.”

 

Wesley si accomodò nella poltrona di fronte alla scrivania, mentre Angel parlava al telefono.

La conversazione era lunga e, a quanto pareva, divertente, visto che Angel si era messo a ridere.

 

“Bella storia, Will. E’ uno scherzo architettato da Xander?”

#Quando sono iniziati i vostri veri guai?#

 

Il sorriso di Angel si era come… congelato?! E’ così che si dice, no?

 

“Oh!”

#E prima che arrivasse?#

 

Aveva anche smesso di ghignare.

 

“Solo lavoretti di poco conto. Demoni da due soldi, vampiri mezzi morti di fame… cose così.”

#Già. E poi…#

 

Si. Decisamente non rideva più. Anzi…

 

“E’ arrivata lei. E sono incominciati i casini apocalittici. Profezia oscure, sacrifici, la W&H che aspetta la fine del mondo… Ma, Willow… ammetto che è strano… però…”

#Tesoro, tu PERCHE’ lo hai fatto?#

 

Se qualcuno avesse chiesto a Wesley cosa lo aveva messo in allarme, forse non avrebbe saputo che rispondere.

Quelle poche parole che aveva sentito, oppure l’espressione di Angel… vedere il proprio socio ringhiarti contro con una bocca che sembrava una tagliola per orsi poteva fare un certo effetto… Ma, qualunque cosa fosse, in quel momento seppe con assoluta certezza che il vaso di Pandora era stato aperto.

Si alzò e corse via con una velocità che non credeva proprio potesse raggiungere, facendo cadere dietro di sé sedie e tavoli, giusto per rallentare Angel che sicuramente lo avrebbe inseguito.

 

“Porco mondo! CORDELIA!!! Blocca Wesley.” gridò Angel alla segretaria che stava entrando in quel momento.

 

L’Osservatore aveva quasi raggiunto la porta, quando Cordy, con un placcaggio da quarter-back, lo stese.

 

* * * * * * *

 

Il telefono squillò e Xander fu il primo a rispondere, inserendo il viva-voce cosicché anche gli altri potessero sentire.

Era Cordelia.

 

#Angel mi ha detto di riferirvi che il lavoro è fatto e il problema qui è risolto. Poi ha strangolato Wesley ed è andato a farsi la doccia.#

 

“A proposito di Osservatori…”

“Non ora, Spike!” lo zittì Xander “Cordelia, se diventa troppo pesante con i sensi di colpa, posso dargli il numero di un buon prete per confessarsi.”

“Anche di un rabbino.” esclamò Willow.

 

#A dire la verità, mi è sembrato piuttosto di buon umore. Ora, prima che mi venga un attacco isterico, volete dirmi come avete fatto ad accorgervene?#

 

“Beh, in un certo senso è stato Spike.” disse Willow “Dopo che, per la millesima volta, Buffy gli aveva dato il benservito, era venuto a piangere sulla mia spalla. Era proprio noioso, e gli ho chiesto per quale motivo sopportava una simile situazione. Voglio dire, uno come lui, con metà della popolazione femminile vampiresca e umana che gli corre dietro, non ha certo bisogno di una Buffy. Mi ha rivelato di non capirlo e di non capire neanche perché non riuscisse ad andarsene da questa città. Non so come, è scattato un interruttore. Mi sono ricordata di quell’estate in cui Buffy era dal padre e qui era stato tutto tranquillo, o quando lei era scappata e avevamo visto solo qualche vampiro ma niente grossi problemi. Ricordi?”

 

#Difficile dimenticare. Facevo l’esca.#

 

“Già… vero… Comunque, tornando a noi… Non riuscivo a togliermi dalla testa che ci fosse una correlazione. Quante erano le probabilità che tutti i dannati casini scoppiassero proprio qui, dove c’era lei, oppure da voi, dove c’era Faith, e non nel resto del pianeta? Ti rendi conto di quanto sarebbe scomodo se uno dei nostri aspiranti distruttori se ne andasse nella jungla pluviale o nella tundra siberiana? E chi li fermerebbe? Invece no. Scelgono sempre un posto convenientemente vicino ad una cacciatrice. Comodo, no? Troppo, per essere casuale. Insomma, di solito demoni e vampiri sono esseri di buon senso. Non per niente nessuno sa della loro esistenza. Allora perché appena si avvicinano alle Slayers si comportano da coglioni? Abbiamo fatto due chiacchiere con Spike e Anya, abbiamo chiesto una tregua e ci siamo incontrati con vari rappresentanti demoniaci qui a Sunnydale. Tutti dicevano la stessa cosa. Non sapevano perché si comportassero così. Si sentivano quasi… obbligati a farlo.”

 

#Era la vicinanza di lei.#

 

“Esatto. La presenza delle cacciatrici induce la reazione. Catalizzatori. Ecco cosa sono. Aumentano ed accelerano le attività soprannaturali, concentrandole nei punti dove vivono. Lo fanno dovunque, figurati poi quando si trovano in una zona ‘calda’ di natura, come Sunnydale. Si ha un centro demonicamente iperattivo. Prima o poi, con tutti questi demoni in circolazione, uno di loro sarebbe riuscito ad aprire i cancelli della dimensione infernale. Una semplice questione statistica.”

 

#C’è ancora una cosa che non capisco. Perché le cacciatrici… beh, perché fanno le cacciatrici, allora? Non finiscono per vanificare il loro stesso scopo?#

 

“Vedi, funzionano secondo quello che potresti definire una specie di… meccanismo di retroazione. Più demoni uccidono e più ne arrivano. E poi tolgono di mezzo solo quelli che comunque non avrebbero mai provocato niente di grave. Gli Osservatori erano sicuri che prima o poi sarebbe arrivato quello che avrebbe causato la definitiva, totale, irrimediabile apocalisse.”

 

#Non direi che i nemici affrontati da Buffy fossero così incapaci.#

 

“Ma per favore, Cordy! E chi? Il Maestro? Il tizio che si era imbottigliato da solo in un nodo dimensionale? Angelus? Angelus inciampava nei tappeti e negli scopettoni. Il Sindaco… No, lui non voleva la fine del mondo, e neanche la Walsh, se è per questo. C’era Glory. L’hai mai conosciuta? La sua massima aspirazione era abbinare le scarpe ai vestiti. E tieni conto che indossava solo roba rossa, quindi non è che fosse poi tanto difficile. No, il vero distruttore non è mai arrivato. E questo i nostri amici lo sapevano.”

 

#Dannati finemondisti! Certo che ci hanno fregati per bene.# esclamò Cordelia.

 

“Era un piano ben congegnato, se si aveva la pazienza di aspettare.”

 

#Ma si parla di migliaia di anni.#

 

“Se avessero aspettato la naturale fine del mondo, ce ne sarebbero voluti milioni, di anni.” disse Xander.

“Miliardi.” intervenne Willow.

 

#Perché lo hanno fatto?#

 

“Quando erano i demoni a fare disastri, vi siete mai preoccupati di chiedervi perché?” esclamò Spike irritato.

 

#Beh…#

 

“Spike, non essere polemico. Che ti posso dire, Cordelia… Quale fanatico ha mai un buon motivo?”

 

* * * * * * *

 

Willow sospirò stancamente.

Erano state giornate stremanti, eppure non potevano permettersi ancora di risposare.

Certo, per il momento il problema era rimandato, non c’erano più né Buffy né Faith… Ma ora?

 

I suoi tristi pensieri furono interrotti da Spike, che la guardava con aria speranzosa.

 

“Adesso posso mangiarlo?”

Willow si riscosse.

“Dopo, Spike, dopo. Te l’ho promesso. Ma prima dobbiamo farci dire tutto quello che sa. Dobbiamo sapere dove si attiveranno le nuove cacciatrici e quanto tempo abbiamo per intervenire, prima che si ripresenti… l’effetto Jessica Fletcher.”

 

 

Fine

  
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